Torino-Lione
TAV:
a che punto siamo?
2° semestre 2006
In questa pagina presentiamo
documenti e articoli riferiti in particolare alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione e pubblicati nel periodo: 2° semestre 2006
Gli articoli e i documenti sono presentati in ordine cronologico (i più
recenti per primi)
Per documenti relativi ad un altro periodo vedi:
Per gli aspetti riguardanti le nuove infrastrutture di trasporto più
in generale e relativi problemi economico-finanziari vedi: infrastrutture.
In tema di rischi per l'ambiente e la salute connessi all'Alta Velocità
ferroviaria (con un occhio di riguardo alla Torino-Lione) e per conoscere gli
attuali problemi di inquinamento della valle di Susa potete consultare: ambiente-salute
- Un pannello solare al presidio di Venaus
(29/12/06)
- Prosegue la qualificazione eco-sostenibile del presidio di Venaus.
Dopo che a Giugno di quest'anno era stata realizzata una vasca di fitodepurazione
degli scarichi, ora (per l'esattezza il 31 Dicembre) viene installato
un pannello solare da 2 mq ad alta efficienza, con serbatoio di accumulo
coibentato da 150 litri, che fornirà acqua calda a cucina, bagni
e docce. L'installazione è affiancata da un cartello divulgativo
contenente informazioni sul funzionamento degli impianti solari, che
si aggiunge a precedenti momenti informativi analoghi: in val di Susa
si è infatti diffusa in misura ben maggiore della media la consapevolezza
dell'insostenibilità del modello di crescita infinita, di cui
il TAV è emblema chiarissimo, ma si è anche cominciato
a porre la questione del "che fare" per perseguire un diverso
indirizzo: quello di un futuro "a bassa velocità",
maggiormente centrato sul rispetto dell'ambiente e sulla qualità
della vita dei suoi abitanti.
Altro particolare assai significativo: il montaggio dell'impianto solare
è offerto gratuitamente da un gruppo di ragazzi di Velletri e
Roma. (jonas.iaffaldanodigregorio@poste.it)
- TAV
Torino-Lione: la CIG italo-francese affronta il nodo gomma-ferro
(20/12/06)
La riunione di Parigi della Commissione Inter-Governativa (19-20
Dicembre) ha preso atto di una lettera in cui la UE si dice disponibile
a raddoppiare a 2 miliardi di Euro il finanziamento della tratta internazionale
a tre condizioni: tempi decisionali rapidi (Aprile 2007), minime modifiche
al progetto LTF attuale, impegno immediato dei due Governi per indurre
il trasferimento delle merci da gomma a ferro sui valichi alpini (vedi
scheda).
In risposta a questa sollecitazione la CIG si è riproposta in
primo luogo di completare entro il 2008 i lavori di sistemazione (tra
cui la sagoma del tunnel) in corso sulla ferrovia storica per meglio
adattarla al trasporto merci (la Francia sta anche valutando di prolungare
il "ferroutage" fino
a Lione). In secondo luogo ha affidato ad un gruppo di lavoro tecnico
il compito di studiare misure atte a disincentivare il transito dei
TIR su tutti i valichi alpini: l'ipotesi di partenza, in analogia con
l'esempio svizzero, è quella di aumentare contemporaneamente
e fino al 25% i pedaggi per i camion che attraversano i confini, da
Ventimiglia a Trieste; la data di applicazione potrebbe essere l'inizio
del 2009, una volta migliorata la capacità della linea storica.
Quanto ai tempi dell'iter progettuale per il TAV, la CIG ha in sostanza
assunto a riferimento quelli
indicati da Di Pietro (si chiederà alla UE di ritardare il
limite dalla primavera all'autunno del prossimo anno): in pratica la
Francia accetta di aspettare fino a Settembre 2007 le decisioni di Roma,
ma pone la condizione che eventuali modifiche di tracciato non tocchino
la tratta francese e siano comunque concordate tra i due Governi.
- Ipotesi val Sangone: no anche dal Parco
Naturale Orsiera Rocciavré (19/12/06)
Pure il Consiglio Direttivo dell'Ente Parco Orsiera-Rocciavré
ha approvato (nella seduta del 19 Dicembre 2006, con 10 SI e 4 NO) una
delibera che
esprime contrarietà alla realizzazione della progettata linea
AV/AC, anche nell'ipotesi di percorso Val Sangone-Valle Susa (il nuovo
tracciato cadrebbe nelle vicinanze dei confini del Parco Naturale Orsiera
Rocciavrè nei Comuni di Meana, Mattie, Bussoleno, San Giorio,
Villarfocchiardo e Coazze). Anche in questo caso la delibera è
stata inviata all’Osservatorio tecnico, alla Conferenza dei Servizi
ed al Ministero dell’Ambiente, oltre che a Comuni, Provincia e
Regione
- Ipotesi val Sangone: no dall’Ente
Parco naturale laghi di Avigliana (12/12/06)
Il primo ente a deliberare su di una mozione contraria all’ipotesi
della variante TAV in val Sangone è il Parco Naturale Laghi di
Avigliana; la
delibera, approvata all’unanimità, è stata inviata
all’Osservatorio tecnico, alla Conferenza dei Servizi ed al Ministero
dell’Ambiente, oltre che a Comuni, Provincia e Regione.
