Comunicato
stampa congiunto (12/4/07) di CCC5, WWF
sez. Isontina, Società Speleologica Italiana, Federazione speleologica
regionale FVG, Circolo E.Curiel dell’ARCI di San Canzian d’Isonzo,
in merito all'iniziativa di confronto con molti Sindaci dell’Isontino,
Bassa Friulana e Carso Triestino sul nuovo tracciato dell’Alta velocità
del Corridoio 5 (venerdì 13 aprile alle ore 17.00 nella Sala della
Biblioteca di Monfalcone, in via Ceriani 10)
TAV,
appalti taglia-costi
di Camilla Ferroda L’Arena del 4/2/07 – pag 26 – Cronaca di Verona
e Provincia
Secondo il viceministro dei trasporti, Cesare De Piccoli, il Governo la scorsa
settimana ha deciso di revocare le concessioni sulle tre tratte Milano-Verona,
Verona-Padova e Genova-Milano (cancellando attraverso decreto legge i contratti
stipulati con i General Contractor dal governo Berlusconi) per fermare lo
sperpero di denaro pubblico.
Dice il viceministro: "I lavori saranno riassegnati attraverso pubblica
gara d’appalto, e questo permetterà di abbattere i costi almeno
di un 20 per cento. Finalmente, si comincia a ragionare. il Senato ha deciso
di istituire una commissione d’indagine per cercare le cause di tanta
spesa e verificare le eventuali responsabilità di chi non ha controllato
e ha permesso che lo Stato si indebitasse in maniera assurda per la grande
opera ferroviaria"
Ma non c'è un ripensamento, anzi: si rivendica a questo Governo maggiori
celerità ed efficacia rispetto al precedente.
25
Gennaio 2007: il Governo revoca, con un decreto, le concessioni di costruzione
sulle tratte TAV MI-VE e MI-GE
La revoca, inserita nel decreto sulle liberalizzazioni, riguarda lavori assegnati
senza gare di appalto (procedura contraria alle regole UE) per più
di 10 miliardi di Euro sulle linee Milano-Venezia e Milano-Genova; sono lavori
"non ancora iniziati alla data di entrata in vigore della presente
legge, i cui corrispettivi, ancorché determinabili, non siano stati
ancora definiti": per essi dovranno ora essere indette regolari
gare. Levata di scudi da parte dei costruttori interessati, tra cui Impregilo
e Astaldi che potrebbero presentare ricorsi contro il provvedimento.
Mentre il Governo spera probabilmente di ottenere un ribasso dei costi dell'ordine
del 20%, il presidente della Confindustria denuncia la conseguenza di ulteriori
ritardi nella realizzazione delle infrastrutture.
Lettera
aperta del CCC5 al Consiglio Provinciale di Udine (4/1/07 - pdf
22Kb)
Per la nuova tratta TAV
in Friuli Venezia Giulia il rapporto costi/benefici è estremamente
negativo mentre le linee regionali esistenti sono ampiamente sottoutilizzate
(neanche al 50% della loro capacità di trasporto), così come
gli snodi logistici (caso eclatante lo scalo di Cervignano). Le decisioni
che il Consiglio provinciale ha preso in merito, nella seduta del 18 dicembre
2006, non sono perciò sufficienti per affrontare adeguatamente i problemi
dei trasporti ferroviari in regione, quando l’unica alternativa ragionevole
all’Alta Velocità consiste nell’ammodernamento e nel potenziamento
delle linee esistenti, nell’integrazione logistica, nell’impiego
più razionale delle infrastrutture esistenti, tutte quelle misure che
vengono indicate con l’espressione “opzione zero” (che dunque
non consiste nel “non fare nulla”, come si vuol far credere).
