Osservatorio: sì al terzo quaderno

 

Il tavolo tecnico di Virano sulla Torino-Lione chiude il nodo di Torino

 

di Massimiliano Borgia da luna Nuova del 12/10/07 – pag. 4

 

In attesa del passaggio cruciale alla discussione sul quarto punto (i tracciati) l'Osservatorio sulla Torino-Lione ha varato mercoledì il suo "terzo quaderno". La conclusione dell'esame della situazione della linea storica vicino a Torino è che da Avigliana a Torino «nell'arco di pochi anni, sarà indispensabile realizzare nuovi binari per garantire il passaggio di tutte le cin­que tipologie di treni (merci, autostrada ferroviaria, passeggeri internazionali, regionali e servizio metropolitano)», spiega il presidente Mario Virano. Que­sto perché la tratta Avigliana-Torino, a seguito della crescita del traffico merci dal 2009 per l'ultimazione dei lavori del tunnel di Modane e del traffico pas­seggeri locale dal 2012 e con l'entrata in funzione del servizio metropolitano e regionale (con circa 100 treni al gior­no) per i pendolari, non ce la farà più se resterà nelle condizioni attuali. «L'ac­cordo su questo punto era tutt 'altro che scontato, anche se restano due scuole di pensiero tra chi ritiene che si debbano fare gli interventi solo dove e quando sono indispensabili e chi pensa che sia meglio, quando si comincia, realizzare l'intero intervento ex-novo».

 

«Sul nodo di Torino - prosegue Virano - si trattava di fare una prima indispensabile operazione di chiarezza e semplificazione. Quando abbiamo cominciato a discuterne le ipotesi erano innumerevoli, frutto della combinazio­ne di un grande numero di variabili; ad esempio si immaginava che la piattafor­ma logistica di Torino potesse essere a Orbassano oppure a Chivasso; che ci fosse o non ci fosse corso Marche; che ci fosse o meno la gronda merci a nord; che il nodo potesse essere alimentato dalla linea storica oppure dalla nuova linea in sinistra Dora o ancora da una nuova linea in destra Dora. In tali condizioni era impossibile applicare un metodo scientifico di valutazione della capacità e di individuazione delle criticità del nodo.

 

L'Osservatorio ha assunto le previ­sioni infrastrutturali delle principali istituzioni (Regione, Provincia e Co­mune di Torino), le ha armonizzate e ha scelto di considerare, come uniche due ipotesi di connessione del sistema torinese, la linea storica oppure una nuova linea in destra Dora che ali­menti anche Orbassano, mentre il nodo propriamente detto è basato anche su corso Marche, gronda nord e passante ferroviario riservato ai passeggeri. Naturalmente questo non esaurisce la conoscenza del nodo torinese che richiederà l'applicazione del metodo "Capres" per documentarne la capa­cità e individuarne le critìcità puntuali. Quindi la parte relativa al nodo è con­temporaneamente una conclusione e un inizio che impegnerà, a partire dalle prossime settimane, svariate equipe di tecnici stante la complessità e l'impor­tanza del tema».

 

In attesa di poter passare al quarto punto, martedì 16 è previsto l'incontro con l'equipe che ha redatto il Program­ma nazionale dei piani territoriali stra­tegici in cui rientra anche il Corridoio della val di Susa. I rappresentanti di valle Susa e cintura hanno però chiesto anche un'audizione con il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che nei giorni scorsi aveva rilasciato una dichiarazione sulla certezza dei finan­ziamenti europei per "rubare" la scena a Prodi in visita a Torino.

 

Inoltre, sarà pubblicato un nuovo quaderno in cui si documenterà tutto ciò che è emerso dai sopralluoghi in Italia e all'estero (Loetschberg in Svizzera, Eurotunnel in Francia e Inghilterra, terminal Hupac a Busto Arsizio, Quadrante Europa a Verona, Sito a Orbassano) e ciò che sarà raccolto attraverso le prossime quattro audizioni con gli esperti territoriali e finanziari. Si tratta di un'integrazione dell'originario piano di lavoro scaturita dalle richieste dei vari membri dell'Osservatorio man mano che procedevano le riunioni, in previsione della convocazione, nelle prossime settimane, del Tavolo di Palazzo Chigi che dovrà valutare il lavoro svolto e dare l'input finale all'Osservatorio per il proseguimento dell'attività.