Grande manifestazione da Trana ad Avigliana del 31 marzo
2007.
Una folla enorme, colorata, quasi
festante. La rappresentazione esatta del popolo NO TAV.
Con i gonfaloni, i sindaci con la
fascia, le mamme con i passeggini, i bimbi, gli anziani, i cani, gli asini, i
muli, i musici e i giocolieri. E la gente. I comitati della Val di Susa, della
Val Sangone, di Torino, della Gronda. Quei comitati che nelle ultime settimane
avevano fatto decine e decine di serate con i tecnici e gli amministratori per
chiamare, ancora una volta, a raccolta la gente. Per ricordare che il vero
protagonista della lotta al TAV è il popolo.
Quel popolo onesto e testardo che
è stufo di pagare le tasse per vedere i soldi pubblici finire nelle tasche dei
partiti politici e dei mafiosi in doppiopetto.
Tutti,
da Trana ad Avigliana, in marcia per dire NO al TAV comunque camuffato, tutti
per dire NO alla seconda canna del traforo autostradale del Frejus camuffata da
canna di sicurezza larga 8 metri, tutti a chiedere il contingentamento dei TIR
e un miglioramento della linea ferroviaria esistente. Per dire BASTA a chi
inquina l'aria e a chi vuole privarci dell'acqua.
Con
la solidarietà di chi è giunto da Padova, Venezia, Vicenza, Trento, Bolzano,
Firenze, Genova, Livorno, con l'amicizia e la solidarietà di chi non potendo
venire aveva mandato l'adesione all'iniziativa.
Tanti,
tantissimi (trentamila e forse più anche se i giornali hanno poi, con l'aiuto
della DIGOS, riportato quindicimila partecipanti) con in testa al corteo i
bambini delle scuole di Trana che benché piccoli rivendicavano il diritto di
difendere il loro futuro.
Ad
Avigliana, in piazza Del Popolo, dopo il saluto del sindaco Mattioli, si sono
succeduti il prof. Claudio Cancelli che ha ricordato la criminalità
dell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla provincia
all'acciaieria Beltrame di Bruzolo perché continui a inquinare e ad avvelenare
i nostri paesi; Sara Faccioli del comitato di Trana ha
parlato a nome del popolo NO TAV della Val Sangone ricordando come l'ipotesi
del nuovo tracciato valsangonese abbia fatto crescere l'opposizione all'opera anziché
stemperarla: i comitati crescono come i funghi e fanno un ottimo
lavoro.
Daniele ha portato il saluto
e la solidarietà del presidio di San Pietro di Rosà che da cinque anni è
in piedi per opporsi alle ecomafie collegate alla zincheria Valbrenta.
Sono quindi intervenuti
Avato
sindaco di Bardonecchia e Antonio Ferrentino presidente della CMBVS; quindi è
stata la volta della rappresentante del presidio NO DALMOLIN di Vicenza a
portare il saluto e la solidarietà del presidio e di tutto il Patto
di Mutuo Soccorso.
Ha chiuso la manifestazione
Alberto Perino a nome dei comitati ricordando come sul TAV non sia possibile
alcuna mediazione. Al TAV non si può concedere nulla, pena il
passare dal NO TAV al COME TAV e quindi al SI TAV. Ha ricordato come la grande
manifestazione di sabato abbia dato ai sindaci forza popolare per resistere
alle pressioni che vengono dai partiti e dalle istanze
sovracomunali, parlamentari e di governo.
La manifestazione è finita
gioiosamente con un concerto dei Lou Dalfin e una sarabanda di danze occitane.
I Comitati
NO TAV della Val di Susa, Val Sangone, Val Ceronda e Casternone, Gronda e
Torino.