Le indicazioni di tracciato finora in campo prevedono tutte l’attraversamento
di una zona, a monte dell’area del Parco, suscettibile di pesanti
interferenze. In primo luogo sul sistema idrico di alimentazione dei
laghi.
- Assemblea nazionale del Patto di
solidarietà e mutuo soccorso tra comitati, reti, movimenti e
gruppi (Venaus, 9/12/06)
I giorni 8, 9 e 10 dicembre, si festeggiava a Venaus l’anniversario
della liberazione dei terreni verificatasi un anno fa in seguito ad
un’imponente manifestazione popolare. Si è trattato di
tre giorni intensi e partecipatissimi, ricchi di incontri ed iniziative.
Nella giornata centrale, quella di sabato 9 dicembre, si è tenuta
la terza assemblea della rete di mutuo soccorso contro le grandi opere
e nocività. L’assemblea ha visto la presenza, oltre che
di un gran numero di abitanti della Valle di Susa, anche di molti rappresentanti
di comitati che lottano per la difesa del territorio in tutta Italia
(Comitati notav della valle di Susa, di Torino e della cintura;
Comitato Emissioni Zero della Valle di Susa; assemblea permanente nomose;
comitati noponte; comitati nopav; comitati contro il terzo valico; movimento
umanista di Torino; comitati no off-shore di Pisa e di Livorno; comitati
no Dal Molin di Vicenza; tavolo contro f-35 (cacciabombardieri); ITE:
iniziative di trasporto europeo; Coordinamento Muoversi meglio di Reggio
Emilia; Coordinamento Rifiuti Zero di Modena; Coordinamento Beni Comuni
di Carpi; Collettivo Thomas Muntzer; Comitato difesa parco del Sempione;
Radio coperativa Padova; spazio aperto no inceneritore no tav Trento;
no tav Bolzano; rete notav Genova; rete ambientalista provinciale Alessandria;
Medicina Democratica Alessandria; coordinamento comitati ambientalisti
Lombardia, comitati contro autostrade CR-MN e TI-BRE; comitato Val Pellice
no tav; Nunatak (rivista di storia, cultura e lotte della montagna);
associazione nascere liberi (per il ripopolamento delle montagne) Campanara,
alta valle del Senio, alto Mugello; Territorio Precario Como; Legambiente
canavese, no mediapolis no inceneritore; Comitato di San Pietro; meetup
amici di Beppe Grillo). L'incontro è stato aperto da un
intervento del prof. Claudio Cancelli, svolto a nome dei Comitati
NO-TAV della Valle di Susa.
- Il
ministero dell'Ambiente chiede che sia sospesa la Conferenza dei Servizi
sulla Torino-Lione (5/12/06)
Il ministro Pecoraro Scanio scrive al sottosegretario alla presidenza
del consiglio, Letta, una lettera sull'opportunità di sospendere
la Conferenza, che rischia di essere un intralcio al confronto con gli
amministratori locali nella sede dell'Osservatorio. Contemporaneamente,
su un piano più tecnico-burocratico, il direttore generale dello
stesso ministero, Bruno Agricola, scrive al presidente della Conferenza
chiedendone espressamente la sospensione vista l'assenza di progetti
definitivi.
- Pre-Conferenza(?)
Con i soli sindaci della val Sangone? (5/12/06)
Sono più d'una le anomalie che caratterizzano i forzati passi
formali della Conferenza dei Servizi ed in particolare la convocazione
a Roma dei Sindaci Valsangonesi da parte del presidente della stessa.
