Ma
l'AMM è un ente serio?
AMM: Agenzia per la Mobilità Metropolitana
di Torino
Dalla lettura delle bozze del "terzo quaderno" dell'Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione.
(Bozza
del "terzo quaderno - prima parte" pagine 14, 15, 22)
L'analisi della capacità dell'attuale ferrovia Torino-Modane porta
ad individuare (3° quaderno - prima parte) una potenzialità
compresa tra 224 (valore calcolato da RFI) e 235
(calcolato dai tecnici della Comunità Montana Bassa Valle di Susa)
treni al giorno. Si vedano nella sottostante tabella, a questo
proposito, le righe relative a capacità commerciale minima e massima.
Nella
tabella sono riportate le stime di crescita delle diverse componenti del traffico
ferroviario tra oggi ed il 2030.
Spicca una previsione di aumento consistente dei treni merci, ma
questo in realtà dipenderà dall'adozione o meno di una politica
di incentivo al trasferimento modale da gomma a ferro di cui per ora
il Governo non fa intravedere nemmeno i presupposti.
Spicca ancora di più (riga evidenziata) la crescita vertiginosa di
treni passeggeri a breve e media percorrenza: dai 49 giornalieri del 2007
ai 160 del 2018 (+327% in
10 anni! Un simile tasso di crecita è tale da comportare la triplicazione
di qualunque ferrovia al mondo!)
Il grafico che segue mostra puntualmente, infatti, la saturazione
della capacità della tratta Avigliana-Torino intorno al 2014.
Ma come saltano fuori questi dati dirompenti? Hanno
un minimo di credibilità? (A noi pare di no e spieghiamo perché).
(Bozza
del "terzo quaderno - seconda parte" pagine 6, 7, 8)
Il maggior contributo all'aumento dei treni passeggeri sulla tratta in questione
verrebbe dall'istituzione del Servizio Ferroviario Metropolitano
(SFM) di Torino: +32 treni/giorno dal 2012 e +80 treni/giorno dal 2018.
Portatrice di un simile "desiderio" (programma è una parola
grossa!) di sviluppo del traffico è l'AMM di Torino, Agenzia per
la Mobilità Metropolitana costituita in consorzio tra Regione
Piemonte e 32 comuni nell'area prossima al capoluogo. Il sogno di questo ente
pare essere quello di modificare in poco tempo il modo di muoversi dei cittadini
metropolitani, con l'ambizione alquanto megalomane di realizzare un servizio
ferroviario locale simile a quelli dell'area di Parigi, Monaco, Zurigo...
A regime un tale servizio prevederebbe, nelle 8 ore
centrali della giornata, un treno ogni 20 minuti; senza distinguere le ore
di punta della pendolarità per lavoro e studio.
Ora,
almeno in sede di Osservatorio tecnico, l'ipotesi
di 32 e poi 80 treni aggiuntivi non appare supportata da un congruo studio
della domanda quotidiana di trasporto passeggeri e ciò
invalida le previsioni quantitative e qualitative (distribuzione
oraria dei convogli); di conseguenza non è
dimostrabile la sostenibilità economica dell'idea, in quanto
eccessivi investimenti infrastrutturali e per l'acquisto dei treni potrebbero
non essere recuperabili in presenza di convogli che viaggiassero vuoti producendo
deficit di esercizio.
Infine anche gli assunti
temporali dell'avvio e dello sviluppo del SFM sono arbitrari: oltre ad essere
dipendenti dalla conclusione dei lavori di realizzazione del nodo urbano di
Torino (passante ferroviario: credibile il 2012?) e di altre opere collaterali,
andrebbero maggiormente graduati e subordinati a verifiche di successo del
servizio.
Paiono dunque opinabili i dati su quantità di
treni, distribuzione giornaliera e tempi di entrata in funzione del servizio:
sembrano dosati appositamente per determinare la saturazione della
tratta nel più breve tempo possibile.
Da qui la domanda: ma l'AMM è un ente serio?