Consiglio Comunale Aperto della Città di Susa,

25 gennaio 2008

4° punto ODG: Problematiche del Lavoro in Valle di Susa

 

Contributo di un cittadino - imprenditore - contribuente della Città, condiviso da altri cittadini - contribuenti presenti in sala.

 

Premessa:

 

§          dopo l'esecuzione delle opere legate alle olimpiadi invernali del 2006, e terminate le opere legate alla Centrale Pont Ventoux il comparto dell'edilizia pubblica è pressoché fermo;

 

§          nell'ediliza privata le attività sono ridotte al minimo a causa della mancata approvazione dei piani regolatori di buona parte dei Comuni piemontesi per avvicendarsi di nuove norme che ne complicano e modificano la struttura; inoltre molti Comuni hanno una cubatura di sviluppo oramai limitata;

 

§          nel comparto dell'edilizia pubblica vi è la prospettiva di una nuova “grande opera” che da una parte, a prima vista costituirebbe uno sfogo al bisogno di operatività delle aziende e di conseguenza di impiego per le maestranze, dall'altra ha sollevato molteplici questioni su come l'opera è stata pensata, approfondita e su come sono stati condotti e ancora si stanno conducendo i passi necessari alla sua approvazione.

 

§         Vi sono comunque prospettive nell'edilizia pubblica riguardanti appalti che hanno concreta possibilità di essere realizzate, tra le quali le opere di miglioramento della linea ferroviaria attuale (costo stimato 1,5 Miliardi di Euro) e l'acquedotto di Valle, opera peraltro non condivisa da molti cittadini, tra cui gli aderenti a questo documento, comunque del valore d'appalto di 80MniEuro;

 

§          anche interventi sull'edilizia privata potrebbero essere attivati, come ad esempio il recupero funzionale a scopo abitativo del patrimonio edilizio costituito dalle Borgate Alpine ed altre attività a queste legate.

 

Ci siamo chiesti e ci chiediamo:

SONO LE GRANDI OPERE LA SOLUZIONE AL PROBLEMA DI OPERATIVITA' DELLE IMPRESE LOCALI E DI OCCUPAZIONE? E in specifico l'esperienza concreta del recente passato CONFERMA UNA SODDISFAZIONE (per apporto economico e consolidamento strutturale) DELLE IMPRESE E DELLE MAESTRANZE CHE HANNO LAVORATO ALLE GRANDI OPERE REALIZZATE SUL TERRITORIO?

Le risposte concrete che abbiamo trovato:

 

§          Olimpiadi (2006):

 

-          è elemento oggettivo che aziende locali a seguito di regolare appalto, hanno realizzato a regola d'arte opere mai contestate, dove il committente (Toroc) è sparito, la Regione Piemonte che vi è subentrata ha a sua volta passato la competenza al Comune di riferimento che sta valutando di rifare l'appalto. Questo potrebbe essere assegnato ad altra impresa, lasciando insolute le aziende che hanno già lavorato anticipando propri capitali;

 

-          in un capitolo diverso ricordiamo che un'inchiesta ha ufficializzato la presenza importante di maestranze anche clandestine (quindi non non sicuramente cittadini di Val Susa) addette ai cantieri;

 

§          Autostrada A32:

 

-          In una lettera indirizzata ad un elenco di enti Valsusini, datata Novembre 1995 a firma di 10 imprenditori del comparto edile dell'Alta Valle di Susa si legge testualmente:

 

o         “... Attualmente sono alle nostre dipendenze più di 100 addetti e, se nell'immediato futuro, non si creerà qualche occasione di lavoro, temiamo che buona parte di essi dovranno essere messi a disposizione.

 

o         I motivi della crisi si possono così identificare: ... forte riduzione dell'investimento pubblico e privato .... difficoltà sempre crescenti a reperire materiale atto alle lavorazioni ... tempi burocratici per le pratiche ormai biblici ...

 

o         LA COSTRUZIONE DELL'AUTOSTRADA TORINO-BARDONECCHIA NON HA ARRECATO NESSUN BENEFICIO ALLE NOSTRE AZIENDE IN QUANTO LE IMPRESE ESECUTRICI NON SI SONO QUASI MAI AVVALSE DELLA NOSTRA COLLABORAZIONE, PREFERENDO IMPRESE GIA' DA LORO CONOSCIUTE.

 

o         SONO ARRIVATE IN VALLE UNA MIRIADE DI PICCOLE IMPRESE, CI HANNO SOTTRATTO IL PERSONALE PIU' VALIDO ED ORA PASSATA LA METEORA DEL LAVORO HANNO CHIUSO I CANTIERI CREANDO ALTRA DISOCCUPAZIONE, MENTRE NOI RAPPRESENTIAMO UNA REALTA' ECONOMICA BEN PRESENTE IN VALLE”.

 

La lettera ribadiamo è stata scritta da imprenditori e presenta un dunque durante le opere ... qualche briciola, dopo ... il deserto;

 

§          Altri spunti rilevanti si traggono dall'esperienza di altri territori, per esempio nel Mugello, dove alcune imprese locali sono entrate negli appalti dell'Alta Velocità Bologna – Firenze e in esito a quelle attività si trovano attualmente a rispondere in qualità di indagate, della gravissima imputazione di disastro ambientale (sparizione di sorgenti, inquinamento falde acquifere)

 

A fronte di questi elementi ci si chiede:

E' questa la prospettiva che un onesto imprenditore cerca per la propria azienda?