Come può essere che il merito dell'incontro sia il tracciato
alternativo a quello del versante sinistro valsusino progettato da LTF
e RFI, se per tale alternativa non esiste ancora nemmeno un progetto
preliminare? Ammettendo che si tratti davvero della nuova ipotesi di
tracciato, allora perché non sono stati convocati anche i sindaci
dei Comuni di Vaie, Sant'Antonino e Villarfocchiardo, coinvolti dalla
porzione valsusina del nuovo percorso sul versante destro? Se l'incontro
rientra nelle procedure tecnico-burocratiche della Conferenza questa
dimensione parziale è inspiegabile. E' questo il senso della
lettera che Ferrentino ha inviato al presidente Gaetano Fontana, dirigente
del ministero delle Infrastrutture; intanto i legali della Comunità
Montana studiano la possibilità di ricorrere al TAR del Lazio
per l'ipotesi di illegittimità della Conferenza.
- I Comitati
NO-TAV della val Sangone scrivono ai loro Sindaci (1/12/06)
Nell'imminenza della riunione a Roma della pre-conferenza (?) dedicata
alla val Sangone, i cittadini organizzati nei Comitati No-TAV inviano
una lettera a Sindaci e Consiglieri di tutti i Comuni interessati chiedendo
loro di non assumere posizioni di disponibilità nei confronti
del Governo senza prima aver studiato e analizzato insieme alla popolazione,
anche attraverso lo strumento dei Consigli Comunali aperti al pubblico,
l'utilità dell'opera, la fattibilità e l'impatto ambientale;
di non prendere in considerazione alcun meccanismo di compensazione
economica; di agire congiuntamente agli Amministratori della Val di
Susa.
- L'"affare rifiuti" provoca
le dimissioni di Gianna
De Masi dalla Commissione Ambiente della Provincia (28/11/06)
Alla fine, dopo 45 ore di discussione e tensioni nella maggioranza,
il Consiglio provinciale di Torino approva il piano rifiuti.
Anche i 3 capigruppo della sinistra radicale hanno votato a favore,
concorrendo a raggiungere i 23 sì necessari per evitare la crisi.
Cantano vittoria i "partiti PIMBY", DS e Margherita,
con i loro consiglieri ben piazzati nei c.d.a. delle aziende preposte
a costruire e gestire inceneritori.
Gianna De Masi, consigliera dei Verdi onnipresente nelle iniziative
NO-TAV, non solo ha votato contro il piano (come alcuni PRC e PdCI),
ma con un gesto di grande coerenza si è dimessa da presidente
della Commissione Ambiente della Provincia.
- La politica
dei fatti compiuti (di Di Pietro e della
Geodata) mina i tavoli istituzionali di confronto
Riunione del 27/11/06 della Conferenza dei Servizi,
assenti i sindaci della valle.
(Presenti, invece, il sindaco di Pianezza Gagliardi, per i Comuni della
Gronda, e l'assessore all'ambiente Castellano in rappresentanza della
Comunità Montana Alta Valle).
Si continua nelle forzature:
- il Governo annuncia che il nodo di Orbassano ed il collegamento torinese
di Corso Marche sono una priorità, lasciando intendere che la
variante della val Sangone divenga, di conseguenza, la più probabile;
- il presidente dell'organismo, Fontana, convoca allora per il 5 Dicembre
i sindaci valsangonesi ad una "pre-conferenza"(?), pur in
assoluta assenza di progetti (è forse appena iniziato uno studio
di pre-fattibilità di RFI);
- viene decisa una tabella di marcia sicronizzata tra Osservatorio e
Conferenza dei Servizi (una riunione dell'Osservatorio a settimana;
una seduta della Conferenza ogni 3 dell'Osservatorio);
- infine si fissa una nuova convocazione generale della Conferenza per
il 15/12, data in cui la società vincitrice dell'appalto LTF
presenterà la bozza di Studio di Impatto Ambientale per la nuova
linea ferroviaria (ma i sindaci valsusini chiedono un'analisi degli
impatti cumulativi sul territorio - comprensiva, cioè, dei pesi
delle altre infrastrutture esistenti - non solo della nuova ferrovia).
Di tutto ciò si sono detti soddisfatti l'assessore regionale
Borioli e la presidente Bresso.
Il giorno successivo la società Geodata annuncia
con un comunicato di aver vinto la gara LTF per il SIA, in gruppo con
le aziende Golder, Alstudio, Tei e Temi.
Non solo: specifica i criteri con cui, il 1° Dicembre, inizieranno
i lavori di analisi (ben prima della riunione del 15 dedicata
a definirli!). Immediata la reazione degli amministratori della Valle
Susa: "Nel Governo qualcuno sta lavorando per non favorire
il dialogo - dice Ferrentino - E' evidente il tentativo di
forzare le procedure. Contro un SIA fatto in questo modo ci opporremo
con tutti noi stessi. Del resto per fare lo studio dovranno fare anche
le indagini geognostiche: non gliele lasceremo fare." E ancora:
" Chiediamo a Prodi una riunione urgente del tavolo politico di
Palazzo Chigi per chiarire i ruoli"
LTF prova a mettere una pezza prendendo le distanze dal comunicato
di Geodata e minacciando azioni legali contro di essa.
