Torino-Lione

TAV: a che punto siamo?

1° semestre 2007

In questa pagina presentiamo documenti e articoli riferiti in particolare alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione e pubblicati nel periodo: 1° semestre 2007

Gli articoli e i documenti sono presentati in ordine cronologico (i più recenti per primi)

Per documenti relativi ad un altro periodo vedi:

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Per gli aspetti riguardanti le nuove infrastrutture di trasporto più in generale e relativi problemi economico-finanziari vedi: infrastrutture.

In tema di rischi per l'ambiente e la salute connessi all'Alta Velocità ferroviaria (con un occhio di riguardo alla Torino-Lione) e per conoscere gli attuali problemi di inquinamento della valle di Susa potete consultare: ambiente-salute

• Esito dell'assemblea NO-TAV (Bussoleno, 19 Giugno 2007)
  L'assemblea ha visto una straordinaria partecipazione, al livello di quelle tenute nei momenti più caldi del 2005: presenti tutte le componenti del movimento NO-TAV, con migliaia di persone ad ascoltare dall'esterno della sala stracolma.
  La relazione di Ferrentino
  I punti salienti hanno sancito la posizione dei Sindaci al Tavolo Politico del 13/6.
  L'accordo col Governo ha riguardato esclusivamente questioni di metodo: abbandono definitivo dei progetti TAV precedenti di RFI ed LTF (c.d. "sinistra Dora", tunnel di base compreso) e prosecuzione del confronto col territorio nell'Osservatorio.
  L'Osservatorio Tecnico (cui i sindaci continuano ad assegnare valore molto positivo) deve proseguire unicamente l'analisi sull'effettiva esigenza di una nuova linea (SE fare il TAV) e non occuparsi di tracciati progettuali. I tecnici della Comunità Montana hanno un rigido mandato in questo senso (cfr. Dichiarazione dei tecnici di Bassa Val di Susa e Gronda Nord). E' ancora tutto da esaminare il "nodo di Torino".
  I tracciati progettuali. L'indicazione dell'Osservatorio è che l'attuale sistema è sufficiente almeno fino al 2030, pertanto l'unica soluzione sostenuta dai sindaci è l'opzione zero: tunnel attuale, linea storica e collegamento già esistente con lo scalo di Orbassano attraverso il bivio Pronda.
  Il bando per il finanziamento UE. La partecipazione al bando è scelta autonoma del Governo e non impegna nessun altro; l'Osservatorio non supporterà in alcun modo la redazione del "dossier" di documentazione da presentare all'Europa.
  Gli interventi
  Numerosissimi, fino ad ora molto tarda, hanno tutti in sostanza ribadito le posizioni consolidate del movimento, riassumibili nello slogan: NO-TAV, né qui, né là, né sopra, né sotto. Sono state avanzate molte proposte per iniziative su diversi piani, tutte volte a ribadirlo pubblicamente ed a smascherare di fronte alla UE la truffa di una partecipazione al bando-finanziamenti senza progetti e senza il consenso delle popolazioni. E' stato da molti richiesto ai Sindaci di convocare Consigli Comunali aperti per tornare a deliberare su mozioni "NO-TAV", come via maestra di democrazia partecipata per recepire le posizioni espresse a parole in assemblea.
  La conclusione
  Ferrentino si è impegnato a portare alla Conferenza dei Sindaci la richiesta di convocazione dei Consigli sulla mozione indicata.
  
  
• Martedì 19/6/07 alle ore 21 assemblea del movimento NO-TAV a Bussoleno (per diradare il polverone)
  Dal Tavolo Politico di Palazzo Chigi (Roma 13/6/07) sarebbe scaturito il mandato, per l'Osservatorio Tecnico, di esaminare le diverse ipotesi di tracciato fin qui emerse allo scopo di "definire gli elementi guida per configurare una proposta progettuale da condividere con gli amministratori delle varie parti del territorio interessate" (dal verbale pubblicato dal Governo).
  Non c'è, però, un documento firmato tra le parti e le interpretazioni degli accordi politici non collimano (vedi: comunicato di A. Ferrentino ; testo dei documenti presentati dai Sindaci della val Sangone e Gronda). I giornali, dal canto loro, hanno ampio spazio per una lettura interessata, e così continua la gestione mediatica dell'evento...
  (Titoli di Repubblica del 14/6/07- superflui i commenti):
  - Nuovo tracciato, la Tav si farà
  - Si sblocca la Torino-Lione, dai sindaci sì al progetto
  - Val di Susa pronta a deporre le armi
  - Tav, la svolta di Ferrentino
  - Bresso: adesso c’è condivisione
  - “Restiamo contrari al tunnel ma possiamo cambiare idea” (titolo dell’intervista a Ferrentino)
  
