Nuove infrastrutture

A che punto siamo?
(ultimo aggiornamento: 06-Ago-2017 )

In questa pagina presentiamo documenti e articoli di stampa sulle nuove infrastrutture di trasporto in generale e relativi problemi economico-finanziari.

- Per lo specifico della ferrovia Torino-Lione vedi: Torino-Lione.

- In tema di rischi per l'ambiente e la salute connessi all'Alta Velocità ferroviaria (con un occhio di riguardo alla Torino-Lione) potete consultare: ambiente-salute

(I documenti relativi alla seconda canna del traforo autostradale del Frejus sono compresi qui sotto, ma hanno anche un loro apposito indice cronologico).

A che punto siamo... sulle esigenze (reali?) di nuove infrastrutture di trasporto e sui relativi problemi economico-finanziari


 

[27-03-2013] Tagli al trasporto pubblico: in Piemonte, da Giugno, -50% dei bus e -34% dei treni pendolari
I conti della Regione, al momento, prevedono un taglio di 120 milioni. A nulla servirebbe, se mai ci sarà, l'ok allo sblocco dei 300 milioni di fondi Fas che sono già destinati al pagamento di una parte dei debiti del passato. A rischio c'è anche il sistema ferroviario metropolitano, nonostante gli utenti siano cresciuti tra il 10 e il 20 per cento. E intanto i soldi vanno all'inutile Tav Torino-Lione (150 milioni/anno fino al 2029).


 

[23-02-2013] Si sono fatti regole nuove a favore delle loro opere inutili

Governi e costruttori continuano a premere per realizzare grandi opere inutili. In mancanza di risorse pubbliche, provano ad utilizzare in prevalenza capitali privati attirandoli con una valanga di facilitazioni, incentivi e vantaggi che non ha precedenti in Italia e che promette di creare nuovo debito pubblico. Provano anche la strada del drenaggio furtivo del risparmio privato. In questa ricerca (da www.notavbrennero.eu) una sintesi e un’analisi dettagliata dei nuovi strumenti tecnico-finanziari che dobbiamo prima conoscere e poi respingere al mittente.


[3/12/2012] Vertice Monti-Hollande a Lyon: accordo per destinare a traffico la seconda canna autostradale del Frejus
Molto al di sotto del successo annunciato (dai media italiani) il vertice italo-francese di Lyon: sono stati firmati 5 documenti, solo tra i rispettivi ministri, su cooperazione tra le polizie, nei settori militari, per l'istruzione tra insegnamento superiore e ricerca.
I ministri dei trasporti concordano (bilingue) solo sull'aprire al traffico il futuro 2° tunnel autostradale del Frejus, pur ponendo un limite ai transiti; per il Tav: ne confermano la natura strategica, ma c'è una dichiarazione separata. Poi si danno appuntamento al 2013 a Torino.


 

[6/07/2012]
Il punto sulla seconda canna autostradale del Frejus in una lettera agli amministratori di Bardonecchia
Un comitato di cittadini e tre associazioni ambientaliste scrivono al Comune chiedendo di sospendere ogni decisione sul protocollo di intesa con la Sitaf (società dell'autostrada A32) inerente la realizzazione della seconda canna del traforo del Frejus e la relativa collocazione dello smarino. Preoccupano i rischi per la popolazione, l’ambiente e l’economia turistica.


banner-3valic[30/06/2012]
Si rafforza la mobilitazione contro il TAV terzo valico

manif-3valic-26-5-12

L'arrivo di 200 lettere di esproprio dei terreni a Serravalle ed Arquata Scrivia fa intensificare l'impegno dei NO-TAV ai confini tra Piemonte e Liguria. Dopo la grande manifestazione del 26 maggio, le serate informative, le delibere e mozioni di opposizione all'opera da parte di Consigli comunali, ora si terranno assemblee popolari in settimana [info e documenti www.notavterzovalico.info]


 

 

[15/06/2012]
Lavoro senza etica e legalità: non solo in Valsusa
Non passa giorno senza che la cronaca ci riporti casi di appalti e cantieri segnati dalla corruzione o dalla presenza di ditte delle mafie.
Tra gli utlimi:
- Torino, azienda in odore di 'ndrangheta nei lavori della stazione di Porta Susa
- Milano, Expo 2015: la CMC (rieccola! Qui è già nel mirino della magistratura...) si aggiudica lavori con un ribasso del 43% e poi li dà in subappalto alla Elios, indagata a Torino per smaltimento illecito di rifiuti...

Si, è vero, c 'è un gran bisogno di lavorare, ma... c'è lavoro e lavoro


 

[06/06/2012]Conflitto di interesse? L'assessora Bonino e la Canna 2 del tunnel del Frejus

I capigruppo in Provincia di Sel e del Pd parlano di un possibile conflitto di interesse che avrebbe portato l’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, a modificare il parere della Regione autorizzando lo studio per la trasformazione della galleria di sicurezza in tunnel di traffico. Il motivo? Il fratello dell’assessore, Stefano, è consulente della Sitaf, incaricata dello studio. Nell'attuale gioco di ruoli uno strano Saitta, autostradista, azionista e paladino ecologista.




[11/05/2012]
La mafia nel cantiere dell'inceneritore di Torino
Due morti sul lavoro per caduta dalle impalcature in meno di un mese (Antonio Carpini il 3 Marzo e Cosimo Di Muro il 31) e contemporaneamente l'informativa dalla procura di Agrigento che indaga per mafia una delle ditte subappaltatrici. A Torino anche per l'inceneritore si confermano, puntualmente, i tratti caratteristici di qualunque "grande opera" italiana.



Hanno fatto nuove leggi per favorire le loro grandi opere
[01/02/2012]
Con le due manovre dell’estate e con quella del dicembre 2011 i Governi Berlusconi e Monti, in perfetta continuità, hanno fatto approvare al Parlamento una serie di nuove regole per velocizzare iter, diminuire controlli e garanzie in appalti e procedure, cercare finanziamenti privati. Tutto a danno di popolazioni ed ambiente.
Il sito notavbrennero.eu ha raccolto i provvedimenti in una ricerca che rende appieno il significato lobbistico dell'operazione:
ecco una prefazione sintetica ed il dossier completo (aggiornato il 23-02-2013)





Le ragioni NO-TAV anche in Inghilterra
[10/01/2012]
HS2 è il nome della tratta AV che vogliono costruire tra Londra e Birmingham: 32 miliardi di Steline (38 miliardi di euro) per risparmiare mezz'ora. Inaugurazione prevista nel 2026. Anche lì interessa solo ricchi uomini d'affari, ma la pagherebbero tutti i contribuenti: 1,2 miliardi di euro l'anno solo di interessi.

Anche lì tutti i partiti ed i sindacati sono favorevoli, ma 70 Comitati ed Associazioni del territorio interessato sono contrari, per gli stessi nostri motivi: sindaci, attivisti, cittadini, preti che, tanto per cambiare, vengono definiti "nimby".

Ecco un articolo esplicativo tratto da Il Fatto Quotidiano e la traduzione di quello di Simon Jenkins da The Guardian del 10/01/201. [e l'originale in Inglese]

(click per ingrandire)




TAV "terzo valico": miliardi e denunce
[09/01/2012]
(dal nuovo blog anarres-info)
A Dicembre 2011 il CIPE ha riaperto le danze anche su quest'altra tratta TAV (tra Genova e Tortona, 53 Km quasi tutti ingalleria, 6,2 miliardi di euro). La linea, che vorrebbe collegare il porto ligure a futuri grandi siti intermodali piemontesi, è negli appetiti affaristici in particolare del gruppo Gavio (costruzioni, autostrade e trasporto merci su gomma). In previsione di un rilancio dell'opposizione all'opera ecco spuntare 13 avvisi di garanzia per una manifestazione di solidarietà alla Val Susa [leggi TUTTO]

benved[1/1/2012]
Noi e i nostri figli e nipoti: schiavi del debito?

L’attuale governo italiano di banchieri ha per prima cosa scaricato i costi urgenti della crisi su di noi, ceti medio-bassi, graziando ricchi ed evasori (poco o nulla toccati dalla manovra “salva-Italia”).

Non solo. Volutamente, con i prossimi provvedimenti “cresci-Italia”, non intende intaccare affatto i meccanismi realmente alla radice della crisi: non svela l’enorme parte ancora occulta del debito pubblico (nascosta principalmente nel TAV e negli Enti Locali, come autorevolmente insegna Ivan Cicconi) e non  interrompe quegli investimenti (comunque sempre garantiti dallo Stato) che ne generano un ulteriore forte aumento, dentro la spirale di una specie di storia infinita.


Predicando la chimera di una impossibile “crescita”, il Governo “tecnico” rimane ben saldo nella logica neoliberista della casta che nel mondo ha creato questo fallimento epocale: approva misure di privatizzazione dei beni comuni e di rilancio per grandi opere inutili (come la Torino-Lione) anziché dirottare le poche risorse effettivamente disponibili su lavori necessari, di breve durata, di beneficio comune e capaci di creare più occupazione (come saggiamente suggerisce Marco Ponti e come reiteratamente si chiede nelle lettere spedite dalla Val di Susa e da Firenze).

99
Con la prosecuzione della politica praticata negli anni 2000, il debito che arricchisce l’1% continuerà a gonfiarsi ed a gravare sulle spalle di noi 99%, portandoci verso un futuro allucinante in cui si dovrà vivere e lavorare principalmente per pagarne gli interessi.
Una specie di schiavismo del terzo millennio.

Diciamo dunque, sempre più forte: No Tav, No debito.
Perché sono state,sì, interrotte le danze sul ponte-comando del Titanic-Italia, ma poi continuiamo sempre a navigare verso l'iceberg.

PRESENTE E FUTURO DELLE FERROVIE ITALIANE:
penalizzare i passeggeri poveri per sovvenzionare i ricchi

In perfetta sintonia con metodi e principi del governo dei banchieri (che addebita i costi della crisi ai ceti medio-bassi) Trenitalia prosegue con le riduzioni di organico, i tagli ai servizi e l'aumento delle tariffe per i treni dei pendolari, quelli regionali e quelli notturni a lunga distanza; mentre concentra gli investimenti sull'alta velocità per gli uomini d'affari, che viaggiano su linee faraoniche finanziate dai nostri soldi pubblici.
Tutto rintracciabile anche nell'annuale rapporto di Legambiente intitolato "Pendolaria" (dossier completo scaricabile dal loro sito - pdf 4,2 MB - QUI)

In questo Paese, poi, si illude chi spera ancora nella concorrenza. Qui di solito la liberalizzazione dei servizi non porta benefici agli utenti, ma solo agli imprenditori: ecco in un video di 7 minuti le pessime premesse nel caso della NTV di Montezemolo &c.; alla lunga Trenitalia rischia di fare la stessa brutta fine di Alitalia.





Esce in Francia Fallimento ad Alta Velocità
[29/12/2011]


(traduzione dalla presentazione)

La celebrazione del 30° compleanno del TGV, in Francia, fatica a nascondere una catastrofe economica e gestionale: sono questi treni i responsabili di gran parte del buco di 30 miliardi di euro che asfissia le linee storiche. E nell'anno delle elezioni presidenziali, sostanzialmente per motivi d'immagine il governo vuole accelerare l'approvazione di altri 200 Km di linee ad alta velocità.

La relativa fattura da 80 miliardi di euro porterebbe al definitivo fallimento.

 

L'autore, Marc Fressoz, ha già scritto altri ibri in materia di trasporti, tra cui Scandale Eurotunnel




Genova, Venerdì 4 Novembre 2011

E' l'ennesima disastrosa alluvione, segnata come tante altre volte da perdita di vite umane e danni ingentissimi.
La cosa più intollerabile, il giorno dopo, è sentir dire "si è costruito dove non si doveva" dai tanti che finora hanno fatto le loro fortune patrimoniali e/o politiche bipartisan proprio violentando e cementando il territorio; sono gli stessi che oggi vogliono usare i pochi soldi pubblici, in questa crisi, per finanziare le grandi opere inutili anziché la cura degli assetti idrogeologici di un' Italia fragile.
Oggi ci sentiamo di condividere lo sfogo di Beppe Grillo.



Alluvione e cambiamenti climatici

Un ammistratore di un piccolo comune della Val di Susa scrive al Presidente della Republica a proposito dell'alluvione che ha colpito il levante ligure e la lunigiana: "Non so se questa lettera giungerà a destinazione, sicuramente arriverà nelle mani di chi la giudicherà inopportuna, infarcita di demagogia e populismo..." [leggi]




L'assurdità del TAV oggi
[30/10/2011]
In questa crisi economica epocale stride sempre di più la scelta di realizzare opere faraoniche d'altri tempi con risorse forzatamente sottratte alla difesa delle classi più deboli, a sanità, scuola, ricerca, beni culturali.
Per fortuna si moltiplicano prese di posizione autorevoli e ben motivate contro la folle teoria di superare la crisi con le stesse ricette che l'hanno generata, come le grandi opere a debito pubblico. Ecco due esempi: nel 1° si analizza l'attuale insostenibilità economica delle infrastrutture faraoniche; nel 2° l'anacronismo del TAV/TAC Torino-Lione rispetto alle tendenze epocali del traffico.

  • Senza più pudori si parla ormai di raddoppio del tunnel autostradale al Frejus [28/4/2011]
    La Sitaf, società di gestione dell'autostrada A32 a partecipazione pubblica, chiede che la costruenda galleria possa essere destinata al traffico normale di veicoli.
    Per ottenerne l'approvazione era stata progettata quale "canna di sicurezza", ma come in tanti sospettavamo l'intenzione era, in realtà, di scavare un tunnel di normale esercizio.
    Il presidente della Provincia di Torino, Saitta (uomo di autostrade) dice addirittura di essere sempre stato favorevole a questa destinazione d'uso: tanto non fa aumentare il traffico (?!) E qualche "ben informato" ipotizza che la Sitaf voglia anche entrare nell'affare della costruzione e gestione del TAV Torino-Lione: sarebbe un fulgido esempio di "società di corridoio", multimodale e per questo capace anche di reggere un'eventuale (improbabilissima) prospettiva di trasferimento di quote-merci da gomma a ferro.


