Nodo
di Torino, possibile cavallo di Troia per il TAV (
Settembre
2007)
I giornali dicono che già all'inizio del mese l'Osservatorio
ha concluso l'analisi sul nodo ferroviario di Torino e sulla linea
storica in bassa valle, fino a Bussoleno (materia del prossimo, terzo
quaderno); vengono riportati i dati sulla capacità della tratta
e le ipotesi future di traffico: qui
la saturazione sarebbe attesa molto prima del 2030, si parla del
2018, stavolta non a causa del flusso merci, bensì dell'intenzione
di aumentare a dismisura (progressivamente dal 2012) il numero di
treni passeggeri metropolitani. C'è, ovviamente, chi dice che
per risolvere la criticità di questo segmento ci vuole la Lisbona-Kiev,
ma i tecnici della bassa Val di Susa argomentano l'adeguatezza di
un tradizionale binario aggiuntivo tra Avigliana e Torino (vedi
intervista
di Ambientevalsusa al Prof. Tartaglia)
Dell'analisi sul nodo di Torino vero e proprio, in realtà,
pare non si voglia parlare affatto; sembra si sia usata la motivazione
che "è principalmente una questione di tracciati"
per rimandarne di fatto l'esame a Novembre, quando in seguito alla
prossima riunione del Tavolo Politico di Palazzo Chigi l'Osservatorio
dovrebbe discutere del percorso del TAV; ma su quell'ordine del giorno,
si è sempre detto, i rappresentanti della valle non ci saranno.
Il serio problema che si evita di affrontare, per la tratta urbana
torinese, è che l'apertura del cosiddetto Passante (si presume
nel 2012) bloccherà, almeno in parte, il transito dei treni
merci per ragioni di sicurezza e che quindi si rende necessario avviare
per tempo la costruzione di una "circonvallazione ferroviaria
merci" per aggirare il nodo. Anche qui, alcuni tra i principali
attori Pro-TAV non hanno dubbi: si risolve con la Lisbona-Kiev; infatti
Comune e Provincia di Torino, insieme a Regione Piemonte, si sentono
già in tasca una faraonica tratta di
Corso Marche
unita ad una
Gronda Nord lungo la tangenziale, da progettare
con le caratteristiche tecniche TAV-TAC. Come dire: ecco il primo
segmento della Torino-Lione, che va costruito entro il 2012, a fronte
dell'"
oggettiva emergenza blocco merci a Torino".
Che bisogno c'è di discuterne?
Al movimento NO-TAV, che si attrezza di conseguenza, non sfugge la
strategia avversaria della manovra a tenaglia: se da un lato andasse
avanti l’iter UE per costruire il tunnel di base transfrontaliero
e dall’altro si realizzasse una circonvallazione di Torino con
le caratteristiche dell’alta velocità-capacità,
la lotta di opposizione verrebbe confinata al residuo segmento intermedio,
da inserire in qualche tracciato di minor resistenza tra le valli
Susa e Sangone.