NO-TAV,
NO-TIR, NO-INQUINAMENTO
I cardini della "vertenza" per difendere il futuro della Valle
di Susa
Durante questa
estate 2006 nel movimento valsusino è ulteriormente maturata la convinzione
che i diversi temi di difesa del territorio non possano essere affrontati separatamente:
è indispensabile ricondurre le diverse vertenze ad un quadro unitario non solo
per riuscire ad evitare alla valle un futuro da corridoio di servizio della
grande piattaforma logistica, ma soprattutto per costruire, invece, una
prospettiva socio-economica alternativa basata sulla qualità ambientale dei
luoghi, sulle risorse turistiche e sui prodotti tipici.
Con questa nuova consapevolezza tra Luglio ed Agosto sia i comitati sia gli
amministratori locali sono stati impegnati, nei rispettivi ruoli, sulle questioni
che oggi si può dire costituiscano i cardini di un'organica vertenza territoriale:
- NO-TAV
(vedi TAV, a che punto siamo)
il "nuovo corso" del TAV Torino-Lione (fuori dalla Legge obiettivo)
tra Tavolo politico, Osservatorio tecnico e Conferenza dei servizi è stato
marcato da due manifestazioni a Torino, in piazza Castello: la prima il 31
Luglio. in occasione dell'incontro in Regione col ministro Di Pietro su priorità
di nuove infrastrutture e scarsità dei finanziamenti disponibili; la seconda
l'1 Agosto per la prima riunione della Conferenza dei servizi sulla Torino-Lione;
-
NO-TIR (vedi Sicurezza o raddoppio?)
la necessità di realizzare la seconda canna del traforo autostradale dal Frejus
per motivi di sicurezza non convince (8 metri di diametro??): sabato 22 Luglio
3.000 persone hanno manifestato a Bardonecchia, occupando anche per circa
mezz'ora l'autostrada A32, per chiedere da subito di contingentare comunque
i TIR a 1500 al giorno;
-
NO INQUINAMENTO (vedi Diossine
e PCB: cronologia e documenti)
l'Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata il 21/7/06 dalla Provincia
di Torino permetterebbe all'acciaieria Beltrame di continuare ad inquinare
pesantemente gran parte della valle, con grave danno per la salute degli abitanti
e compromissione delle attività agricole e zootecniche: sabato 29 Luglio si
è svolto il primo presidio davanti alla fabbrica di San Didero.