Dedicato a tutti coloro che da
anni, a ogni latitudine, presidiano con
umiltà e tenacia il territorio, il futuro, la democrazia
Chiara Sasso -
Claudio Giorno
MUTUO SOCCORSO
La Val di Susa
si moltiplica: diario di due anni
edito da Carta e da Intra Moenia
168 pagine, gennaio 2008
in edicola con Carta dal 25
al 31 Gennaio 2008
a 10 € + il prezzo del settimanale
Un racconto, un diario, su un fenomeno sociale
e politico inedito. Dall'aggressione poliziesca
a Venaus, alla fine del 2005, al 2007, il movimento
valsusino contro l'Alta velocità ha proliferato
in tutto il paese, stimolando l'insorgenza cittadina
in centinaia di città.
Sono, come dice Tonino Perna, "i partigiani del XXI secolo", quelli che difendono
la terra e la società da uno "sviluppo" distruttivo, e che reclamano e
sperimentano una democrazia sostanziale.
Oggi si può dire "Tav Santo Subito" per le infinite possibilità di
incontri e iniziative che si sono sviluppate.
Oggi comitati e movimenti sono riuniti nel Patto di mutuo soccorso. |
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Prefazione
Camminare:
spostarsi con le proprie gambe progredire,
avanzare (Garzanti)
Ecco in una parola ciò che è accaduto
in valle di Susa negli ultimi 17 anni. Fin dal 1989,
alcune persone si incontrarono per capire cosa sarebbe
stato il Tav e i danni che poteva portare al piccolo "cortile" della
valle di Susa; a seguire, decine di serate informative,
la nascita dei primi comitati e le poche persone dell'inizio,
diventarono il popolo no tav. Sono gli anni delle prime
marce e delle assemblee dove sindaci, amministratori
e popolazione condividono insieme scelte e decisioni;
al contempo affiora la consapevolezza che il Tav non è solo
un nostro problema, ma un problema globale: di merci
viaggianti e di crescita economica drogata da grandi
opere. 2005: il governo di allora decide di fermare
questo cammino con uno sbarramento di caschi blu: non è buona
idea tanto che alla fine lo sbarramento, insieme ad
una recinzione di cantiere crolla, e per una volta
non si cammina, si corre… Si corre sui prati
liberati di Venaus: è l'8 dicembre 2005. Loro
si fermano, noi andiamo avanti, con il passo costante
del montanaro sperimentiamo concretamente nuovi piccoli
mondi possibili: dalla socialità dei presidi,
alle energie rinnovabili, ai gruppi di acquisto a filiera
corta. Ma quando si cammina i confini non esistono
ed è naturale uscire dalla valle ed incontrare
altri uomini e donne che sono usciti di casa, usciti
dalla rassegnazione e semplicemente vogliono capire.
Più si viaggia e più si scoprono
nuovi amici con i nostri stessi problemi e con percorsi
simili; è facile capirsi e ancor più facile
unirsi in un Patto di solidarietà e mutuo soccorso
per difendere quell'unico cortile che è la nostra
madre terra. E' aria fresca, aria che dal Trentino
a Noto fa fiorire comitati e presidi, aria di un nuovo
modo di intendere la politica, dal basso, senza deleghe
e compromessi e dove ogni persona del territorio coinvolto
diventa protagonista della lotta. E' un Patto che dà coraggio
perché fa capire che siamo in tanti e pronti
a mobilitarsi ogni volta che un territorio è sotto
attacco, ma è anche un Patto che fa paura perché capace
di incidere concretamente su scelte dissennate: sono
molte le opere che non partono grazie alle mobilitazioni
e ai presidi popolari, e mentre politici e affaristi
senza scrupolo urlano che l'Italia dei No blocca lo
sviluppo e la crescita economica, dall'altra fiorisce
una consapevolezza nuova, si mette in cammino una resistenza
popolare che non ha intenzione di farsi rubare il futuro
da nessuno.
Maurizio
Piccione (Spinta
dal Bass)
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