L'orologio della politica

Prodi e Di Pietro hanno dichiarato il 21 Giugno a Loyola de Palacio che il Governo italiano considera strategica la Torino-Lione e che intende realizzarla, nonostante le difficoltà finanziarie, trovando un accordo con gli enti locali.

Questa posizione di fatto ripassa la palla sia alla UE, a cui chiede di stanziare la sua percentuale di fondi, sia ai Sindaci della Valle di Susa, ai quali dice che sui tavoli di confronto non è in discussione "l'opzione zero".

Mutato il Governo, l'orologio della politica ritorna così a Dicembre 2005, sgombrando il campo dai tatticismi di una campagna elettorale lunga sei mesi.
Il crescendo di pressioni esercitate negli ultimi giorni dagli imprenditori e dai presidenti di regione del norditalia di destra e di sinistra, insomma dal Grande Partito Trasversale degli Affari, ha rimesso in chiaro quale sia il reale intendimento della sua delegazione al "Tavolo Politico" ed all'"Osservatorio Tecnico" che si riuniranno ai primi di Luglio: imbonire gli oppositori locali e procedere speditamente.

La parola dunque passa anche ai Sindaci della Valle, che saranno presto convocati in due sedi nuovamente private della disponibilità alla discussione a tutto campo e contemporaneamente segnate dalla presenza di figure in oggettivo conflitto di interessi.

Intanto il movimento NO-TAV si gusta il successo dello sgombero del cantiere CMC di Venaus e, rafforzando le strutture dei presìdi, sembra voler dire a tutti: "Siamo sempre qui. E se l'orologio torna a Dicembre 2005 andate a rileggervi il nostro documento del 21/12 sui tavoli di confronto"

22 giugno 2006

(a cura del Comitato NO TAV - Torino)