- Prodi e Di
Pietro: il TAV in Valle Susa si fa!
E si fa pure la seconda canna autostradale del Frejus.
(Summit italo-francese, Lucca 24/11/06)
Nel vertice Prodi-Chirac si è parlato soprattutto di trasporti.
Nel merito della linea AV-AC Torino-Lione il nostro Presidente del Consiglio
ha ripetuto ancora una volta che intende realizzarla, pur nel contesto
di dialogo col territorio interessato. Di Pietro, al solito, è
stato più drastico. Ricordando che una decisione sarà
sicuramente presa entro settembre 2007 ha detto: "Il problema non
è se costruire o no la Torino-Lione, ma dove farla passare"
ed ha poi aggiunto: "I Sindaci che disertano
la conferenza dei servizi convocata per lunedì (27/11/06,
ndr) sono degli irresponsabili"
Nel corso del summit sono state firmate intese bilaterali anche per
realizzare la nuova galleria "di sicurezza" sull'autostrada
del Frejus.
- Accordo
tra i Sindaci e Virano su metodi e scadenze dell'Osservatorio Tecnico
(23/11/06)
Giovedì 23 pomeriggio, presso la Comunità Montana Bassa
Valle Susa e Val Cenischia i sindaci della valle hanno incontrato Mario
Virano, in qualità di presidente dell'Osservatorio tecnico sulla
Torino-Lione, allo scopo di discutere l'avvio dei lavori di questo organismo
di confronto istituzionale. La riunione si è conclusa con l'accordo
sui seguenti punti: convocazione della prima seduta (per il 12 Dicembre
prossimo) e scaletta di trattazione degli argomenti (nell'ordine: dati
sui flussi di traffico merci; utilità dell'opera; nodo di Torino
e collegamento con l'interporto di Orbassano; opzione zero e impatti
cumulativi dell'opera; potenziamento della linea storica; progetti di
LTF e RFI ed alternative di tracciato) in un lasso di tempo adeguato
che abbia come unica scadenza la fine del mandato di Virano a Giugno
2007 (come dichiarato congiuntamente nella conferenza stampa finale
con Ferrentino).
Per tutto il tempo dell'incontro la sede è stata presidiata da
circa 500 militanti NO-TAV dei Comitati, che hanno anche chiuso simbolicamente
con un lucchetto il cancello dall'esterno. Virano afferma che intenderebbe
incontrare presto anche loro, ma questi respingono la proposta sia perché
tuttora non lo considerano "super partes" (è Presidente
dell'Osservatorio, ma contemporaneamente Commissario Governativo per
l'opera e in quanto tale inserito nella struttura della presidenza del
consiglio dei ministri), sia per i suoi precedenti in valle di "facilitatore"
della realizzazione dell'autostrada nei confronti dei sindaci.
Tra comitati e sindaci c 'è indubbiamente, in questo momento,
una diversità di valutazione sulle reali potenzialità
dell'Osservatorio e sull'attendibilità del suo presidente: la
cosa è stata subito enfatizzata dai maggiori media, che si sono
affrettati a sfornare titoli cubitali come "NO-TAV, il fronte
si spacca" e "NO-TAV, chi discute e chi chiude".
Sintomo evidente dell'impegno che gli organi di informazione si sono
nuovamente assegnati in questa fase: appoggiare con solerzia le iniziative
dei promotori del TAV e nel contempo lavorare per favorire la divisione
del movimento di opposizione.
- Settimana in un quadro di martellante
campagna SI-TAV (20-24 Novembre '06)
Hanno iniziato il 21, col SI-TAV Day, i presidenti delle Unioni
Confindustriali di 7 città del norditalia: si sono collegati
tra loro in videoconferenza per ripetersi che il corridoio 5 deve essere
interamente realizzato perché "E' l'unico modo che abbiamo
per rimanere in Europa". Non eclatante.
Da Torino sono prontamente accorsi in loro soccorso i gruppi consigliari
DS e Margherita di Comune (Giorgis) e Provincia (riecco Esposito!)
organizzando per venerdì 24 un convegno, per il quale è
stato addirittura coniato l'acronimo PIMBY (Please,
In My BackYard! che significa: per favore, realizzatelo nel mio giardino!),
equamente dedicato metà alle meraviglie del TAV e metà
a quelle degli inceneritori di rifiuti.
Non fosse stato per la pomposità con cui i media hanno enfatizzato
queste iniziative.....