  
• Martedì 12 Giugno 2007
  Manca ormai poco alla riunione del Tavolo Politico (il 13/6, a Roma).
  La vigilia si carica di attese; da più parti si attribuisce all'evento importanza decisiva.
  L'ansia viene alimentata con ipotesi e proposte dell'ultima ora; i media colgono tensioni vere per amplificarle ad arte.
  Mantenere serenità ed obiettività non è facile.
  Con l'intento di aiutare a diradare il polverone che si è sollevato, pubblichiamo due scritti che ci sembra facciano emergere la vera sostanza delle posizioni a confronto, sui tavoli istituzionali, a questo punto della vicenda:
  - un estratto dall'intervista di Mario Virano a Luna Nuova (del 5/6/07);
  - l'articolo di Antonio Ferrentino su Liberazione (del 7/6/07).
  Sui giornali si parla di "capisaldi del tracciato" che ormai sarebbero "assodati", come l'accesso al nodo di Torino.
  Assodati?? Corso Marche e lo scalo di Orbassano assodati?
  Ma se non c'è uno straccio di progetto!
  Uno dei tentativi che probabilmente vedremo al Tavolo Politico mirerà ad isolare i sindaci della bassa Valle di Susa.
  Come? Strappando agli altri sindaci (Torino, cintura sud e Val Sangone) un assenso sulla soluzione del problema "nodo di Torino" attraverso Orbassano e Corso Marche.
  Vedi il Comunicato dei Comitati NO-TAV della Val Sangone
  e la Dichiarazione dei tecnici di Bassa Val di Susa e Gronda Nord nell'Osservatorio tecnico.
  Per non perdere la bussola...
  Anche se l'attenzione è naturalmente concentrata sulle questioni contingenti che saranno discusse a Palazzo Chigi, è importante non perdere di vista il quadro generale in cui la vicenda TAV si inserisce.
  Proponiamo allora la lettura di due documenti che confortano ulteriormente le analisi dei Comitati NO-TAV:
  - il primo descrive le politiche del Governo Prodi-Di Pietro in tema di infrastrutture: L'ITALIA DEI LAVORI di Antonio Tamburrino da Il Mulino (3/6/07)
  - il secondo riporta la sintesi di uno studio svolto da un professore dell'Università di Parigi: L'ANALISI COSTI-BENEFICI BOCCIA LA TORINO-LIONE di Rémi Prud’Homme dal sito www.lavoce.info (25/5/07)
  

• Specialità della settimana: frullato di tracciati - 2/6/07
  La questione centrale è il "consenso del territorio", in primis dei Comuni, richiesta dal bando di gara per il finanziamento della UE.
  La settimana si chiude venerdì 1° Giugno col TG3 regionale del Piemonte che inizia così un servizio sul TAV: "L'ora delle decisioni definitive sulla Torino-Lione è arrivata", riferendosi alla prossima riunione del Tavolo Politico, il 13 a Roma. La stessa frenesia da volata finale aveva già indotto molti, nei giorni precedenti, a mettere le ultime carte di questa mano in tavola.
  Virano: "trattativa sotterranea sul tracciato segreto"
  La Stampa di Torino, venerdì stesso, pubblicava un articolo di M. Tropeano "Tav, il tracciato segreto del Governo - Si tratta su un nuovo percorso per superare le resistenze della Valsusa". Anche qui si parla di ultima spiaggia (se salta questa mediazione di Virano rischia di saltare anche il Governo Prodi, oltre al miliardo UE); si fa riferimento ad una trattativa sotterranea in corso (coi Sindaci della Val di Susa, si lascia intendere) su di un tracciato simile a quello che fu proposto dal ministro Bianchi a fine Gennaio, ottenuto mescolando pezzi delle diverse ipotesi in campo. Sulle possibilità di trovare un accordo l'articolo pare ottimista: "L’ipotesi di tracciato utilizza il percorso della linea storica che sarà interrato nei comuni attraversati dalla Torino-Bardonecchia e raddoppiato dove possibile" ... "I sindaci hanno più volte ribadito il sì al potenziamento della linea storica rinviando la discussione sulla necessità o meno di costruire il tunnel di base alla conclusione di questi lavori"
  I Sindaci della Gronda Nord-Ovest: varianti di percorso intorno a Torino
  Rompendo l'unità con la Val di Susa e delegittimando l'Osservatorio Tecnico, in cui pure sono rappresentati e che sta ancora valutando SE l'opera è necessaria, i Sindaci di Valdellatorre, San Gillio, Pianezza, Alpignano, Druento, Collegno, Venaria, Borgaro e Settimo propongono ben 4 alternative di tracciato per superare il nodo di Torino. In sintesi richiedono mitigazioni d'impatto, interramento della linea ed un percorso che invece di passare nei loro Comuni a nord della città (progetto preliminare RFI) passi a Sud (coinvolgendo Nichelino e Trofarello) oppure attraversi nettamente i quartieri di Torino sotto l'asse di Corso Grosseto.
  Presenteranno queste proposte a Roma, il 13 Giugno, e se non saranno accolte negheranno il proprio consenso al "progetto" da presentare alla UE.
  La società ATIVA: una trincea in mezzo alla tangenziale
  L'azienda che gestisce la tangenziale di Torino approfitta del toto-tracciati per tentare di portare a casa un ghiotto risultato. Il ragionamento dev'essere stato: se l'azienda che gestisce la A4 è riuscita a farsi pagare l'adeguamento dell'autostrada Torino-Milano coi soldi del TAV, perché noi non potremmo fare altrettanto per la realizzazione della quarta corsia sulla tangenziale nord-ovest? (vedi l'articolo de La Stampa- M. Tropeano 1/6/07: "Tav e tangenziale a braccetto e i treni merci evitano Venaria. Il problema sono i costi La nuova opera richiede tra i 320 e i 330 milioni contro i 100 previsti")
  In tutto questo polverone i Comitati NO-TAV vedono emergere una indicazione chiara: è ora di riprendere un confronto serrato con i Sindaci.
  
