Potrebbe essere un fatto nuovo, la costituzione a Novembre della Comunità Montana unificata Valli Susa e Sangone, a sparigliare le carte nel gioco dell'Osservatorio TAV: rompendo gli attuali equilibri di potere tra i vari livelli e personaggi, offre agli amministratori locali l'opportunità di ridefinire la propria posizione e stabilire alleanze di prospettiva.
Una recente legge regionale ha ridefinito gli ambiti territoriali delle Comunità Montane. Tre precedenti comunità (Bassa Valle Susa, Alta Valle Susa e Val Sangone) confluiranno in un unico nuovo ente; il prossimo 7 Novembre sindaci e consiglieri comunali di questi territori ne eleggeranno il Consiglio ed il suo Presidente; contestualmente sarà eletto anche il Presidente della Conferenza dei sindaci, organo ora istituzionalizzato.
Nella definizione delle liste elettorali nelle valli si assiste al tentativo di realizzare un accordo tra amministratori di centrosinistra e varie liste civiche comunali caratterizzate dalla presenza di esponenti NO-TAV: è l'unica alleanza potenzialmente in grado di contendere la maggioranza al forte schieramento di centrodestra radicato in Alta valle Susa e Val Sangone.
La prospettiva di un'alleanza politica locale coi NO-TAV fa saltare i nervi agli stati maggiori torinesi del PD, che per la nuova Comunità montana avevano invece proposto un accordo col PDL (!!) in chiave eminentemente SI-TAV. I più smaccati "cavalieri del liberismo" (il sindaco Chiamparino, il presidente della provincia Saitta, i deputati Merlo ed Esposito
*) invocano l'espulsione dal partito dei loro iscritti valsusini; sulla stessa posizione si schierano anche tutti i candidati alla futura segreteria regionale e nazionale (il congresso è alle porte...).
Ma ... niente da fare:
l'accordo di valle centrosinistra-NO-TAV viene raggiunto. [VEDI
CRONACA E RETROSCENA]
E su contenuti quali l'opposizione alla nuova ferrovia, il no ai previsti sondaggi, il rifiuto a proseguire con l'attuale Osservatorio di Virano, il no alla seconda canna autostradale del Frejus per normale esercizio. Candidato alla presidenza della nuova Comunità è Sandro Plano, ex sindaco di Susa.
I punti politicamente salienti dell'intesa vengono anche inseriti in una bozza di delibera da presentare nei Consigli comunali [VEDI:
BOZZA DI DELIBERA UNITARIA].
La presidente della Regione, Bresso, si accoda nel condannare l'alleanza e l'attuale segreteria regionale PD deferisce i ribelli alla commissione di garanzia.
Ironico, Plano risponde: "
Io potrei chiedere il deferimento alla commissione di garanzia di chi ci chiede di fare un accordo con il centrodestra"
[
*Esposito, uno dei deputati PD assenti alla Camera quando è stato approvato lo "scudo fiscale"....]