Il mito dell’Alta Velocità in Italia: grande opera, grandi appetiti

Quella dell’Alta velocità è una faccenda complicata in cui la trama delle vicende politico-istituzionali, legate all’assetto contrattuale e finanziario, si confonde con quella giudiziaria; un affare di quelle dimensioni aveva bisogno di molte coperture, di vasti consensi, non poteva scontentare nessuno…

Estratto da "Trasferimento di ricchezza all'interno del corpo sociale per mezzo del controllo politico del denaro pubblico" - Novembre 2008
(Dai poveri dei paesi ricchi ai ricchi dei paesi ricchi)
Dal Testo di riferimento per l'intervento del prof. Claudio Cancelli alla serata La Crisi economica e le Grandi Opere (Alpignano, 21/11/08) nell'ambito del forum "Grande Cortile 3".
"Ma con chi se la prende, questo che nel suo discorso mescola insieme forze diverse - le banche, le cooperative di costruzione, i partiti politici di destra e di sinistra, i sindacati confederali, la delinquenza organizzata, i Bersani, i Casini, i Lunardi, che notoriamente figurano come avversari - nemici non più dopo l'avvento di Veltroni - sul palcoscenico della politica?"

Prodi, Di Pietro e il TAV (raccolta di pagine dal celebre libro del giudice Imposimato) -15/01/07
La farsa dei finanziamenti privati non funzionava più, e con la Finanziaria 2007 il Governo ha ufficialmente inserito nel debito pubblico la spesa per realizzare le linee TAV. Si tratta, per ora, di circa 13 miliardi di Euro relativi agli anni passati e di un anticipo di altri 8 per completare le tratte già in costruzione (non considerando, dunque, la Torino-Lione).
Sono cifre enormi, è vero, anche per il fatto che da noi un Kilometro di TAV costa 3-4 volte rispetto a Spagna e Francia. Un recente articolo de L’Espresso ha riscoperto la “misteriosa” anomalia fatta di sprechi, tempi infiniti, appalti gonfiati. Su questi aspetti aveva indagato, già nel 1995-96, la Commissione Antimafia; il giudice Ferdinando Imposimato aveva poi raccolto i contenuti dell’inchiesta nel libro Corruzione ad Alta Velocità (1999).
Oggi c’è un nuovo tentativo di fare luce: da Ottobre 2006 giace in Parlamento una proposta di Legge per istituire un’apposita Commissione Parlamentare d’inchiesta sul progetto TAV. Sarà interessante seguirne gli sviluppi, in un contesto politico-imprenditoriale che dal ’99 ad oggi non pare affatto migliorato; nell’attesa abbiamo pensato di andare a recuperare dal libro di Imposimato la cronaca delle indagini relative a due figure che oggi sono tornate ad occuparsi di TAV ai massimi livelli: Romano Prodi ed Antonio Di Pietro, rispettivamente Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture. Abbiamo semplicemente ritagliato i brani in questione e messo il tutto in questa nostra raccolta. Buona lettura e buona meditazione.

Proposta di Legge per una Commissione parlamentare d’inchiesta sul TAV (n. 1768 del 5/10/06)
Un gruppo di deputati e senatori, tra cui anche degli esterni alla “sinistra radicale”, ha presentato alla Camera la proposta di legge per la “Istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul progetto Treni ad Alta Velocità”. L’idea, già avanzata a Luglio scorso dall’ex sindaco di Torino Diego Novelli sul Manifesto , è stata ora concretizzata per iniziativa dell’on. Marilde Provera (PRC). [Vedi il testo della proposta di Legge (pdf)]

Proposta una commissione parlamentare di inchiesta sul TAV
Attraverso il sito web www.ilcantiere.org il 21/6/06 Diego Novelli, a nome dell’associazione, propone l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul TAV che indaghi su assegnazione degli appalti, lievitazione dei costi, punti oscuri, falsi e truffe che hanno caratterizzato le vicende dell’alta velocità in Italia dal 1991 ad oggi.

