PERCHÉ IL F.A.R.E. È UNA TRAPPOLA
AI DANNI
DEL TERRITORIO E DEL MOVIMENTO NO TAV
Bisogna leggere molto bene la
proposta F.A.R.E. (non la sintesi, ma il documento completo di 45 pagine),
bisogna aver assistito a tutte le presentazioni pubbliche della proposta per
capire che in realtà il F.A.R.E. è una trappola ben studiata per battere la
resistenza popolare e istituzionale contro la nuova linea ferroviaria Torino
Lyon che noi chiamiamo da sempre e per brevità TAV.
Vediamo i punti fermi,
consolidati, della lotta quasi ventennale al TAV:
·
netta contrarietà a qualsiasi nuova
infrastruttura trasportistica (ferroviaria o autostradale) con la relativa
e consequenziale indisponibilità a discutere di tracciati e di
problematiche connesse;
·
netta contrarietà a qualsiasi nuovo tunnel
(di qualunque tipo autostradale, ferroviario idraulico ecc., visti i danni
creati da quelli già fatti);
·
netta contrarietà ad accettare, per
qualsivoglia motivo, l’aumento del traffico merci attraverso la Valle di
Susa (non siamo disposti a diventare un CORRIDOIO DI TRAFFICO) che
ecceda le attuali 20 MT annue;
·
richiesta di politiche trasportistiche che favoriscano
il trasferimento modale dalla gomma al ferro senza incidere sulla finanza
pubblica (tipo sovvenzioni governative all’A.F.A.- modalhor), ma migliorando il
servizio offerto e disincentivando il traffico su gomma, utilizzando la
ferrovia esistente (già migliorata) e risolvendo i problemi là dove si pongono
e quando si pongono, senza inutili forzature.
Le motivazioni economiche, ambientali
e sociali non si elencano perché ben note a tutti.
Vediamo ora cosa propone il
F.A.R.E che costituisce la demolizione dei punti fermi e consolidati citati
sopra:
·
accetta l’ipotesi che il traffico merci
attraverso le Valli di Susa possa crescere e crescere senza limiti, quindi
di fatto accetta che le Valli di Susa possano diventare un CORRIDOIO DI
TRAFFICO, e questa è la prima grande trappola, perché
accettato questa ipotesi è chiaro che poi da qualche parte e in qualche modo
queste merci bisogna farle passare;
·
accetta l’immaginifico progetto dell’Agenzia per la
Mobilità Metropolitana secondo il quale entro il 2012 – 2018 tutte le zone
periferiche di Torino dovrebbero essere interconnesse da una serie di treni
metropolitani che sfrecciano ogni 20 minuti in tutte le direzioni da Avigliana
a Chivasso a Germagnano a Rivarolo a Orbassano a Pinerolo a Carmagnola e fino a
Chieri (per questa suggestione progettuale, a detta degli stessi proponenti,
non esiste neppure un centesimo di euro a disposizione), quindi accetta
l’ipotesi di saturazione della linea fino ad Avigliana, quindi accetta
l’ipotesi di un quadruplicamento della linea esistente o una nuova linea
Orbassano – Avigliana (seconda trappola già messa in atto con il terzo
quaderno dell’Osservatorio);
·
accettata l’ipotesi di crescita del traffico
merci e anche del traffico passeggeri (almeno da Avigliana a Torino), si dà
per scontata la necessità di ipotizzare una nuova infrastruttura trasportistica
di tipo ferroviario (questo è il capolavoro dei trappoloni) .
Infatti il progetto F.A.R.E. toglie le castagne dal fuoco a Virano e Ferrentino
( “se si parlerà di tracciati abbandoneremo i tavoli”) e prevede, questa
proposta, tutti i TRACCIATI (descritti e riportati sulle cartine) per la nuova
infrastruttura trasportistica. E’ vero che si affretta a precisare (e questa è
la grande suggestione e la grande truffa del F.A.R.E.) che tutto si dovrà fare
per blocchi funzionali e solo quando si dimostri la necessità, ma intanto dice
che “È MEGLIO OPERARE PER FASI” non dice “è indispensabile operare per fasi”,
dice “è meglio” … (fasi che ci sono solo sulla carta perché dati i tempi di
realizzazione delle diverse tratte, per arrivare nei tempi indicati, di fatto,
tutto deve partire subito) non solo, ma poi, propone anche il tunnel di base
chiamandolo pudicamente “DUPLICAMENTO DELLA LINEA DI VALICO”: in quattro FASI
ha messo nero su bianco i tracciati, con le gallerie, i cantieri, le stazioni
ecc.;
·
il F.A.R.E. ha dimostrato la possibilità di una
“progettazione preliminare unitaria della nuova linea Torino Lyon, dal confine
francese a Settimo” (punto 4 delle decisioni operative assunte dal tavolo
di Palazzo Chigi il 29/7/2008) e questa è la quarta grande trappola di
questa proposta: rendere ineludibile la fase due dell’Osservatorio e cioè la
PROGETTAZIONE di tutta la linea con il coinvolgimento degli enti locali
interessati attraverso i propri tecnici (con alcuni che saranno sicuramente ben
retribuiti con il pubblico denaro, magari attingendo da quei 671,8 milioni di
euro che tutti cercano disperatamente di strappare all’U.E. in una corsa contro
il tempo e con le carte truccate).
Per concludere, la proposta
F.A.R.E., in modo accattivante, abbonda di “NO TAV” ma nei fatti propone la
realizzazione del “NUOVO ASSE FERROVIARIO TORINO LYON” in modi e tempi da
verificare tali per cui gli amministratori con i loro “tecnici” possano sedersi
ai tavoli di concertazione della nuova linea ferroviaria e senza imbarazzo
possano discutere del COME TAV fidando, forse, nella penuria di fondi pubblici
per limitare e rimandare nel tempo i danni irreversibili e devastanti al
territorio.
Questa proposta ha consentito a
Virano di giungere ad una serie di “punti di accordo per la progettazione della
nuova linea” con i tecnici (che l’hanno sottoscritta non si capisce a nome e
con l’avallo di chi, visto che nessun comune ha approvato l’accordo, al massimo
i primi della classe ne hanno “preso atto”) che non prevede assolutamente un
avanzamento per fasi e ha consentito al governo di stilare le otto “decisioni
operative” di Palazzo Chigi.
In questo contesto non a caso si
inserisce come ulteriore tubetto di vaselina la proposta della Provincia di
Torino, rimasta nel cassetto per anni, tesa a individuare con appositi studi (e
anche da qua si possono attingere risorse economiche già finanziate) gli
interventi di “valorizzazione” (da leggere come COMPENSAZIONI) dei territori
che saranno attraversati dalla nuova linea Torino-Lyon, come proclamato ai
quattro venti da Saitta e Borioli.
Le trappole, per non dire le truffe,
di questo documento sono enormi ma ben mascherate. Si spera con questo scritto
di metterle un po’ in luce, affinché la gente e gli amministratori non
inciampino.
25 agosto 2008
Comitati NO TAV Valli di Susa, Val
Sangone, Torino e Cintura.