Tav Torino-Lione: sviluppi di varianti progettuali e lavori preliminari lato ItaliaI lavori di scavo del tunnel di base del Tav in territorio italiano potranno iniziare solo quando saranno ultimate le opere preliminari rese necessarie dalla "Variante 2017" al progetto (approvata con delibera Cipe del 21 Marzo 2018), quella che ha portato il punto di attacco del tunnel dentro la galleria geognostica della Maddalena di Chiomonte. Si tratta di:
Richiamiamo, a mo' di premessa, il quadro d'insieme dei vari cantieri e la cronologia generale. Progressivi sviluppi nella realizzazione dei singoli lavoriIndichiamo qui di seguito i vari passi che vengono compiuti nella realizzazione di quanto previsto dalle versioni finali dei progetti, ripromettendoci di aggiornare man mano questa pagina al verificarsi di significativi sviluppi per le singole opere. Le date indicate ad ogni passo mostrano come già in partenza si rilevino consistenti ritardi di esecuzione nei confronti di quanto previsto nei cronoprogrammi, e soprattutto nel Grant Agreement pattuito con la UE, il quale vincola l'erogazione dei finanziamenti europei al rispetto dei tempi. Valga l'esempio degli svincoli autostradali per il cantiere, che (dovendo essere ultimati nel 2018) nel 2021 non sono ancora nemmeno iniziati. Adeguamenti nel cantiere di Chiomonte in val ClareaLa variante 2017 modifica il progetto definitivo della tratta internazionale della Torino-Lione in modo da poter scavare il tunnel di base a partire dall’attuale posizione del cantiere in Clarea, comune di Chiomonte, anziché da Susa. E' frutto di un'interpretazione della prescrizione n. 235 inserita dal Cipe nella delibera del 2015 di approvazione del precedente progetto definitivo; interpretazione che nel collocare i cantieri ha privilegiato unicamente ragioni di sicurezza da rischi dell'ordine pubblico, trascurando ampiamente rischi idrogeologici ed alluvionali.
Ampliamento dell'area di cantiere in Clarea Presupposto necessario è che si ampli l’attuale area di cantiere interrompendo la via verso Giaglione ed espropriando nuovi terreni, al di qua e al di là del torrente Clarea, e che si costruiscano due svincoli dell’autostrada, necessari e riservati ai camion ed agli altri mezzi di servizio per tutto il tempo dei lavori.
Ottenuta la "Dichiarazione di pubblica utilità" dell'opera, fin da Giugno 2020 Telt, in qualità di "Autorità espropriante delegata" avvia le procedure di esproprio dei terreni che saranno inglobati nel perimetro ampliato di cantiere, o ad esso asserviti, in via definitiva o temporanea.
Svincoli della A32 a servizio del cantiere Due nuovi svincoli autostradali all'altezza di Chiomonte erano stati previsti fin dal progetto definitivo della tratta internazionale del Tav (2013). Rispondevano all'esigenza di facilitare l'accesso al cantiere per i mezzi gommati, ma erano anche, in prospettiva, una futura compensazione utile fin da subito a blandire il consenso del Comune al Tav. Il forte dislivello tra il piano campagna e la quota del viadotto "Clarea", da colmare in un tratto relativamente breve, impone rampe in forte pendenza e curve a raggio ridotto; l'esiguo spazio disponibile data la morfologia "a catino" fa sì che non si possa entrare in cantiere da entrambe le carreggiate della A32, ma solo proveniendo da Susa ed in uscita si possa imboccare solo la carreggiata verso Susa.
La costruzione degli svincoli avrebbe dovuto concludersi entro il 2018; in realtà prende il via soltanto ad inizio Maggio 2024 comportando inizialmente vari mesi di chiusura della galleria "Giaglione" sull'autostrada, con forti disagi per il traffico veicolare. [04-05-2024]
Lavori preliminari di scavo Riuscire a scavare il tunnel di base da Chiomonte sia verso lo sbocco di Susa che verso la Francia, implica di realizzare dalla Clarea un complesso di ben 7 gallerie di varia lunghezza ed ampiezza, con diverse funzioni tra cui quelle, a fine lavori, di percorsi di soccorso, ventilazione delle gallerie internazionali, intombatura di rocce amiantifere. Esplodono la quantità dello smarino complessivamente estratto (sale a 4,5 milioni di metri cubi) e l'impatto della sua movimentazione.