  • 15 domande sul nucleare
    , nella prospettiva del referendum 2011, e visto che in Val di Susa transitanio treni carichi di scorie



  • Firenze: crepe nelle case per lo scavo del tunnel TAV sotto la città [17/2/2011]
    Comitati ed associazioni contro il sottoattraversamento denunciavano il pericolo da mesi: accadrà quel che si è già visto a Bologna, in via Carracci. Ora l'evidenza di un esposto alla Procura obbliga sindaco e presidente di regione a qualche acrobazia-scaricabarile; sempre attenti, però, a non prendere troppo le distanze dall'opera da 1,7 miliardi di Euro. [Leggi tutto]

  • L'Autostrada Ferroviaria Alpina chiuderà? [3/2/2011]
    Il servizio italo-francese di trasporto "TIR su treno" è in funzione in via sperimentale, tra Orbassano ed Aiton attraverso il tunnel storico del Frejus, dal 2003. E' da sempre in passivo (i ricavi sono il 33% dei costi), e quindi robustamente sostenuto dai finanziamenti pubblici dei due Governi (15 Milioni di € l'anno). Dal prossimo 13 Febbraio Trenitalia potrebbe sospendere il servizio, dato che il Governo italiano non ha ancora fornito i fondi per il 2011. [leggi tutto]


  • 30 Novembre 2010: inizio lavori alla seconda canna autostradale del Frejus (19/11/10)
    Il 30/11/2010 ci sarà a Bardonecchia una sontuosa cerimonia di avvio dei cantieri con tanto di clero benedicente ed il top delle autorità: presidente della Provincia Saitta, della Regione Cota e ministro Matteoli, assessori, sottosegretari e brindanti vari... Paga la Sitaf (la società pubblico-privata della A32). Paga anche i lavori (pare)

  • Eh... la privatizzazione dell'Alta Velocità in Italia: ecco chi ci guadagna, e molto (10/11/10)
    Un “regalino” dalla politica e la NTV di Montezemolo, Della Valle e Punzo guadagna il 27.000% prima ancora di partire. E' la solita storia delle privatizzazioni dei servizi pubblici nel nostro Paese: lo avevano già dimostrato le telecomunicazioni, l'Alitalia... Grandi imprenditori (?) con zero propensione al rischio si assicurano, grazie agli intrecci perversi col partito trasversale degli affari, i ricchi proventi di laute speculazioni finanziarie "ante-operam".

  • Le torte degli interporti: Orbassano, se davvero venisse resuscitato, potrebbe passare dalla rianimazione ... al coma (19/10/10)
    Se veramente si volesse favorire il trasporto merci su treno, in Piemonte ci sarebbe a portata di mano una concreta alternativa al TAV Torino-Lione: la piattaforma logistica di Alessandria, collegata al porto di Genova. Anche qui, come per il TAV, si è allo stadio di progetto preliminare, ma i tempi di realizzazione sarebbero di 4 anni, anziché 25-30 ed i costi 40 milioni di Euro (20 dalla Regione Piemonte e 20 dall'autorità portuale genovese) anziché svariati miliardi, tutti da trovare. A realizzarla sarebbe la Retroporto di Alessandria spa.
    Alessandria è il punto nodale di una delle aree più innervate d'Europa dal punto di vista infrastrutturale, dove convergono ben sette ferrovie storiche che dopo le ristrutturazioni degli anni scorsi e con nuovi interventi non molto costosi sarebbero perfettamente in grado di movimentare buona parte dei contenitori che oggi a Genova sono caricati sui Tir. Più che i flussi est-ovest fra 30 anni, questo sistema supporterebbe a breve il traffico merci nord-sud, che è l'unico su cui oggi si ha una reale domanda.. Che ci sia lobbing per questa alternativa dietro certe posizioni neo-rinunciatarie nei confronti del TAV in val di Susa?
    Si pensi a Bonsignore
    : "troppi ritardi, meglio puntare su altri tracciati"
    [vedi i DETTAGLI NELL'ARTICOLO].

  • 2-9 OTTOBRE 2010: SETTIMANA ITALIANA DI MOBILITAZIONE CONTRO LE GRANDI OPERE
      • Sabato 2 Ottobre, MESSINA: manifestazione NO-PONTE
      • Sabato 9 Ottobre, FIRENZE: manifestazione NO-TUNNEL-TAV
      • Sabato 9 Ottobre, VAL DI SUSA: manifestazione NO-TAV
      Vedi il DOCUMENTO COMUNE e L'ARTICOLO DI CARTA
      La giornata di Sabato 9 coincide inoltre con un appuntamento di lotta anche a Stoccarda, in Germania, contro il progetto "S21", che ha grande affinità con la logica del TAV in generale e con le specificità di Firenze in particolare. Vedi la LETTERA DESCRITTIVA ed il MESSAGGIO DI SOLIDARIETA' dalla Val di Susa.

  • Mancano 30 miliardi di Euro per le grandi opere (28/9/10)
    L'Unione industriale di Torino (il presidente Carbonato) e Confindustria Piemonte (il vicepresidente Provvisiero) lanciano un segnale d’allarme, l'ennesimo, sulla paralisi degli investimenti nelle infrastrutture.

  • Il Portogallo annulla una tratta del Corridoio 5: non raggiungerà più Lisbona (21/9/10)
    Da Luna Nuova del 21/9/10 – pag. 3
    Il governo portoghese ha deciso di annullare l’appalto per la linea Tav Lisbona- Poceirao dal costo stimato di un miliardo e 900 milioni di euro. La tratta fa parte del tronco Lisbona-Madrid del Corridoio europeo 5 (di cui fa parte anche la Torino-Lione). La decisione è stata presa in considerazione della grave crisi economica che sta colpendo il paese, che ha un deficit pubblico vicino a quello greco.

  • Ecco le lotte dei NO-TAV di Germania, così simili... (27/8/10)
    Stoccarda si ribella alla nuova stazione con annessa linea Tav. Il movimento di protesta, guidato dai verdi e che vede manifestazioni quasi giornaliere dall'inizio di agosto, è sfociato mercoledì sera in scontri con la polizia quando i dimostranti hanno cercato di impedire l'inizio dei lavori di demolizione della vecchia stazione.
    Costo sette miliardi di euro, secondo le stime attuali, cresciute del 75% - ancor prima che si inizi a scavare - rispetto ai quattro miliardi calcolati nel 2003; v
    antaggi, secondo i proponenti: riduzione da 2 ore e 30 a 2 ore del tempo di viaggio per Monaco di Baviera...

  • I soldi per il TAV non basteranno mai (12/8/10)
    L’Alta velocità ferroviaria è già costata moltissimo alle casse dello Stato, ma il conto rischia di essere ancora più salato a causa degli arbitrati tra i general contractor e le FS. Se i collegi arbitrali dessero ragione alle richieste di maggiorazioni nei pagamenti concordati in precedenza i costi lieviterebbero di altri 6 miliardi di Euro. Con questi numeri siamo di fronte a una potenziale voragine nella voragine, visto che l’Alta velocità rispetto a progetti analoghi all’estero è già costata più del triplo”, dice l’economista dei trasporti Marco Ponti. Vedi I 2 ARTICOLI

  • Grattacielo della Regione Piemonte, a Torino: eccesssivi i costi di progettazione; procedure congelate (9/8/10)
    Gli Enti Locali sono indebitati e senza risorse da investire nella costruzione di nuovi immobili per i propri uffici (e quand'anche le avessero, non potrebbero spenderle senza violare il patto di stabilità). Ma ... fatta la legge, trovata la scappatoia: il nuovo regime dell'istituto della Concessione consente di affidare al 100% la realizzazione di un'opera pubblica a società private, le quali poi recupereranno i propri investimenti tramite i proventi dell'utilizzo, di cui rimarranno titolari per un lungo periodo. L'Ente, insomma, pagherà poi l'affitto della nuova sede (voce che non entra nel patto di stabilità!) per decine di anni ai costruttori, sborsando complessivamente una cifra superiore anche di dieci volte ai costi di realizzazione. Ma sarà un problema delle future giunte! E una pesante componente del debito delle prossime generazioni di cittadini!
    E' grosso modo con questo sistema che l'ex giunta Bresso intendeva costruire il "grattacielo unico" [ vedi Un sistema delle bolle], ma ora la nuova giunta Cota vuole verificare le procedure ed intanto contesta la cifra di 22,5 milioni di Euro pagati all'architetto Fuksas per la sola progettazione.

  • La Provincia di Torino vara una Holding per le infrastrutture (16/7/10)
    Il presidente della Provincia, Saitta, non sta nella pelle: viene creata una nuova Srl per valorizzare le società più importanti e dedicarsi con i ricavi a partecipare ad operazioni di rilievo nel mondo autostradale (come Corso Marche, a Torino, e tangenziale est). Ah, i politici che amministrano la cosa pubblica! Si sentono sempre più imprenditori, e ora che anche il "decreto Ronchi" li stimola (privatizzazione delle società partecipate dagli Enti Locali) , non hanno più freni.

  • Sei mesi di TAV in Italia: un primo bilancio (14/7/10)
    di Paolo Beria, Raffaele Grimaldi e Marco Ponti da lavoce.info
    A circa sei mesi dall'inaugurazione della linea alta velocità Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno, è possibile fare un primo bilancio del livello di utilizzo. Sembra nel complesso positivo per l'intero percorso Milano-Roma. Gli investimenti in quella tratta sono quindi giustificati nonostante i costi di costruzione eccessivi. Assai meno confortanti invece i risultati per le tratte Torino-Milano e Roma-Napoli. Ciononostante si continuano a progettare linee alta velocità ancora più discutibili, sia per il traffico passeggeri che per le merci.

  • ENTI LOCALI INDEBITATI es: Torino, oggi 5,1 miliardi di € (10/3/10)
    Con i “derivati” la democrazia è ostaggio delle banche; oggi e per le future generazioni.

    Il rischio? Che amministratori spregiudicati, a loro agio in un ruolo che ormai tutto è, meno che “al servizio dei cittadini”, possano benissimo accettare di tirare a campare, magari cedendo quote sempre maggiori delle aziende municipalizzate, in attesa di lasciare la patata bollente in eredità alla successiva legislatura. Fino a quando?
    C’è un’evidente similitudine con la logica che regge l’architettura finanziaria delle grandi opere, come il TAV. Che c’entra la democrazia? Per un Ente Locale prigioniero del debito sarà molto difficile fare, liberamente, scelte che le banche creditrici potrebbero disapprovare ...
    Ecco alcuni articoli per meglio comprendere l’argomento

  • Due indagini eclatanti rivelano un'Italia ormai fuori da legalità e democrazia: l' humus perfetto per opere dai costi maggiorati a piacere (28/2/10)
    Le avvisaglie c'erano nelle relazioni della Corte dei Conti: nel 2009 sono circa triplicate corruzione e concussione [VEDI]
    Poi l'inchiesta sulle corruzioni che investono i vertici della Protezione Civile e quella su frodi e collusioni aziende-mafie-istituzioni hanno messo in luce ciò che da diverso tempo si poteva solo intuire: sono intrecci di interessi personali e di clan a guidare, ormai senza ritegno, il sistema di potere nel nostro Paese, alla faccia della legalità e della democrazia. Sono stati generalizzati sia il modello che da tempo noi denunciamo essere alla base dell'ARCHITETTURA FINANZIARIA DEL TAV, sia il sistema di potere che imprigiona la società civile nella GABBIA DI UN REGIME OLIGARCHICO-MALAVITOSO.

  • Dichiarazioni del deputato europeo Luigi de Magistris: "Europa perplessa sui fondi" (19/2/10)

  • PtcP2 - la Provincia di Torino rende non-altrimenti-edificabili le fasce di territorio interessate da TAV e Tangenziale Est (12/2/10)
    Un Saitta incredibilmente bucolico (lui, amante dei wafer infrastrutturali multistrato) si batte per la salvaguardia della "risorsa suolo". Ci sforziamo, ma non riusciamo a convincerci, dato il suo curriculum di uomo dell'ATIVA e di amministratore. Eppure, con a fianco il prode architetto Foietta, riempie pagine e pagine di giornale per spiegarci che "il principio di salvaguardia dei corridoi infrastrutturali visti come occasione di sviluppo e rispetto ambientale si inserisce all'interno di un documento che privilegia il «suolo come risorsa». Forse tutto sta nel riuscire a vedere corridoi infrastrutturali come occasione di rispetto ambientale. Comunque, il Nostro, si premura subito di rassicurare gli amici costruttori: «Fermare il consumo di suolo libero, soprattutto quello agricolo, non equivale a bloccare lo sviluppo dell'edilizia ma a indirizzarlo verso il riutilizzo degli spazi esistenti». [Vedi: LA PROVINCIA BLINDA TAV E TANGENZIALE EST]

  • Per il ponte di Messina si sospetta una falsa partenza: buona solo per far lievitare costi pubblici e profitti privati (12/2/10)
    A bocce ferme la società Stretto di Messina ha aumentato di oltre un miliardo (+28%) il compenso previsto per il consorzio guidato da Impregilo. Risultato? Le penali da pagare all’impresa, se l’opera non si farà, saranno maggiori; ma questo vale solo a cantieri già aperti. Non è stato ancora ultimato il progetto definitivo dell'opera, ma per il governo, i lavori del Ponte sono ufficialmente iniziati il 23 dicembre, con la prima pietra del progetto di spostamento di un binario nella frazione Cannitello di Villa San Giovanni...

  • Ah, le Olimpiadi 2006...: analisi impetosa dello sperpero dei nostri soldi e dello scempio delle nostre montagne (9/2/10)
    Il bilancio, stra-fallimentare, lo fa il centrodestra: è una comodità della sua campagna elettorale per le regionali, ma poteva accadere tutto a parti invertite perché i criteri ispiratori del prima, del durante e del dopo sono gli stessi da entrambe le parti. Torino e Valle Susa si aggiungono alla lunga lista di dimostrazioni pratiche in ogni parte del mondo: le Olimpiadi sono un grande evento che trasferisce ricchezza dalle tasche dei cittadini del Paese ospitante a quelle del CIO, ente privato.