  
• L'attuale gestione mediatica del TAV Torino-Lione (possibili chiavi di lettura della cronaca recente) - 27/5/07
  Non è una novità, ma serve fingere che lo sia.
  I media la presentano oggi come un fatto eclatante, ma in realtà si sa da diverso tempo che nell'arco dell'estate 2007 la UE avrebbe scelto a quali nuove infrastrutture (tra le 30 prioritarie) destinare il proprio contributo finanziario.
  [I documenti del bando di gara sono visibili in questa pagina del sito internet della UE; al momento mancano ancora le versioni in italiano]
  La Torino-Lione potrebbe aspirare ad 1 Miliardo di Euro, pari al 30% del costo del solo segmento transfrontaliero (corrisponde al 5% del preventivo totale di circa 20 Miliardi). La condizione è però che anche l'Italia entro un paio di mesi riesca a presentare un tracciato definitivo, condiviso dai territori attraversati, ed un piano finanziario per garantire insieme alla Francia il restante 95% dei soldi.
  L'enfasi messa da TV e giornali nella "notizia" di tempi stretti sorvola furbescamente sull'enorme difficoltà di trovare ben 19 Miliardi di Euro ed indirizza invece l'attenzione sull'importanza di non perdere l'opportunità del Miliardo UE; questo argomento viene usato per spingere l'Osservatorio Tecnico a sbrigare come una rapida formalità la scelta di tracciato italiano per il segmento transfrontaliero (Venaus-Bruzolo oppure Chiomonte-Traduerivi?), dimenticando interessatamente l'opzione zero, l'unica tuttora sostenuta dal movimento di opposizione all'opera.
  Questa pressione mediatica serve, tra l'altro, a condizionare la riunione del Tavolo Politico allargato prevista per il 13 Giugno, che si annuncia come cruciale.
  Non c'è il consenso delle popolazioni? Intanto diciamo che sta crescendo...
  Una delle regole UE è dunque che il progetto prescelto sia condiviso dal territorio, e questa condizione è ben lungi dall'essere raggiungibile.
  Che importa? Anche se nella realtà la determinazione dell'opposizione all'opera è praticamente immutata nella popolazione rispetto a Dicembre 2005, da qualche tempo i media hanno iniziato a dire che il consenso sta crescendo.
  In questa campagna l'attore protagonista è lui, Mario Virano, Commissario Governativo Straordinario per la Torino-Lione nonché Presidente dell'Osservatorio Tecnico.
  Giornali e TV semplicemente lo assecondano: oscurando sempre più spesso le manifestazioni NO-TAV (che continuano), supportano un'operazione di rimozione della realtà e la sua sostituzione con l'immagine virtuale di un movimento che dopo tanti anni si ricrede.
  Ma non sarà che anche queste bugie avranno le gambe corte?
  A che serve tutto ciò?
  Probabilmente permetterà, al momento opportuno, di qualificare chi continua ad opporsi come la solita minoranza irriducibile, inevitabilmente contraria a tutto, davanti alla quale però qualsiasi Governo ha il dovere di procedere comunque, in nome dell'interesse generale del Paese (concetto che il nostro Presidente della Repubblica ama ripetere).
  
