Sindaci, cresce il malcontento sul pilotaggio
Assemblea dal clima rovente: perplessi Villarfocchiardo, Villardora e S. Giorio
di Marco Giavelli
da Luna Nuova del 28/3/08 – pag.2
Bussoleno - Saranno
decisi solo dopo le elezioni politiche i nomi dei tre rappresentanti della
bassa valle che entreranno nel comitato di pilotaggio per il Piano di sviluppo
promosso dalla Provincia. Ma pian piano, ed è questa la novità del momento, il
fronte dissidente rispetto alle posizioni di Ferrentino e della maggior parte
dei sindaci si sta allargando: oltre a Bussoleno e San Didero, da tempo in
prima linea contro Osservatorio, annessi e connessi, anche Villarfocchiardo,
Villardora e San Giorio hanno manifestato in conferenza dei sindaci tutte le
loro perplessità sulla cabina proposta da Saitta.
Com'era facile
prevedere, quella di mercoledì sera è stata una riunione dai toni molto
accessi. Una riunione comunque interlocutoria per quanto riguarda
l'assegnazione dei tre posti nel comitato: tutto il dibattito si è infatti concentrato
sul merito della questione e sull'opportunità che la valle accetti anche questo
tavolo di confronto, che gli amministratori più "barricaderi" hanno
già bollato come il tavolo delle compensazioni. Il percorso, ora, è quello
ormai assodato e già sperimentato a dicembre sulla questione Osservatorio: ogni
Comune avrà una ventina di giorni di tempo per consultarsi al proprio interno e
portare la posizione maggioritaria alla prossima assemblea dei sindaci, che
sarà convocata subito dopo le elezioni politiche del 13-14 aprile. Lì saranno
comunque decisi i tre sindaci che entreranno nel comitato.
«Come prevedibile - commenta il presidente della Comunità montana Antonio Ferrentino - sono venute fuori posizioni di dissenso o di perplessità, a fronte di una larga maggioranza che invece ritiene giusto accettare la proposta della Provincia. Auspico che tutte le amministrazioni si riconoscano: se questo non dovesse avvenire, i tre rappresentanti che entreranno nel comitato di pilotaggio dovranno naturalmente farsi carico di cogliere e di portare anche le istanze di chi, legittimamente, non si riconosce in questo percorso. La Provincia, a torto o a ragione, ha deciso di far partire un gruppo di lavoro che partirebbe comunque, anche senza la nostra presenza. Per questo crediamo sia importante esserci. per ribadire anche in quella sede le nostre posizioni».
Ma se già
l'Osservatorio non convinceva (all'epoca finì 21-2), il pilotaggio sembra convincere
ancora di meno. Oltre a Bussoleno e San Didero, adesso anche altri tre comuni
hanno manifestato ufficialmente le loro resistenze sulla proposta di Saitta. A
cominciare da Villarfocchiardo, rappresentata mercoledì sera dal vicesindaco
Emilio Chiaberto. Uno che storicamente è sempre stato un moderato, fino a qualche
anno fa esponente di spicco della Margherita di valle (fu anche candidato alle
ultime provinciali proprio con Saitta), ma ora lontano dalla svolta del Pd (in
Comunità montana confluirà per ora nel gruppo misto) e molto battagliero sulla
questione Tav.
Quella espressa
l'altra sera è già la posizione di maggioranza del suo comune, che sarà comunque
riverificata in queste settimane, ma è anche la sua: «Noi chiediamo di fare
chiarezza, visto che ce n'è davvero poca - attacca Chiaberto, molto
perplesso anche sulla chiusura e sul funzionamento della conferenza dei
sindaci - Già sull’Osservatorio avevamo provato a fare da mediatori tra le
due posizioni, ma dopo il tavolo politico del 13 febbraio abbiamo dovuto
prendere atto del fatto che quel nostro tentativo non era stato recepito dalla
delegazione che era andata a Roma. Ora, anche sul comitato di pilotaggio, riteniamo
sì stia correndo troppo. Va bene che non si parli di tracciati, ma dalla
delibera della Provincia emerge chiaramente come il Piano di sviluppo sia
legato in modo inscindibile al Tav. Com'è possibile fare un piano strategico
prima che i lavori dell'Osservatorio siano finiti? Se venisse fuori che basta
la linea storica, su quali basi e su quali scenari si è fatto uno studio di
quel tipo? Non condividiamo tutta questa fretta, specie in periodo elettorale,
nello spendere così tanti soldi pubblici in studi».
Diverso il caso di San Giorio, già a suo tempo
in bilico sul proseguimento dei lavori dell'Osservatorio. La posizione
prevalente anti-pilotaggio si distingue infatti da quella personale del sindaco
Luigi Richard Garnero: «Pur essendo contrario all'opera, resto convinto che
sia importante partecipare a tutti i tavoli di discussione, ma questo non fa
testo. Dopo aver consultato la maggioranza e aver sentito il capogruppo di
minoranza, è venuto fuori che la maggior parte a San Giorio non condivide il
fatto che il Piano strategico sia espressamente correlato alla Torino-Lione,
anche perché nel comitato di pilotaggio la bassa valle, nonostante sia l'unica
ad avere tre rappresentanti, sarà comunque in minoranza. Per questo, l'altra
sera, ho chiesto alla conferenza dei sindaci di soprassedere ali 'adesione al
comitato e alla nomina dei tre sindaci, invitando tutti i comuni a deliberare
sulla questione. Anche la nostra minoranza ritiene prematuro il comitato, visto
che sono ancora in corso i lavori dell'Osservatorio». A San Giorio, nelle
prossime settimane, sarà convocato un consiglio comunale specifico proprio sul
tema del Piano strategico di sviluppo. E se tanto ci dà tanto, la vicenda
pilotaggio sembra già destinata a sollevare in valle lo stesso polverone
politico che si era scatenato in inverno sul sì o il no all'Osservatorio.