Torino-Lione
TAV: a che punto siamo?
1° semestre 2008
In questa pagina presentiamo documenti e articoli riferiti in particolare alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione e pubblicati nel periodo: 1° semestre 2008
Gli articoli e i documenti sono presentati in ordine cronologico (i più recenti per primi)
Per documenti relativi ad un altro periodo vedi:
Per gli aspetti riguardanti le nuove infrastrutture di trasporto più
in generale e relativi problemi economico-finanziari vedi: infrastrutture.
In tema di rischi per l'ambiente e la salute connessi all'Alta Velocità ferroviaria (con un occhio di riguardo alla Torino-Lione) e per conoscere gli attuali problemi di inquinamento della valle di Susa potete consultare: ambiente-salute
L'Osservatorio tecnico agli ultimi giorni della sua prima vita (28/6/08)
Sono giorni a velocità ormai fuori controllo, in cui sono state presentate una proposta metodologica da parte dei sindaci della valle di Susa, una nuova ipotesi di tracciato della tratta internazionale da parte di LTF, un'idea di cosiddetto "piano strategico" precocemente partorita dalla Cabina di Pilotaggio ed infine qualche generica disponibilità da parte di RFI per un nuovo tracciato anche nella tratta nazionale.
Per le restanti 3 giornate di Giugno il presidente Virano ha convocato l'Osservatorio ad una riunione no-stop residenziale a Pra Catinat (conclave, dicono i media), nella struttura del Centro di educazione ambientale del Parco Orsiera-Rocciavré, allo scopo di tentare una sintesi conclusiva, una sorta di accordo quadro da offrire al Governo per una riunione del tavolo politico di Luglio, e che possa fungere poi da base per elaborare nuovi progetti effettivi.
Sarebbe l'atto di rinascita ideale per una seconda vita dell'Osservatorio...
SOLO QUALCHE VAGA DISPONIBILITA' DA RFI (25/6/08)
Le ferrovie italiane, c'era da aspettarselo, non riescono a tenere la velocità creativa che il resto dell'Osservatorio ha raggiunto nelle ultime settimane.
Progetti nei Comuni per 800 Milioni di Euro, se c'è il sì al TAV (24/6/08)
Dopo soli 3 mesi è già arrivata ad una prima conclusione la definizione di un " piano di sviluppo del territorio in accompagnamento al progetto della linea ferroviaria Torino-Lione": comprende 150 progetti per 90 Comuni. (Pazzesche, anche qui, l'accelerazione sia sui contenuti, sia sulla lievitazione del numero dei Comuni - n.d.r.) La presentazione è stata curata ieri da Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino e comandante supremo dell'affollata Cabina di Pilotaggio [vedi riferimenti del 14/3/08 e del 18/4/08]. Si possono solo citare i filoni tematici di così tanti interventi in un territorio sempre più allargato: "mettere in sicurezza il territorio; fare sistema fra più Comuni; mettere in rete siti turistico-culturali; effettuare ricuciture urbanistiche e restauri ambientali; aumentare la connettività e l'accesso informatico ..." (Idee della serie: "fa fine e non impegna" - n.d.r.) Più in specifico per la Valsusa: un futuro bipolare, con Susa stazione internazionale TAV ed Avigliana come porta del Servizio Ferroviario Metropolitano (ma - già che ci siamo, non lesiniamo... - si prolunghi ANCHE il servizio metropolitano fino a Susa, con un treno ogni 15 minuti nelle ore di punta).
"Valsusa, il prezzo della TAV" titola Repubblica nelle pagine torinesi, alludendo a compensazioni.
Dice Saitta: "Abbiamo sposato la tesi di Virano secondo la quale la compensazione è la stessa infrastruttura TAV" ... e rafforza il concetto di base.
Gli 800 Milioni di Euro stimati come inizialmente necessari sono ancora tutti da trovare; in gran parte dovrebbero essere stanziati con votazioni in Parlamento. Per questo Saitta aveva invitato alla presentazione del piano tutti i parlamentari ed europarlamentari piemontesi (70 persone). Si sono presentati in 6.
NUOVA BOZZA DI TRACCIATO PROPOSTA DA LTF per la porzione della tratta internazionale in territorio valsusino (18/6/08)
Presentata nella riunione dell'Osservatorio di mercoledì 18 Giugno.
La posizione dei Comitati NO-TAV sul F.A.R.E.
- Perché è giusto opporsi al "FARE" - volantino (18/7/08)
- Documento del Comitato di Villarfocchiardo (23/7/08)
- Il FARE è una trappola (25/8/08)
SINTESI DELLA PROPOSTA (F.A.R.E.) MESSA A PUNTO DAI CONSULENTI TECNICI DEI SINDACI (17/6/08)
FARE sta per Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Efficienti. Un acronimo non casuale.
