Sondaggi preliminari per la tratta Milano-Genova
25
Gennaio 2007: il Governo revoca, con un decreto, le concessioni di costruzione
sulle tratte TAV MI-VE e MI-GE
La revoca, inserita nel decreto sulle liberalizzazioni, riguarda lavori assegnati
senza gare di appalto (procedura contraria alle regole UE) per più di
10 miliardi di Euro sulle linee Milano-Venezia e Milano-Genova; sono lavori
"non ancora iniziati alla data di entrata in vigore della presente
legge, i cui corrispettivi, ancorché determinabili, non siano stati ancora
definiti": per essi dovranno ora essere indette regolari gare. Levata
di scudi da parte dei costruttori interessati, tra cui Impregilo e
Astaldi che potrebbero presentare ricorsi contro il provvedimento.
Mentre il Governo spera probabilmente di ottenere un ribasso dei costi dell'ordine
del 20%, il presidente della Confindustria denuncia la conseguenza di ulteriori
ritardi nella realizzazione delle infrastrutture.
Ex
Cirielli: prescrizione per il sen. Grillo
di Massimo Calandri da Repubblica del 7/2/06
“Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione”. Il gup genovese
ha chiuso così il processo per truffa aggravata sull´Alta Velocità,
relativo all’iter progettuale della linea ferroviaria ad Alta Velocità
Milano-Genova (Terzo Valico), che riguardava Luigi Grillo, senatore di Forza
Italia, e mezza dozzina di manager ed imprenditori: Marcellino Gavio, Ercole
Incalza, Massimo Palliccia, Mario Nicolini, Rosario Alessandrello e Bruno Giacomo
Binasco.
Terzo
Valico, le proposte alternative
(Dalla conferenza stampa del 13/12/2005)
Ospitiamo sul nostro sito il documento in cui il movimento di opposizione
al TAV Genova-Milano aggiorna l'analisi critica del progetto "Terzo Valico"
e presenta dettagliate soluzioni trasportistiche alternative.
TAV:
Terzo valico a peso d’oro (scusate, ma chi paga?)
Di Stefano Lenzi da Il Secolo XIX del 7-8-05
Lenzi, responsabile dell’Ufficio istituzionale del WWF Italia, commenta la parte
di delibera approvata dal CIPE per il Terzo Valico nella seduta del 3 Agosto
2005 e si chiede: a quale titolo lo Stato vuole tirar fuori altri 148 milioni
di euro? E’ mai possibile che per una tratta ferroviaria di 54 km circa si debbano
spendere 5 miliardi e 167 milioni di euro?
Ma il bello è capire da dove li tirano fuori: Rete Ferroviaria Italiana
non ce l'ha. E’ la stessa domanda che molti di noi si fanno a proposito degli
altri 2 miliardi e 300 milioni di euro che nella medesima delibera il CIPE stanzia
per la tratta Settimo-Bussoleno della Torino-Lione.
Tav,
nuovo stop per i fondi al terzo valico e alla Milano-Verona
Da Il Sole 24 ore del 27/2/05, pagina 9
Nuove perplessità sulla possibilità di integrare il piano di finanziamento
della Torino-Milano-Napoli con le due nuove linee arrivano da Ispa, dal Tesoro
e dalla Ragioneria generale. Il rapporto fra ricavi e costi nel periodo di piano
è, per le due opere, inferiore al 20% e questo sbilancia l'intero piano.
L'altro problema che pure rischia di pesare sul piano Ispa è quello delle
tariffe: oggi il pedaggio medio pagato da Trenitalia a Rfi per l'uso delle infrastrutture
è di 2/3 euro per treno/chilometro per i passeggeri e di 1,5 euro per
le merci; con l'entrata in esercizio dell'Alta velocità, il piano Ispa-Tav
prevede che questi pedaggi passino a 12 euro per treno/chilometro nei passeggeri
e 6 euro per le merci, scaricandosi sulle tariffe. O si formula un piano di
adeguamento graduale o il contributo integrativo a carico dello Stato dopo il
2009 rischia di inpennarsi, con la creazione di nuovo debito pubblico.
Terzo
Valico sul binario morto
di Eugenio Agosti (da il Secolo XIX del 23/4/04)
Dopo la procedura d'infrazione contestata il 31/3/2004 per gli appalti non a
norma, Bruxelles invia a Lunardi una lettera di sospensione dei pagamenti. Lo
stop ai contributi europei riguarda, oltre al Terzo Valico (linea Genova-Milano-Zurigo),
anche tratte delle linee Lione-Torino-Trieste e Monaco-Brennero-Verona-Palermo.
