Tav, tutto come previsto No dei sindaci ai
progetti
Valsusa, voto unanime nella conferenza degli amministratori
Apertura da LTF: "Il piano
definitivo non č immodificabile"
La societą
costruttrice č pronta a rivedere i quattro punti contestati da Ferrentino
Virano: "Al di lą dei toni duri, si intuisce la disponibilitą a un
confronto"
Di Sara Strippoli da Repubblica del 16/9/06
Pag.3 Cronaca di Torino
«Indispensabile che tutte le fasi progettuali portate avanti utilizzando le procedure straordinarie siano annullate». Č una bocciatura all“unanimitą quella arrivata ieri sera al termine della Conferenza dei sindaci della Valle di Susa e della cintura metropolitana. E mentre da Roma, annuncia il presidente dell“Osservatorio Tecnico Mario Virano la cui nomina ha ricevuto proprio ieri l“imprimatur del Presidente della Repubblica, arrivano segnali che fanno sperare in un convocazione del Tavolo politico nei giorni subito successivi alla Conferenza intergovernativa fissata il 4 ottobre, in valle 36 sindaci si sono espressi su una bozza di documento che sarą rivista e integrata nei prossimi giorni, a partire dal Comitato istituzionale di oggi. Il verdetto č pienamente condiviso: alla Conferenza dei servizi del 29 settembre presieduta da Gaetano Fontana per il ministero (la convocazione ufficiale č arrivata ieri mattina), i sindaci interessati dal tracciato della Torino-Lione respingeranno al mittente i due progetti presentati ufficialmente dalla Lyon Turin Ferroviaire per la tratta internazionale e dalle Ferrovie per quella nazionale ritenendo «fondamentale la convocazione del Tavolo politico di Palazzo Chigi, per condividere le modalitą di attivazione e funzionamento dell“Osservatorio Tecnico per l“esame approfondito, e senza forzature sui tempi necessari, delle diverse soluzioni utili e sostenibili dal territorio». Il giudizio sui progetti č secco: «Gli elaborati relativi alla tratta nazionale confermano scelte precedenti, mentre LTF ha deciso di cancellare anche le modifiche condivise al Tavolo tecnico-politico regionale e consegnare elaborati progettuali dall“impatto insopportabile».
Nel giorno in cui dalla Conferenza dei sindaci escono le note di commento
ai due progetti, LTF decide di sospendere
il silenzio degli ultimi mesi. In un comunicato ribadisce che il Piano definitivo
« non č un documento immodificabile», si augura che «da un dibattito e da
un confronto costruttivo e approfondito possa uscire un progetto migliorato
e condiviso da tutti» e fa il punto su quattro degli aspetti contestati da
Ferrentino e dagli altri sindaci. Primo dei quali l“eventuale eliminazione
della finestra - uno scavo utile per il tunnel di base - di Foresto: «Un confronto
degli impatti ambientali con e senza finestra presenta alcuni vantaggi operativi,
anche se non č da ritenersi strettamente indispensabile. Č stato quindi deciso
di presentare la soluzione base con la finestra di cantiere di 335 metri,
predisponendo tutti gli elementi di valutazione per consentire una discussione
nell“ambito della Conferenza dei servizi». Sull“utilizzo dei nastri trasportatori,
spiega la societą, il progetto «ha adottato in massima parte soluzioni che
non prevedessero l“uso di camion», ma l“analisi di tutte e due le soluzioni
consente una scelta in sede di Conferenza dei servizi. Anche sul numero dei
treni e sulla stazione di Bruzolo, le indicazioni inserite nel progetto non
sono definitive, precisa LTF.
L“intervento di LTF č commentato con
durezza dal presidente della Comunitą Montana Bassa Valle Antonio Ferrentino:
«Non ci interessa mercanteggiare con una societą che smentisce oggi quello
che ha detto in passato. Ci sono state molte occasioni di confronto su questi
temi, si erano decise modifiche che non sono state fatte». Polemica a parte,
la sostanza delle osservazioni dei sindaci sui progetti č condivisa da Virano:
«Al di lą della durezza dei toni, le dichiarazioni lasciano intuire una disponibilitą
al confronto».
Bando a richieste strumentali di referendum dunque, dice Virano, e via al percorso ormai avviato. Contraria all“ipotesi anche la Margherita, mentre l“Italia dei Valori non boccia del tutto la proposta.