La proposta accetta sostanzialmente una nuova linea ferroviaria in valle, condizionandone
la realizzazione a politiche dei trasporti in favore della rotaia e dilazionandone la costruzione in 4 fasi di tempo successive: nodo di Torino per prima, poi Torino-Avigliana (2018-2020), quindi Avigliana-Bussoleno (2025) ed infine il tunnel internazionale (2030-2045). La logica è quella di seguire le ipotesi di progressiva saturazione di quei 4 segmenti, ma tali ipotesi maturate in sede tecnica poggiano in realtà su due assunti meramente politici: che si realizzi un fantasmagorico Servizio Ferroviario Metropolitano [vedi] e che il traffico, sia merci, sia passeggeri, cresca in modo vertiginoso [vedi]. Due assunti non casuali.
E' vero che, nella proposta, ogni nuova fase realizzativa viene fatta dipendere dal raggiungimento dei risultati cui mirava la precedente (si procede solo se e solo quando i risultati siano stati raggiunti); si sottovaluta però il fatto che non esistano strumenti giuridico-procedurali per esigere simili garanzie e si pensa che basti chiederli.... Una sottovalutazione non casuale?
Per i dettagli della proposta vedi:
- Relazione finale pdf sul sito web della comunità Montana
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I media, prontamente, "colgono la palla al balzo". Era prevedibile che l'utilizzo mediatico di un'apertura dei sindaci sul tema del "come fare il Tav" sarebbe stato spregiudicato.
Matteoli allunga la vita all'Osservatorio di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 13/6/08 – pag. 3
Il neo-ministro dei trasporti: altri sei mesi per la mediazione finale.
Questa la sua proposta nell'incontro con i sindaci di mercoledì 11 Giugno a Torino.
I Comuni della Valsangone: compensateci almeno come comparse (17/6/08)
Ormai nessuna delle ipotesi di tracciato TAV attualmente indagate riguarda più la Val Sangone, ma ricordiamo che a suo tempo l'allargamento del campo a quel territorio fece comodo a sparigliare le carte con l'inclusione ai tavoli di confronto istituzionale di sindaci pregiudizialmente più compiacenti. E ricordiamo che ora, grazie a quell'inclusione, vengono conteggiati nel novero dei "56 sindaci favorevoli all'opera su 36" (vedi, nel paragrafo sottostante, le parole di Virano) .
"Riteniamo di aver dato un costruttivo contributo nell'evidenziare le caratteristiche e le criticità dei nostri territori, con grande senso di responsabilità e con quel senso civico e dello stato che è fortemente radicato nei nostri cittadini" scrivono oggi i sei sindaci valsangonesi al governo. E aggiungono: "Ovunque passerà il Tav, 15 anni di opere comporteranno inevitabilmente disagi per la viabilità locale: è quindi necessario adeguare prima le nostre infrastrutture, per sostenere questi anni di disguidi"
[vedi: TAV, la Valsangone scrive al governo di Davide Chiarbonello, da Luna Nuova del 17/6/08 - pag.46]
Venaus, Domenica 15 Giugno 2008: compra un posto in prima fila - atto secondo
Il terma dominante dato da svolgere ai solerti media, in questi ultimi giorni, è: i NO-TAV, ormai pochi irriducibili, stanno estinguendosi; i sindaci (ah, la democrazia rappresentativa, che invenzione!) si sono convertiti e propongono, loro (addirittura, pensate...), un tracciato per la Torino-Lione.
Dall'intervento del presidente dell'Osservatorio tecnico, Virano, al convegno torinese dei costruttori dell'ANCE (la tana del lupo), riportate dal TG3 Piemonte del 9/6, ore 19,30: "La Valsusa antitav perde i pezzi. La guerra alla Torino-Lione ha mobilitato per anni decine di migliaia di abitanti, fiancheggiati da una robusta élite intellettuale. Ma oggi il clima è profondamente cambiato e si respira voglia diffusa di accordo. Oggi in Valsusa resta un pugno di irriducibili, poche centinaia, non di più. Tra i 60 sindaci della valle (i Comuni sono in tutto 36 - n.d.r.) i favorevoli all'opera sono 56". Le parole di Virano vengono subito enfatizzate dalla stampa, in una sorta di gara a chi meglio rende il concetto; eccelle Simona Lorenzetti su "il Giornale" del 10/6, che titola: "La fine dei NO-TAV. Dei 50.000 di Venaus ne restano 50"
La smentita concreta a queste tesi si è vista la domenica, proprio a Venaus. (vedi le foto della giornata e la cronaca di Paola Meinardi da Luna Nuova)
Interrare la ferrovia in Valsusa? Sarebbe folle. (6/6/08)
intervista al geologo Riccardo Pavia
di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 6/6708 - pag. 2
I rischi alluvionali che si sono ripresentati in Valle di Susa nell'ultima settimana di Maggio, con le consistenti piogge, hanno evidenziato ancora una volta la fragilità idro-geologica di questo territorio. Molti hanno ripensato all'assurdità, all'improponibilità di una ulteriore pesantissima infrastruttura in valle.
