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Terzigno: vandalismo e intimidazione

Ce l’aspettavamo, prima o poi doveva succedere!
Ieri sera (31 luglio, ndr) abbiamo dovuto subire un atto di inqualificabile vandalismo, compiuto da ignoti che, approfittando del fatto che in quel momento il presidio era sguarnito, lo hanno messo completamente a soqquadro, distruggendo una serie di documenti che tenevamo conservati in alcuni cassetti, spargendo sedie e tavoli in mezzo alla strada, distruggendo quelle poche suppellettili che si sono trovati davanti. Probabilmente l’intento era di procedere ad una vera e propria distruzione che, a nostro avviso, non è riuscita, perché non hanno avuto tempo di compiere l’opera, in quanto nel giro di poco tempo è arrivata gente al presidio.

Che dire? Alla campagna di delegittimazione segue ora quella di intimidazione vera e propria? È verosimile! Quanto è successo è la conferma che il nostro operato dà fastidio, per il semplice motivo che sta ponendo, in una città come Terzigno, che sembrava completamente estranea ed impermeabile a determinate problematiche, un’elementare questione di democrazia che riguarda la partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni alle scelte politiche locali. Non è cosa di poco conto, considerando che gli unici contatti che finora esistevano tra “popolo” e “palazzo” si riducevano al momento elettorale, nel quale i politici erano pronti a genuflettersi nei confronti dei cittadini, divenuti all’improvviso importanti, in quanto elettori, ed i cittadini, che, da parte loro, consapevoli dell’improvviso rango aristocratico acquisito in virtù del fatto di essere titolari di una scheda elettorale, si sentivano in diritto di dettare tutte le condizioni per possibili, quanto inverosimili, vantaggi per sé.

Da questa intruglio è uscito sempre fuori un patto scellerato per cui gli eletti, una volta usciti dalla fase elettorale, si richiudevano nel loro “palazzo” a fare di tutto, fuorché gli interessi della collettività, certi del necessario mancato controllo dei cittadini sul loro operato, ed i cittadini, a loro volta, si ritiravano nel loro privato, certi che, se avessero avuto bisogno di qualche piccolo (o grande, talvolta) abuso, avrebbero trovato chi faceva finta di non vedere e non sentire.

La discarica e tutto il movimento popolare di lotta che ne è scaturito, guidato da quel manipolo di “brutti, sporchi e cattivi” del comitato per la difesa del territorio dell’area vesuviana, ha posto le basi per scardinare questo sistema, facendo prendere coscienza a tantissimi della necessità di uscire finalmente allo scoperto ed incidere nell’amministrazione locale. Tantissimi, grazie a questa lotta, stanno cominciando a comprendere che non si può rimanere neutrali di fronte a situazioni che sono decisive per i destini personali e della comunità. Basti pensare che anche quegli atteggiamenti populistici, quelli che fanno rivivere le gesta di Masaniello, per intenderci, vengono vissute, attualmente, con uno spirito critico impensabile fino a qualche tempo fa, segno inequivocabile del processo di maturazione che, seppur lentamente, sta avvenendo nella popolazione.

Questa è l’unica vera grande vittoria che, con orgoglio, possiamo dire di aver ottenuto finora. Inutile dire che l’atto di intimidazione non ci fermerà, noi continueremo per la strada che finora abbiamo tracciato, e che ci porterà ad interessare ed a far contare sempre di più la gente nelle scelte politiche locali, ad operare quel controllo dal basso che finora è mancato, convinti di operare nell’interesse della comunità.


Terzigno No Discarica (NA)

Ultimo aggiornamento: Martedì, 7-ago-07