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Variante al progetto della tratta internazionale del Tav Torino-Lione presentata da Telt

Obiettivo: scavare il tunnel di base da Chiomonte

Presentata da Telt il 10 Luglio 2017, la nuova variante modifica il progetto definitivo della tratta internazionale della Torino-Lione in modo da poter scavare il tunnel di base a partire dall’attuale posizione del cantiere in Clarea, comune di Chiomonte, anziché da Susa.

E' frutto di un'interpretazione della prescrizione n. 235 inserita dal Cipe nella delibera del 2015 di approvazione del precedente progetto definitivo; interpretazione che nel collocare i cantieri ha privilegiato unicamente ragioni di sicurezza da rischi dell'ordine pubblico, trascurando del tutto la sicurezza dai rischi idrogeologici ed alluvionali.

 

Va detto subito che questa opzione non toglie le castagne dal fuoco alla piana di Susa, dove comunque avranno sede i mega-lavori di costruzione della linea all’aperto, della galleria di interconnessione verso Bussoleno, dell’area di sicurezza, della stazione internazionale, di tutte le pesanti modifiche alle statali, all’autostrada ed alla ferrovia attuale: tutti i relativi cantieri verrebbero solo ritardati di un paio d’anni.

C’è un unico pezzo di cantiere che verrebbe tolto da Susa: quello dedito al trattamento dello smarino e l’annesso cementificio per la costruzione dei conci armati da collocare nelle gallerie in costruzione. Queste due sezioni verrebbero traslate a Salbertrand, realizzando lì un mega-capannone presso la stazione di servizio della A32, in area a forte rischio di esondazione della Dora.

 

La variante in questione comporta delle complicazioni, in qualche caso notevoli, che i proponenti considerano accettabili in cambio di maggiori garanzie, dal loro punto di vista, circa l’inviolabilità del cantiere-fortino.
Riuscire a scavare il tunnel di base da Chiomonte implica di realizzare dalla Clarea un complesso di ben 7 gallerie di varia lunghezza ed ampiezza, con diverse funzioni tra cui quelle, a fine lavori, di percorsi di soccorso, ventilazione delle gallerie internazionali, intombatura di rocce amiantifere. Più gallerie, più smarino da movimentare e gestire, più inquinamento, più probabilità di rocce nocive, più dispersione di acqua (ancora a tunnel in esercizio si stima un residuante drenaggio continuo di 14 milioni di metri cubi all’anno)

 

Quella che con la variante esplode è la quantità dello smarino (sale a 4,5 milioni di metri cubi) e la sua movimentazione: i camion faranno Chiomonte-Susa-Salbertrand per portarlo al vaglio e torneranno con i conci in cemento in senso inverso. Totale 440.000 viaggi per complessivi 22 milioni di kilometri. Dal vaglio di Salbertrand lo smarino considerato non utile ripartirà (si dice via treno) verso Caprie e verso Torrazza Piemonte per riempire cave. La parte contenente amianto (sono attesi almeno 130.000 metri cubi, che sono solo quelli già noti presenti allo sbocco del tunnel a Susa) verrà intombata in apposita galleria in Clarea.

 

Durata prevista delle realizzazioni, a preventivo, circa 12 anni e mezzo; ma per poter partire occorre prima che si allarghi l’attuale area di cantiere interrompendo la via verso Giaglione ed espropriando nuovi terreni, al di qua e al di là del torrente Clarea, e che si costruiscano due svincoli dell’autostrada, necessari e riservati ai camion  ed agli altri mezzi di servizio per tutto il tempo dei lavori.

SCHEDE DESCRITTIVE DELLE PRINCIPALI IMPLICAZIONI DELLA VARIANTE:

 

L'ANALISI CRITICA DELLA VARIANTE NELL'AMBITO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

  • Osservazioni prodotte dalla Commissione tecnica dell'Unione comuni Bassa Val di Susa su:
    • Aspetti generali
    • Impatti sulle componenti flora, fauna e habitat
    • Componente rumore
    • Cantiere de La Maddalena: verifche idrauliche
    • Cantiere di Salbertrand: verifche idrauliche
    • Ponte NLTL nella piana di Susa: verifiche idrauliche
    • Gestione delle rocce verdi (potenzialmente amiantifere)
    • Movimentazione dei materiali da costruzione
    • Galleria Maddalena 1bis
    • Area industriale di Salbertrand
    • Quadro del dissesto geologico ed idrogeologico
    • Portate d'acqua drenate dal tunnel di base al portale di Susa est
    • Approvvigionamento idrico ed impatto sulle falde acquifere
    • Affidabilità del modello geologico
    • Gestione del materiale contenente amianto e piano di utilizzo dei materiali di scavo
    • PIano di sicurezza e coordinamento
    • Componente atmosfera: impatti su ambiente e salute

 

 

  • Osservazioni prodotte da Pro Natura Piemonte su:
    • Illegittimità di una procedura in parallelo con la Valutazione di Impatto Ambientale
    • Inaffidabilità del quadro progettuale
    • Contraddizioni del quadro programmatico
    • Omissioni del quadro ambientale

 

 

MATERIALI INFORMATIVI PRODOTTI DAL MOVIMENTO NO TAV

 

  1. Video della relazione dell'ing. Alberto Poggio "Panoramica, nuovi problemi e prospettive"
  2. Video della relazione dell'ing. Roberto Vela "Analisi tecnica della variante Telt"
  3. Video della relazione del Dr. Luca Anselmo "L'impatto sull'ambiente"