  
• Val Sangone e "Gronda sud" ammesse a Tavolo politico ed Osservatorio tecnico (18/5/07)
  Ieri una riunione informale a Palazzo Chigi ha sancito l'apertura del Tavolo Politico per la Torino-Lione alla partecipazione di rappresentanti dei Sindaci della val Sangone e della cintura sud-ovest di Torino e, contemporaneamente, l'ampliamento dell'Osservatorio tecnico a comprendere anche i tecnici designati dai Comuni di queste due zone e dall'Alta valle di Susa.
  A questo punto i rappresentanti politici dei territori al Tavolo di palazzo Chigi sono:
  - 2 per la Gronda nord (Sindaci di Pianezza e Venaria);
  - 7 per la Bassa Valle di Susa (Presid. Com. Montana, Sindaci di Venaus, Almese, Borgone, Susa, San Didero, uno da designare);
  - 2 per l'Alta Valle di Susa (Presid. Com. Montana e Sindaco di Chiomonte);
  - 2 per la Val Sangone (Presid. Com. Montana e Sindaca di Giaveno);
  - 2 per la Gronda sud (da designare)
  E nell'Osservatorio i rappresentanti tecnici sono:
  - 1 per la Gronda nord;
  - 2 per la Bassa Valle di Susa;
  - 1 per Alta Valle di Susa;
  - 1 per la Val Sangone;
  - 1 per la Gronda sud
  Oggi i PRO-TAV della politica e dell'imprenditoria esultano: sbandierano pubblicamente l'ampliamento dei tavoli come dimostrazione della volontà di concertazione coi territori, mentre in cuor loro probabilmente gioiscono per una frammentazione della rappresentanza che potrebbe preludere ad un processo di isolamento della forte, storica opposizione istituzionale della Bassa Valle Susa.
  La strategia di Virano, il divide et impera, in qualche misura funziona.
  
  
• Lo Studio di Impatto Ambientale provoca divisioni tra Regione e LTF (4/5/07)
  Il 3 Maggio lo SIA è stato consegnato da LTF alla "Conferenza (preparatoria) dei servizi" per il successivo inoltro ai ministeri delle Infrastrutture e dell'Ambiente. Secondo LTF i risultati dello studio indicano come soluzione migliore quella da essa stessa già progettata insieme a RFI (c.d. "sinistra Dora"), mentre per la Provincia di Torino e la Regione Piemonte uscirebbe vincente l'ipotesi "destra Dora- Valsangone" (l'assessore regionale ai trasporti, Borioli, si spinge a precisare che la soluzione definitiva dovrà essere un mix tra "destra Dora-Valsangone" e potenziamento della linea storica con interramento in alcuni tratti).
  I Sindaci della bassa Valle di Susa continuano a non attribuire alcuna validità alle procedure di SIA e Conferenza preparatoria.
  
  
• Nuova documentazione sul nostro sito
  Il rullo compressore governativo (alias "Pre-Conferenza dei servizi"), messo in campo da Di Pietro e guidato da Gaetano Fontana per spianare la via al TAV Torino-Lione, avanza inesorabile.