(vedi il resoconto
di un NO-TAV infiltrato: dall'esame degli interventi emerge chiaramente
che il vero profeta del PIMBY è Virano)
- Di Pietro, decisionista, riconvoca la
Conferenza dei Servizi per il 27/11/06. I sindaci non ci andranno.
Il ministro delle infrastrutture insiste sulla sua linea delle temporizzazioni
strette per la Torino-Lione e, nei confronti dell'Osservatorio tecnico,
sull'assoluta preminenza della Conferenza dei Servizi, che riconvoca
per lunedì 27 Novembre.
I sindaci della bassa valle di Susa rispondono prontamente che diserteranno
quella riunione (vedi lettera
del 27/11/06).
- SABATO
11 Novembre 2006
alle 15 a Bussoleno e alle19 a Rivalta avrà luogo la presentazione
del Dossier di MEDICINA DEMOCRATICA su TAV, salute, ambiente
con la partecipazione del presidente nazionale Luigi Mara.
(A
Rivalta segue cena di autofinanziamento) Vedi le informazioni
sui contenuti della rivista e le modalità di acquisto.
- Roma, Palazzo
Chigi 9/11/06: esito del Tavolo Politico
Le delegazioni presenti
Governo: Prodi e Letta (Presidenza
del Consiglio); ministri Bonino (Politiche Comunitarie), Amato
(Interno), Pecoraro Scanio (Ambiente), Bianchi (Trasporti),
Di Pietro (Infrastrutture).
Enti locali: Borioli (assessore reg. trasporti
del Piemonte), Saitta (Presidente Prov. Torino), Carena
e Ferrentino (Presidenti C.M. alta e bassa valle di Susa);
sindaci Chiamparino (Torino), Pollari (Venaria), Gagliardi
(Pianezza), Gonella (Almese), Pognant (Borgone), Bellone
(S. Didero), Plano (Susa), Durbiano (Venaus).
Sintesi dell'incontro
Di Pietro ha provato a imporre metodi e tempi per lo
sviluppo del confronto:
la sede decisionale deve essere la Conferenza dei Servizi (l'Osservatorio
Tecnico ne prepara solamente i lavori), che va conclusa entro Aprile-Maggio
2007; la Valutazione di Impatto Ambientale analizzerà 4
progetti (opzione zero, ammodernamento ferrovia attuale, progetto valle
Susa, variante val Sangone); se non si raggiungerà l'unanimità
nella scelta finale sui progetti dell'infrastruttura, deciderà
in proprio il Consiglio dei Ministri entro Settembre 2007,
in linea coi tempi chiesti dalla UE.
D'accordo con Di Pietro anche Amato, Bonino,
Bianchi e, dalle fila della controparte, Chiamparino.
(vedi la relazione
di Di Pietro)
Pecoraro Scanio ha sostenuto le tesi dei sindaci valsusini:
la Conferenza dei Servizi rischia di essere dichiarata illegittima,
perché deve basarsi su progetti definitivi, e non su preliminari
come gli attuali (lo sostengono anche gli esperti del ministero dell'Ambiente,
che dovrà dire l'ultima parola sulle relative VIA).
I sindaci della valle non hanno ovviamente condiviso
la linea indicata da Di Pietro, dichiarando che non avrebbero partecipato
alla riunione della Conferenza del 13/11 (Ferrentino, Carena
e Pollari hanno chiesto di annullare l'appuntamento) e rivendicando,
invece, la convocazione dell'Osservatorio Tecnico per iniziare il confronto
dall'analisi dei dati di traffico.
(vedi il resoconto
di Ferrentino)
L'a.d. di RFI, Moretti, ha chiesto sei mesi di tempo
per studiare il tracciato alternativo (val Sangone e diversa tratta
in valle Susa) e renderlo confrontabile col progetto già esistente.
CONCLUSIONE: con la mediazione di Letta
viene annullata la seduta del 13/11 della Conferenza dei Servizi, che
sarà riconvocata intorno a metà Dicembre. Parte anche
l'Osservatorio, ma non c'è ancora una data di convocazione.
Annotazioni non-marginali:
Mario Virano, commissario governativo straordinario
all'opera, aveva aperto i lavori "facendo il punto della situazione"
con una relazione (apprezzata da tutti!) da cui emergono ulteriori conferme
sulla sua tattica d'azione. Intende coinvolgere docenti dell'Università
e del Politecnico in un ruolo di garanzia, ed anche la popolazione della
valle con borse di studio per i ragazzi dei Comuni interessati dal progetto.
