“Nessuna nuova ferrovia”
Di Eva Monti da
Luna Nuova del 9/11/07 – pag 8
AVIGLIANA - Per gli amministratori
locali parlare di raddoppio di binari ferroviari o di una qualsiasi altra nuova
infrastruttura ferroviaria in Avigliana è come "mettere il carro davanti
ai buoi". Lo dicono e lo ripetono tanto il sindaco della città, Carla
Mattioli, quanto il suo assessore all'urbanistica, Rino Marceca. A far scatenare
commenti incrociati, infatti, era stata la conclusione del tavolo dei tecnici,
che sottolinea la saturazione delle attuali linee prevista per il 2012,
ritenuto anno d'inizio della criticità, con un picco nel 2018. Molte le cause,
dalla conclusione del riammodernamento del tunnel di Modane all'avvio del servizio
di trasporto ferroviario metropolitano, che comprende anche Avigliana. E,
ancora, l'Autostrada ferroviaria e l'aumento dei passeggeri internazionali e
regionali. Insomma, anche a prescindere dal Tav e dal suo tracciato, Avigliana
viene data come area certa per il potenziamento della linea ferroviaria.
«Nulla di più falso - sbotta
la Mattioli - prendo questa notizia come una mera "provocazione"
perché basata su considerazioni che tengono conto di scenari non ancora
definiti, e danno per scontato scelte politiche che invece non sono ancora state
fatte». Soprattutto, sottolinea il primo cittadino aviglianese, per noi non
è stato ancora davvero risolto il "nodo" di Torino, senza il quale
parlare di tutto il resto è assolutamente impossibile. A scanso di equivoci comunque
dichiara «Respingo fortemente l'ipotesi che si debba "in ogni caso
" passare da Avigliana, tanto più che siamo ancora in piena elaborazione
dell'intero sistema trasportistico torinese».
A rincarare la dose ci
pensa Marceca che, come il sindaco, ritiene che una nuova ferrovia non è
neppure materia di discussione. «Non c'è nessuna certezza sulle effettive
necessità future in relazione ali'aumento di passeggeri e merci – precisa
– a fronte dell 'incapacità attuale di gestire anche l'esistente: con oltre
200 treni soppressi per "economicizzare tempi e materiale rotabile"
quale credibilità possono avere le ipotesi di potenziamento in futuro?». Fa
un distinguo anche sulla questione della metropolitana che "agganci"
Avigliana, ipotizzata dall'Agenzia della mobilità che l'ha lanciata in sedi
diverse. Un pronunciamento favorevole a riguardo c’era
già stato anche nelle amministrazioni locali: nel 2005 la giunta comunale prima, e quella della
comunità montana poi, chiedevano l'estensione fino alla città dei Laghi della
metropolitana. «Quella delibera la ricordo bene, ma quella che si auspicava
era la linea del "treno verde " ovvero treni più frequenti a
collegare la valle a Torino, non certo un altro buco sul nostro territorio».
Sindaco e assessore del resto si dicono convinti
che per migliorare la qualità del servizio ai pendolari non si debba passare
per forza attraverso un potenziamento di binari e treni. Basterebbe non
sopprimere quelli che ci sono, rendendoli magari più vivibili: puliti,
riscaldati e comodi.
Intanto proprio
Avigliana sta soffrendo una delle più grosse ferite sul suo territorio: con la
chiusura del passaggio pedonale si è infatti reso necessario adeguare il sottopasso
ed il cantiere aperto costringe gli utenti (ma non solo loro) a passare per un
budello stretto e pericoloso, transitano nella sala d'aspetto e nella
biglietteria per uscire dall'altra parte del caseggiato, con una notevole
perdita di tempo. E se un piccolo restyling costa tanto in tempo e disagio, è
dura pensare a cosa porterebbe il raddoppio dei binari.