Mercoledì 18 Aprile, nel corso della settima riunione preparatoria della Conferenza, è stata presentata la bozza di Studio d'Impatto Ambientale (S.I.A.) per le quattro ipotesi alternative di realizzazione della tratta italiana (Opzione zero; Quadruplicamento linea esistente; Nuova Linea Sinistra Dora; Nuova Linea Destra Dora-Valsangone).
Lo studio è stato coordinato da LTF, che certo non può dirsi "impresa super partes", dato che nel caso passasse l'opzione zero o il semplice ammodernamento della ferrovia esistente dovrebbe sciogliersi...
Non stupisce, dunque, che nello S.I.A. anche l'ipotesi del "quadruplicamento in sede della linea storica" preveda, a monte, lo stesso percorso di tratta internazionale (St. Jean de Maurienne-Bruzolo col tunnel a Venaus) del progetto LTF; con buona pace dell'Osservatorio Tecnico, che finora si è invece dannato a valutare la capacità di traffico sul percorso storico Bussoleno-Modane, e che faticosamente sta pubblicando il suo Quaderno 1 con i relativi dati, dopo l'approvazione dei Sindaci valsusini.
La situazione si fa sempre più ingarbugliata, le ipotesi di tracciato, le varianti sono sempre di più: le pressioni in nome della fretta di decidere aumentano, ma ora forse anche i sindaci della Val Sangone, della cintura sud-ovest di Torino e dell'alta Val Susa stanno avvertendo finalmente chiaro il rischio di essere strumentalizzati in questo "bailamme". Tant'è che hanno rifiutato, per insufficiente chiarezza dell'informazione, di farsi coinvolgere nel definire pesi di criteri di scelta funzionali a completare lo S.I.A..(vedi testo delle osservazioni dei Sindaci)
Intanto sui risultati dello Studio Regione Piemonte e Provincia di Torino danno interpretazioni diverse da LTF
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Da parte nostra, nell'intento di contribuire per quanto possiamo a sfoltire l'eccesso di notizie, indiscrezioni e ipotesi, iniziamo a pubblicare su questo sito quei documenti tecnici che riteniamo utili a non perdere il filo nell'evolversi della situazione:
- Dalla bozza dello S.I.A. la Cartina (con gli impatti fluviali) dei 3 tracciati
- Dallo studio di fattibilità ITALFERR (RFI) per l'ipotesi "Destra Dora", con tratta in Val Sangone, la Relazione generale del tracciato con prime indicazioni di criticità.

• Azioni comuni italo-francesi contro il TAV (Aprile-Maggio 2007)
  Cresce la contaminazione tra amministratori locali, comitati ed associazioni a cavallo della frontiera del Moncenisio.
  Il 4 Aprile è stata inviata alla UE una lettera bilingue per richiedere il trasferimento dei traffici dalla strada alla ferrovia attraverso il miglioramento delle strutture ferroviarie esistenti, rifiutando il progetto Torino Lyon attuale, del quale si reclama una moratoria che permetta l’attivazione della procedura di “Dibattito Pubblico”
  (vedi: versione italiana ; versione francese).
  Il 2 Maggio, in occasione della riunione a Lanslebourg della Convention Alpine, il Collectif des défenseurs du site du Mont-Cenis ha presentato un documento sulle criticità legate allo stoccaggio dello smarino presso la Carrière du Paradis chiarendo che il Comune di Lanslebourg-Mont-Cenis è unanimemente contrario a questa scelta contenuta nel progetto LTF del tunnel di base. Nella stessa giornata una delegazione dei Comitati valsusini ha presentato le proprie osservazioni a numerosi parlamentari francesi presenti al convegno.
  
  
• Dall'assemblea nazionale di Uniti a Sinistra : NO al TAV
  Domenica 29 Aprile 2007 si è tenuta a Roma la quarta assemblea nazionale della rete Uniti a Sinistra, che riunisce le forze della "sinistra radicale" e le componenti DS che non aderiscono al progetto di costutuzione del Partito Democratico. Il comunicato finale dell'assise comprende un interessante pronunciamento intitolato "Con la valle di Susa per il NO al TAV"
  
  
• TORINO-LIONE Verso il tramonto dell'opzione zero
  di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 20/4/07 – prima pagina
  La cosiddetta “opzione zero” sta scomparendo dai tavoli sul Tav. Alle riunioni dell’Osservatorio si sono avvicendati ormai solo soggetti che confermano la necessità della linea entro il 2020. “L’opzione zero è un fatto accademico” ha ribadito Gaetano Fontana, presidente della Conferenza di servizi. Si studia quindi un tracciato che colleghi Torino al tunnel di base sancito dagli accordi internazionali, seguendo il percorso più conveniente dal punto di vista ambientale e sociale. La prossima settimana dovrebbe arrivare al ministero dell’ambiente lo studio di impatto ambientale che darà il via all’iter per la valutazione di impatto ambientale che si concluderà entro il 30 giugno. I comuni del Sangone e dell’alta valle di Susa coinvolti hanno chiesto al sottosegretario Letta di avere due rappresentanti ciascuno nell’Osservatorio...
  