    Un sistema delle bolle (Per costruire il grattacielo della Regione Piemonte non ci sono i soldi? Non è un problema!) (5/2/10)
    Il leasing "in costruendo" sembra fatto apposta: offre un'opportunità di finanziamento per realizzare le cosiddette "opere fredde", cioè quelle che non hanno un ritorno economico; permette alla pubblica amministrazione di non anticipare i costi di realizzazione, obbliga le imprese di costruzioni e servizi che partecipano alle gare, a trovare una finanziaria interessata e a formalizzare gli accordi prima di consegnare l'offerta. Come dire: l'impresa si presenta per lavorare "già pagata" ... beh, un domani... qualcuno.... ma chissà chi.... Goditi il presente!!
    E', in fondo, il principio delle grandi crisi finanziarie; ma perché cambiare? Oggi io (politico di turno) faccio bella figura, faccio costruire, inauguro, sempre più amato dagli Italiani; il futuro...cavoli di qualcun altro.
    Il leasing "in costruendo" è stato disciplinato in origine nella Finanziaria del 2007 (governo Prodi); viene utilizzato per la prima volta in Piemonte nella gara per l'affidamento della costruzione del grattacielo della Regione: solo due cordate hanno presentato, alla fine, l'offerta. Due cordate di cooperative rosse. [VEDI]

    Francia: calo anche del trasporto merci su ferro (29/1/10)
    Nel 2000 in Francia si trasportavano 56 miliardi di tonnellate-Km; nel 2008 solo 26, quando l'obiettivo era di raggiungere i 100 miliardi entro il 2010. L'articolo de l'Humanité attribuisce le colpe alla politica dei trasporti dei governi di destra: in base alle regole UE ha aperto la strada ad una privatizzazione che ha finito per aumentare sia le perdite economiche, sia l'impatto ambientale

    La francia taglia 4 linee ad Alta velocità: sono in perdita. (18/1/10)
    La SNCF (equivalente della nostra Trenitalia) non potrà reggere i costi di pedaggio dei binari richiesti dall'equivalente della nostra RFI su tutte le linee TGV. Dall'anno prossimo dovrà tagliare 4 tratte con passeggeri insufficienti per non andare in perdita economica del 20%.
    E da noi? Continuiamo a costruire linee TAV?
    Ah, già, scusate, i promotori non giustificano più l'esigenza delle linee per il servizio passeggeri; utilizzano sempre meno anche l'argomento "merci"; ora, in presenza della crisi economica, va di moda lo slogan "porta lavoro". Se la prossima estate fosse torrida, potrebbero allargarsi anche a "porta aria fresca da latitudini maggiori".

    Ferrovie. I treni corrono. Ma i costi non si fermano (18/1/10)
    di Massimo Mucchetti da il Corriere della Sera Economia del 18/1/10 - pagina 4
    Le cinque ragioni dei maggiori oneri per l'Alta Velocità. Dietro le extraspese i tempi lunghi e i diktat degli enti locali. Il peso di caratteristiche geografiche e di politiche contrattuali. Servirebbe capitale privato per non conteggiare questo finanziamento nel debito pubblico. Ma siccome il rendimento di mercato non c'è...

    I GIGANTI DAI PIEDI D'ARGILLA (7/1/10)
    La rete AV in Italia, gli impianti delle Olimpiadi invernali 2006, l'Eurotunnel sotto la Manica.
    Si conferma che grandi opere e grandi eventi devastano le casse pubbliche, il territorio e l'ambiente. Poi, dopo aver arricchito qualche imprendi-cementificatore ed i suoi amici politici, mostrano tutta la loro debolezza, sui piani economico, gestionale e della sicurezza.
    Nel caso del TAV lo conferma il primo rapporto di indagine al pm Guariniello.
    Per l'eredità di Torino 2006 i giornali iniziano timidamente ad accorgersi di ciò che da molto tempo è sotto gli occhi di tutti: l'eredità fallimentare, da ogni punto di vista, che stava scritta già prima, nell'esperienza delle altre sedi di giochi invernali, che era stata evidenziata dalle associazioni ambientaliste, dal Comitato Nolimpiadi; tutti avevano fatto finta di non sentire, come peraltro continuano tuttora a fare per le tante opere infrastrutturali inutili allo stadio di progetto nel Paese.
    Dopo gli anni di gravi traversie finanziarie che hanno gettato sul lastrico molti piccoli risparmiatori, l'Eurotunnel è stato teatro, in meno di un mese, di due incidenti che hanno imprigionato centinaia o migliaia di persone sotto la Manica: una delle cause, anche qui denunciata ed inascoltata, è stata la brusca differenza di temperatura incontrata dai treni veloci tra il gelo esterno ed il caldo geotermico interno.
    E' una minaccia alla sicurezza che riguarderebbe, esattamente, anche l'eventuale tunnel di base del TAV Torino-Lione, come documentato da tempo da Ambientevalsusa [vedi, DAL LORO SITO]


    Manifestazione No-Ponte a Villla S. Giovanni (19/12/09)
    Migliaia di persone in piazza, nella cittadina calabrese, al corteo organizzato dalla "Rete NO-Ponte". In apertura uno striscione bianco con le parole d'ordine dell'iniziativa: "Fermiamo i cantieri, lottiamo per le vere priorità".
    "Il Ponte non lo faranno mai, l'obiettivo vero è quello di iniziare a scavare e sbancare sulle due coste, scaricare cemento ovunque e rastrellare quanto più soldi possibile. La nostra paura è un'altra, l'ennesima, eterna incompiuta" Sono tanti ad essere convinti che sia questo il vero rischio che corrono Calabria e Sicilia.
    [Vedi CRONACA e ANALISI]

    Il tunnel di base del Lötschberg fallisce l'obiettivo (15/12/09)
    Il quarto rapporto sul trasferimento del traffico pubblicato dal Consiglio federale svizzero afferma che il tunnel di base del Lötschberg, inaugurato nel 2007, non ha prodotto alcun effetto significativo sul trasferimento del trasporto merci dalla strada alla rotaia. E' cresciuto il flusso di pendolari, limitando la capacità merci. Lo stesso succederà al Gottardo, secondo uno studio di Iniziativa delle Alpi. Si conferma che ovunque sono indispensabili misure severe di disincentivo ai camion (Borsa dei Transiti ed un'elevata tassa TTPCP - Tassa sul Traffico Pesante Commisurata alle Prestazioni)

    Intervista al Prof. Marco Ponti su Stradeferrate: (12/12/09)
    Domani entrerà in vigore il nuovo orario e partiranno i nuovi collegamenti Alta Velocità sull'asse Torino-Milano-Salerno.
    Sono mai passati, e mai passeranno, treni merci sui nuovi binari? Ci saranno ancora problemi di interferenza col trasporto regionale? Cosa pensa dell'ingresso dei privati come NTV per l'Alta Velocità e Arenaways per il trasporto regionale? I treni a lunga percorrenza sono destinati a sparire del tutto?

    Treni Torino-Lione senza passeggeri; Air France mette un volo (11/12/09)
    Il progetto della compagnia francese è dovuto alle cancellazioni di linee Tgv tra Torino e Lione: 30 minuti di volo effettivo, più la consueta oretta di check-in. Oltre a non dover costruire e scavare un bel niente, bastano poche decine di passeggeri per giustificare un collegamento. Nel 2004 era stato eliminato l'ultimo treno diretto Torino-Lione; viaggiava con un passivo annuo di 6 milioni di Euro.

    ALTA VELOCITA’: Ma quanto ci costano i treni veloci? (9/12/09)
    Un articolo del Prof. marco Ponti da "il sussidiario.net"
    Presto si andrà in tre ore da Milano a Roma. Benissimo per gli utenti. I costi di costruzione però sono stati astronomici, tre volte quelli di linee analoghe negli altri paesi europei. Che poi la mano pubblica debba pagare i costi all’utenza che ha fretta (i redditi medio-alti che potevano pagarsi l’aereo), non è del tutto convincente sul piano distributivo. Si potevano portare quei passeggeri in elicottero, probabilmente, e lo stato spendeva meno….

    Svizzera: per conseguire gli obiettivi di trasferimento merci da gomma a ferro servono ulteriori penalizzazioni (27/11/09)
    A fine 2009 i camion sono il 9% in meno rispetto al 2000; a metà percorso si è molto lontani dall'obiettivo del -50% nel 2019. Le misure finora adottate per favorire il trasferimento delle merci alla rotaia non sono sufficienti e vanno ottimizzate.
    [Vedi i DETTAGLI]

    Ferro o gomma? Analisi costi/benefici al di là dei luoghi comuni" (26/11/09)
    E' il titolo di un convegno tenutosi a Roma per presentare lo studio: "La via delle merci", realizzato dal professore Giuseppe Russo, docente al Politecnico Torino e dalla professoressa Maria Cristina Treu, ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano. Su ferrovia tutte le merci che attraversano le Alpi? Bello, ma impossibile. E soprattutto costoso, poiché graverebbe sulle imprese e dunque sui consumatori finali per oltre 550 milioni di euro in più all’anno, esclusi gli investimenti da sostenere per realizzare le necessarie infrastrutture ferroviarie. La ferrovia, invece, è assolutamente vincente in termini economici per i traffici superiori a mille chilometri i quali, se trasferiti su ferro, consentirebbero un beneficio totale per l’economia di 202 milioni di euro l’anno.
    Questi traffici rappresentano il 25% del totale dei traffici transalpini. [Approfondimenti nell'ARTICOLO]

    L'Alta Velocità Torino-Milano fa peggiorare ulteriormente il servizio per i pendolari (17/11/09)
    Il nuovo orario per i Frecciarossa avrà ripercussioni sull'intero traffico ferroviario, con nuovi disagi per tutti. E la stazione AV della città NON sarà Porta Susa.
    “Perdiamo convogli e fermata, i prezzi sono folli”
    [Vedi L'ARTICOLO]

    La "suggestione ligure" attira l'attenzione del PDL (17/11/09)
    In Liguria non hanno mai smesso di sperare che il Corridoio 5, o un corridoio concorrente, passi dall’arco di ponente fino a Genova e metta in collegamento il porto con Milano ma anche con la Francia e la penisola iberica. La speranza è tornata questa estate (quando la Francia ha scelto la sua "traccia sud"), e adesso si fa forte dell'impasse del Tav in valle di Susa.
    [VEDI anche: "il corridoio 5 scende a Genova"]

    Per rilanciare lo scalo ferroviario di Orbassano non serve il Tav (10/11/09)
    Esplicite prese di posizione dei sindaci di Rivalta, Villarbasse e Rivoli in occasione della presentazione pubblica dello studio di Polinomia sul Sito di Orbassano, nelle cui conclusioni si legge: «Lo scalo va ripensato ed è fondamentale aprirlo a operatori ferroviari per alimentare i rapporti con il Sito. Anche il passaggio della ferrovia metropolitana per i passeggeri è molto importante per la sua ridefinizione. Invece il problema che esso sia passante o no rispetto alla nuova linea non è rilevante per la sua ridefinizione, perché questo è solo un terminale di attestamento. In ogni caso il passaggio dovrebbe avvenire attraverso una nuova stazione. Non serve costruire adesso grandi impianti, ma dare accesso a operatori capaci per risollevare il trasporto ferroviario».
    [Vedi l'ARTICOLO]
    [Vedi anche: SITO - Interporto di Orbassano: merci solo su gomma e SITO: oneri sulle nostre spalle, profitti ai soci privati]

    Pestando nel mortaio delle grandi opere
    di Anna Pacilli su Carta del 6/11/09

    In perfetta sintonia con la continua sequenza di annunci governativi oggi, di nuovo, grandi titoli sui soldi stanziati dal Cipe per le infrastrutture strategiche e altre minori. Gli stessi di qualche mese fa, solo pubblici. Tutte opere e risorse già annunciate e “spacciate” più volte, tra cui la Pedemontana lombarda (4,16 miliardi), le metropolitane M4 e M5 di Milano (910 e 781 milioni), il primo lotto del cosiddetto Terzo valico dei Giovi, cioè l’alta velocità ferroviaria fra Genova e Milano (500 milioni), nonché la progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina (1,3 miliardi)

    Il rischio idrogeologico della costruzione del ponte è troppo alto (3/11/09)
    di Mario Tozzi da Il Girasole-online n. 11 anno 2009
    La tragedia di Messina del primo ottobre e le parole del Capo dello Stato sul dissesto idrogeologico impongono un ripensamento attorno al ponte sullo stretto e, quanto meno, una moratoria dovuta a motivi di natura territoriale, sociale e ambientale, oltre che di buon senso.

    La puntualità fasulla di Trenitalia (31/10/09)
    L’atto di accusa è contenuto nel libro “Fuori orario” di Claudio Gatti (edizioni Chiarelettere): centinaia di pagine corredate di documenti interni delle Ferrovie. Secondo i dati “segreti” delle stesse Ferrovie, gli Eurostar che arrivano entro cinque minuti dall'orario previsto sono il 64% del totale, contro l'83% dei Tgv francesi, il i 90% dei treni tedeschi e il 96% degli svizzeri. Insomma, da noi uno su tre arriva in ritardo [Vedi l'articolo]


    Dalla Torino-Lione non si passa, il corridoio 5 scende a Genova (27/10/09)
    «Matteoli ha già fatto capire che lì è tutto bloccato, passare per il litorale è l'alternativa. Aveva ragione Burlando»
    Lo sostiene, con tutta l'autorevolezza che gli deriva dall'essere presidente della Commissione Lavori Pubblici, il senatore ligure Luigi Grillo, del PDL.

    Si rispolvera un'ipotesi che già in passato ha fatto capolino, a volte, per poi scomparire. Magari si tratta, anche in questo caso, solo di un anticipo di campagna elettorale per le Regionali 2010, della competizione in un tale quadro tra le due regioni confinanti, tra centrodestra e centrosinistra su chi annuncia più grandi opere... Mah...