Così la gestione dei Romiti ha truccato i conti di Impregilo
di Andrea Greco da Repubblica del 14/2/06
La pubblica accusa di Monza chiede il rinvio a giudizio dei vertici di Impregilo (il presidente Paolo Savona, l´a.d. Piergiorgio Romiti) per falso in bilancio e aggiotaggio informativo; si vuole però anche capire la regolarità dell´appalto per il ponte sullo Stretto.

Ex Cirielli: prescrizione per il sen. Grillo
di Massimo Calandri da Repubblica del 7/2/06
“Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione”. Il gup genovese ha chiuso così il processo per truffa aggravata sull´Alta Velocità,
relativo all’iter progettuale della linea ferroviaria ad Alta Velocità Milano-Genova (Terzo Valico), che riguardava Luigi Grillo, senatore di Forza Italia, e mezza dozzina di manager ed imprenditori: Marcellino Gavio, Ercole Incalza, Massimo Palliccia, Mario Nicolini, Rosario Alessandrello e Bruno Giacomo Binasco.

Ponte sullo stretto: vincerà Impregilo
di Luca Fazzo e Ferruccio Sansa da Repubblica del 3/11/05
I giudici di Monza stavano registrando le conversazioni telefoniche dei vertici di Impregilo nell'ambito di un'inchiesta per falso in bilancio e false comunicazioni sociali; dall’estate varie telefonate iniziano a riguardare la gara d’appalto per il ponte di Messina (3,88 miliardi di euro): in una di queste l’economista Carlo Pelanda confida a Paolo Savona, presidente di Impregilo, di aver saputo da Marcello dell’Utri che sarà la sua azienda a vincere. Così sarà, in effetti, il 13 ottobre.

Incubo TAV
di Marco Cedolin - Novembre 2005
La storia che voglio raccontarvi parla di grandi capitali e di piccoli uomini, di treni che correranno vuoti a 300 km/h dentro a gallerie scavate nell’uranio, di società private costituite con il denaro pubblico, piramidi di Cheope fatte di smarino e grattacieli di fibre d’amianto, di cittadini che difendono i propri diritti additati come canaglie e di canaglie senza scrupoli che si fingevano persone attente all’ambiente e ai diritti dei propri cittadini, di sindaci bastonati dalla polizia in una Valle decisa a resistere all’ennesimo stupro del proprio territorio, di come un grande investimento non produrrà altro che impoverimento, di quando le parole degli esperti vengono trasformate in sussurri ed il biascicare incompetente dei politici assurge a realtà incontrovertibile.

TAV, illegalità e corruzione: intervista al giudice Imposimato
di Davide Pelanda da Carta - 5/7/05
L’ex giudice ed ex senatore PDS Ferdinando Imposimato ripercorre le severe denunce contenute nel suo libro “Corruzione ad Alta Velocità”: le interrogazioni parlamentari cadute nel vuoto, le indagini in seno alla Commissione Antimafia che confermavano sia la salda presenza della criminalità organizzata nelle opere pubbliche, sia le manovre di grandi faccendieri nei confronti dei politici (fino all’80% del costo del TAV destinato alle mazzette).
Dalle sue parole emerge ancora oggi l’amarezza per il fatto che la sua relazione non sia mai stata discussa in Commissione e per essere stato ostentatamente lasciato solo anche dai colleghi di centro-sinistra. "Solo molto tempo dopo - scrive nel volume Imposimato - sarei venuto a conoscenza del fatto che Prodi, fino al 1993, anno della nomina alla presidenza dell'IRI, era stato garante dei lavori dell'Alta Velocità, cioè uno dei controllori di quello scandalo. E anche che, secondo il magistrato romano Giuseppa Geremia, Prodi aveva fatto sì che una società da lui stesso creata, la Nomisma, potesse beneficiare di consulenze miliardarie proprio sull'Alta Velocità".