Per le maestranze: considerato che la formula del General Contractor riduce estremamente i margini d'utile delle imprese, in particolare ai livelli più bassi della catena, è notorio che il primo comparto a farne le spese è la SICUREZZA NEI CANTIERI. Il rischio in questa situazione diventa esponenziale.

E' questo il contesto lavorativo che cercano le maestranze valsusine e i loro esponenti sindacali?

 

Inoltre, in particolare AGLI AMMINISTRATORI DEL BENE PUBBLICO che danno risonanza alla richiesta degli imprenditori che richiedono a gran voce la “grande opera”, VOGLIAMO DIRE CHE:

 

§          PRIMA DI SOSTENERE POLITICAMENTE UN'OPERA È OPPORTUNO VALUTARE SE ESSA SERVE O NON SERVE ALLA COLLETTIVITÀ, SE RISOLVE/NON RISOLVE I BISOGNI PER CUI E' STATA PENSATA.

 

Per PREVENTIVA NECESSARIA INFORMAZIONE e CONSEGUENTE COERENTE VALUTAZIONE citiamo qui gli studi disponibili all'attuale stato dell'arte:

 

§          RAPPORTO D'ISPEZIONE - AUDIT 2003 - DEL MINISTERO DELLE FINANZE DELLA REPUBBLICA FRANCESE: Pag. 36

 

“... i risultati attualmente disponibili mostrano come non e' chiaramente la sua redditivita' socio-economica che puo' giustificare questo progetto.”

 

Fonte:http://www2.equipement.gouv.fr/rapports/themes_rapports/infrastructures/Audit_CGPC/ANNEXES_AUDIT_CGPC_PRO_FERRO.pdf  - page 36

 

§          ANALISI TERMODINAMICA INTEGRATA DEI SISTEMI DI TRASPORTO IN DIVERSI LIVELLI TERRITORIALI - Dott. Mirco Federici - Università degli Studi di Siena:

 

Sintesi, pag. 1di4: “La TAV ha impatti ambientali paragonabili al trasporto individuale in auto e addirittura superiori al trasporto merci su gomma. Non migliora l’impatto dovuto alle emissioni, ed anzi peggiora la qualità ambientale con l’invasività delle sue infrastrutture”.

 

Fonte: Università degli Studi di Siena: Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche XVI ciclo 2000-2001. anche in: http://ccc5.altervista.org/fonti/ImpattiTAV_federici_siena.pdf

 

§          “DOVE SONO LE RAGIONI DEL SÌ? LA «TAV IN VAL DI SUSA» NELLA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA.” Prof. Antonio Calafati, Corso di "Analisi delle Politiche Pubbliche,Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di Economia Dalla prefazione:

 

Cercare, insieme agli studenti di un corso di “Analisi delle Politiche Pubbliche”, le ragioni del sì alla Tav in Val di Susa nei principali quotidiani italiani, certi di trovarle. Magari solo delineate, abbozzate, con le approssimazioni che la comunicazione giornalistica non può evitare. Cercarle leggendo, con attenzione, editoriali e corsivi, interviste e cronache. Cercarle con determinazione, ma non trovare niente, niente che assomigli a una ragione, a una argomentazione razionale.”

Collana: Laissez-passer - 2006 – ISBN: 8886618514

 

Fonte: http://calafati.econ.univpm.it/tav.html

 

§          QUADERNI DELL'OSSERVATORIO n° 1 e 2 – Governo Italiano.

 

1) la linea attuale è sotto utilizzata: 6,5 MilioniTonnellate/Anno (capacità utilizzata nel 2005, non crescente dal 2001) contro “una capacità calcolata di 19,8 MilioniTonnellate/Anno (tesi LTF) – 32,1 MilioniTonnellate/Anno (tesi Debernardi/Tartaglia)”. Pag. 18 di 44

 

Fonte: http://www.governo.it/governoInforma/Dossier/tav/quaderno1/Q01_01_Risultanze.pdf 

 

2) Le criticità della linea attuale non sono nel tratto di valico: “... gli scenari di previsione di traffico indicherebbero, per gli anni compresi tra il 2020 ed il 2030, [che] ... eventuali criticità lungo la linea comincerebbero a manifestarsi fuori dalle valli di Susa e della Maurienne, in corrispondenza dell’area di Chambéry e dell’inserimento nel nodo di Torino”. Pag. 30 di 78.

 

Fonte: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/tav/quaderno2/Q02_01_Risultanze.pdf

 

Concludendo:

 

§          le ragioni per costruire il tunnel di base e una nuova linea  non ci sono.

 

§          occorre ragionare in una prospettiva diversa: le imprese locali si attivino per concorrere ad un progetto di valle di lunga portata, forse meno allettante sulla carta, ma sicuramente di miglior qualita' e ricchezza duratura per il territorio.

 

Nota a margine:

 

sempre in qualità di cittadini – contribuenti di questa Città chiediamo agli Amministratori, che:

 

-          prima di pronunciarsi sull'opportunità dell'opera dichiarino il loro livello di conoscenza degli studi sopra citati.

 

Grazie per l'Attenzione.

Silvio Tonda ed altri cittadini-contribuenti

della Città di Susa