    SITO: oneri sulle nostre spalle, profitti ai soci privati (8/10/09)
    L'interporto di Orbassano è anche fulgido esempio di come funzioni il mitico mix pubblico-privato.
    Un gruppo di immobiliaristi ha, da sempre, la maggioranza in cda, anche se dal 2002 è la Regione Piemonte a possedere la maggioranza del capitale (64 i milioni investiti, contro i 5 dei privati). Così. negli ultimi 2 anni questi soci si sono assegnati il 100% degli utili sotto forma di dividendi (9,3 milioni di Euro).
    E i contributi UE investiti nel SITO? Ci hanno costruito pure capannoni che i furboni poi affittavano o vendevano, intascando.
    Certo che alla Regione Piemonte sono proprio distratti!!

    [VEDI L'INDAGINE]


    Sempre meno merci al valico del Frejus (30/9/09)
    Nel 2008 ne sono transitate 4,8 milioni di tonnellate su ferrovia (il massimo fu, nel 1997, 10 milioni) e 12,2 milioni su autostrada (come 15 anni fa). Cala drasticamente anche il Monte Bianco.
    [Vedi il Documento di Pro Natura Piemonte su dati Alpinfo e l'articolo de La Vie Nouvelle]

    SITO - Interporto di Orbassano: merci solo su gomma (25/9/09)
    Il Comune di Rivalta di Torino ha commissionato alla società di ingegneria dei trasporti Polinomia di Milano uno studio sull'attuale efficienza dello scalo intermodale.
    La sintesi più brutale è:
    - merci in entrata 3% su ferro, 97% su gomma
    - merci in uscita 0% su ferro, 100% su gomma
    [Vedi l'articolo]

    Le Ferrovie non si accollano l'onere di migliorare il servizio pendolari! (18/9/09)
    Mentre il governo, come quelli precedenti, promette di potenziare il servizio ferroviario passeggeri lungo la linea della valle di Susa (uno dei pre-requisiti del TAV, posti dai sindaci in Osservatorio), Trenitalia fa sapere che questo è impossibile. A meno che la Regione non paghi 31 milioni di euro, più altri 10. Sono i costi per aggiungere treni e personale e costi di esercizio.Trenitalia fa anche presente che non c'è sufficiente materiale rotabile (locomotive e vagoni) e fa capire che non ha nessuna intenzione di spostare treni da altre linee. [VEDI]


    Lo scandalo del MoSE
    (da www.eddyburg.it ) n. 29 - 28.08.2009
    Un nuovo scandalo nella vicenda del MoSE a Venezia. Si sono già spesi fiumi di denaro pubblico ma non si sa se funzionerà o no. La verità è emersa dalla concomitanza di due avvenimenti. MoSE: una soluzione tardo-ottocentesca, distruttiva di un ambiente delicatissimo e unico, lucrosissima per chi si fa coinvolgere a realizzarla, costosissima per il contribuente, inutile per la salvaguarda degli abitati dalle acque alte. Il contrario della saggezza, della parsimonia, dell'efficacia

    Il mercato nero dei treni merci. "Sui binari 4.000 vagoni fantasma"
    di Carlo Bonini da Repubblica del 26/7/09
    La domanda posta dall'inchiesta di "Repubblica" il 6 luglio scorso: "In Italia, quanta roba cannibalizzata e criccata circola?" Sono almeno quattromila i carri merci fantasma che circolano sulla nostra rete ferroviaria. Dei rugginosi zombie su ruote, riverniciati alla bene e meglio. Carrette esauste, a fine vita, già di proprietà delle Ferrovie dello Stato, destinate alla rottamazione di ogni loro componente meccanico e strutturale, ma mai rottamate. Piuttosto, riavviate sul mercato con numeri di telaio taroccati e oggi utilizzate da aziende private o per il trasporto generico delle merci

  • Contentino a Ferrentino? Da Tajani (UE) altri 52 milioni al TAV, per il Nodo di Torino
    Luglio 2009: durante la "vacanza elettorale" del Parlamento europeo (chiusa la precedente legislatura e prima dell'insediamento dei neo-eletti) arriva la sorpresa: il vicepresidente della Commissione europea, il "nostro" Antonio Tajani annuncia lo stanziamento di ulteriori 52 milioni di euro per la TAV Torino-Lyon; sarebbero destinati specificamente al Nodo di Torino, proprio come Ferrentino ha sempre chiesto che fossero i precedenti 671 milioni, destinati invece al tunnel internazionale.
    Un miracolo sotto-istituzionale? Molti sospettano i buoni uffici di Virano, l'uomo che fluidifica i rapporti tra la destra e la sinistra, in questa manna che potrebbe avere la funzione di vischioso contentino per i sindaci valsusini pro-Osservatorio e autori della "proposta FARE"...
    Godimento allo stato puro e nuove prospettive di protagonismo per il confermato presidente della provincia di Torino, Saitta.
    [VEDI Agenzie, precisazione e articolo

  • Strage del 29/6/09 a Viareggio: figlia del disastro delle ferovie italiane (6/7/09)
    Un treno merci deraglia in stazione; uno dei carri si spezza; fuoriesce Gpl che provoca un'esplosione: al momento si contano 23 morti e 16 feriti gravi. La strage del 50325 Trecate-Gricignano è affare di tutti e dunque di nessuno. Pronta per essere consegnata ad una catena di responsabilità edulcorate, impastate nei ruoli (Fs, la società committente, Gatx, la proprietaria dei carri, Cima Riparazioni, l'azienda che ha sostituito l'assale spezzato causa del deragliamento): una notte in cui tutti i gatti sembrerebbero grigi. Ma, dopo una serie di 10 precedenti deragliamenti simili, c'è un'inchiesta in corso già da tempo che documenta l'esistenza di un mercato nero della componentistica, della manutenzione e della rottamazione dei carri merci. Una triste, consueta storia di privatizzazione all'italiana tra furbacchioni, camorristi e "aumma-aumma". [LEGGI TUTTO] Vedi anche il comunicato stampa da Firenze

    Frejus, via libera alla seconda canna. I cantieri dal 2010
    di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 30/6/09 – pag. 4
    Il Cipe ha approvato venerdì il progetto definitivo della seconda canna del traforo autostradale del Frejus, la "canna di sicurezza".
    Il sospetto è sempre stato che la Sitaf punti ad offrire un migliore servizio ai mezzi pesanti che oggi devono affrontare lunghe code di attesa per il transito nel tunnel; e che la sicurezza sia soltanto una scusa per aumentare i passaggi dei tir.

    Il governo non mette i soldi per il Tav
    di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 8/5/09 – pag. 2
    La UE ha stanziato i famosi 671 milioni, ma manca ancora la corrispondente quota italiana di circa 1 miliardo di Euro per far fronte ai soli costi di progettazione della tratta internazionale da qui al 2013. Nessun segno anche dei 200 milioni promessi da Berlusconi per realizzare il Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino, pre-condizione fondamentale nell'arrendevolezza dei sindaci valsusini. E allora entra in scena una vecchia conoscenza, paladino del Tav, Stefano Esposito da un annetto promosso "onorevole" dal PD (posto sicuro in lista alle politiche 2008): presenta un'interrogazione in commissione infrastrutture, ma il ministro non si presenta, e fa appello alla Confindustria perché prema sul centro-destra. E che diamine!

    Soldi UE: le procedure per la Torino-Lyon sono incomplete (25/3/09)
    La Commissione Europea ammette che l’Italia non ha ultimato le procedure in materia ambientale necessarie per accedere ai contributi europei per la Torino-Lione. E' il senso della risposta all'interrogazione parlamentare dell'eurodeputato Vittorio Agnoletto
    [Vedi comunicato stampa]


    Seconda canna: crescono i malumori
    di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 13/2/09 – pag. 3
    Le dichiarazioni del sottosegretario Mino Giachino hanno scatenato una furiosa polemica politica.
    Il nuovo tunnel autostradale è la prima opera nell'elenco della legge obiettivo e, con la procedura speciale della legge, ha superato la Valutazione d'impatto ambientale e la Conferenza di servizi grazie anche all'assenso della Regione. E' ora soltanto più in attesa del via libera del Cipe.
    Il sindaco di Bardonecchia: «non è forse in contraddizione con quanto abbiamo sempre sentito affermare dai governi e con quanto approfondito con il lavoro dell'Osservatorio sulla Torino-Lione? Non si è sempre detto che le politiche del trasporto merci lungo il corridoio della valle di Susa dovranno andare sempre più verso l'intermodalità con il potenziamento del trasporto ferroviario?».

    MA NO! ... MA DAI?! ... MA VERAMENTE? (10/2/09)
    Il sottosegretario Mino Giachino, con delega al trasporto merci, afferma che realizzare la seconda canna del tunnel autostradale del Frejus servirà non solo per la sicurezza, ma anche per l'esercizio. Chi l'avrebbe mai detto! [ VEDI: Il raddoppio del Frejus servirà anche per i Tir di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 10/2/09 – pagg. 1-2]

    Di tutto, di più (23/1/09)
    Silvio Berlusconi e Mercedes Bresso firmano l'ennesimo accordo per le infrastrutture in Piemonte. Questa volta promettono che cercheranno (entro il 2009!) ben 300 milioni di Euro (200 il governo e 100 la regione) da investirci su. Nell'infinità di opere contemplate vengono privilegiati 7 interventi, tra metropolitana torinese, opere ferroviarie ed autostrade. In questo ambito compare anche il faraonico sogno di corso Marche a Torino, collegato al TAV Torino-Lione. [Leggi tutto]
    A proposito: nel gran movimento che anima chi briga dietro le quinte delle infrastrutture per prepararsi a gestire questi soldi pubblici promessi (metti che li trovino davvero...) è intanto stata costituita un'ennesima nuova società, questa volta tra ANAS e Regione (con relative poltrone e poltroncine di sottobosco): la CAP, concessionaria delle autostrade in Piemonte..

    TORINO, UNA CITTA' IN VENDITA?
    Ciò che lega i progetti di grattacieli, TAV, Corso Marche ... dal “Comitato non grattiamo il cielo di Torino” Leggi il DOCUMENTO

    Le infrastrutture nel "Decreto anticrisi" (Dicembre 2008-Gennaio 2009)
    La crisi economica mondiale in atto è, in ultima analisi, provocata dal collasso di un sistema finanziario basato sulla "bolla" del rinvio all'infinito di mutui e debiti di famiglie ed imprese. In molti Paesi le misure anticrisi adottate non fanno altro che ripetere l'errore di insistere sul medesimo meccanismo; non fa eccezione il governo italiano, che il 29 Novembre emana un Decreto (il n. 185/2008, da convertire in Legge entro Gennaio 2009) in cui, di nuovo, le infrastrutture come il TAV (per la cui realizzazione oggi non sono disponibili i finanziamenti) sono in prartica l'unica strategia indicata per superare la crisi: anche qui si ripropone l'odierno sistema, con lauti guadagni immediati per costruttori e politici (grazie all'appropriazione del denaro pubblico), e con rinvio del relativo debito alle prossime generazioni.
    Le principali misure che il decreto individua per favorire ulteriormente la realizzazione di nuove infrastrutture sono: la nomina di Commissari straordinari per accellerarne la costruzione (art. 20) ed un più libero ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti per finanziarle (art.22).
    Ai Commissari per le opere pubbliche prioritarie vengono conferiti poteri straordinari, superiori a quelli degli amministratori locali, per velocizzare al massimo l'iter di realizzazione [vedi Opere strategiche, arriva il commissario da Il Messaggero del 1/12/08 – pag. 5].
    Nella Cassa Depositi e Prestiti, nonostante le recenti raccomandazioni di prudenza della Corte dei Conti, si mettono a repentaglio 190 miliardi di euro versati da milioni di risparmiatori sui libretti di risparmio e investiti in buoni fruttiferi postali [vedi la lettera al presidente della CDP firmata da numerose associazioni a tutela dei consumatori].
    Di fronte a questa enormità ... un silenzio generale.


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    Tav: La Caporetto del project financing da Milano Finanza, 16 dic 2008
    Che non ci fosse l'ombra di privati a investire nella costruzione del Tav lo abbiamo sempre sostenuto in molti, ma ora, di fronte all'evidenza di di 12,9 mld di debiti, a cui vanno aggiunti oltre 600 mln di interessi, sono gli atti ufficiali della Corte dei Conti a denunciareun project finance atipico, con rischi interamente gravanti sulla parte pubblica” caratterizzato da “scarsa trasparenza amministrativa e contabile” (risultanze del controllo sulla gestione dei debiti accollati al bilancio dello stato contratti da Ferrovie dello Stato, RFI, TAV e ISPA per infrastrutture ferroviarie e per la realizzazione del sistema alta velocità).
    ISPA (Infrastrutture spa) doveva servire a reperire sul mercato di capitali “le soluzioni finanziarie ottimali, sulla base di criteri di trasparenza e di economicità”'. Secondo i magistrati contabili, invece, “è evidente come tali intenti siano stati smentiti”; ma, “in ordine alla penombra che ha circondato alcune importanti decisioni e negoziazioni”, nessun apparato del ministero dell'economia e delle finanze “ad oggi risulta coinvolto in istruttorie aventi ad oggetto la correttezza dei singoli comportamenti tenuti dal management societario
    [Vedi anche Ferrovie, il conto ai nostri nipoti - 44 miliardi di debiti di Tav e Fs caricati sui bilanci dello Stato]
    Di fronte a queste enormità ... un silenzio generale.

    Le diseconomie del TAV in Italia (13/12/08)
    L'inaugurazione della tratta Milano-Bologna è un'occasione per tornare sulla realtà dei costi abnormi dell'Alta Velocità in Italia rispetto all'estero e sulle prospettive deficitarie dell'esercizio, con puntualizzazioni di Marco Ponti ed Ivan Cicconi. [vedi Tutti i costi del treno più veloce di Marco Menduni da il Secolo XIX.it del 13/12/08]

    Confusione totale sui numeri: il dossier non dice quanto costerà il Tav
    di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 12/12/08 – pag. 3
    L'aggiornamento del Dossier UE che ha fruttato la conferma dei finanziamenti alla progettazione del Tav Torino-Lyon contiene alcune "sparate" sui costi di questo che rimane un fantoccio di progetto.
    La ridda di cifre è confusa (volutamente in tempi di "non si arriva a fine mese"?)

