Comunicato stampa
WWF sez. Isontina Società Speleologica
Italiana Comitato Contro il Corridoio 5
I consiglieri comunali di Monfalcone e Ronchi
dei Legionari
dicano NO alla cementificazione delle aree verdi
davanti all'Aeroporto
A breve i Consigli comunali di Ronchi dei Legionari e Monfalcone saranno
chiamati a discutere sulla dismissione dei pozzi di captazione idrica del ramo
Sud dell'acquedotto, che attualmente riforniscono di acqua potabile il Comune
di Monfalcone e che hanno una portata di 250 litri al secondo. In seguito a
questa operazione Monfalcone sarà collegata al ramo Nord dell'acquedotto che
attualmente rifornisce la città di Trieste sul quale sarà attivato un nuovo
pozzo, il n. 16, più profondo e con portata di 300 litri/secondo.
Al termine di questa complessa
operazione per Trieste e Monfalcone saranno disponibili 2400 litri al secondo
(contro i 2350 attuali), tutti provenienti dal ramo Nord, vale a dire 600
litri/secondo in meno di quanto il Piano Generale per gli Acquedotti del 2005
prevedeva per la sola città di Trieste. E' da ricordare inoltre che il VI
aggiornamento dell'Acquedotto dell'Isonzo prevedeva di mantenere in funzione i
pozzi davanti all'Aeroporto almeno come fonti di emergenza per la città di
Trieste, per i periodi di siccità come quella verificatesi nell'estate del
2003. L'intera operazione prevede una spesa di 2.900.000 Euro + IVA, ripartita
tra Regione e ACEGAS.
A
cosa risponde la volontà di privarsi di questi pozzi d'acqua?
I
pozzi che si vogliono dismettere sono localizzati nella vasta area verde
situata davanti all'aeroporto di Ronchi, dove si vorrebbe far sorgere un enorme
polo intermodale, legato alla previsione di una linea ferroviaria ad Alta
Velocità. E' quindi evidente che questo complesso e costosissimo intervento è
finalizzato a 'liberare' l'area in cui s'intende costruire il Polo Intermodale.
Nell'Intesa
di programma tra il Ministero dell'Economia e Finanze e la Regione, del
novembre 2004, si legge infatti che "il Polo intermodale di Ronchi dei
Legionari rappresenta, nella programmazione regionale in materia di trasporti,
il centro dell'intermodalità regionale passeggeri in coordinamento con l'alta
velocità ferroviaria sulla tratta Ronchi Sud Trieste". Si deve però
considerare come questo progetto ferroviario sia tutt'altro che definito. Della
tratta Portogruaro-Ronchi a tutt'oggi la Regione Friuli Venezia Giulia ha
reso nota solamente un'ipotesi di tracciato molto generica, sulla quale sia la Regione
sia i Comuni interessati hanno già manifestato contrarietà.
Ancora più vaghe le prospettive
per la tratta Ronchi-Trieste: per questo piccolo frammento del Corridoio 5 un
progetto preliminare è stato presentato nel maggio del 2003 da Rete Ferroviaria
Italiana ed il tracciato è stato subito considerato molto soddisfacente dal
Presidente della Regione. Tuttavia tale progetto ha ottenuto il parere negativo
oltre che dai 9 Consigli Comunali della Provincia di Gorizia interessati anche
del Ministero dei Beni culturali e ambientali (aprile 2005) e della Commissione
speciale di Valutazione d'Impatto Ambientale presso il Ministero dell'Ambiente
(giugno 2005). Quest'ultimo organismo ha persino messo in dubbio la fattibilità
tecnica dei lunghissimi tunnel che avrebbero dovuto perforare il Carso
triestino.
Per entrambe le tratte si rimane
quindi in attesa della presentazione di un progetto preliminare, che dovrà
essere sottoposto a Valutazione d'Impatto Ambientale. La procedura di V.I.A.,
com'è noto, prevede la presentazione di diverse ipotesi alternative di
tracciato, per cui è ancora impossibile prevedere se tale ferrovia veloce
qualora dovesse superare le analisi costi/benefici previste dalla normativa
europea ed italiana e se mai dovesse esserne decisa la realizzazione passerà
effettivamente accanto alla linea esistente e quindi davanti all'Aeroporto di
Ronchi.
Di conseguenza appare scontato che fintanto che non si conoscerà il tracciato del cosiddetto Corridoio 5 è impossibile immaginare la localizzazione di stazioni o poli intermodali.
A
proposito del Polo Intermodale sappiamo che la società di gestione
dell'Aeroporto ha commissionato nel 2003 uno studio di fattibilità/progetto
preliminare, che appare enormemente sovradimensionato sia in riferimento alla
realtà del Comune di Ronchi sia rispetto alle più ottimistiche prospettive di
crescita dell'Aeroporto. Si prevede un consumo del suolo di 528.500 mq per
realizzare oltre a strutture legate al trasporto passeggeri anche Parchi
tematici, Centri Ricerche e Formazione, alberghi e gli immancabili centri
commerciali, strutture di cui non si sente alcuna necessità e che
comporterebbero una dissipazione di vaste aree agricole di pregio, che
verrebbero compromesse in maniera permanente da nuove (inutili) urbanizzazioni.
Inoltre
si ricorda come per le merci esista già un Polo intermodale denominato
Cervignano Smistamento, che attualmente opera largamente al di sotto delle
proprie potenzialità: sarebbe buona norma utilizzare appieno le strutture già
esistenti sul territorio prima di progettarne delle altre. Anche gli Autoporti
di Sant'Andrea (Gorizia) e Fernetti (Trieste) e la Stazione ferroviaria di
Opicina dovrebbero essere valorizzati in funzione di una migliore gestione del
trasporto merci, anche in un'ottica di intermodalità.
Le
sottoscritte Associazioni e Comitati invitano i Consiglieri comunali di
Monfalcone e Ronchi, chiamati a prendere decisioni che avranno conseguenze
irreversibili sul territorio, ad approfondire gli aspetti tecnici e scientifici
legati a tali scelte, ad informare e coinvolgere i cittadini e l'opinione
pubblica ed a considerare il quadro complessivo in cui queste opere dovrebbero
inserirsi. Auspichiamo, perciò, che i Consiglieri comunali di Ronchi e
Monfalcone esprimano un parere contrario a tali previsioni o quantomeno
rinviino ogni decisione fintanto che non saranno resi noti i progetti
infrastrutturali che dovrebbero interessare i nostri territori.
Monfalcone,
13 dicembre 2006
WWF
sez. Isontina
Società Speleologica
Italiana
Comitato Contro il Corridoio
5