Tav, i sondaggi su Internet "Non militarizziamo le valli"

Parte il programma approvato all'unanimità dall'osservatorio

Il prefetto: «Puntiamo sulla trasparenza. Sindaci in piazza? Senza fasce tricolori»

 

di Maurizio Tropeano da La Stampa del 2/12/09

 

Ubicazione dei siti, numeri civici compresi. Proprietari. Scopo, profondità e durata delle indagini geognostiche. Da ieri sul sito www.Torino-Lione.it il programma completo dei sondaggi è consultabile da parte di tutti i cittadini. Sul web mancano solo giorno e ora dell’inizio dei lavori: il piano delle sequenze delle 91 decisioni sarà deciso dal prefetto di Torino.


Paolo Padoin, poi, insieme al commissario straordinario Mario Virano incontrerà, con alcuni giorni d’anticipo, i sindaci dei comuni interessati per definire la gestione del cantiere. Spiega Padoin: «Scommettiamo sulla trasparenza e sulla volontà di non blindare i cantieri anche se siamo coscienti del dissenso e valuteremo eventuali interventi caso per caso». E Virano aggiunge: «Non vogliamo la militarizzazione del territorio: si tratta di normali lavori che servono per la progettazione. Chi si oppone lo fa contro un simbolo e non certo per la tutela del territorio». La protesta, comunque, ci sarà.


Lo spiegano anche i venti sindaci della Bassa e dell’Alta Valsusa che hanno presentato un documento dove hanno chiesto di rinviare sia il programma dei sondaggi che il piano strategico della provincia di Torino. «Questa volta, però, a differenza del 2005 gli amministratori non hanno annunciato lo stato di agitazione e nemmeno di volersi mettere alla testa della protesta», spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli. Tutto vero, certo ma il prefetto aggiunge anche che «in ogni caso cercheremo di evitare di confondere le fasce tricolori dei sindaci con quelle dei comandanti di piazza delle forze dell’ordine perché l’altra volta c’è stata confusione e vogliamo evitare lo scontro tra istituzioni». E aggiunge: «Il fattore negativo che cinque anni fa ha portato agli scontri di Venaus è stata la non corretta informazione mentre questa volta tutti sono informati».


Del resto tanti di quelli che cinque anni fa guidarono la protesta questa volta non ci saranno perché «abbiamo ottenuto una modifica sostanziale del metodo e il coinvolgimento del territorio», spiega Antonio Ferrentino, sindaco di Sant’Antonino. E così il programma dei sondaggi e il piano strategico della Provincia di Torino non saranno sospesi. Spiega Saitta: «E’ il primo caso in Italia dove la progettazione viene fatta in assoluta trasparenza e soprattutto viene accompagnata da un piano di sviluppo che prevede 630 milioni di investimenti pubblici a cui si aggiungeranno altrettanti fondi degli enti locali».


Le prime trivelle arriveranno sul territorio dopo il ponte dell’Immacolata. I 91 carotaggi e le 17 indagini complementari si svolgeranno in 26 comuni a partire dal confine con la Francia fino a Settimo passando anche per la Valsangone. E poi ci saranno 19 scavi anche a Torino, da via Eritrea, a via Monginevro, da strada Antica di Collegno a via degli Ulivi. L’assessore comunale Maria Grazia Sestero spiega: «Con i sondaggi non inizia l’opera ma si danno strumenti per la progettazione».