Da Vicenza all’Europa
14, 15, 16 dicembre: 3 giorni di mobilitazione
europea a Vicenza
Da oltre un anno, uomini e donne della città di
Vicenza stanno lottando contro la costruzione di
una nuova, immensa struttura militare statunitense,
che non vogliamo sia costruita né nella
nostra città nè altrove. Una lotta
che vede accomunate persone di diversi orientamenti
politici, con culture, linguaggi e storie diverse
tra loro. Questa battaglia affonda le proprie radici
nella difesa della terra e nel no determinato alla
guerra, fonte di lutti e tragedie, nella richiesta
di pace. La politica “ufficiale” ha
mostrato, in tutta questa vicenda, il peggio di
sé, tentando d’imporre una scelta
del genere ad una comunità fortemente contraria.
Senza alcuna differenza, i governi italiani di
centrodestra e centrosinistra hanno deciso di passare
sopra le teste dei cittadini.
Difesa dei beni comuni e del territorio,
no alla guerra e nuove forme di democrazia e partecipazione
ai processi decisionali, piena autonomia rispetto
alla “politica”: questi sono stati,
per noi del Presidio Permanente contro
il Dal Molin, i punti cardinali per
mantenere la rotta dentro questa vicenda. Insieme
a molti altri uomini e donne di tutta Italia, abbiamo
dato vita a manifestazioni imponenti, a cui hanno
partecipato centinaia di migliaia di persone. Eravamo
partiti dai nostri quartieri, nel silenzio, con
poche forze, siamo riusciti a portare la contraddizione
sul piano nazionale. Abbiamo appena concluso un
festival, a cui hanno partecipato almeno 30.000
persone, per rilanciare la nostra lotta contro
questo progetto di guerra. Siamo convinti che si
debba però andare oltre, che anche questi
stretti confini vadano superati. Abbiamo conosciuto,
in questo nostro percorso, realtà in tutta
europa molto simili alla nostra. Abbiamo incrociato
forme di resistenza e di difesa dei beni comuni,
del territorio e delle risorse naturali, così come
comitati, associazioni e movimenti che lottano
come noi per impedire l’installazione di
nuove strutture militari funzionali alla guerra
permanente e contro un folle processo di riarmo,
e con tutte queste esperienze abbiamo condiviso
l’assoluta mancanza di democrazia nei processi
decisionali. Come un copione unico, abbiamo sentito
le storie di chi, da Venezia con il Mose alla
Val di Susa con l'Alta Velocità, da Napoli
con i rifiuti a Cameri con la costruzione degli
F-35, dalla Repubblica Ceca alla Germania, dall'Olanda
a Heathrow, da Varsavia a Londra, ha impattato
con un potere che si allontana sempre più dai
bisogni e dalle volontà dei cittadini,
imponendo dall’alto scelte non condivise.
Ora vogliamo superare nuovi confini.
Siamo convinti che oggi sia possibile costruire uno
spazio comune dei movimenti che, nelle loro differenze
e peculiarità,
portano avanti istanze di democrazia reale. Non
vogliamo proporre forme di sintesi o semplificazione,
non vogliamo costruire un movimento europeo che
annulli le specificità di ognuno. Al contrario,
vogliamo ragionare sulla costruzione di una rete
in grado di far risaltare la ricchezza di questi
movimenti. Per quel che ci riguarda abbiamo sempre
preferito lavorare per allargare la partecipazione,
per costruire spazi d’inclusione.
Siamo convinti che oggi l’Europa
possa essere, allo stesso tempo, uno spazio attraversabile
da queste istanze e una dimensione praticabile dai
movimenti, nella loro autonomia, per produrre risultati
effettivi, per misurare nel concreto la forza delle
lotte. Abbiamo indetto, come Presidio Permanente
contro il Dal Molin, un’iniziativa europea
nei giorni 14, 15 e 16 dicembre, a Vicenza, con
una grande manifestazione dei cittadini europei
sabato 15 dicembre contro il progetto Dal Molin. Vogliamo,
in quei giorni, far convivere queste complessità,
metterle in relazione, con momenti di discussione
e iniziative sul terreno della pace e del no alla
guerra, della difesa del territorio e dei beni
comuni, per ripensare assieme alle forme di partecipazione
di fronte alla crisi della democrazia rappresentativa,
sempre più autoreferenziale e lontana dai
bisogni e dalle istanze dei cittadini. La proposta
che facciamo è quella di costruire assieme
un primo momento di discussione europeo, da tenersi
a fine ottobre, per preparare nel migliore dei
modi la scadenza di dicembre.
Presidio Permanente, 20 settembre 2007
Presidio
permanente NO Dal Molin - Vicenza |