Intende cambiare nome all'opera: non più TAV, ma "Linea
moderna" (i NO-TAV sarebbero poi additati come NO-Modernità?):
glielo avrà suggerito qualche consulente ben pagato, con la speranza
di mandare così fuori corso le bandiere, i simboli, gli slogan
del grande movimento di opposizione?
(leggete la nota introduttiva
di Virano: merita attenzione l'analisi sullo stato del movimento
no-tav)
- Virano si
dimette dal CdA della Musinet Engineering (27/10/06)
Ivan Cicconi denunciava già a Maggio 2006 un oggettivo conflitto
di interessi per Mario Virano nel ruolo di presidente dell’Osservatorio
Tecnico: tra le cariche fortemente inopportune vi era, per Virano, quella
di amministratore delegato della Musinet Engineering spa, società
di progettazione e realizzazione di infrastrutture controllata al 51%
dalla Sitaf. Nello scorso mese di Agosto il Governo Prodi ha
nominato Virano commissario governativo straordinario per il coordinamento
delle attività finalizzate ad approfondire gli aspetti ambientali,
sanitari ed economici per l’asse ferroviario Torino-Lione:
a quel punto si è determinata l’incompatibilità
con cariche in aziende private ed il 27 Ottobre sono arrivate le dimissioni
dalla Musinet Engineering.
Basterà a garantire l’imparzialità dell’Osservatorio?
- Bresso
vota a favore di un ODG pro-TAV di Alleanza Nazionale
(24/10/06)
Seguono il suo esempio i consiglieri regionali della Margherita e parte
dei DS. Lo strappo interno alla maggioranza avviene al termine di un
pomeriggio di dibattito sul TAV, nuovamente richiesto dall'opposizione
di centro-destra che alla fine canta vittoria (vedi comunicato
stampa di AN) per l'approvazione del documento: 24 favorevoli, 10
contrari (PRC, PdCI e Verdi) e 4 astenuti (3 DS e 1 di Sinistra per
l'Unione).
Nel testo dell'ODG si chiede di procedere nei tempi e nei modi concordati
dalla CIG alla realizzazione inderogabile della nuova linea
ad Alta Capacità Torino-Lione: approvarlo ha significato
esprimere esplicitamente, una volta di più, la volontà
di veder escluse dai tavoli di confronto tecnico e politico sull'opera
sia la soluzione del potenziamento della linea attuale, sia l'"opzione
zero". Altro che confronto vero con i Comuni della valle di Susa!
- Appello
NO-TAV agli abitanti della val Sangone (20/10/06).
- "SI-TAV"
in Valsangone?
Documento di consiglieri comunali e cittadini che non condividono l'imprudenza
di molti sindaci (16/10/06)
- La manifestazione del 14/10/06 a Roma
contro le "grandi opere":
Il nostro documento di adesione
all'iniziativa.
La prima volta:
cronaca ed analisi di Pierluigi Sullo (da Carta) sulla giornata
di mobilitazione nazionale.
L'intervento di
Claudio Cancelli (Habitat valle Susa) dal palco, al termine
della manifestazione.
- Capire il senso del tracciato alternativo
in Val Sangone (13/10/06)
In sintesi:
- le ferrovie italiane dichiarano esplicitamente (l’a.d. Moretti
a Chiamparino) di non voler investire un Euro per valorizzare l’interporto
di Orbassano, mentre per le istituzioni torinesi (Comune, Provincia,
ma anche Regione) è indispensabile che lo scalo sia inserito
nel sistema TAV-TAC, altrimenti “Torino sarebbe esclusa dalla
possibilità di sviluppo futuro”;
- i molti nuovi fautori della variante di tracciato della linea attraverso
la val Sangone (tra cui Virano, presidente in conflitto di interessi
dell’Osservatorio tecnico) sottolineano che questa soluzione avrebbe
il vantaggio di passare obbligatoriamente da Orbassano e di evitare
l’amiantifero monte Musinè;
- Virano pensa ad uno Studio (o Progetto) di Area Vasta (SAV? PAV?)
il cui scopo sarebbe, in sostanza, di affidare ad un’agenzia la
gestione di una ricca torta di fondi (allude a circa mille miliardi
delle vecchie lire) per compensazioni territoriali; tanto basta a suscitare
appetiti, assai prematuri, tra sindaci e parlamentari del centro-destra
valsangonesi.
In realtà per l’eventuale nuovo percorso, tutto da progettare
(per la tratta in val Sangone vedi, indicativamente, l'ipotesi
di tracciato della Provincia di Torino del Luglio 2000), lo studio
di impatto ambientale potrebbe rivelare sorprese; rimarrebbe inoltre
sempre una porzione obbligata in valle di Susa, per poter raggiungere
la Francia (da S. Antonino al tunnel internazionale: vedi ipotesi
di Ottobre 2006- fonte Reubblica, cronaca Torino). Tale segmento
di linea valsusino, cambiando versante orografico, eviterebbe la zona
amiantifera del Musiné, ma porrebbe per contro un serio problema
di attraversamento della valle a monte di Susa.
