Prodi rassicura l´Europa: la Tav si farà
 
Incontro con l´inviata della Commissione che chiede un calendario di impegni.

Soddisfatta la De Palacio. Ora si valutano tracciati alternativi

Montezemolo: fare in fretta

 Il ministro Ferrero: nel programma dell´Unione l´opera non è una priorità

di Paolo Griseri da Repubblica del 22/6/06 – pag 35


TORINO - La Torino-Lione si farà perché è una priorità per l´Italia. All´ora di pranzo Romano Prodi rassicura Loyola De Palacio, inviata dalla Commissione europea per comprendere le reali intenzioni del governo di Roma sulla Tav. E risponde così alle critiche di Confindustria contraria alle lungaggini dei «rituali della politica italiana».

 

De Palacio incontra in mattinata il ministro Di Pietro (non il collega Bianchi, assente per un disguido burocratico) e successivamente si riunisce con Prodi e Mario Virano, il tecnico designato a capo dell´Osservatorio che dovrà discutere con gli enti locali i pro e i contro del progetto. La riunione a tre dura a lungo. Al termine De Palacio esce soddisfatta: «Sia Di Pietro sia Prodi mi hanno assicurato che il governo italiano intende procedere nel progetto di Alta capacità tra Torino e Lione. Io ho chiesto una road map, un calendario di impegni per i prossimi mesi. Prodi mi ha assicurato che il tavolo politico che deve avviare i lavori dell´Osservatorio verrà convocato prima della Conferenza intergovernativa italo-francese del 4 luglio. Il cambio di governo a Roma non ha modificato il quadro: l´Italia vuole realizzare la Torino-Lione».

 

In realtà, rispetto alla gestione Berlusconi, è cambiato il modo di affrontare il problema. Lo spiega Antonio Di Pietro: «Sul dossier Tav abbiamo trovato una situazione incancrenita. Sul metodo di lavoro dovremo ripartire da capo. Faremo la valutazione di impatto ambientale ordinaria e aboliremo la legge obiettivo che toglieva voce alle popolazioni locali». I tempi per questo cambio di clima ci sono. Dice De Palacio: «Per una serie di coincidenze le decisioni sui finanziamenti delle grandi opere, che Bruxelles doveva prendere entro giugno, sono slittate all´autunno. È un´opportunità che l´Italia può sfruttare».

 

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, nella riunione a tre tra Prodi, De Palacio e Virano si sarebbe messo a punto un piano preciso. In settembre, quando i lavori dell´Osservatorio tecnico entreranno nel vivo, si potranno valutare ipotesi di tracciato diverse da quella oggi in discussione. Come, ad esempio, la strada suggerita negli anni scorsi dalla Provincia di Torino. Una soluzione che mantiene la galleria internazionale ma esclude dal percorso la Bassa Valle di Susa passando invece nella valle a sud. Non è irrilevante che proprio in Bassa Val di Susa si concentri l´opposizione più forte alla Tav. «L´importante - ha detto De Palacio - è che i nuovi tracciati non stravolgano il progetto».


Un invito a fare in fretta è giunto in serata dal presidente di Confindustria, Luca di Montezemolo: «Stiamo ancora a discutere se fare o no la Tav che ci collega all´Europa. Il mondo non aspetta i rituali della politica italiana». Quei rituali si sono consumati anche ieri. Paolo Ferrero, ministro di Rifondazione, ha affermato che «nel programma dell´Unione la Torino-Lione non è indicata come una priorità». «La priorità - ha aggiunto per i Verdi Pecoraro Scanio - è la ferrovia non il tunnel».