  
• Aprile 2007: nasce un coordinamento tra i Sindaci della cintura sud-ovest (pdf)
  I Sindaci di Orbassano, Rivalta, Rivoli, Bruino e Villarbasse costituiscono un coordinamento, finalizzato a scambio di informazioni, coinvolgimento e condivisione delle azioni future, aperto ai movimenti locali ed alla popolazione; nel documento chiedono però anche di poter partecipare a tutti i tavoli istituzionali avviati per poter avere le stesse opportunità di informazione e di voce date ad altri Comuni: queste amministrazioni di centro-sinistra temono, forse, che solo i Comuni strettamente appartenenti alla Val Sangone (tutti di centro-destra) siano cooptati nel tavolo politico di Palazzo Chigi e nell'osservatorio tecnico.
  E' ciò che scrive Massimiliano Borgia su Luna Nuova del 23/3/07 (TAV, la Valsangone si siede al tavolo)
  Vedi il comunicato stampa dei Comitati NO-TAV (pdf) dopo la prima riunione del coordinamento sud-ovest.
  
  
• TAV: le ragioni liberali del NO (16/4/07)
  di Andrea Boitani, professore ordinario di Economia politica presso l’Università Cattolica di Milano,
  Marco Ponti, professore ordinario di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano,
  Francesco Ramella, ingegnere dei trasporti e fellow IBL.
  Ospitiamo qui il Briefing Paper, pubblicato sul sito internet dell'Istituto Bruno Leoni (http://brunoleoni.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_41_TAV.pdf). Il documento ripercorre le motivazioni di una posizione contraria alla realizzazione della nuova linea Torino-Lione che si dichiara molto diversa da quella di sindaci ed ambientalisti, in quanto fondata sulla comparazione costi/benefici del progetto.
  
  
• SABATO 31 MARZO 2007 marcia di 6,5 Km dalla Val Sangone alla Val di Susa
  organizzata unitariamente dai Comitati NO-TAV delle due valli e dai Sindaci della Bassa Val di Susa
  PER DIRE: NO al TAV Torino-Lione in qualunque fantasiosa variante; SI al contingentamento dei TIR su strade ed A32; NO al raddoppio del tunnel autostradale del Frejus (anche se mascherato da galleria di sicurezza).
  Appuntamento a TRANA (ponte sul Sangone), alle 14; arrivo ad AVIGLIANA (piazza Del Popolo) alle 17 circa; concerto finale dei Lou Dalfin.
  Vedi: Appello del Coordinamento dei Comitati ; Volantino del Coordinamento dei Comitati ; Informazioni logistiche ; Adesioni alla marcia
  Comunicato dei Comitati NO-TAV sull'esito della manifestazione;
  Foto della marcia Trana-Avigliana
  
  
• Ipotesi TAV in Val Sangone: mozione del Comune di Rivalta a tutela della Collina Morenica e del Parco del Sangone (15/3/07)
  Nella seduta del 15 Marzo 2007 il Consiglio comunale di Rivalta ha approvato una mozione in cui si chiede (qualora il tracciato della nuova linea ferroviaria dovesse interessare il territorio rivaltese) che: sia escluso l'attraversamento della Collina Morenica e del Parco del Sangone; il Comune possa partecipare ai tavoli istituzionali di confronto; nella valutazione di impatto ambientale sia coinvolto anche l'Ente Parco Po-Sangone.
  Il Comitato NO-TAV Rivalta ha espresso con un comunicato stampa le proprie valutazioni su questo primo atto pubblico dell'amministrazione comunale in materia di TAV.
  
  
• TAV: parlando e sparlando (8/3/07)
  (sul sito web "www.lavoce.info")
  Un nuovo contributo critico sull'utilità di una nuova ferrovia Torino-Lione dell'ing. Francesco Ramella
  
  
• CHE COSA RESTA?
  (si fa sempre più finto il confronto istituzionale) (4/3/07)
  - Il Governo Prodi-bis mette la Torino-Lione tra le sue 12 priorità ;
  - il Commissario UE Barrot esige che l'Italia depositi il progetto per la tratta internazionale entro Giugno, se vuole accedere al contributo europeo (piccole cifre: meno di 7 miliardi di Euro da suddividere fra 30 opere);
  - la pseudo-Conferenza dei Servizi continua a riunirsi, incurante della propria legittimità, come minimo per far avanzare l'orologio delle "procedure" verso momenti decisionali forzati (fine Aprile, ... Settembre).
  Che cosa resta da discutere nell'Osservatorio Tecnico? Che cosa resta dell'ascolto delle popolazioni locali? Che prospettiva resta per i prossimi mesi? (segue)
  
  
• Comunicato stampa del Coordinamento Comitati NO-TAV (5/3/07)
  Perché questo comunicato stampa?
  Sono usciti recentemente articoli di giornale (La Stampa, Specchio, Panorama...) secondo i quali il "movimento NO-TAV" starebbe valutando con favore (o addirittura avrebbe progettato di suo) una soluzione di quadruplicamento/interramento della ferrovia storica (Il TAV che piace anche ai NO-TAV! Elimina il rumore dei treni! ecc...).
  Si è inteso chiarire che non c'è nulla di vero.
  
