Cronache dal Seghino - 2
(di Piera Favro - pubblicato su Luna Nuova)

 

(continua da...)

E  passata un’altra settimana… e poi un’altra… sono successe molte cose in  Valle di Susa  da quel fatidico 31 ottobre: la fiaccolata, la manifestazione, le dirette televisive…, ma qui, al Seghino, è sempre uguale: si vive come in una “riserva indiana” ed il tempo si è fermato: sembra ieri... sembra un’eternità. A Mompantero, la presenza dei militari è tangibile, opprimente; si comincia giù, al confine con Susa: camionette della Polizia o dei Carabinieri presidiano la strada che sale ad Urbano e poi  su in montagna, ai siti… C’è lì il primo posto di blocco: devi presentare la carta d’identità sempre, due, tre volte al giorno, dipende da chi è lì, da che cosa succede su, da che cosa succede in Valle. Allora i controlli diventano più rigorosi: ti richiedono anche libretto e patente, ti fanno aprire il baule. Giù, a Mompantero, sono presidiati tutti gli imbocchi che portano ai sentieri della montagna; capisci dal numero di camionette e blindati che sta succedendo qualcosa, ma tu non sai, non puoi sapere, non puoi vedere, puoi solo immaginare ed un senso di inquietudine ti assale. Noi i “quattro gatti “ del Seghino dobbiamo affrontare un altro ceck-point, su al famoso ponte; da ieri sera quattro potenti fari illuminano la notte, così non devono più puntarti la pila in faccia, ma ciò non ti rassicura. Quando sei finalmente a casa, hai la netta sensazione di ciò che vuol dire “occupazione militare”: sulla strada, ormai,transitano solo i loro mezzi: blindati, camionette, cellulari, polizia, carabinieri, guardia di finanza, guardia forestale,….. a volte viaggiano a gran velocità e speri di non incrociarli mai in una curva! Ci sono anche auto civili, allora tu speri che sia qualcuno che tu conosci; no, sono ragazzi signori eleganti, coppiette che, però, hanno in dotazione radio ricetrasmittenti e pistole al fianco, mentre “prendono il sole” davanti alla chiesetta. Di notte, a volte, il traffico aumenta: vedi luci blu che salgono su peri tornanti, come nei film, senti le voci, dietro le case, intravedi luci di pila su per i boschi. Tu non riesci a dormire, resti incollata alla finestra, ti dici che sei matta, che hai visto troppi film… Il mattino dopo scopri che hanno portato su la trivella! A volte, di notte una sirena squarcia il silenzio, ti fa sobbalzare nel letto, esci sul balcone. Sono solo loro! E’ circa l’una; è il cambio turno.

La domenica è per tutti un giorno di festa; per noi lo è un po’ di più, perché moltissimi amici ci sono venuti a trovare. Sono saliti a piedi, scortati da un nugolo di carabinieri  l’altra domenica  e da poliziotti oggi; uomini, donne bambini, ciascuno con un fiore in mano, per ricordare i partigiani che su questi sentieri hanno combattuto per la loro e la nostra libertà. Voglio ringraziare di cuore tutti quanti, per aver rotto il nostro isolamento, per aver difeso il diritto sancito dalla Costituzione Italiana  di circolare liberamente sul territorio italiano .Quando, però, l’ultimo di loro è sceso a valle, accompagnato dai poliziotti, la tristezza è ancora più grande ed il senso di solitudine ti opprime. Già speri nella prossima domenica... (continua)