    Seconda canna autostradale del Frejus: la Francia si dice pronta (14/11/08)
    In Francia è partito il bando europeo per i cantieri della seconda canna del traforo autostradale del Frejus. La Sftrf, cugina francese della Sitaf, dovrà appaltare i lavori per la tratta di sua competenza. Intanto, sul nostro versante, la Commissione per la VIA al ministero dell'ambiente si appresta a dare l'ok al progetto, che poi andrebbe al Cipe per l'approvazione definitiva: questo è l'iter di un'opera inserita nell'elenco della legge obiettivo.
    Il sindaco di Bardonecchia denuncia il comportamento contraddittorio del Governo.

    FARE: Perché essere ragionevoli se si ha ragione?
    Davide ha ragione, Golia ha torto. Se c’è qualcuno che è stato animato dal pregiudizio (dall’ideologia, come si usa dire ora, offendendo l’ideologia) sono stati proprio i pro-Tav: una volta accertata la demenzialità dell’Alta velocità transalpina per il trasporto di passeggeri, non hanno esitato a proporre la retorica – sempre infondata – dei "corridoi" per non rischiare l’"isolamento territoriale". Agli altri è toccato il compito di trovare dati, studi e analisi per dimostrare che quei soldi per fare la Tav Torino-Lione – soldi di tutti – erano e sono sprecati; meglio Fare altro.
    [da L'opinione di Gerardo Marletto tratta da Carta n. 27 del 18/7/08. Marletto è professore associato di Economia Applicata all'Università di Sassari. Ha insegnato Politica ed Economia dei trasporti al Politecnico di Milano e all'Università di Roma Tor Vergata; è stato per diversi anni responsabile del centro studi di Federtrasporto. LEGGI TUTTO]


    FS: nuovi tagli. Meno treni per gli Italiani
    di Lucio CILLIS da Repubblica del 30/5/08 - pag. 26
    Il nuovo orario estivo delle FS riduce l’offerta del 3% Moretti: senza soldi via il servizio notte. Certificato il flop dell’operazione-pulizia
    Niente di nuovo: si lascia che prosegua la crisi delle ferrovie, continuando a scaricare le perdite economiche su qualità e quantità del servizio. Gli investimenti vanno tutti all'Alta Velocità, alla faccia dei pendolari.

    TAV: un'opera tutta da valutare (27/5/08)
    Dal sito www.lavoce.info un nuovo documento, proveniente dal Politecnico di Milano, firmato Marco Ponti (Economia dei trasporti) e Paolo Beria (Ingegneria civile).
    L'opportunità di stabilire le priorità di intervento in infrastrutture, sulla base di valutazioni di standard internazionale, è ampiamente riconosciuta. Tanto più in una situazione di risorse scarse. Per esempio, una valutazione della linea alta velocità Roma-Napoli evidenzia una clamorosa perdita di benessere collettivo, per il grandissimo squilibrio tra costi e benefici sociali che emerge dai calcoli. Quanto ai benefici ambientali, la gran parte dipende da quanto traffico sarà sottratto al trasporto stradale. Che non potrà essere molto.

    Segnaliamo qui altri due recenti documenti, assai autorevoli, sulle criticità economiche e finanziarie delle infrastrutture TEN (10/5/08)
    - I faraonici progetti di trasporto dell'UE (R.Prud'homme)
    - Costi-benefici: 6 domande sulle nuove infrastrutture pubbliche (R.Perotti)

    Il "progetto Di Pietro" per la Torino-Lione costa 2 miliardi di Euro in più: parte dei soldi da nuovi pedaggi su strade e autostrade (26/3/08)
    Un documento riservato del ministero delle Infrastrutture del 6 marzo scorso prevede un aggiornamento degli "aspetti economico-finanziari" della nuova linea: il costo totale dell'opera sale a 14.470,9 milioni di cui 13.020 per i lavori e 1.450,9 per studi e indagini. La quota a carico dell'Italia, su cui grava interamente il costo della variante di tracciato presentata a Luglio 2007 alla UE, sarà di 9.715,25 milioni. Il documento prevede di destinare alla Torino-Lione due nuove forme di pedaggiamento delle strade: un sovrapedaggio del 15-25% su alcune autostrade in concessione e un «bollino» annuale per i Tir che transiteranno su 22 tratte Anas.
    A decidere sarà il nuovo Governo. (leggi tutto l'articolo)

    TAV: realizzato coi soldi pubblici, fatto fruttare dai privati (18/1/08)
    Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV) è il nome della società creata da Luca Montezemolo, Diego Della Valle e Sanpaolo-Intesa appositamente per gestire i treni passeggeri ad Alta Velocità, a partire dal 2010-2011 per le linee TAV Milano-Roma-Napoli. Il biglietto Torino-Roma costerà circa 140 €.
    Come dite? A questi prezzi non ci saranno passeggeri a sufficienza?
    Niente paura, è già tutto previsto: Trenitalia abolirà, sulle stesse tratte delle ferrovie storiche, i treni treni-notte e quelli a lunga percorrenza. E’ la competitività, ragazzi. O no…?
    [VEDI]

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    Futuro dei trasporti e nuove infrastrutture: intervista al prof. Marco Ponti (1/12/07)
    L'intervista della redazione di Ecce Terra, in collaborazione con i giornalisti Alessandra Zendron e Marco Niro, riguarda la linea TAV del Brennero, ma è l'occasione per il prof. Ponti di svolgere considerazioni generali sulle prospettive future dei trasporti nelle varie modalità, con particolare riferimento alla ferrovia. Marco Ponti insegna, da quattro anni, Economia dei trasporti al Politecnico di Milano.

    Le grandi operette (22/11/07)
    di Andrea Boitani , Marco Ponti e Marco Spinedi dal sito www.lavoce.info
    Il problema con la shopping list di Di Pietro, come in passato con quella di Lunardi è che i fondi continuano a non essere sufficienti per tutti gli investimenti, e questo fatto provoca vivaci reazioni degli interessi esclusi.

    Doublement caché du Frejus (raddoppio mascherato del Frejus) - (22/11/07)
    Il raggruppamento internazionale ITE (Initiative Transport Europe - www.ite-euro.com) riunisce le associazioni che si oppongono al traffico in transito, attive nell'arco alpino e nelle altre zone sensibili d'Europa.
    La sua rivista INFOITE ha un’edizione dedicata ai valichi alpini italo-francesi del Montebianco, Moncenisio e Monginevro; il n.58 del 22/11/07 tratta, in prima pagina, il tema della “canna di sicurezza” del tunnel autostradale del Frejus. Anche loro considerano assai sospetto che la larghezza sia passata da 4,8. a 8,2 metri ... e si mobilitano.

    Tav, soldi per quale progetto?
    da Luna Nuova del 20/11/07rubrica “Opinioni” – pag.5
    In questa lettera a Luna Nuova, Giorgio Perino descrive in quale stato di grave confusione progettuale versi, tra Italia e UE, l'asse intermodale est-ovest di cui (forse) il TAV Torino-Lione farebbe parte. Ad analizzare scrupolosamente la documentazione ufficiale si trova tutto ed il contrario di tutto. Eppure si finanzia qua e là... Come si fa a non avere dubbi?

    Dov'è passata la valanga di TIR? (Ottobre 2007)
    In un articolo - in francese - su La Voix des Allobroges (n° 14 – Autunno 2007), Marcel Girardin informa i suoi compatrioti sui dati di traffico dei TIR attraverso i principali valichi alpini, dopo la pubblicazione (6/9/07) del rapporto sul 2006 di Alpinfo (organismo ufficiale di informazione che elabora le cifre fornite dai ministeri dei trasporti di Francia, Svizzera ed Austria). Notando che per i tunnel del Frejus e del Monte Bianco il numero di camion è cresciuto pochissimo negli ultimi 10 anni, rispetto alle mirabolanti previsioni degli anni '90 che servirono a propagandare la Torino-Lione, si domanda appunto: dov'è finita la valanga di TIR che doveva passare di qua?

    Il servizio TAV Roma-Napoli è fallimentare (Ottobre 2007)
    In funzione da quasi due anni, la linea TAV tra Roma e Napoli produce deficit da profondo rosso. Dall'inizio del 2007 a Settembre i treni AV viaggiano con solo il 34% dei posti occupati. Non li utilizzano certo i pendolari, e nemmeno i turisti. Considerato che il consuntivo dei lavori (quando saranno finiti ...) ammonterà a circa 6 miliardi di €, ci vorranno almeno 100 anni per recuperare l'investimento. Farebbe riflettere chiunque, prima di avviare la realizzazione di altre tratte, ma "non c'è peggior sordo...."
    Vedi l'articolo in questione.

    A volte ritornano: la reincarnazione della Legge Obiettivo
    di Marco Ponti ed Andrea Boitani, dal sito www.lavoce.info (27/7/07)
    Per il Governo Prodi
    le infrastrutture "prioritarie per il Paese" rimangono quelle della famosa lavagna di Berlusconi alla trasmissione "Porta a porta" del 2001, poi riflesse nella Legge Obiettivo (tranne - forse - il Ponte di Messina): è ciò che si evince dall'Allegato Infrastrutture del DPEF. In questo contesto appare particolarmente preoccupante la richiesta di finanziamenti europei fatta dall’Italia: anche se arrivassero cifre simboliche dall’Europa, ciò significherebbe l’impegno nazionale a coprire l’intero costo di ciascuna opera, ipotecando ingentissime risorse per gli anni a venire su opere molto onerose, di cui mai è stata verificata la priorità.

    L'analisi costi-benefici boccia la Torino–Lione
    di Rémi Prud’Homme professore emerito- Università di Paris XII - dal sito www.lavoce.info (25-05-2007)
    Il docente universitario francese illustra in questo "estratto" (in italiano) il suo studio sul rapporto costi/benefici per la Torino-Lione.
    Ipotizzando che la nuova ferrovia possa sottrarre alla strada traffico sia passeggeri sia merci, lo studio quantifica i benefici in termini di risparmio di tempo, minor inquinamento atmosferico e minor numero di incidenti; per contro sono stimate le entità dei costi, sia di investimento pubblico per la realizzazione, sia di esercizio della linea. Le conclusioni? Eccole: "Il bilancio appare dunque disastroso: un Van di -25 miliardi di euro significa uno sperpero di risorse della stessa entità. I benefici del progetto sono tali da non compensare neppure i costi di esercizio. Dunque, non solo il debito aggregato degli Stati italiano e francese aumenterà di 16 miliardi, ma la gestione dell’opera andrà ad accrescere il loro deficit per i successivi quaranta anni".
    Ospitiamo sul sito anche il testo completo (in lingua francese)

    Canna di sicurezza, martedì a Torino c’è già la Conferenza dei servizi
    di Marco Giavelli da Luna Nuova del 20/4/07 - pag.3
    Il 24 aprile parte ufficialmente la Conferenza di servizi per la canna di sicurezza del traforo del Frejus. Parte, ma già con una richiesta di rinvio. La Comunità montana bassa valle, su mandato dell'assemblea dei sindaci, si presenterà infatti a questa prima riunione con la richiesta di sospenderla per 50-60 giorni. Richiesta che però, anche stavolta, non sarà appoggiata dalla Comunità montana alta valle.

    Comunicato firmato da 24 Comitati di pendolari (4/4/07)
    Da troppi anni continuiamo ad essere presi in giro dai vari governi e dall’intera classe politica del nostro Paese in tema di miglioramenti del trasporto ferroviario...

    Le prospettive di saturazione dei valichi alpini (pdf)
    di Andrea Debernardi, dal sito www.lavoce.info (29/3/07)
    Il rappresentante tecnico dei sindaci valsusini nell'Osservatorio analizza in questo documento il recente studio redatto dalla Commissione europea sulla capacità dei valichi esistenti e sulle previsioni di traffico in futuro. L'attenzione è focalizzata, in particolare, sull'effettiva necessità di un nuovo collegamento Torino-Lione. Le conclusioni di Debernardi sono: "È ormai ben chiaro che qualunque prospettiva infrastrutturale, riguardante i nuovi collegamenti transalpini, non può prescindere da un insieme integrato di misure complementari fra loro, volte sia a disincentivare il trasporto stradale, sia a garantire una maggiore efficienza da parte degli operatori ferroviari. Ma tali misure si trovano oggi, nella migliore delle ipotesi, a uno stadio embrionale, rendendo tangibile il rischio di un sensibile sottoutilizzo della capacità infrastrutturale esistente o programmata. In queste condizioni, l’avvio di un’opera tanto indivisibile e costosa finisce per rappresentare una vera e propria "scommessa", condotta dal sistema decisionale facendo appello a risorse esclusivamente pubbliche. Forse i contribuenti, qualora adeguatamente informati, preferirebbero tutt’altri impieghi".

    Seconda canna Frejus: le bugie hanno le gambe corte (15/3/07)
    (Estratti dal notiziario INFO n. 33 dell'Associazione Montagna Nostra)
    L'incontro del 14 marzo a Susa, tra i Sindaci e la Sitaf (Società dell'autostrada del Frejus -ndr-), inerente, tra l'altro, il progetto di raddoppio del traforo autostradale del Frejus ha confermato che qualcuno continua a prenderci in giro ed a raccontarci delle balle. La Sitaf aveva annunciato sui media: "L'Unione Europea ci impone la realizzazione di una seconda canna per la sicurezza del tunnel". NON E’ VERO. L'Unione Europea, e la nuova normativa sui tunnel autostradali, RICHIEDONO INTERVENTI IN GRADO DI GARANTIRE LA SICUREZZA (come ad esempio rifugi ogni 400 o 500 metri o altri sistemi per l'evacuazione, per il controllo, illuminazione e monitoraggio analoghi a quelli adottati per il tunnel del Monte Bianco).
    Le ragioni della nostra opposizione alla "seconda canna".