  
• Nessun indagato tra Polizia e Carabinieri per le violenze del 6/12/05 a Venaus (2/3/07)
  All'indomani della notte più buia di Venaus, circa trenta persone ferite avevano presentato denuncia per lesioni, ingiurie e danneggiamento nei confronti di alcuni agenti. Dopo 14 mesi di indagini la Procura di Torino (Pm Sandro Ausiello) chiede l'archiviazione per quelle manganellate, con la seguente motivazione: "non sono identificabili le persone che hanno individualmente inferto le lesioni ai danni di alcuni manifestanti". L'assenza di numeri di identificazione sui caschi e lo "spirito di corpo" dei reparti non hanno consentito l'individuazione dei responsabili degli eccessi violenti.
  Il pool di legali che assiste i denuncianti presenta però opposizione alla richiesta di archiviazione, per continuare la strada del procedimento penale prima di passare eventualmente ad una causa civile contro il ministero degli Interni.
  
  
• IL PIANO TECNICO E LA POLITICA: SETTIMANA RIVELATRICE (24/2/07)
  Mentre l'Osservatorio Tecnico istituito dal Governo arrivava ad un primo sofferto risultato del proprio lavoro di analisi sulle necessità di trasporto ferroviario tra Torino e Lione, il Governo stesso si affannava a predeterminarne già l'esito finale: il TAV si farà.
  Lo affermava in TV il ministro dell'Economia Padoa Schioppa, domenica 18.
  Prodi, ancor più inequivocabile, giovedì 22 lo metteva al terzo posto tra i 12 punti "non negoziabili" alla base della riedizione del suo Governo dopo la batosta in Senato: rapida attuazione del piano infrastrutturale, compreso il TAV Torino-Lione. (segue ...)
  
  
• Torino-Lione: il non-sense del tunnel e della TAV
  Editoriale di Gerardo Marletto(*) su Liberazione del 21/2/07- prima pagina
  (*) Professore associato di Economia applicata, Università di Sassari

• SENZA ARGOMENTI (17/2/07)
  Non sanno cosa rispondere a cittadini che domandano di partecipare democraticamente alle scelte riguardanti il proprio territorio; così si sono dati al consueto lavorìo volto a costruire un crescendo di tensione alla vigilia della manifestazione di Vicenza del 17 Febbraio. Questa volta si sono distinti, per particolare impegno, il nostro ministro dell’Interno con le sue dichiarazioni in Parlamento ed i quotidiani La Stampa ed Il Giornale.
  Il 14/2 La Stampa aveva in prima pagina il seguente titolo di apertura, su 5 colonne: “BR: un modello la lotta no-Tav”.
  Il giorno seguente Il Giornale apriva, dando lo stesso risalto, col titolo: “I tifosi delle BR preparano la marcia su Vicenza”
  Sono entrambi titoli strumentali, che accostano alla criminalità politica (ed oggi, indirettamente, anche a quella cosiddetta organizzata) il movimento NO-TAV, in un caso, e tutti i manifestanti di Vicenza nell’altro.
  Questi capolavori di diffamazione hanno suscitato reazioni composte, ma decise, nella parte vigile della società, agli occhi della quale risulta sempre più preoccupante un regime mediatico che propina disinformazione interessata con tecniche ormai sfacciate.
  Presentiamo alcune delle reazioni:
  - Documento di analisi del Laboratorio per la Democrazia di Torino
  - Esposto alla Procura di Torino contro La Stampa
  - Diffida a Il Giornale
  - Documento del Patto di Mutuo Soccorso
  - Interventi di Marco Revelli e don Luigi Ciotti
  
  
• Il punto sull'Osservatorio Tecnico (16/2/07)
  Dopo numerose riunioni dedicate a quantificare la capacità della ferrovia storica l'Osservatorio dovrebbe ora pubblicare, sul primo dei "quaderni" preannunciati dal presidente Virano, i dati tecnici risultanti. Ma i numeri in questione dimostrano che la linea potrebbe sopportare circa il triplo dei treni odierni, ed allora ecco che i pro-TAV chiedono di inserire premesse politiche del tipo "Il corridoio 5 deve comunque passare dalla Valle di Susa ...". Siamo alle solite. I sindaci reagiscono; i comitati ancora di più. Ecco in 3 articoli di Luna Nuova i particolari: Quei 6 numeri che interessano i tecnici ; Sindaci concordi: il "quaderno" non piace ; Osservatorio: partita a ping-pong; vedi anche il documento del Coordinamento Comitati NO-TAV
  
