19 aprile a Trento: un bell'inizio,
continuiamo!
La manifestazione NO TAV del 19 aprile a Trento ha
rappresentato un importante risultato dello sforzo
informativo sostenuto paese per paese nel corso di
due anni e l'inizio di una più ampia eattiva
mobilitazione sul territorio.
Più di mille persone hanno attraversato la
città di Trento con striscioni, bandiere, cartelli
e cori contro il TAV. Ma al di là del dato quantitativo,
ci hanno colpito piacevolmente la molteplicità delle
persone presenti (studenti e lavoratori, punk e famiglie
con i bambini, adolescenti e anziani) e la bella atmosfera
che si respirava. L'altro elemento positivo è che
il corteo è quasi raddoppiato percorrendo le
vie della città, fatto che smentisce, da solo,
la pretesa "indifferenza della gente" sottolineata
da alcuni giornali. Gli immancabili tentativi di criminalizzazione
avvenuti nei giorni precedenti non hanno sortito l'effetto
voluto. Tre quarti dei partecipanti all'iniziativa
erano di Trento e delle valli trentine.
Ad aprire il corteo, assieme ai NO TAV del Trentino,
c'erano i KEIN BBT sudtirolesi (giunti da Prati di
Vizze, Vipiteno, Bressanone, Bolzano e Merano) e i
NO TAV della Valsusa. Ma prima di tutti, un gruppo
di bambini e ragazzi con pattini e bandiere, gioiosi
arrampicatori di monumenti durante il concentramento
in piazza ("Quando saremo grandi quanti buchi dovremo
riparare?" diceva un loro striscione ai piedi di Dante
l'esule).
Alla manifestazione hanno partecipato diversi gruppi
e comitati contro le nocività, sia trentini
(il comitato di Mattarello contro la base militare,
il gruppo di Folgaria contro gli impianti di risalita,
Officina Ambiente, Nimby trentino, Mountain Wilderness)
sia del resto d'Italia (le donne NO DAL MOLIN, i comitati
per la difesa della salute di Bassano e Sesto S. Giovanni,
NO TAV di Firenze e del Friuli).
Durante i numerosi interventi al microfono sono stati
spiegati i danni irreversibili che la nuova linea ad
Alta Velocità Verona-Monaco provocherebbe, la
sua inutilità per trasferire il traffico da
strada a rotaia (la linea attuale è usata solo
al 35%), la logica di profitto che la sostiene e la
necessità di un'opposizione dal basso, senza
compromessi, autonoma da tutte le organizzazioni politiche
e sindacali.
Davanti alla sede della RAI si è sottolineato
il ruolo dei mass media nel tenere all'oscuro o disinformare
la popolazione e nel criminalizzare chi difende la
propria terra.
Dopo due ore di corteo, la manifestazione si è trasformata,
nel parco del S. Chiara, in un'assemblea pubblica in
cui i vari comitati e non solo hanno raccontato e confrontato
le proprie esperienze, a partire dai Valsusini che
sono venuti a testimoniare di persona che fermare
il TAV è possibile. Una convinzione che
abbiamo sentito animare le donne e gli uomini scesi
in piazza il 19 aprile. Una convinzione che animerà sempre
più le future iniziative.
Al corteo ha partecipato anche una piccola "delegazione" di
NO TAV baschi, da 15 in lotta per difendere altre valli
e altre montagne.
Per vedere alcune immagini del corteo: notavtn.blogspot.com
Spazio aperto NO Inceneritore NO
TAV – Trento
Spazio
aperto No inceneritore No TAV |