    Frejus: la canna di sicurezza avanza
    di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 13/2/07 - pag. 5

    Nel 2006 ulteriore calo nel traffico merci con la Francia attraverso la valle di Susa (9/2/07)
    Non è diminuito solo lo scambio merci su ferrovia, ma anche su autostrada (nella relazione d'esercizio della SITAF, società di gestione: -25% di TIR al tunnel del Frejus rispetto al 2005); anche secondo i dati dell'ANAS l'autostrada valsusina è tra le meno frequentate dai camion. Uno studio sui tunnel del Frejus e del Monte Bianco indica un dimezzamento del traffico pesante ai due trafori tra il 2000 ed oggi, tanto che si può parlare almeno di ristagno dello scambio tra Piemonte e regioni francesi confinanti.
    I particolari in: "Sempre meno TIR sulla A32" di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 9/2/07 - pag 3.

    TAV, nuovi appalti taglia-costi
    di Camilla Ferro da L’Arena del 4/2/07 – pag 26 – Cronaca di Verona e Provincia
    Secondo il viceministro dei trasporti, Cesare De Piccoli, il Governo la scorsa settimana ha deciso di revocare le concessioni sulle tre tratte Milano-Verona, Verona-Padova e Genova-Milano (cancellando attraverso decreto legge i contratti stipulati con i General Contractor dal governo Berlusconi) per fermare lo sperpero di denaro pubblico.
    Dice il viceministro: "I lavori saranno riassegnati attraverso pubblica gara d’appalto, e questo permetterà di abbattere i costi almeno di un 20 per cento. Finalmente, si comincia a ragionare. il Senato ha deciso di istituire una commissione d’indagine per cercare le cause di tanta spesa e verificare le eventuali responsabilità di chi non ha controllato e ha permesso che lo Stato si indebitasse in maniera assurda per la grande opera ferroviaria"
    Ma non c'è un ripensamento, anzi: si rivendica a questo Governo maggiori celerità ed efficacia rispetto al precedente.

    25 Gennaio 2007: il Governo revoca, con un decreto, le concessioni di costruzione sulle tratte TAV MI-VE e MI-GE
    La revoca, inserita nel decreto sulle liberalizzazioni, riguarda lavori assegnati senza gare di appalto (procedura contraria alle regole UE) per più di 10 miliardi di Euro sulle linee Milano-Venezia e Milano-Genova; sono lavori "non ancora iniziati alla data di entrata in vigore della presente legge, i cui corrispettivi, ancorché determinabili, non siano stati ancora definiti": per essi dovranno ora essere indette regolari gare. Levata di scudi da parte dei costruttori interessati, tra cui Impregilo e Astaldi che potrebbero presentare ricorsi contro il provvedimento.
    Mentre il Governo spera probabilmente di ottenere un ribasso dei costi dell'ordine del 20%, il presidente della Confindustria denuncia la conseguenza di ulteriori ritardi nella realizzazione delle infrastrutture.

    Prodi, Di Pietro e il TAV (raccolta di pagine dal celebre libro del giudice Imposimato) -15/01/07
    La farsa dei finanziamenti privati non funzionava più, e con la Finanziaria 2007 il Governo ha ufficialmente inserito nel debito pubblico la spesa per realizzare le linee TAV. Si tratta, per ora, di circa 13 miliardi di Euro relativi agli anni passati e di un anticipo di altri 8 per completare le tratte già in costruzione (non considerando, dunque, la Torino-Lione).
    Sono cifre enormi, è vero, anche per il fatto che da noi un Kilometro di TAV costa 3-4 volte rispetto a Spagna e Francia. Un recente articolo de L’Espresso ha riscoperto la “misteriosa” anomalia fatta di sprechi, tempi infiniti, appalti gonfiati. Su questi aspetti aveva indagato, già nel 1995-96, la Commissione Antimafia; il giudice Ferdinando Imposimato aveva poi raccolto i contenuti dell’inchiesta nel libro Corruzione ad Alta Velocità (1999).
    Oggi c’è un nuovo tentativo di fare luce: da Ottobre 2006 giace in Parlamento una proposta di Legge per istituire un’apposita Commissione Parlamentare d’inchiesta sul progetto TAV. Sarà interessante seguirne gli sviluppi, in un contesto politico-imprenditoriale che dal ’99 ad oggi non pare affatto migliorato; nell’attesa abbiamo pensato di andare a recuperare dal libro di Imposimato la cronaca delle indagini relative a due figure che oggi sono tornate ad occuparsi di TAV ai massimi livelli: Romano Prodi ed Antonio Di Pietro, rispettivamente Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture. Abbiamo semplicemente ritagliato i brani in questione e messo il tutto in questa nostra raccolta. Buona lettura e buona meditazione.

    12 Gennaio 2007: conferenza stampa a Montecitorio sul debito pubblico generato dal TAV
    La conferenza stampa è organizzata alla Camera dei Deputati dal Gruppo del Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea con la collaborazione del quotidiano Liberazione e del settimanale Carta. L'oggetto sono i debiti ingenti (12.950 mln di euro), dovuti alla realizzazione del sistema ferroviario ad Alta velocità/Alta capacità, che devono essere accollati dal bilancio dello Stato. E' prevista la presenza di Ivan Cicconi, direttore generale della Nuova Quasco; Stefano Lenzi del WWF; Erasmo Venosi, coordinatore del comitato scientifico della conferenza dei comuni veneti sull’Alta velocità e rappresentanti dei comitati che si oppongono al TAV.

    Il Governo Prodi alla "resa dei conti" con i costi proibitivi delle tratte TAV e gli enormi debiti già accumulati (27/12/06)
    All'interno del guazzabuglio del maxiemendamento da sottoporre alla fiducia, la voragine degli investimenti per il TAV si ripresenta in Finanziaria, esattamente ai commi dal 966 al 971, al 974 e 975, e nel 1364. Vi si dice che «lo Stato si accolla direttamente tutti gli “oneri per capitali e interessi dei titoli emessi e dei mutui contratti“ dalle varie società che avrebbero dovuto finanziarie le diverse tratte della Tav» (assorbite prima da Infrastrutture Spa e da quest’anno dalla Cassa Depositi e Prestiti).
    Quanto costerà questa operazione? Circa 13 miliardi di Euro (ossia circa 26mila miliardi di Lire).
    Le banche che hanno anticipato i denari e le grandi imprese che li stanno spendendo a piene mani possono stare tranquilli. A pagare a pie' di lista sono i contribuenti, il popolo che paga le tasse, compresi quelli che sulla TAV non ci saliranno mai. Compresi gli abitanti di tutte le valli e di tutte le pianure italiane devastate dalla nuova mega infrastruttura.
    E non c'e' segno di rinsavimento nei dicasteri che governano lo “sviluppo”. I lavori per la continuazione della Tav trovano in altri commi della legge finanziaria altri denari freschi (per la precisione 8 miliardi e 100 milioni da qui al 2021), anche se non si conoscono ancora i progetti esecutivi dei nodi come il sottopasso di Firenze e se i preventivi della tratta Bologna – Firenze si sono quadruplicati. Ma come e' noto, c'e' ancora chi insiste sulle tratte Torino – Lione, Milano – Trieste, Milano – Genova.
    (vedi gli articoli da Liberazione del 27/12/06 di Gemma Contin e Paolo Cacciari).
    Sul mistero dell'entità dei costi del TAV in Italia (costo al Km più che triplo rispetto a Francia e Spagna: ricordate la faccia imbarazzata e volutamente stupita di Prodi in TV, alla domanda delle "Jene"? Ricordate la sua affermazione sulla necessità di un'indagine?) l'Espresso in edicola dal 27/12/06 pubblica un documentato articolo di ben 5 pagine intitolato "Alta voracità" (sottotitoli: Tempi infiniti. Costi lievitati alle stelle. Scarsa trasparenza negli appalti. Dubbi sulla reale utilità. Così il progetto di collegamenti super rapidi è diventato una voragine per le casse dello Stato). Sarà il segno che non si può più nascondere il problema? Di certo sarebbe urgente istituire la Commissione Parlamentare d'inchiesta già proposta ad ottobre 2006 (pdf 68 KB).

    Seconda canna autostradale del Frejus: la CIG approva il progetto (12/12/06)
    Nella seduta di ieri la CIG ha approvato il progetto di raddoppio della galleria del Frejus sulla A32, per motivi di "sicurezza".
    Questo significa che a inizio 2007 dovrebbe partire la Conferenza dei Servizi in cui saranno coinvolti i Comuni interessati e la Comunità Montana (la Conferenza Inter-Governativa prevede il bando internazionale d'appalto a fine 2007, l'inizio lavori nel 2008 e l'entrata in funzione nel 2014). Vedi "cronologia seconda canna"

    Le FS verso il fallimento. Ad Alta Velocità
    A cura del Comitato NO-TAV Torino (16/11/06)
    La politica di investire nel faraonico TAV lasciando andare alla deriva il servizio attuale non regge.
    Molti lo denunciavano da tempo; qualcuno fa finta di scoprirlo adesso.
    C’è da giurare che continueranno a perseverare nell’errore, pur di mangiare una fetta della ricca torta in gioco.

    Il gioco delle tre carte, e altre storie (intervento di Claudio Cancelli alla manifestazione contro le grandi opere - Roma 14/10/06)
    Il Governo Prodi intende ora trasferire parte del TFR dei lavoratori in un fondo presso l'INPS dedicato a finanziare le infrastrutture.
    Da quando l'Eurostat (Istituto Europeo di Statistica) si è rifiutato di continuare ad avallare la pluriennale truffa con cui lo Stato italiano nascondeva i debiti contratti con le banche dalle varie Infrastrutture spa, TAV spa, Ponte di Messina spa, il gioco delle tre carte tanto caro a centro-destra e centro-sinistra non poteva più continuare...


    Proposta di Legge per una Commissione parlamentare d’inchiesta sul TAV (n. 1768 del 5/10/06)
    Un gruppo di deputati e senatori, tra cui anche degli esterni alla “sinistra radicale”, ha presentato alla Camera la proposta di legge per la “Istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul progetto Treni ad Alta Velocità”. L’idea, già avanzata a Luglio scorso dall’ex sindaco di Torino Diego Novelli sul Manifesto , è stata ora concretizzata per iniziativa dell’on. Marilde Provera (PRC). [Vedi il testo della proposta di Legge (pdf)]
    Sono molti i misteri irrisolti che costellano la storia del TAV in Italia, su cui ci auguriamo che la Commissione possa fare luce.
    I principali sono: le infiltrazioni camorristiche, fin dagli anni ’90, negli appalti della tratta Roma-Napoli, le coperture a livello nazionale della politica e della magistratura ad un sistema tangentizio senza precedenti, (cose di cui parla Imposimato nel libro Corruzione ad Alta Velocità), la mancata discussione della relazione su questi temi in Commisione antimafia; gli attentati dei sedicenti Lupi Grigi in Valle Susa negli anni ‘96/97; l’abnorme aumento dei costi di realizzazione delle tratte italiane in corso d’opera (108 miliardi di vecchie lire al KM, 5 volte il costo della Spagna, con la stessa tecnologia); le molte irregolarità riscontrate intorno al tentativo di avviare i lavori per il tunnel geognostico di Venaus nel 2005 (negli appalti, come anche nei carotaggi per accertare la presenza di amianto; nella presa di possesso dei terreni da parte di LTF per installare il cantiere).

    Crolla il traffico merci sulla frontiera della valle Susa e Trenitalia-cargo dichiara che il TAC “è prematuro”
    Secondo i dati diffusi dal dipartimento federale dell’Ambiente dei Trasporti della Svizzera da dicembre 2004 a Dicembre 2005 il transito di merci sulla ferrovia storica, al valico italo-francese del Frejus è sceso da 6,9 milioni di tonnellate a 6 milioni; nello stesso periodo il tunnel autostradale ha registrato un calo di 5 milioni di tonnellate (mentre crescono i passaggi al traforo del Bianco con + 3,2 milioni ed a Ventimiglia con + 0,4 milioni).
    Marco Manfredini, direttore operativo cargo di Trenitalia, intervenendo ad un convegno a Torino sui trasporti, dichiara: «Le linee storiche sono ben lontane dalla saturazione e i tempi non sono maturi per decidere la realizzazione di linee ad Alta capacità» (per Trenitalia puntare sul TAC significherebbe programmare investimenti non sostenibili, visto che per il nuovo parco locomotive e carri la necessità stimata è fra i 7000 e i 10 mila carri). Un parere autorevole, cari promotori dell’opera!

    Il ministro Di Pietro in Regione
    di Gabriella Tittonel da Luna Nuova del 25/8/06
    Il 31 Luglio 2006 Di Pietro incontra la Regione, a Torino, per una consultazione sulle priorità da assegnare nella realizzazione alle tante opere infrastrutturali in programma in Piemonte, posto che le risorse finanziarie disponibili sono molto scarse. L’articolo riporta le dichiarazioni espresse nella conferenza stampa finale in merito al TAV Torino-Lione ed alla seconda canna del Frejus.
    Il movimento valsusino ha presidiato per l’intera giornata il palazzo regionale di piazza Castello, sede dell’incontro, con bandiere NO-TAV e NO-TIR.

    Lettera della Conferenza dei Sindaci al Governo sulla seconda canna autostradale del Frejus (pdf)
    (1/8/2006)
    I Sindaci della valle chiedono ai ministri delle infrastrutture, dei trasporti e dell’ambiente di stralciare il progetto della seconda canna autostradale del Frejus dall’elenco delle opere sottoposte alle procedure della Legge obiettivo.

    22/7/2006: riuscita manifestazione NO-TIR a Bardonecchia
    di Marco Giavelli da Luna Nuova del 25/7/06
    3000 persone in marcia, con bandiere NO-TIR e NO-TAV appaiate, a significare che la lotta per difendere il futuro del territorio è una sola. Comitati ed associazioni dell’intera valle, di Torino e cintura: tutti presenti; Comunità Montana Bassa valle: presente con i suoi sindaci. Non c’era, invece, la Comunità Montana Alta valle, che all’ultimo non ha aderito alla manifestazione; hanno però sfilato alcuni suoi sindaci. Lungo il percorso il corteo ha anche occupato pacificamente l’autostrada del Frejus per mezz’ora, poco prima dei discorsi conclusivi sul piazzale dello Jafferau.

