L'Osservatorio rinvia il
nodo di Torino
di Massimiliano Borgia, da
Luna Nuova del 5/10/07 – pag. 3
Il passaggio al quarto punto in agenda
dell'Osservatorio ci sarà
solo ametà novembre. La discussione sui tracciati sarà all'ordine del giorno
solo dopo il prossimo incontro di Palazzo Chigi che non sarà convocato prima del convegno dei
sindaci sul nodo ferroviario di Torino. Su questo programma c'è l'accordo in
Osservatorio. Così come c'è l'accordo sul terzo quaderno, ma solo sulle
conclusioni che riguardano
la capacità della tratta Bussoleno-Torino. Del nodo di Torino vero e proprio se ne discuterà
in un secondo tempo, quando Rfi avrà terminato l'applicazione di nuovi metodi di calcolo dei flussi al nodo di Torino.
E'
emerso infatti che il modello Capres, il più affidabile per la previsione dei flussi ferroviari, non avrebbe potuto essere
applicato a un nodo così complesso come
quello di Tori no senza avere defìnito prima
le scelte infrastrutturali che riguardano il futuro sistema tra gronda merci, passante, innesto di corso Marche. Si è deciso di
semplificare il futuro nodo considerando
solo: il passante ferroviario in via
di completamento,
una gronda nord comunque ancora da tracciare, un collegamento ferroviario sotto corso Marche, la piattaforma logistica di Orbassano. Al nodo così definito (viene
cancellata definitivamente l'ipotesi
di un tracciato del Tav da Collegno a Borgone) andrà poi applicato il progetto di Sistema ferroviario
metropolitano a partire dal 2012 e
l'alternativa di mantenimento della sola linea storica oppure di una
nuova linea che arriva ad Orbassano da sud-ovest.
Così
Rfì ha accettato di applicare il modello
Capres anche al nodo di Torino, dopo
le forti contestazioni dei tecnici e dei sindaci che hanno accusato le ferrovie di non collaborare ai lavori. Lo farà nei
prossimi mesi aggiornando l'Osservatorio
sullo stato dei suoi calcoli.
Il tempo da qui alla riunione
delicatissima del Tavolo di Palazzo Chigi
sarà impiegato da Virano e dai tecnici per esaminare il quadro dei costi e dei benefìci della linea,
con tutte le sue varianti ancora possibili. Un
passaggio delicato chiesto mesi fa dai rappresentanti di valle
di Susa e cintura. Si dovranno esaminare le
nuove regole guida dell'Unione europea e le indicazioni della
Banca europea investimenti per la concessione di mutui su opere di questo genere. Si dovrà cioè discutere se il Tav valga davvero
quello che costa. E non sarà certo
una passeggiata.
Comunque
martedì sera i sindaci si troveranno a Rivalta in una riunione aperta anche ai consiglieri comunali, per fare il punto della situazione. Il giorno dopo in Osservatorio dovrebbe arrivare il via libera definitivo al terzo quaderno.
Intanto va
avanti l’idea dei sindaci di organizzare un convegno sul nodo di Torino in autonomia rispetto all'Osservatorio. Virano, che è invitato ai lavori, non si scompone. «Se dai sindaci nasce l'esigenza
di discutere in un convegno questo tema non vedo dove stia il problema - afferma il presidente dell'Osservatorio - Tutti i convegni di approfondimento non possono che fare bene e io sono ben disponibile a partecipare». E il progetto definitivo che Di Pietro ha annunciato a Torino per metà ottobre? Può essere un ostacolo ai lavori dell'Osservatorio? «Il ministro ha soltanto chiesto a Rfi un approfondimento del progetto già presentato da Rfi all'Unione europea. Non è un nuovo progetto. E' un elaborato più dettagliato del progetto già mandato a
luglio e non elimina la discussione sulle ipotesi dì tracciato che dovrà essere affrontata dall'Osservatorio».