Allestimento del cantiere industriale a SalbertrandLa modifica introdotta con la variante 2017 è lo spostamento da Susa a Salbertrand del complesso cantieristico dedicato al vaglio dello smarino estratto con gli scavi ed alla produzione, stoccaggio e maturazione dei conci in cemento necessari a rivestire internamente i tunnel. E' una scelta che implica numerosi problemi, dalla collocazione in area di espansione alluvionale della Dora (che è stata storicamente teatro di notevoli eventi di piena) alla presenza di cospicue quantità di rifiuti inquinanti.
Fin dal primo momento l'inquinamento del sito cui Telt si trova di fronte appare peggiore del previsto. Le ditte responsabili dello stoccaggio dei rifiuti (fra le quali Itinera, del gruppo Gavio-autostrade) non hanno mai eseguito le bonifiche cui erano obbligate, nonostante abbiano anche perso le cause intentate dal Comune; nell'ottobre 2019 c'è un nuovo sequestro dell'area operato dalla Guardia di Finanza. La situazione richiede delicate operazioni di sgombero e di successiva bonifica, foriere di costi imprevisti e di ritardi dell'ordine di almeno 3 anni.
Telt valuta di non poter posticipare l'operatività del cantiere di Salbertrand fino al 2024, o addirittura fino al 2027: rinviare l'inizio dello scavo del tunnel di base a quelle date comporterebbe la perdita di finanziamenti europei per mancato rispetto del Grant Agreement. L'ipotesi di soluzione che il promotore Tav individua è quella di depositare lo smarino nella piana di Susa utilizzando aree destinate, anche qui, ad ospitare cantieri. Il 30 Luglio 2020 Telt presenta una proposta in tal senso, ma in maniera del tutto riservata soltanto alla Regione Piemonte, non volendo probabilmente ufficializzare la cosa in una variante di progetto. Qualcosa però trapela, ed il metodo delle "carte segrete" suscita la reazione risentita dei Sindaci della Valsusa che chiedono un confronto diretto tra Telt ed i rappresentanti del territorio interessato: deve essere formalizzata una variante che va sottoposta a Valutazione di Impatto Ambientale, anche per il diverso impatto della movimentazione dello smarino.
Mentre prosegue, ormai da alcuni anni, l'opera di sgombero e bonifica del sito, a Febbraio 2024 vengono posate le prime recinzioni del futuribile cantiere. Vanno a delimitare l'area adiacente all'autostrada A32 in cui sono previsti dal progetto gli svincoli di servizio dell'impianto industriale.
Spostamento dell'autoporto della A32 a San DideroLa realizzazione del Tav Torino-Lione comporta una cementificazione ulteriore della Val di Susa, dovuta alla necessità indotta di ricollocare infrastrutture preesistenti. E' il caso dell'autoporto della A32, che dalla piana di Susa deve traslocare altrove per lasciare spazio alla stazione internazionale ed all'area di sicurezza della Torino-Lyon. Lo spostamento a San Didero era la scelta suggerita nel progetto definitivo del 2013 e poi definitivamente consolidata nella revisione operata nel 2016 dall'Osservatorio tecnico (un sostanziale ridimensionamento della tratta internazionale chiamato "Fasizzazione") La progettazione esecutiva del nuovo autoporto è affidata alla concessionaria autostradale Sitaf.
Predisposizione degli attraversamenti della piana di SusaIl progetto di tracciato del Tav attraverso la piana di Susa, e di realizzazione in loco della stazione internazionale, comporta un vero e proprio sconvolgimento dell'assetto del territorio. La preesistenza di vincoli naturali (fiume Dora Riparia) e di numerose infrastrutture (ferrovia storica, autostrada, due statali, viabilità locale) impongono lavori preliminari di risoluzione delle interferenze della durata di vari anni.
Tratta nazionale italiana
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