    Bardonecchia - sabato 22 Luglio 2006
    Una marcia per dire: SI al contingentamento del numero dei TIR in Valle di Susa, SI ad una politica dei traporti attraverso le alpi sostenibile dalle vallate alpine, NO alla seconda canna del Frejus, sia essa di transito o mascherata da canna di sicurezza

    Gli insostenibili costi dell'alta velocità
    di Diego Novelli - il manifesto del 5 luglio 2006

    Nel 1991 veniva approvato il progetto per la realizzazione di 7 tratte ad Alta Velocità nel nostro paese. In 15 anni i costi previsti sono passati da 14 a 88 miliardi di euro (+623%). I capitali privati che avrebbero dovuto finanziare il 60% dell'opera non si sono mai visti e nel frattempo si è consumata una truffa ai danni dello Stato, sono arrivate le infiltrazioni camorristiche e le tangenti sono state elargite in modo trasversale. C'è n'è abbastanza per chiedere una commissione di inchiesta parlamentare.

    Brennero, un traforo come in Valsusa
    di Stefano Ischia da il Manifesto del 2/7/06
    Traforo TAV tra Italia ed Austria: anche qui, come a Venaus, 52 Km di galleria di base; anche qui si vuole partire scavando un primo tunnel spacciato per prospezione geologica, in realtà galleria di servizio logistico e tecnico del traforo.
    Società immobiliari, imprese edili e finanziare da mesi manovrano come api attorno all'alveare, per spartirsi appalti e lavori. Il 30 giugno 2006, in pompa magna, ecco l'apertura del primo cantiere. E così il TAV del Brennero mette la freccia e sorpassa la Torino-Lione.
    Anche qui, ovviamente, i soldi per realizzare l’opera non ci sono; gli economisti austriaci la ritengono inutile (sarebbe più che sufficiente potenziare l’attuale ferrovia), ma si prova a partire nonostante le manifestazioni popolari che bloccano l’autostrada A22 (26 Maggio e 30 Giugno) e la mobilitazione delle associazioni ambientaliste.

    Signor ministro, qui c’è una galleria che sta bucando l’erario!
    Comunicato stampa dell’associazione IDRA, Firenze 23/6/06.
    Idra scrive al nuovo governo (il precedente non aveva risposto): che cosa sta succedendo alla TAV in Mugello? Nessuno controlla più tempi, costi e impatto ambientale dei lavori per demolire e ricostruire 300 metri di una galleria TAV che si è “ammalorata” prima ancora di entrare in esercizio.

    Proposta una commissione parlamentare di inchiesta sul TAV
    Attraverso il sito web www.ilcantiere.org il 21/6/06 Diego Novelli, a nome dell’associazione, propone l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul TAV che indaghi su assegnazione degli appalti, lievitazione dei costi, punti oscuri, falsi e truffe che hanno caratterizzato le vicende dell’alta velocità in Italia dal 1991 ad oggi.

    Val di Susa: un tunnel per trasportare aria?
    di Sergio Bologna (Head of Transport Dept. - Antoptima SA, Lugano - società spin-off dell'Università della Svizzera Italiana)
    da ItaliaMondo - Logistica & Intermodalità (Maggio 2006)
    Molti mezzi di trasporto merci circolano vuoti (43% nel 2002). Se ci sono queste inefficienze non è certo a causa della carenza di infrastrutture. E' dovuto al modo in cui è stata gestita la logistica da parte delle aziende. L'importante è correre, non ottimizzare i carichi; e strillano a gran voce: "mancano le infrastrutture!". Distinguiamo: le infrastrutture di trasporto sono una cosa, quelle specificamente dedicate alla logistica sono un'altra. Le prime vengono costruite con denaro pubblico, le seconde da investitori istituzionali privati..... E per la Val di Susa? Il futuro della linea Torino-Lione in quanto corridoio merci intermodale è molto oscuro e non dipende dalla infrastruttura di valico; parrebbe che le prospettive di utilizzo redditizio della linea ai fini del trasporto merci si limitino ai traffici "tradizionali", che sono traffici da punto a punto, da raccordo a raccordo, da fabbrica a fabbrica, da deposito a deposito. Quindi facilmente identificabili nelle loro prospettive di sviluppo. Possono essere un business interessante, c'è da sperare soltanto (ma solo sperare) che le unità produttive collegate tramite quella linea nel 2015 ci siano ancora e non siano emigrate (in Cina, in Europa dell'est o chissà dove - il futuro del settore manifatturiero europeo essendo piuttosto incerto).


    Italia-Europa - il futuro dei trasporti.
    La questione della Torino-Lione va inquadrata in un progetto di ben più ampie dimensioni che punta a fare dell'Italia una grande piattaforma logistica a servizio dell'Europa. Abbiamo aperto (aprile 2006) una nuova sezione nel nostro sito per approfondire...
    (vedi presentazione della nuova sezione)

    Gli ultimi dati sui cantieri della Torino-Milano
    Pubblicati i dati dal 6° rapporto di ORME-TAV (Osservatorio Regionale Monitoraggio Epidemiologico sulle opere di costruzione della linea TAV Torino-Novara) - Sintesi a cura del Comitato NO-TAV Torino

    Campagna Nazionale Boicotta il Ponte
    Si propone ai cittadini, alle forze politiche, sociali e sindacali, alle associazioni impegnata nella difesa dell’ambiente e del territorio di boicottare quelle aziende e gruppi bancari e assicurativi che hanno deciso di sostenere direttamente e indirettamente la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina

    Le bugie sul Mugello: un modello da non seguire

    Al Brennero matura una nuova Val di Susa
    di Sefano Ischia - il manifesto 25-gennaio 2006
    Nei giorni scorsi si sono incontrati in municipio ambientalisti dell'Alto Adige-Südtirol, Verdi del Tirolo e del Trentino, sindaci di diversi paesi e di diversi partiti e rappresentanti della valle piemontese a sancire una sorta di prima alleanza dei popoli alpini contraria a tutto quanto sa di speculazione e di devastazione ambientale


    No al ponte - Difendiamo lo stretto di Messina
    Appello per la manifestazione dello stretto - Messina, P.zza Cairoli - 22 gennaio 2006 – ore 10


    Un’opera, quella dell’Alta Velocità, che ormai va avanti per moto proprio.
    Fra la retorica del “non bisogna restare indietro” e interessi che c’entrano poco con un piano razionale, non solo ferroviario, dei trasporti.
    Intervista a Maria Rosa Vittadini su "Una città", periodico di Forlì, n° 134 - dicembre 2005

    E il Cavaliere si fermò ad Afragola
    di Alberto Statera da Repubblica del 21/12/05
    Con che faccia il presidente del Consiglio avrebbe potuto inaugurare oggi in pompa magna l'Alta Velocità tra Roma e Napoli, dopo il grave incidente ferroviario di Roccasecca, proprio sulla direttrice Sud?

    Terzo Valico, le proposte del movimento di opposizione

    TAV e modello di sviluppo: è il titolo dellai giornata di studio del 10 Dicembre 2005 a Torino, alla Camera del Lavoro
    Insostenibiltà economica del progetto TAV, stime e previsioni del traffico attraverso le alpi, bilanci energetici, crescita infinita e decrescita, sindrome "nimby", potere delle parole e uso improprio del linguaggio... Interventi di Tartaglia, Debernardi, Revelli, Venosi, Mercalli, Federici, Lenzi

    Un corridoio est-ovest di transito non serve al nord Italia
    Un contributo tratto dallo studio intitolato: “METROPOLI TRANQUILLE - Una politica dei trasporti ragionevole per il Nord Italia"
    condotto dall'Ing. Andrea Debernardi (Soc. di Ingegneria dei Trasporti POLINOMIA di Milano) su commissione del WWF Italia.
    Viene qui riprodotto per gentile concessione del WWF e dell’ing. Debernardi

    Studio dell'Università di Siena: il TAV è inefficiente (pdf -23KB)
    Un'analisi termodinamica integrata dei sistemi di trasporto in diversi livelli territoriali dimostra che il TAV ha impatti ambientali paragonabili al trasporto individuale in auto e addirittura superiori al trasporto merci su gomma; non migliora l'impatto dovuto alle emissioni, ed anzi peggiora la qualità ambientale con l'invasività delle sue infrastrutture.

    Stanziati dalla UE 48 milioni di Euro per lo studio del tunnel di base
    L’Europa finanzia il super-tunnel del TAV di Paola Meinardi da Luna Nuova del 13/9/05
    L'eurodeputata dei Verdi Monica Frassoni dichiara: «Speriamo che questo denaro pubblico serva finalmente a dimostrare la non fattibilità e l'insostenibilità dell'opera sotto il profilo ambientale, di quello trasportistico e della salute…. Quando il commissario Barrot dichiara che l'Ue è il finanziatore principale del progetto dice in realtà una cosa abbastanza ovvia…. Il problema è che la dichiarazione di Barrot lascia credere che l'Ue continuerà a rimanere il principale finanziatore della Torino-Lione, il che, dati gli ingenti costi previsti (15 miliardi di euro a preventivo), non è ovviamente possibile».

    TAV: Terzo valico a peso d’oro (scusate, ma chi paga?)
    Di Stefano Lenzi da Il Secolo XIX del 7-8-05
    Lenzi, responsabile dell’Ufficio istituzionale del WWF Italia, commenta la parte di delibera approvata dal CIPE per il Terzo Valico nella seduta del 3 Agosto 2005 e si chiede: a quale titolo lo Stato vuole tirar fuori altri 148 milioni di euro? E’ mai possibile che per una tratta ferroviaria di 54 km circa si debbano spendere 5 miliardi e 167 milioni di euro?
    Ma il bello è capire da dove li tirano fuori: Rete Ferroviaria Italiana non ce l'ha. E’ la stessa domanda che molti di noi si fanno a proposito degli altri 2 miliardi e 300 milioni di euro che nella medesima delibera il CIPE stanzia per la tratta Settimo-Bussoleno della Torino-Lione.

    Il Laboratorio torinese per la Democrazia alimenta il dibattito sull’utilità del TAV
    Il gruppo di docenti universitari ed esponenti della cultura che si riconosce nel Laboratorio replica su Repubblica (17/7/05) all’assessore regionale ai trasporti, Borioli, e pone domande su questioni dirimenti: “Esistono dati che mostrino che le difficoltà economiche passate e recenti della nostra regione siano dovute alla, o aggravate dalla, difficoltà a far affluire e defluire persone e merci? Noi non ne conosciamo, ma se qualcuno volesse fornirli ci piacerebbe analizzarli con quello spirito critico che è il sale della ricerca. …Per spostare le merci su ferrovia occorre che ciò avvenga all’origine del viaggio e per ottenerlo l’Europa (e ovviamente i singoli paesi) deve intervenire penalizzando economicamente il trasporto merci di lunga percorrenza su strada. C’è traccia di una simile politica europea? … Ha la Regione le competenze e l’intenzione di vietare il transito dei TIR attraverso i valichi? A carico di chi si porrebbero i costi aggiuntivi?”

    L’indignazione dei Valsusini per la provocazione di Confindustria
    Scrive Giovanni Vighetti di Bussoleno, in una lettera su Luna Nuova del 15/7/05: “Signor Montelera uno sforzo: entriamo nel merito della questione o entrarci dimostra che quest’opera non è necessaria? … Perché Signor Montelera non parla di questi dati? Straparla solo di populismo (nostro). A questo livello, così volgare, potremmo liquidarvi con il termine di affarismo (vostro). Ma ostinati cerchiamo il confronto. … Non siamo e non saremo un problema di ordine pubblico. … Il tono della lettera è duro, eppure sono un mite; ma Lei deve capire che non può permettersi di straparlare e, soprattutto, provocare la nostra Comunità”.

    Gli imprenditori chiedono l’intervento del Ministro dell’Interno
    I presidenti torinese e piemontese di Confindustria scrivono una lettera a Pisanu e la fanno pubblicare, a pagamento, su La Stampa (11/7/05). Perché si sappia che gli imprenditori concordano con Lunardi sul NO alla moratoria, che sono determinati a procedere nei sondaggi e chiedono la copertrura delle autorità di Governo competenti per “l’ordine pubblico”.

    Il Presidente di Legambiente: riesaminare le motivazioni della Torino-Lione
    Un testo di invito alla discussione particolarmente significativo è inviato (Repubblica, 10/7/05) da Roberto della Seta, presidente nazionale di Legambiente che conclude: “Il movimento della Val di Susa, così forte, radicato e trasversale, rappresenta una grande opportunità da cogliere, a cui non si può rispondere con il ‘principio di precauzione’: da questa valle emerge forte la necessità di un ripensamento delle vere priorità del sistema-Paese per quanto riguarda le infrastrutture e la logistica ferroviaria, rispetto alle quali la TAV oggi appare sempre più chiaramente come una risposta semplificatrice, intempestiva e inadeguata. Ben venga dunque la moratoria sui cantieri, come momento in cui convocare, a bocce ferme, gli ‘Stati Generali’ dei valichi e ragionare sull’attraversamento delle Alpi in termini davvero strategici e transfrontalieri”.


    Anche l'ing. Ramella (esperto di trasporti e di commercio con l’estero) si inserisce nel dibattito e scrive a La Stampa (Luglio 2005) per confutare uno ad uno i presunti benefici che i promotori attribuiscono alla Torino-Lione.

  • In una lettera a La Stampa (24/6/2005) cinque docenti universitari ribattono ai proclami pro-TAV del sindaco di Torino, Chiamparino
  • Alcune questioni sulla Torino-Lione
    Di Mario Cavargna da Obiettivo Ambiente (bollettino di Pro Natura Piemonte)- supplemento Maggio 2005
    Sulla direttrice Torino-Lione la realtà ha smentito, al ribasso, le previsioni di traffico sia merci, sia passeggeri: perché non lo si dice?
    Può una città in grave crisi industriale lasciare che ingenti risorse vengano sprecate per un’infrastruttura inutile?