Non andrebbe infine dimenticato l’impegno
del movimento NO-TAV valsusino ad opporsi all’opera, con o
senza varianti di tracciato.
(Sul significato della campagna mediatica intorno alla "proposta
val Sangone" vedi anche "Un
TAV tira l'altro" di Marco Cedolin)
- Lo stato della Conferenza dei Servizi
sul TAV Torino-Lione dopo la seduta del 12/10/06
Nella riunione a Roma i sindaci della valle hanno presentato le 37 delibere
comunali che bocciano i progetti LTF ed RFI, chiedendo di sospendere
la Conferenza per riunire invece i tavoli politico e tecnico che devono
esaminare il tema della Torino-Lione a tutto campo, compresa l’opzione
zero. Il presidente Fontana ha risposto che non è possibile dichiarare
una sospensione ufficiale, ma non ha fissato la data del prossimo incontro,
chiedendo alle aziende ferroviarie di aggiornare i progetti della linea
sulla base delle varianti richieste dagli enti locali. Un intervento
del rappresentante della ASL 5 di Susa ha presentato la ricerca
sui rischi ambientali, evidenziando come già attualmente
in valle il tasso di mortalità per malattie dell´apparato
respiratorio sia superiore del 17 per cento alla media regionale.
- Ottobre 2006: Bresso e Chiamparino confermano
di non esere disponibili ad un reale confronto di merito sulla Torino-Lione
Ci risiamo. Nelle ultime settimane sia la presidente del Piemonte, sia
il sindaco di Torino, entrambi DS, non perdono occasione per svalutare
i tavoli di confronto sul TAV istituiti dal Governo; lo fanno in occasione
di convegni ed attraverso inteviste dei media, ed è un invito
a nozze per le opposizioni di centro-destra che nelle sedi istituzionali
soffiano sul fuoco con ordini del giorno pro-TAV ed offerte di collaborazione
bipartisan.
I due insistono sulla fretta di decidere ed invocano un immediato pronunciamento
del Governo in favore dell’opera: Bresso si mantiene più
attenta, almeno nella forma, a salvare la legittimità democratica
del confronto, ma tenta di condizionarne l’esito prefigurando
un futuro di miseria per la regione se non dovesse essere attraversata
dal TAV; Chiamparino invece, nel suo solito stile drastico, sostiene
in pratica che la conclusione obbligata dei tavoli è che la Torino-Lione
vada fatta sulla base degli attuali progetti, tuttalpiù con la
variante di tracciato della Valsangone.
Bresso agita quella che per lei è la minaccia di una deviazione
del corridoio 5 su altri percorsi (Svizzera, Liguria, Val d’Aosta
…) e nel contempo insegue la scorciatoia, proposta in origine
da Forza Italia, di un referendum risolutivo tra i cittadini. Chiamparino,
rispondendo ad un’interpellanza
dell’opposizione in Comune, arriva a dichiararsi pronto a
sacrificare l’alleanza con la sinistra radicale in favore del
TAV.
- Di Pietro spiazza
i NO-TAV
di Maurizio Tropeano da La Stampa del 27/9/06
Rispondendo alla Camera ad una interpellanza di Forza Italia, il ministro
Di Pietro afferma a chiare lettere che il TAV è una priorità
sancita nell'allegato Infrastrutture del Dpef ed indica un cronoprogramma,
concordato dal Governo con Loyola De Palacio, che prevede di completare
la VIA entro Luglio 2007 e la Conferenza dei servizi entro dicembre
dello stesso anno.
- NO-TAV in Valsangone
23/9/06
Dai Comitati NO-TAV il primo volantino indirizzato agli abitanti della
Val Sangone: rifiutiamo qualsiasi ipotesi progettuale che, per “evitare”
la Bassa Valle di Susa, vada a danneggiare altri territori, altri paesi,
altre comunità.
- Espropri
per il cantiere dei Venaus: si scoprono falsi verbali...
di Alberto Custodero da Repubblica del 20/9/06
La Corte dei Conti ha scoperto che sono falsi i verbalii relativi agli
espropri dei terreni sui quali è sorto il cantiere di Venaus
(la notte delle cariche del 6 dicembre scorso...). La Procura di Torino
non gradisce la scoperta, ma per la CMC le cose si potrebbero complicare
non poco...