Pavia spiega le dinamiche del fiume (Dora Riparia) e delle falde, che con una diga sotterranea longitudinale in cemento risultebbero impedite con gravi ripercussioni.
Si delinea una proposta dei sindaci basata su tre "paletti" (6/6/08)
In vista dell'incontro con il neo-ministro delle Infrastrutture, Matteoli, i sindaci del confronto a oltranza (chiederanno un nuovo tavolo tecnico dopo il 30 Giugno) anticipano alla stampa locale i tre "paletti" di ancoraggio della loro proposta di "scenario" che intendono contrapporre alla rielaborazione RFI-LTF del tracciato che Di Pietro aveva abbozzato alla UE. Primo: realizzare il Servizio Ferroviario Metropolitano nel nodo di Torino [vedi scheda, in particolare la seconda parte]. Secondo: attuare le politiche di trasferimento modale delle merci da strada a ferrovia storica e misurarne nel tempo gli effetti. Terzo: (solo dopo) discutere di linea Torino-Lione in bassa valle di Susa, privilegiando l'interramento della linea storica. Qualche dettaglio in più nell'articolo di Luna Nuova.
Una nuova petizione dalla Val di Susa alla UE (14/5/08)
E' stata presentata pubblicamente la sera del 14 Maggio, nell'assemblea indetta dai Comitati NO-TAV all'auditorium Magnetto di Almese.
In essa i cittadini firmatari chiedono " la sospensione in via cautelativa dell’iter procedurale finalizzato all’erogazione del finanziamento all’Italia per la realizzazione del tratto transfrontaliero della linea ferroviaria Torino Lione, a seguito della presentazione da parte del Governo Italiano nel settembre 2007 del “Dossier Appel a proposition 2007 - Nuovo collegamento ferroviario Torino Lione parte comune Italo Francese della tratta internazionale” in quanto al contrario di quanto affermato in più sedi, non esiste assolutamente nessun atto ufficiale che sancisca qualsiasi accordo o condivisione tra il Governo Italiano e l’Osservatorio Valle Susa per la linea ferroviaria Torino Lione da una parte, le Amministrazioni locali ed i cittadini da loro rappresentati dall’altra parte, viene quindi meno uno dei punti fondamentali richiesti dalla EU al fine di concedere i finanziamenti per i progetto TEN ovvero la condivisione delle popolazioni locali interessate all’opera."
Dunque ora i Sindaci accettano di discutere di tracciati nell'Osservatorio (avevano sempre detto "mai !") (13/5/08)
Sarà l'aria pressurizzata della Cabina di Pilotaggio....
In pratica, ora, anche la maggioranza dei sindaci della Bassa Valle di Susa, in compagnia di quelli della cintura torinese,
considerano che la cosa più importante sia tenere in vita l'Osservatorio, anche a costo di discutere di tracciati (pardon, scenari, no pardon, tracciati, no pardon, scen...)
Per carità: la soluzione che loro intendono proporre è basata sulla completa ristrutturazione della linea storica per il suo completo utilizzo fino al 2020 ed esclude un nuovo tunnel di base.
Mah, sarà... A noi pare che i giochi di parole, gli equilibrismi del confronto istituzionale si stiano avvitando pericolosamente su se stessi; forse sono addirittura già sfuggiti di mano, manca solo di prenderne atto.
Vedi articolo di M. Borgia da Luna NUova del 13/5/08
TAV: VALSUSA DISCUTE SU PIANO SVILUPPO, 4 COMUNI LASCIANO AULA (7/5/08)
da ANSA TORINO
Tutti i 23 comuni della bassa valle di Susa hanno partecipato stamani, a Bussoleno, all'incontro promosso dal Comitato di pilotaggio per il piano di sviluppo della valle di Susa, in accompagnamento al progetto della linea ferroviaria Torino-Lione. La riunione, preceduta da una contestazione di un centinaio di attivisti 'No Tav', si e' comunque svolta regolarmente, anche se a metà dei lavori gli amministratori di quattro Comuni, Bussoleno, Chiusa San Michele, Condove e San Didero, hanno lasciato polemicamente l'aula, sostenendo che ''il vero tema degli incontri e' la Tav e non altri interventi nella valle''.
CONFERMATO IL FINANZIAMENTO UE? (Maggio 2008)
Il 5 e 6 Maggio riunione informale a Brdo (Slovenia) del Consiglio dei Ministri dei Trasporti dei 27 Stati Membri della UE chiamato a valutare, in relazione ai finanziamenti comunitari stanziati, lo stato di avanzamento dei lavori per le tratte nazionali dei grandi progetti infrastrutturali europei (TEN-T), tra i quali rientra anche il collegamento Torino-Lione.