I cittadini si attendono parole chiare e atteggiamenti trasparenti. Il Comitato
vi invita pertanto a intraprendere la strada dell’aperto confronto pubblico
Comunicato
stampa congiunto (13/12/06) di WWF sez. Isontina, Società
Speleologica Italiana, Comitato Contro il Corridoio 5
A breve i Consigli comunali di Ronchi dei Legionari e Monfalcone saranno chiamati
a discutere sulla dismissione dei pozzi di captazione idrica del ramo Sud
dell'acquedotto: sono localizzati nella vasta area verde situata davanti all'aeroporto
di Ronchi, dove si vorrebbe far sorgere un enorme polo intermodale (tassello
della grande piattaforma logistica?), legato alla previsione di una linea
ferroviaria ad Alta Velocità. Ma per la tratta TAV in questione si
è ancora in attesa di un nuovo progetto preliminare, che dovrà
essere sottoposto a Valutazione d'Impatto Ambientale (il precedente aveva
ottenuto parere negativo dai 9 Consigli comunali interessati e dai ministeri
dei Beni Culturali e dell'Ambiente, con seri dubbi sulla fattibilità
tecnica dei lunghissimi tunnel che avrebbero dovuto perforare il Carso triestino).
Inoltre per le merci esiste già in zona un Polo intermodale denominato
Cervignano Smistamento, che attualmente opera largamente al di sotto delle
proprie potenzialità.
Preliminare
TAV Ronchi-Trieste bocciato dal Ministero dell’Ambiente ANSA del 29-4-05
In una conferenza stampa Legambiente ha annunciato che la Commissione VIA
del Ministero dell’Ambiente ha respinto il preliminare della tratta
TAV Ronchi dei Legionari-Trieste, non solo per le carenze strutturali del
progetto, ma anche in base all' esame delle osservazioni presentate dalle
associazioni e dagli enti locali; l’impatto ambientale era particolarmente
grave in relazione alla natura carsica del suolo ed all’assetto idro-geologico
del territorio.
Stante questa significativa vittoria dell’opposizione all’opera,
a RFI toccherà di presentare un nuovo progetto.
Appello
contro la realizzazione del Corridoio 5
(Lanciato da CCC5 –Comitato Contro Corridoio 5 di Monfalcone,
Gorizia e Trieste - Maggio 2005)
I Comitati contro il TAV attivi nel Friuli hanno redatto un documento che
ripropone con grande efficacia ragioni di opposizione ad una nuova linea AV-AC
sia di ordine locale (progetto preliminare della tratta Ronchi dei Legionari-Trieste),
sia di ordine generale.
E’ un importante testo di riferimento, che rivela una forte sintonia
di analisi e di proposta con le posizioni che in materia ambientale, sociale
ed economica esprime l’opposizione popolare presente nelle altre Regioni
italiane coinvolte nel progetto del corridoio 5.
Tav,
nuovo stop per i fondi al terzo valico e alla Milano-Verona
Da Il Sole 24 ore del 27/2/05, pagina 9
Nuove perplessità sulla possibilità di integrare il piano di
finanziamento della Torino-Milano-Napoli con le due nuove linee arrivano da
Ispa, dal Tesoro e dalla Ragioneria generale. Il rapporto fra ricavi e costi
nel periodo di piano è, per le due opere, inferiore al 20% e questo
sbilancia l'intero piano. L'altro problema che pure rischia di pesare sul
piano Ispa è quello delle tariffe: oggi il pedaggio medio pagato da
Trenitalia a Rfi per l'uso delle infrastrutture è di 2/3 euro per treno/chilometro
per i passeggeri e di 1,5 euro per le merci; con l'entrata in esercizio dell'Alta
velocità, il piano Ispa-Tav prevede che questi pedaggi passino a 12
euro per treno/chilometro nei passeggeri e 6 euro per le merci, scaricandosi
sulle tariffe. O si formula un piano di adeguamento graduale o il contributo
integrativo a carico dello Stato dopo il 2009 rischia di inpennarsi, con la
creazione di nuovo debito pubblico.
Prima scoperta di cantieri
TAV utilizzati come nuova opportunità per smaltire abusivamente rifiuti
pericolosi Il traffico dei veleni. Sequestrati i binari
dell’alta velocità
di Sabrina Tomè da Il Mattino di Padova del 23/2/2005
Tramite il Corpo Forestale dello Stato la Procura di Venezia ha scoperto un
traffico illegale di rifiuti tossici: mescolati ai conglomerati cementizi
della ditta C&C finivano nelle massicciate e nei cavalcavia della linea
TAV in costruzione, creando gravi pericoli per la salute dei residenti e dei
lavoratori addetti. C’è anche l’ulteriore rischio di rilascio
di materiali microinquinanti nelle sottostanti falde acquifere: il danno ambientale
assumerebbe in tal caso proporzioni gigantesche.