"Ponte sullo Stretto: vincerà
Impregilo"
Telefonata
intercettata prima dell'appalto: me l'ha detto Dell'Utri
Verifiche
dei pm di Monza sulla conversazione tra il presidente della società e un amico
economista vicino al deputato forzista
di Luca Fazzo e Ferruccio Sansa
da Repubblica del 3/11/05
MILANO - "La gara per il ponte sullo Stretto la vincerà
Impregilo". Quando i pm di Monza hanno letto i brogliacci delle
intercettazioni telefoniche sono rimasti colpiti. Il colloquio intercettato
infatti si svolge tra Paolo Savona - al momento dell'intercettazione presidente
di Impregilo, una delle due cordate in gara per il ponte - e Carlo Pelanda,
economista e amico di Savona. Una frase che ha sollevato l'attenzione degli
inquirenti anche perché al telefono Pelanda sostiene di avere saputo da
Marcello Dell'Utri del probabile esito della gara per l'appalto più costoso mai
assegnato in Italia. Sarebbe stato il senatore di Forza Italia a dare
assicurazioni in tal senso. In effetti, il 13 ottobre la gara è stata vinta da
Impregilo.
La frase di Pelanda a Savona viene captata per caso. I microfoni
degli investigatori stavano registrando le conversazioni telefoniche dei
vertici di Impregilo (oggi rinnovati) nell'ambito di un'inchiesta per falso in
bilancio e false comunicazioni sociali che si trascina da tempo, e nella quale
sono indagati a vario titolo Paolo Savona e Pier Giorgio Romiti, figlio dell'ex
presidente di Fiat. Il sostituto procuratore Walter Mapelli e il suo capo, il
procuratore di Monza Antonio Pizzi, al ponte non ci pensano nemmeno. Ma, a
partire dalla fine dell'estate, molte delle comunicazioni registrate iniziano a
riguardare proprio la gara: sono le settimane decisive, è in gioco l'appalto
del secolo, un'opera da 3,88 miliardi di euro. In lizza sono rimasti soltanto
due concorrenti, dopo il ritiro delle cordate straniere: Impregilo e Astaldi.
Per entrambi i concorrenti è una partita decisiva. L'affare è
colossale sia che il ponte venga costruito, ma anche (o soprattutto, come
sostengono in molti) che resti sulla carta, visto che il contratto prevede una
penale stratosferica in caso di recesso da parte dello Stato (il 10 per cento
dell'importo totale, cioè 388 milioni, più le spese già affrontate dal general
contractor) dopo la definitiva approvazione dell'opera prevista per il 2006.
Così le telefonate, i contatti a tutti i livelli sono incessanti. Nulla, però,
di penalmente rilevante.
Poi arriva quella telefonata che gli investigatori ascoltano e
riascoltano. Che passano ai pubblici ministeri. Pizzi e Mapelli si consultano a
lungo sul da farsi. E alla fine, nel corso di un interrogatorio di Paolo
Savona, gli domandano: "Il professor Pelanda le ha detto che voi avreste
vinto la gara per il ponte. Come faceva a saperlo? E Marcello Dell'Utri che
cosa c'entra?". Savona risponde: "Era una legittima previsione:
Pelanda mi stava spiegando che noi eravamo obiettivamente il concorrente più
forte". I pm di Monza, tuttavia, sono convinti di avere in mano altri
elementi per nutrire qualche dubbio sulla gara di aggiudicazione.
Paolo Savona e Carlo Pelanda (economista ed editorialista del Foglio
e del Giornale) si conoscono da anni, hanno scritto libri insieme,
niente di strano che si sentano e che parlino anche del Ponte. Ma Pelanda
chiama in causa il suo amico Marcello Dell'Utri, senatore di Forza Italia,
stretto collaboratore di Berlusconi. Anche Pelanda e Dell'Utri si conoscono:
Pelanda è stato presidente dell'associazione "Il Buongoverno",
fondata proprio dal senatore.
In Procura c'è molta cautela: non si vuole danneggiare Impregilo,
la più grande impresa della zona, soprattutto adesso che i vertici coinvolti
nell'inchiesta sono cambiati. Ma da quelle parole e dagli altri elementi
raccolti, il procuratore Antonio Pizzi (già noto per essersi occupato delle
inchieste sul Banco Ambrosiano e le Bestie di Satana) potrebbe decidere di
avviare un'inchiesta per turbativa d'asta. E se questa inchiesta venisse aperta
nel fascicolo potrebbe comparire anche un altro nome importante: quello dell'ex
presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che figura nei brogliacci delle
intercettazioni per alcuni contatti con Pelanda. L'ex presidente e l'economista
sono infatti in buoni rapporti. Pelanda è stato consigliere della Presidenza
della Repubblica (mentre oggi risulta consulente del ministro della Difesa
Antonio Martino).
A questo si riferiva lo stesso Cossiga quando, durante la puntata
di Porta a Porta del 5 ottobre, ha rivelato: "Sono stato intercettato da
un pm mentre parlo con un mio amico che brigava per ottenere gli appalti del
Ponte".