I Comitati NO-TAV scrivono una lettera ai 27 Ministri per segnalare l'abnorme lievitazione dei costi TAV in Italia(*) e la superficialità del "progetto" presentato da Di Pietro a Luglio 2007, invitandoli ad assumere decisioni solo dopo un necessario approfondimento di analisi.
Anche l'associazione fiorentina IDRA manda una lettera a Brdo per ricordare il disastro economico ed ambientale del TAV in Mugello esortando i Ministri a non favorire il ripetersi degli stessi errori (Non lasciate che si faccia delle Alpi e del Carso un nuovo Mugello!).
Su questi argomenti si è svolta il 7 Maggio, a Bruxelles, una conferenza stampa con la partecipazione dei Comitati [vedi ANNUNCIO e CRONACA]
Segnaliamo qui altri due recenti documenti, assai autorevoli, sulle criticità economiche e finanziarie delle infrastrutture in questione:
- I faraonici progetti di trasporto dell'UE (R.Prud'homme)
- Costi-benefici: 6 domande sulle nuove infrastrutture pubbliche (R.Perotti)
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(*)Come mai in Italia un chilometro di TAV costa 6 volte più che in Francia o Spagna?
VEDI ANALISI AGGIORNATA DEI COSTI ,dell'ing. Ivan Cicconi, e TAV, RETORICA DEL FARE, TRA CORRUZIONE POLITICA E LOBBY IMPRENDITORIALI
Altri indizi per una possibile risposta:
- Il candidato è "Cosa nostra"? (di Ferdinando Imposimato)
- Più
'ndrangheta in Piemonte e nel TAV
- TAV e autostrada: le mani delle cosche sulla Torino-Milano
- Quante ombre dietro quei cantieri! [vedi SEZIONE DEDICATA]
- Niente certificato antimafia, a rischio cantiere TAV
- Segnalazione di infiltrazioni anche dai NO-MOSE
Hanno però utilizzato uno stratagemma, quello di basarsi su un paio di Codici di Avviamento Postale che sì, ha ottenuto l'esito di centrare un tot di Comuni della valle, ma non tutti; le imperscrutabili stranezze delle mappature postali, poi, includono le famose eccezioni: così anche gli abitanti di Coazze (Val Sangone) si sono visti arrivare la missiva PD in cui i loro attenti amministratori li consideravano Valsusini.
La pur parziale distribuzione ha comunque stimolato molte risposte: ecco una RACCOLTA di alcune tra le più significative
Il nuovo progetto governativo per il TAV Torino-Lione (reso
noto a metà Gennaio 2008)
Pubblichiamo un estratto dal Dossier di candidatura italiana (parte
B) che Di Pietro ha presentato alla UE nel Luglio 2007.
La
prima cosa che colpisce, leggendo il dossier di candidatura ai finanziamenti
europei per la tratta internazionale della Torino-Lione presentato
a luglio dal governo italiano è la semplificazione della
documentazione e la mancanza di approfondimento tecnico. Nel dettaglio,
il tracciato proposto è appena abbozzato; tutte le date di
riferimento, "vendute" come scontate, o già decise,
sono evidentemente buttate lì e dovrebbero come minimo sollevare
le osservazioni della UE.
Ecco
cosa emerge ad una prima lettura (Di
Pietro svela il tracciato del TAV, di Massimiliano Borgia da
Luna Nuova del 18/1/08)
Dai Sindaci interessati
un coro unanime di critiche (TAV, i sindaci sparano sul dossier,
di Marco Giavelli da Luna Nuova del 22/1/08)
Vedi la simulazione di
tracciato per la porzione valsusina della tratta internazionale,
secondo le descrizioni del dossier governativo.
- 31.608 firme di opposizione popolare "a qualsiasi tracciato TAV-TAC ed a qualunque tunnel" (VEDI)
Le firme sono state consegnate:
- al Parlamento Europeo il 25/9/07
- al Governo italiano il 31/10/07
- al Governo francese il 30/11/07
ed inoltre recapitate alla Regione Piemonte, alla Provincia di Torino, alle Comunità Montane.
- l'esito più significativo dell'Osservatorio Tecnico: una nuova ferrovia Torino-Lione è inutile, oggi e nel medio periodo (VEDI), visto che
- la capacità della ferrovia esistente è per 2/3 inutilizzata (da Quad.1)
- la saturazione dell'attuale linea non avverrà prima del 2030 (da Quad.2)
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Sui risultati dell'Osservatorio vedere anche la sintesi "Torino-Lyon, le risposte dell'Osservatorio" curata da Ambientevalsusa .