Probabilmente l’esempio più eclatante, al momento, di potenziale “impatto criminale” delle grandi opere.
Le mani della mafia sullo stretto
Marino Bisso, Salvo Palazzolo e Attilio Bolzoni su Repubblica del 12/2/2005
All’ inizio del 2005 si è alla gara d’appalto per il ponte. La DIA di Roma scopre il tentativo di infiltrazione della mafia internazionale per finanziare quest’opera, ma anche altri maxi appalti per ferrovie e autostrade, con 5 miliardi d Euro provenienti dal traffico di droga: ne scaturiscono 5 ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa in Canada, Inghilterra, Francia e Italia. La mente è un boss che dirige dalla cella del carcere di Montreal; il braccio operativo un distinto ottantenne, “esperto di appalti internazionali”, che aveva già realizzato il villaggio olimpico di Montreal e altre infrastrutture negli Emirati Arabi. Viste le dimensioni del fenomeno si richiede ora un salto di qualità nell’inchiesta, che dovrà poter puntare ai livelli alti della criminalità organizzata, alle eventuali collusioni con le grandi imprese preposte alla realizzazione e con il mondo politico e governativo.

Le origini, i retroscena, la verifica, il ripensamento
di Stefano Lenzi, responsabile Ufficio istituzionale e legislativo del WWF (documento estratto dal dossier presentato al convegno “La cura del ferro e l’arco alpino” - Milano 21 Maggio 2004)
In queste pagine si comincia a decrivere il super-sistema approntato per gestire il super-business, facendo nomi e cognomi: gli intrighi di grandi imprese, le compiacenze di tanti, tanti politici, lo zampino della criminalità organizzata. L’autore fa spesso riferimento all’inchiesta contenuta nel libro “Corruzione ad Alta Velocità”, vera pietra miliare dell’analisi su attuali perversi rapporti tra imprenditoria, politica e camorra (F. Imposimato: "Corruzione ad alta velocità" Edizioni Nuova Koinè: vedi scheda di presentazione e articoli di sintesi del libro).

La leggenda del corridoio Lisbona-Kiev
di Marco Ponti, docente di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano
Il leggendario Corridoio 5 dovrebbe collegare Ovest e Est Europa passando per Trieste.
L’impatto del progetto sui traffici di lunga distanza è scarso, eppure ogni ipotesi alternativa è vista come un tentativo di isolare l’Italia.
Sarebbe però più efficace sostenere le richieste con analisi economiche serie e non con motivazioni geopolitiche peregrine.

Due (inutili) commissioni di verifica del progetto AV
Di Alfredo Drufuca (Società di ingegneria dei trasporti Polinomia)
Nel ‘97 un gruppo di lavoro interministeriale (Ambiente e Trasporti) conclude un mandato di verifica dei progetti Torino-Milano-Venezia e Genova-Milano suggerendo di abbandonare la logica dell’infrastruttura ad Alta Velocità, in assenza di una vera analisi della domanda e di una seria dimostrazione di fattibilità tecnico-economica. Viene allora nominata una seconda commissione, “meno indipendente”, che aggiusta un po’ il tiro, ma non smentisce sostanzialmente le indicazioni precedenti.
Poi Torino si aggiudica le Olimpiadi invernali del 2006, e la realizzazione della linea TAV verso Milano viene avviata per … evidenti motivi di urgenza.

Pianificazione e valutazione delle infrastrutture in Italia
Di Marco Brambilla, Stefano Erba e Marco Ponti, del Politecnico di Milano
Un corposo lavoro tecnico di analisi sulla politica nazionale dei trasporti (1983-2003), con particolare riguardo al quadro delle grandi opere strategiche (CIPE 2001); una conseguente analisi economico-finanziaria indipendente su progetti inseriti nella Legge-Obiettivo, quali il ponte di Messina e le tratte ferroviarie TAV-TAC Venezia-Trieste, Salerno-Sicilia, Verona-Brennero, Torino-Lyon.