  
• Incredibile intervento dell'assessore regionale all'ambiente (30/01/07)
  Tra Novembre e Dicembre 2006 sono state approvate due delibere di tutela ambientale contro l'ipotesi di tracciato TAV in val Sangone: la prima dall'Ente Parco Laghi di Avigliana, la seconda dal Parco Naturale Orsiera Rocciavré.
  In questi giorni l'assessore all'ambiente della Regione, Nicola De Ruggiero (DS), ha pronunciato parole di condanna dell'operato dei presidenti dei due parchi, giungendo a chiedere all'Ente Laghi di Avigliana la revoca della delibera in quanto l'ipotesi di tracciato della linea TAV, peraltro assolutamente informale ed imprecisa, non toccherebbe direttamente il territorio tutelato (veniva denunciato come rischio maggiore quello dell'impoverimento del sistema di alimentazione dei laghi, immediatamente a monte - n.d.r. -).
  L'assessore non considera, evidentemente, che i consiglieri abbiano esercitato il loro dovere di prevenzione denunciando i potenziali rischi d'impatto naturalistico da parte di un'infrastruttura di notevole peso per il territorio.
  
  
• Altro Ministro (Bianchi - dei Trasporti), altra ipotesi progettuale per la Torino-Lione (24/01/07)
  Due giorni di visita del ministro dei Trasporti a Torino, durante i quali ha incontrato i sindaci della Valle di Susa ed ha partecipato ad una riunione dell'Osservatorio Tecnico, sono stati conclusi da una conferenza stampa in cui Bianchi ha sorpreso con le sue proposte. Il primo giorno aveva valorizzato il ruolo dell'Osservatorio come luogo di ricerca di soluzioni tecniche condivise, spingendosi a dire che in attesa delle sue conclusioni la Conferenza dei Servizi (tanto cara al ministro delle Infrastrutture, Di Pietro) andrebbe sospesa.
  Poi, davanti ai giornalisti, anche lui ha prematuramente definito ineludibile la costruzione del nuovo tunnel di base internazionale, sconsigliandone però lo sbocco a Venaus per ragioni simboliche relative ai fatti dell'autunno-inverno 2005.
  Infine ha abbozzato la sua ipotesi progettuale che, invece di scegliere tra le soluzioni alternative da esaminare al tavolo tecnico, si può dire costituisca un misto fra queste (parziale alternativa in "bassa val Sangone"+"quadruplicamento" della linea storica+tunnel di base LTF); l'idea di tracciato: dall'interporto di Orbassano in galleria sotto la collina morenica fino ad Avigliana, percorso affiancato alla linea storica per tutta la bassa Valsusa fino a Meana con interramento dei binari di entrambe sotto i centri abitati, svolta verso Chiomonte per andare ad imboccare il tunnel internazionale "ad 1Km da Venaus". Il ministro ha sottolineato, con Virano, che questo tipo di soluzione porterebbe diretti vantaggi urbanistici al territorio (liberando i paesi anche dai binari esistenti).
  Oggi per i sindaci della Valle interviene Ferrentino, definendo quella di Bianchi una fuga in avanti (non è stata dimostrata la necessità di una nuova linea, tantomeno di un nuovo tunnel di base ...). Vedi il comunicato stampa della Comunità Montana.
  
  
• Il Patto nazionale di solidarietà si attiva per Vicenza (18/01/07)
  Giovedì 18 Gennaio a Vicenza i comitati "NO-Dal Molin" manifestavano davanti al Comune (contro la realizzazione di una seconda base militare USA); contemporaneamente i NO-TAV ed il movimento pacifista realizzavano una fiaccolata a Bussoleno, in val di Susa, ed un presidio davanti la Prefettura a Torino. Su questo evento Il Manifesto del 20/1 ha pubblicato un articolo di Gigi Sullo, direttore di Carta

• Ipotesi TAV in val Sangone: no dall'Associazione Salvaguardia Collina Morenica (15/01/07)
  In questo suo comunicato l'ASCM denuncia i rischi paesaggistici ed idrologici (nei suoli morenici le falde sono particolarmente delicate) connessi all'ipotesi di passaggio della linea TAV ed indica invece nella salvaguardia dell'ambiente collinare di pregio il fondamento irrinunciabile per un’appetibilità economica, rispettosa dell’ambiente, imperniata su nuove attività turistico/culturali intimamente legate al territorio.