- Carotaggi
del Seghino: sopralluogo della procura
di Sarah Martinenghi da Repubblica del 20/9/06
Un magistrato ha fatto un sopralluogo al Seghino in seguito alla denuncia
dell'eurodeputato Vittorio Agnoletto presentata la scorsa primavera
sulla metodologia seguita dall'Arpa nei sondaggi al Seghino dello scorso
autunno.
- No
dei sindaci ai progetti LTF e RFI
di Sara Strippoli da Repubblica del 16/9/06
La Conferenza dei sindaci della Valle di Susa e della cintura
di Torino boccia all'unanimità i progetti di LTF e RFI e chiede
la convocazione del Tavolo politico di palazzo Chigi per definire le
modalità di attivazione dell'Osservatorio Tecnico che dovrà
esaminare le diverse soluzioni sostenibili dal territorio.
- Documento approvato
dall'Assemblea NO-TAV del 12/9/06
- Tempi lunghi
con la procedura ordinaria, almeno un anno
di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 25/8/06
La prima riunione della Conferenza dei servizi è stata più
che altro un fatto simbolico, che a posteriori ogni parte in causa interpreta
a proprio favore: per la Regione è l’avvio del processo
di realizzazione della linea, che non si potrà più fermare;
per i Sindaci solo l’uscita formale dalla Legge Obiettivo. Certo
è che la cosiddetta procedura ordinaria è burocraticamente
dettagliata e già supercollaudata su molte opere: ha regole e
tempi di svolgimento predeterminati e certi, che questo articolo di
Borgia descrive; cominciando dal fatto che alle riunioni possono partecipare
solo i sindaci dei Comuni attraversati dal tracciato e che non sono
argomenti ammissibili le questioni economiche e trasportistiche (per
le quali rimangono le sedi del Tavolo politico e dell’Osservatorio
tecnico).
- NO-TAV,
NO-TIR, NO-INQUINAMENTO
I cardini della "vertenza" per difendere il futuro della Valle
di Susa
- Lettera dei
Sindaci al Governo (1/8/06) (pdf)
I Sindaci comunicano al Ministero delle Infrastrutture di considerare
la Conferenza dei servizi di natura esclusivamente consultiva e di ritenere
che l’intero l’iter fin qui seguito dai progetti nell’ambito
della Legge obiettivo debba essere annullato, comprese la Valutazione
di Impatto Ambientale e l’autorizzazione ministeriale allo scavo
del tunnel di Venaus.
- Avviata la Conferenza dei
servizi, Borioli vede il primo passo del TAV
di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 25/8/06
Martedì 1 Agosto si è svolto presso la Prefettura di Torino
il primo incontro della Conferenza dei servizi sul TAV Torino-Lione,
formalizzando l’avvio della procedura ordinaria per l’infrastruttura,
al di fuori dalla Legge Obiettivo. Sugli aspetti sia formali, sia sostanziali
del futuro della Conferenza, però, molto resta da chiarire (consultiva?
Istruttoria? Decisoria?). Innanzitutto su quale versione dei progetti
RFI ed LTF si baserà (preliminare? Definitiva?). Per il momento
le due aziende invieranno, entro Agosto, la documentazione progettuale
a tutti i soggetti istituzionali interessati, mentre l’appuntamento
per la seconda riunione della Conferenza è già fissato
al 29 Settembre.
- Il ministro Di Pietro
in Regione
di Gabriella Tittonel da Luna Nuova del 25/8/06
Il 31 Luglio 2006 Di Pietro incontra la Regione, a Torino, per una consultazione
sulle priorità da assegnare nella realizzazione alle tante opere
infrastrutturali in programma in Piemonte, posto che le risorse finanziarie
disponibili sono molto scarse. L’articolo riporta le dichiarazioni
espresse nella conferenza stampa finale in merito al TAV Torino-Lione
ed alla seconda canna del Frejus.
Il movimento valsusino ha presidiato per l’intera giornata il
palazzo regionale di piazza Castello, sede dell’incontro, con
bandiere NO-TAV e NO-TIR.
- I
linguaggi della politica e le risposte della Valsusa: NO TAV e NO TIR
Mercoledì 5 luglio si è svolto a Bussoleno un atteso confronto
tra Comunità Montana, sindaci e comitati per fare il punto dopo
la prima riunione a Roma del cosiddetto "tavolo politico"
sulla Torino-Lione. I grandi quotidiani hanno tentato di presentare
una Valle di Susa in cui emergono nuove disponibilità, e hanno
suggerito l'immagine di un movimento ingenuo, diviso, confuso e incerto
sul da farsi. Le cose non stanno proprio così...