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Acerra 13 Ottobre 2007 - contro l’inceneritore ed il piano rifiuti

La manifestazione di sabato scorso e’ stato un momento importante per le lotte in difesa della salute e dell’ambiente in Campania. Forse, quella di Acerra con le sue 8.000 persone in piazza e’ stato un passaggio piu’ importante ancora dei 20mila in piazza a Napoli il 19 maggio scorso. Siamo ritornati nelle strade di Acerra contro l’inceneritore e per un nuovo piano rifiuti a 3 anni dagli scontri del Pantano, a tre anni da quelle cariche indiscriminate che attaccarono un corteo aperto da donne e bambini in passeggino, tra anni da quei gas Cs che soffocarno 30 mila persone scese in piazza quel giorno contro quel mostro voluto da governo Prodi e Berlusconi e sostenuto da Fibe, Bassolino e dall’attuale commissario straordinario Pansa.

La manifestazione di sabato scorso aveva un primo obiettivo che e’ stato centrato in pieno : battere la rassegnazione e la paura. La paura della feroce repressione e la rassegnazione di chi ha visto crescere quei tre camini dell’inceneritore giorno dopo giorno. Seppure la Questura di Napoli le ha provate tutte, con provocazioni assurde come gli idranti dei carabinieri piazzati all’interno della stazione di Acerra oppure l’occupazione militare del piazzale della stazione da dove e’ partito il corteo, le migliaia di persone in piazza sabato hanno battuto la paura e sconfitto la rassegnazione facendo riaccendere nuovamente quel fuoco di partecipazione della comunita’ acerrana che e’ stata un esempio di resistenza per tutto il paese. Infatti dopo quel 29 agosto del 2004 si sono diffuse le lotte in difesa dei beni comuni in tutto il paese come un moto di partecipazione politica e sociale tesa a costruire comunita’ ribelli. Un insorgenza sociale che e’ assolutamente biopolitica e lo ha dimostrato in tutte quelle comunita’ che sabato scorso sono arrivate ad Acerra : No Tav, No Dal Molin, No Inc della sicilia, i comitati contro gli inceneritori della Toscana, della Puglia, della Calabria, da Montale a Gioia Tauro le lotte per la salute e l’ambiente sono arrivate ad Acerra.

La grande partecipazione da Napoli e dal resto della Campania ha confermato come il lavoro in rete abbia sedimentato sui territori delle comuninta’ piu’ o meno grandi che non sono NIMBY e che sono irriducibili a qualsiasi logica di rappresentanza o mediazione politica, comunita’ che hanno trovato nella dimensione rizomatica la loro stessa forza. Ed e’ per questo che la presenza delle altre comunita’ della Campania da Giugliano a Terzigno, da Serre a Battipaglia e’ da segnalare come un fenomeno importantissimo, perche’ nonostante questi territori siano stuprati da discariche, depositi di ecoballe, inquinamento delle falde acquifere, comprendono la fase strategica della resistenza contro l’inceneritore di Acerra , fermando il quale si puo’ garantire un nuovo piano di rifiuti senza inceneritori e megadiscariche.

Infine il lavoro prezioso e certosino delle strutture di movimento napoletane, almeno quelle che c’hanno creduto dall’inizio alla fine in questa manifestazione nazionale, ha dimsotrato come dalle lotte in difesa dei beni comuni si possa trovare una rigenerazione del modo di stare in movimento a partire dal corpo vivo delle lotte. La tappa del 13 ci proietta immediatamente ad una nuova fase ricca di appuntamenti, dalla presentazione del nuovo piano rifiuti messa appunto dal Commissariato Straordinario, dal Ministro dell’ambiente e dal governatore della Campania, all’incontro con il Commissario Pansa di giovedi’ prossimo , fino ad arrivare all’obiettivo che tutti insieme ci siamo dati, bloccare l’inceneritore di Acerra e riprenderci il Pantano.

15 Ottobre 2007

Laboratorio Occupato Insurgencia - Napoli, Comitato in difesa del Vallone di San Roco - Napoli, Comitato di Lotta Vele di Scampia - Napoli, Orientale Agiatata - Uniriot Napoli, Collettivi Autonomi Studenteschi - Napoli, Lab.Soc. Diana Re-Load - Salerno

Vedi anche:
- il caso Campania
- alle comunità resistenti


Comitato in difesa del Vallone di San Rocco

Ultimo aggiornamento: Martedì, 16-ott-07