Il Governo italiano si è limitato a definire labile e dal fondamento
documentale incerto la contestazione della commissione europea
Diktat
Ue sul Terzo valico «Fate gare d'appalto europee»
di F. M. F. (da Il Secolo XIX 1/4/04)
Dopo svariati avvertimenti, Bruxelles fa partire il "siluro" e punta
il dito su lavori per i quali la «fase di costruzione» non è
stata ancora avviata, ossia Terzo Valico ligure-lombardo e Milano-Verona: la
Commissione Ue ha infatti deciso di inviare all'Italia un «parere motivato»
sulle procedure usate dalla sua amministrazione ferroviaria per affidare alla
TAV appalti di costruzioni delle linee ad alta velocità, in quanto la
norma che riserva gli appalti a sole società italiane viola “i
principi di libertà di stabilimento e di fornitura dei servizi ancorati
negli articoli 43 e 49 dei Trattati europei” (vedi anche
Infrazione-UE-appalti-31-3-04).
Un
altro inciucio europeo
Il 10 Marzo 2004 il Parlamento europeo decideva di escludere alcune opere (tra
cui il Ponte di Messina e la ferrovia Marsiglia-Torino) dalla lista delle 30
classificate come prioritarie; pochi giorni dopo il Consiglio europeo ribaltava
la decisione, sottostando ai diktat dei singoli Governi che lo compongono e
che sono a loro volta portatori di interessi dei gruppi di potere. Intanto Comitati
ed Associazioni ricorrono estesamente contro le delibere di approvazione di
progetti preliminari in base alla Legge obiettivo, dopo che questa è
stata recentemente rinviata alla Corte costituzionale dal TAR di Catania.
Diffida
per l' avvio delle opere accessorie al terzo valico
La diffida, firmata il 10/2/2004 da WWF, Italia Nostra e Legambiente Piemonte,
è stata inviata ai Ministeri dell’ Economia e delle Finanze, dei
Trasporti e delle Infrastrutture, alle Ferrovie delle Stato (Italferr, Rfi e
Tav) oltre che al general contractor Cociv: non siano autorizzate cantierizzazioni,
escavazioni di cunicoli esplorativi (Val Lemme e Castagnola) ed attivazioni
di cave e depositi prima dell’ approvazione del progetto definitivo (che
dovrebbe avvenire fra circa un anno) e in ogni caso, prima che le stesse siano
state sottoposte a procedure di valutazione di impatto ambientale regionale.
Processo
per il Terzo Valico
Comunicato: il WWF ammesso come parte civile (dicembre 2003)
Fra gli imputati appaiono nomi eccellenti, quali il senatore ligure Luigi Grillo, all'epoca sottosegretario al Bilancio e oggi presidente di una Commissione del Senato, Ettore Incalza, ex amministratore delegato della TAV e oggi braccio destro del ministro Lunardi e delegato del Governo italiano per la redazione della lista prioritaria europea delle Opere pubbliche, gli imprenditori Marcellino Gavio, Bruno Binasco e Rosario Alessandrello, oltre ai dirigenti Italferr Massimo Palliccia e del COCIV Mario Nicolini.
Il Terzo
Valico: truffa aggravata
dal Corriere della Sera di Venerdì 7 Febbraio 2003
Questa vicenda parte da lontano, ma ebbe una accelerazione all'epoca dei famosi "fori pilota", in realtà tronconi di vere e proprie gallerie in zona Fraconalto e Voltaggio. Allora i Comitati denunciarono l'assurdità di questo avvio di Terzo Valico, motivato con le "indagini geologiche", privo di una progettazione complessiva e con il parere negativo del V.I.A. All'inizio del 1998 il WWF di Genova presentò una denuncia documentatissima sull'assurdità dei lavori in corso e qualche mese dopo i carabinieri provvidero a chiudere i cantieri. Processo per il Terzo Valico Comunicato: il WWF ammesso come parte civile (dicembre 2003) Fra gli imputati appaiono nomi eccellenti, quali il senatore ligure Luigi Grillo, all'epoca sottosegretario al Bilancio e oggi presidente di una Commissione del Senato, Ettore Incalza, ex amministratore delegato della TAV e oggi braccio destro del ministro Lunardi e delegato del Governo italiano per la redazione della lista prioritaria europea delle Opere pubbliche, gli imprenditori Marcellino Gavio, Bruno Binasco e Rosario Alessandrello, oltre ai dirigenti Italferr Massimo Palliccia e del COCIV Mario Nicolini.