di MassimilianoBorgia
da Luna Nuova del 16/2/07 – pag. 5
La prossima settimana Mario
Virano sarà a Losanna ad approfondire alcuni aspetti tecnici con i consulenti
nominati dai comuni nell'Osservatorio. Prosegue perciò il buon rapporto tra
valle (e cintura) e l'Osservatorio, anche se mercoledì all'audizione della Cig
Andrea De Bernardi ha manifestato tutto il suo disappunto per la qualità dei
dati presentati dalla Cig stessa. Un malinteso in parte chiarito nel pomeriggio
durante la discussione quando Rainer Masera ha confermato che i dati di previsione
del traffico di LTF non sono i dati che verranno ufficialmente adottati dalla
Cig.
Ma
come prevedibile un accordo sul primo "Quaderno dell'Osservatorio",
e cioè sui primi "dati condivisi", non è affatto dietro
l'angolo. Virano sperava di poter chiudere la prima parte dei lavori con un
accordo sui numeri discussi fin qui a proposito della capacità della linea
storica. Invece, come riferisce Antonio Ferrentino, “non e 'è una
condivisione né sul numero dei treni né sulla quantità delle merci
che si possono trasportare”. Ma mentre si potrebbe
arrivare a un numero condiviso di treni (siamo sempre intorno ai 200-210 treni
al giorno) per la quantità di merci annua l'accordo è lontano “perché le
ferrovie ipotizzano un esercizio che non copre tutto l'anno”.
Martedì
prossimo si approfondirà ancora la questione, ma non si arriverà a un accordo.
Addirittura Ferrentino chiede un supplemento di discussione. In ogni caso i
sindaci non hanno ancora ricevuto una bozza su cui segnalare i propri
emendamenti: e non è escluso che si apra un ping-pong di bozze mandate e
rimandate con emendamenti dalla durata imprevedibile. Anche perché il rischio
di una spaccatura tra movimento e sindaci la prima volta che si possa scrivere
la parola "accordo" in un documento che riguarda il Tav è ben
presente.
In
questo clima la maggior parte dei comitati chiede di nuovo ai sindaci di lasciare
l'Osservatorio. In un documento stilato dopo una riunione martedì a Vaie si
mettono in luce quelle che sarebbero le ambiguità dell'Osservatorio, con i timori che si
trasformi in un luogo di trattativa che sia comunque scavalcato da decisioni
del governo. Ma i comitati chiedono di ridiscutere tutta la strategia dei
sindaci. “Si ritiene quindi necessario e urgente - scrivono i comitati
in quello che è un vero documento politico contro l'Osservatorio, che utilizza
le notizie trasmesse dai giornali - un confronto in sede di Comitato
istituzionale per ragionare dei limiti sopravvenuti (edevidentemente indotti)
ad una strategia che può aver ancora senso perseguire solo se si riesce a
denunciare tutto quanto di torbido sta avvenendo dentro e fuori le mura dell
'Osservatorio”.
Netta a questo proposito
la presa di posizione dei sindaci attraverso Ferrentino: “Non c'è nessuna
possibilità che la Comunità montana e i Comuni mettano in discussione
l'Osservatorio - afferma - Lo abbiamo voluto noi, si sta svolgendo con i
rappresentanti che volevamo noi, nel modo che volevamo. Rispecchia fedelmente
le nostre aspettative. Non se ne parla di andarcene. Credevo che con i comitati
ci fossimo chiariti. Non possiamo certo mollare una sede di discussione che
abbiamo chiesto: quale credibilità avremmo nei confronti del governo se ne
uscissimo?”
Nei
giorni scorsi è arrivata anche la conferma dall'autorità garante del mercato e
della concorrenza che il ruolo di Virano commissario di
governo non è incompatibile con quello di presidente dell'Osservatorio, anche
se i comitati vedono nella risposta al quesito inviato all'autorità la conferma
che Virano ha solo mandato dal governo di fare passare l'opera e non rimetterla
in discussione. Tesi anche in questo caso respinta da Ferrentino.