    Appello contro la realizzazione del Corridoio 5
    (Lanciato da CCC5 –Comitato Contro Corridoio 5 di Monfalcone, Gorizia e Trieste - Maggio 2005)
    I Comitati contro il TAV attivi nel Friuli hanno redatto un documento che ripropone con grande efficacia ragioni di opposizione ad una nuova linea AV-AC sia di ordine locale (progetto preliminare della tratta Ronchi dei Legionari-Trieste), sia di ordine generale.
    E’ un importante testo di riferimento, che rivela una forte sintonia di analisi e di proposta con le posizioni che in materia ambientale, sociale ed economica esprime l’opposizione popolare presente nelle altre Regioni italiane coinvolte nel progetto del corridoio 5.

    Eurostat rivede al rialzo il deficit: Italia al 3,1% nel 2003 e 2004
    da la Repubblica Economia.it (Repubblica web) del 23/5/2005
    L’Ufficio statistico europeo ha controllato i conti dell’Italia scoprendo lo sforamento del tetto del 3% già negli ultimi 2 anni.
    Tra le cause sono indicati i finanziamenti di Infrastrutturae SPA a favore dell'alta velocità, che ogni anno hanno fatto salire dello 0,6% il debito pubblico.

    Vertice italo-francese sulla Torino-Lione: allarme sui tempi
    di Marco Trabucco da Repubblica del 19/4/2005
    Lunardi e De Robien si incontrano a Torino e pranzano; poi, per vedere il più vicino cantiere della Torino-Lione, volano in Francia a Saint Martin La Porte, dove si scava la «discenderia» di 2 chilometri per raggiungere nel sottosuolo il livello del tracciato del futuro tunnel. Là li raggiunge l’eco di un articolo sull’infrastruttura pubblicato da Le Monde: costo esorbitante, difficoltà geologiche e tentennamenti politici provocano ritardi nell´attuazione; intanto il traffico dei mezzi pesanti attraverso la zona occidentale delle Alpi ristagna, anzi, da una decina di anni è in calo, mentre buona parte delle merci sempre più si incanala per le vie moderne di passaggio delle Alpi costruite in Austria e in Svizzera.

    Documento degli Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente (pdf)
    Novi Ligure 22.2.2005
    In questo sintetico documento l’associazione A.F.A. analizza, col supporto di dati interessanti, due palesi contraddizioni: si vuole costruire il Terzo Valico per l'Alta Velocità Ferroviaria ma i dati dei traffici non giustificano affatto l'opera; si punta sull'Alta Velocità e vengono abbandonate sistematicamente e progressivamente le linee storiche e il trasporto dei pendolari.

    In ritardo il treno della memoria
    Di Michele Serra da Repubblica del 9/2/2005
    Anche Michele Serra, che pure in passato diede giudizi pesanti sugli oppositori del TAV, oggi afferma che è sempre più stridente il contrasto tra inefficienza quotidiana e futuro tecnologico. L’occasione emblematica per le sue riflessioni è stata la cerimonia in memoria delle vittime del disastro di Gennaio, presso la stazione di Crevalcore, cui l’interregionale 2225 è mancato perché in ritardo di quasi un’ora. “E’ una piccola opera, forse, portare da qui a là i cittadini italiani in orario e in sicurezza?”

    Torino-Lione al palo: a rischio i fondi UE
    dal Giornale del Piemonte, quotidiano internet (www.ilgiornaledelpiemonte.com) Edizione del 19-01-05
    Se la Torino-Lione non riceverà un nuovo impulso correrà il rischio di perdere i finanziamenti europei: da circa un anno non fa veri progressi operativi, malgrado il sì politico italo-francese; rimangono da risolvere i problemi di natura tecnica (tracciato definitivo) e non sono attualmente disponibili risorse neanche per la progettazione preliminare. Inoltre non si è attenuata la forte opposizione delle comunità locali della Valle di Susa.

    Analisi a caldo sul disastro di Crevalcore
    Brani da La Repubblica del 8/1/2005
    Rapidamente rimossa, nei commenti a caldo sui media per un giorno è riemersa la scandalosa sproporzione tra l’impegno finanziario per la realizzazione delle linee TAV e l’insufficienza degli odierni investimenti per la manutenzione, la sicurezza, l’ammodernamento della rete che serve sempre peggio i cittadini. Ecco tre brevi estratti dai seguenti articoli: "Due anni di tagli sulle ferrovie; l’ultimo per diminuire le tasse" di Antonio Cianciullo; "Alta velocità e binari unici" di Giovanni Valentini;
    " Disastro annunciato" di Giorgio Bocca.

    Comunicato stampa dell'associazione IDRA sulla lievitazione (500%) dei costi dell'AV Firenze-Bologna (14/12/04)
    L’Alta Velocità fra Firenze e Bologna sfonda la barriera dei 10.000 miliardi di vecchie lire (5.205 milioni di euro). Idra scrive al ministro dell’economia e delle finanze Domenico Siniscalco: sia sospesa l'approvazione del progetto di sottoattraversamento AV di Firenze!
    (E' allegata la lista che documenta la progressione delle previsioni di spesa per la realizzazione della tratta AV Bologna-Firenze fra il 1991 e il 2004)

    Soppresso l’unico treno giornaliero Torino-Lione
    Di Andrea Spessa, da Luna Nuova del 15/10/2004
    Oggi quell’ultimo treno passeggeri viaggiava con un passivo annuo di 6 milioni di euro; le stime a supporto della realizzazione del TAV indicano, per il 2020, 4 mila passeggeri al giorno e quasi il 40% delle merci in transito tra l’Italia ed il resto dell’Unione Europea: una previsione di incremento del traffico tanto imponente quanto incredibile.
    Intanto il sindaco di Torino Chiamparino lancia il primo allarme sulla mancanza di soldi per finanziare la linea ad alta velocità.

    Lettera di Pro Natura agli Enti Locali (12/10/2004)
    La segreteria piemontese dell’associazione scrive a Giunta e Consiglio di Regione e Provincia di Torino invitando tutte le forze politiche ad un ripensamento circa il progetto del TAV Torino-Lione, vista l’inconsistenza della domanda di trasporto sulla tratta ferroviaria e l’assenza di finanziamenti: “tutti questi fatti dimostrano l’improponibilità di un progetto che alle enormi risorse finanziarie da impegnare unirebbe il definitivo disastro ambientale della Val Susa”. Pro Natura Piemonte ripropone nuovamente l’ipotesi alternativa di una linea meno costosa, che colleghi Nizza-Cuneo-Torino-Aosta-Martigny in un quadro di maggior equilibrio della rete ferroviaria regionale.

    Alta velocità in panne: mancano i soldi
    Di Chiara Tajoli da “l’Arena” del 9/10/2004
    Nella Finanziaria risorse insufficienti, si rischia lo stop: una situazione che fa dormire sonni poco tranquilli al Comitato promotore Transpadana, riunito a Verona per cercare di trovare una soluzione. Due i campanelli d’allarme per il “Corridoio 5”. Il primo: nel Dpef 2005/2008 presentato in luglio dal neo-ministro del tesoro Siniscalco non sono stati definiti gli impegni di spesa per il prossimo triennio. Il secondo: il nuovo presidente delle Ferrovie Elio Catania ha confermato solo gli investimenti per gli interventi in corso sulla Bologna-Firenze-Roma. Intanto, come al solito, lievitano anche i costi di realizzazione previsti per le tratte Milano-Verona e Verona-Vicenza.

    Comunicato stampa Verona, 8 Ottobre 2004: presidio di ambientalisti, coordinamenti dei sindaci e dei comitati di cittadini contro l’AV.
    “Il gioco al rialzo della Lobby Transpadana è irresponsabile. Di fronte al Governo in affanno assistiamo in occasione del dibattito sulla Finanziaria 2005 che ha come obiettivo primario il controllo della spesa pubblica, all’ultimo rilancio della lobby che sostiene il Sistema dell’Alta Velocità: un pozzo senza fondo che contribuisce al dissesto del territorio e delle casse dello Stato. Questo modo di procedere ha contribuito a sottrarre per due anni risorse agli investimenti sulle linee ordinarie, necessari per rilanciare il servizio ferroviario in Italia”.

    La cura del ferro e l’arco alpino: è il titolo del convegno promosso dal WWF e coordinato da Stefano Lenzi a Milano il 21 Maggio 2004, in cui sono intervenuti autorevoli esperti di ingegneria dei trasporti e di sistemi di finanziamento.
    Con l’ausilio di interessanti documenti, ricchi di dati, il convegno ha aggiornato l’analisi del quadro storico, politico ed economico in cui si collocano i progetti dell’Alta Velocità nel contesto italiano ed europeo: sono state così dimostrate ancora una volta l’inutilità di una simile nuova infrastruttura a fronte delle reali esigenze di trasporto e la scelleratezza di un modello di finanziamento che semplicemente proietta sulle future generazioni l’insostenibilità economica dell’opera.
    Gli atti del convegno sono attualmente ospitati dal WWF-Lombardia. Rendiamo comunque disponibili anche sul nostro sito, oltre alla presentazione del convegno, i documenti:
    Stime e scenari del traffico ferroviario nell’arco alpino di Andrea Debernardi (Soc. di Ingegneria dei trasporti Polinomia)
    Appunti sul “nuovo modello di finanziamento” dell’Alta Velocità di Mario Zambrini (Ist. Di Ricerche Ambienteitalia)

    Dall'Europa un Ponte per Silvio
    di Alberto D'Argenzio, da Il Manifesto 22/4/2004

    Il Ponte sullo Stretto di Messina supera lo scoglio del Parlamento europeo. Il progetto ha infatti ricevuto il visto dell'Eurocamera: l'approvazione è condizione necessaria, ma non sufficiente, per poter ambire ai finanziamenti comunitari previsti per la Rete di trasporti transeuropea (Ten) da concludere entro il 2018

    Dalla Manica avviso ai naviganti
    Editoriale de “Il Foglio” del 11 Febbraio 2004
    L’Eurotunnel rischia il fallimento: la società che gestisce la galleria sotto la Manica non ha i soldi per restituire i debiti e fatica addirittura a pagarne gli interessi; il 60% delle azioni è nelle mani di un milione di piccoli risparmiatori francesi, che hanno già perso la metà del valore impegnato (saranno ora più attenti a non ricascarci?). Le cause del deficit: previsioni di traffico gonfiate, tempi di realizzo sottostimati, manutenzioni costosissime non previste … insomma gli stessi vizi che affliggono i nostri accaniti sostenitori del TAV.

    Ecco chi paga il ponte
    di Domenico Marcello da Diario del 26/9/03
    I privati, dice Berlusconi. Bugia: i soldi li metterà FINTECNA. Così i ricavi delle privatizzazioni, fatte per salvare i conti dello Stato, serviranno per finanziare un'opera che indebiterà lo Stato. Per farla iniziare hanno anche truccato i conti. Ma questa volta si farà: Berlusconi vuole la prima pietra alla vigilia delle elezioni. I lavori, però, saranno mai terminati? Ambientalisti e imprenditori uniti contro la cattedrale nel deserto. Intanto la 'Ndrangheta è già all'opera.

    A tutta velocità verso l'ignoto (L'insostenibile leggerezza delle ferrovie) - La tratta dei minatori (il binario morto dei diritti dei lavoratori) 
    Di Davide Musso e Lara Panzani, da Altreconomia n. 39, Maggio 2003 (www.altreconomia.it) 
    L'Alta velocità italiana è una telenovela -in onda da ben 12 anni- di cui ancora non si vede la fine. I benefici previsti, come una maggiore offerta di treni veloci per i passeggeri o la diminuzione del traffico pesante su strada, sono ancora incerti. Di sicuro c'è solo un buco nero che sta inghiottendo una montagna di soldi. Chi ci guadagna è un gruppo di aziende che oltre dieci anni fa ha firmato i contratti per la realizzazione delle linee. A trattativa privata.

    Comunicato stampa dell'associazione di volontariato IDRA (18/1/2003)
    Via libera al ponte sullo stretto di Messina. Ma IDRA paventa un "salto nel buio", come già col progetto Alta Velocità. Momento decisivo nella storia del nostro paese: una stessa 'cultura politica' alla radice della guerra all'ambiente già in atto e della guerra militare annunciata. Nessuna cura per l'erario: solo nuovi debiti per le future generazioni!

    Quelle Grandi Opere realizzate soltanto sulla lavagna di Vespa
    di Attilio Giordano, da "il venerdì di Repubblica 13/12/2002.
    Dopo aver descritto l'approccio alle grandi opere del Governo Berlusconi, l'autore approfondisce i meccanismi dei "regimi speciali" per i finanziamenti e gli appalti, mettendo in luce le prevedibili conseguenze negative, oggi mascherate, specie in termini di costi per l'erario pubblico. Fa esplicito riferimento alle linee TAV: illuminante!

    Grandi opere col trucco
    di Gianni Barbacetto dal sito www.societacivile.it (Novembre 2002)
    Il ponte sullo Stretto. E poi autostrade, ferrovie, metropolitane... Le infrastrutture promesse da Berlusconi restano una chimera: i soldi sono pochi. Ma se alla fine si faranno, sarà con un metodo che occulta i debiti dello Stato. E lascia poi un buco all'Europa.

  • Perché non dobbiamo costruire la linea ferroviaria Torino-Lione
    Un articolo  dell'ing. Ramella, esperto di trasporti e di commercio con l’estero, collaboratore del “Sole-24 Ore”. Con il supporto di dati sul traffico dei veicoli pesanti ai valichi del Frejus e Montebianco e con stime sull'evoluzione prevedibile il documento traccia un'analisi costi-benefici del TAV/TAC ed esamina le possibilità di supportare la domanda con le infrastrutture già esistenti.

  • L'inserimento della regione Piemonte nel sistema ferroviario europeo (formato .pdf, 265K) 
    Un'ipotesi di progetto alternativo per l'infrastruttura ferroviaria piemontese, di Gabriele Manfredi e Sergio Nicola 
    Il progetto persegue l'obiettivo di uno sviluppo equilibrato della rete ferroviaria piemontese in un'ottica di trasporto merci e passeggeri integrato con le direttrici europee nord-sud ed est-ovest. In questo quadro propone sia di potenziare tratte esistenti sia di realizzare segmenti nuovi per completare due linee base: la Torino-Cuneo-Nizza (Italia-Francia) e la Torino-Ivrea-Aosta Martigny (Italia-Svizzera).