NON SERVE UNA NUOVA FERROVIA TORINO-LYON
Dicono: "ce la chiede l'Europa" come segmento della TEN (Trans European Network) sul c.d. "Corridoio multimodale n. 5".
Ma quel segmento Italia-Francia esiste già, ed è costituito dall'autostrada del Frejus (A32) più la ferrovia Torino-Modane (c.d. Linea Storica) appena potenziata ed ammodernata (Dicembre 2010): due infrastrutture con ampie capacità di trasporto ancora non sfruttate.
I proponenti la nuova ferrovia sembrano non avere idee chiare sullo scopo dell'opera: inizialmente doveva servire traffico passeggeri, poi quasi solo merci; ora sembrerebbe da destinare ad un traffico misto, un po' più merci che passeggeri ...
DATI REALI DI TRAFFICO REGISTRATI NEGLI ANNI RECENTI
I treni passeggeri veloci - i TGV - per Parigi viaggiano sulla Linea Storica;
per Lione c'è una domanda talmente bassa che nel 2004 sono stati soppressi definitivamente i treni (viaggiavano con un passivo annuo di 6 milioni di euro) [vedi cronaca: soppressi i treni TO-LY]
Le quantità di merci scambiate attraverso i valichi alpini del nord-ovest italiano sono in costante calo sia su ferrovia, sia su autostrada.
Da 30 anni, i transiti attraverso l’intero arco alpino sono monitorati in modo omogeneo dal Dipartimento Federale dei Trasporti svizzero, che armonizza le diverse fonti nazionali, per pubblicare ogni settembre la rilevazione dei flussi di merci ai 17 più importanti valichi. (cfr.ALPINFO Traffico merci per strada e ferrovia attraverso le Alpi) La maggior parte dei dati che citiamo derivano da questa statistica e dai rapporti di ALPIFRET OBSERVATOIRE DES TRAFICS MARCHANDISES TRANSALPINS (Agenzia euro-svizzera per il monitoraggio del traffico merci). [vedi: le merci sulle alpi italo-francesi ed anche flussi merci e tendenze evolutive in atto(*) ]
PREVISIONI SUI VOLUMI FUTURI DI TRAFFICO MERCI
La società LTF, Lyon Turin Ferroviaire, è stata costituita col 50% ciascuna dalle ferrovie italiane e francesi al preciso scopo di realizzare la nuova ferrovia tra le due città.
Per tentare di motivare l'esigenza dell'opera LTF ha pubblicato nel 2003 una sbalorditiva previsione di sviluppo futuro del traffico merci sulla direttrice in questione. Non tiene conto dell'evidente consolidata tendenza alla diminuzione la società e pronostica, invece, aumenti a valanga che saturerebbero la ferrovia storica intorno al 2025: da qui nascerebbe l'urgenza di partire subito con una costruzione di durata ultradecennale. E' una previsione che non ha alcun fondamento scientifico, funzionale solo a supportare una tesi precostituita:tant'è che dal 2004 ad oggi è stata seccamente smentita dai dati annuali che continuano a confermare la tendenza al calo costante. [vedi: previsioni sul traffico merci ed anche scenari futuri per le merci ed anche possibili evoluzioni economiche(*)]
Per sostenere che bisogna comunque costruire nuove infrastrutture, politici ed imprenditori si sono inventati lo slogan "Italia, piattaforma logistica": enormi volumi di merci arriverebbero in nave sulle nostre coste e da lì toccherebbe a noi trasportarle nel resto d'Europa ed oltre. Non è credibile, per i maggiori costi insiti nel trasporto via terra, e oltretutto prefigurerebbe un futuro di bassissimo profilo per il nostro Paese. [vedi Italia piattaforma logistica?(*) ]
Neanche l'ipotesi di un progressivo riequilibrio modale, col passaggio delle merci da TIR a TRENO riesce a dare forza e credibilità alla previsione di crescite rapide e consistenti del traffico. Infatti, uno: anche le merci su camion diminuiscono su questa direttrice; due: l'esperimento sul valico del Frejus di Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA: si caricano i TIR su carri ferroviari per passare le Alpi) è fallimentare; tre: la Svizzera dimostra che solo tassando pesantemente i camion si ottiene che le merci passino da gomma a ferro e nessun governo italiano oserà mai contrariare per via fiscale la potente lobby degli autotrasportatori.
"Il TAV toglierà i camion dalle strade" è uno degli slogan dei proponenti l'opera: bello, ma del tutto illusorio; quantomeno inattuabile in Italia. [vedi: vedi: primi 5 anni di TIR su Treno e un bilancio: l'insuccesso dell'AFA* ed infine potenzialità del trasferimento modale(*)]
(*) estratti dalle Osservazioni ai progetti 2010 della Comunità Montana Valli Susa e Sangone