Lunedì 27/6/11 -
Ed in effetti nella notte inizia l'attacco militare.
Sono circa 2.000-2.500 gli agenti in assetto antisommossa e con maschere antigas ad attaccare su tre fronti principali il presidio. Chiudono l'autostrada a tempo indeterminato e mandano avanti ruspe e cingolati con pinze idrauliche in grado di stritolare metallo e cemento armato. Elicotteri stazionano al di sopra del presidio, a coordinare le operazioni. Vengono sparati lacrimogeni a centinaia, da terra e dal cielo, con insistenza, fino a costringere i presidianti a fuggire nei boschi, fino ad inseguirli anche lì per disperderli.
E' l'esibizione di potenza militare sollecitata da istituzioni, partiti e industriali: l'Italia non è in guerra solo dall'Afghanistan alla Libia, anche in casa contro i propri cittadini.
L'immagine-simbolo del rapporto di forze rimane quella di Turi Vaccaro, che scende a mani e torso nudo sull'autostrada, inerme di fronte all'enorme mostro cingolato come il ragazzo della Tien Ammen davanti al carro armato. In circa 5 ore la Maddalena è conquistata agli interessi del partito trasversale del malaffare.
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La lotta NO-TAV entra in una fase nuova, e fin da subito la gente della valle mostra la sua intenzione di proseguire nell'impegno: esce dalle case e si ritrova sulle due statali provocando rallentamenti del traffico fino a tarda sera. Intanto in molte città, a partire da Torino, si tengono manifestazioni spontanee di condanna dello sgombero violento ed in appoggio alla lotta NO-TAV che, partita 22 anni fa, proseguirà ancora finché necessario.
La sera una straripante assemblea al "polivalente" di Bussoleno sancisce che "
perso un round, la partita continua". Vengono varate una nuova fiaccolata per martedì 28 sera a Susa ed annunciata una grande manifestazione nazionale in valle per domenica 3 Luglio.