TERZO VALICO
E LA TRUFFA AGGRAVATA
Dal "Corriere della sera" di venerdì 7 febbraio 2003
"Truffa aggravata, da
100 miliardi di lire, ai danni dello Stato nel completamento dell'iter progettuale
della linea ferroviaria ad Alta Velocità Milano-Genova. E' questa l'ipotesi
di reato per la quale la Procura di Milano, depositando gli atti a conclusione
della indagine, procede contro il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, attuale
presidente della Commissione Lavori pubblici al Senato; contro l'ex amministratore
delegato della TAV Ettore Incalza, oggi consulente del ministro Lunardi; contro
il rappresentante del Co.civ Mario Nicolini; contro il dirigente Italferr Massimo
Palliccia; contro gli imprenditori beneficiati dall'indebito stanziamento di
100 miliardi, ovvero Marcellino Gavio e Bruno Binasco rappresentanti della ditta
ITINERA e contro Rosario Alessandrello per il Consorzio Tecnimont.
I risultati dell'inchiesta dei pubblici ministeri Fabio De Pasquale e Paolo
Jelo contestano le procedure con le quali questo fiume di soldi è sgorgato
a partire dal dicembre 1993, allorchè il consorzio Co.civ propone l'esecuzione
di una campagna di indagini geologiche. Nel mirino della Procura è finita
anche la stipulazione, avvenuta il 16 giugno 1995, di una aggiunta alla convenzione
TAV-Co.civ nella quale si conveniva di integrare i 155 miliardi già concessi
nel 1992, con una ulteriore erogazione di 100 miliardi.
Su questo secondo aspetto esitono due ombre:
1°- le opere geologiche previste come indagini suppletive sarebbero state
nella realtà del tutto inutili e produttive di danno ambientale;
2°- il finanziamento risulta comunque gonfiato in misura superiore al 100
per cento".
Questa vicenda parte da lontano, ma ebbe una accelerazione all'epoca dei famosi
"fori pilota", in realtà tronconi di vere e proprie gallerie
in zona Fraconalto e Voltaggio. Allora i Comitati denunciarono l'assurdità
di questo avvio di Terzo Valico, motivato con le "indagini geologiche",
privo di una progettazione complessiva e con il parere negativo del V.I.A. Allora
le province di Genova e Alessandria, con tanto di visite ufficiali da parte
dei loro presidenti, inneggiarono all'avvio della Milano-Genova e gli ambientalisti
che ponevano qualche riserva sulle motivazioni e sulle procedure vennero definiti
dal signor Palenzona (Presid. Prov. Di Alessandria – ndr) "asini
raglianti".
A quanto pare il loro raglio era assai più limpido del nitrito dei cavalli
di razza che si spintonavano per avere il privilegio di entrare, con tanto di
elmetto giallo sul cranio, nei "fori pilota" ad inaugurare e benedire
ogni metro di avanzamento sulla strada della distruzione ambientale.
All'inizio del 1998 il WWF di Genova
presentò una denuncia documentatissima sull'assurdità dei lavori
in corso e qualche mese dopo i carabinieri provvidero a chiudere i cantieri.
Nell'estate del 2001 la Procura di Milano
convoca testimoni ed imputati e soprattutto mette a confronto Grillo e Necci.
Poi non si seppe più nulla della vicenda;
il Co.civ venne estromesso dal Centrosinistra e successivamente richiamato dal
governo Berlusconi a gestire la questione Terzo valico. L'Europa
si oppose non essendo stato espletato un regolare appalto internazionale come
prevede la normativa Comunitaria.
Ora, all'improvviso, la conclusione
dell'indagine con la denuncia di truffa aggravata