NO COKE: DENUNCIATO IL MINISTRO BERSANI
Tarquinia, 22 ottobre 2007
I cittadini che si battono
contro la riconversione a carbone della centrale di Torre
Valdaliga Nord di Civitavecchia, dopo lo sciopero della
fame, hanno deciso di mettere nelle mani della giustizia
la loro richiesta di riapertura della conferenza dei
servizi.
Il Movimento No Coke, dopo il lungo percorso che ha
visto tutto il territorio interessato dalla riconversione
di TVN dichiararsi contro l’uso del carbone,
torna alla riscossa e denuncia penalmente il Ministro Bersani, colpevole di
non aver dato seguito alle richieste delle istituzioni territoriali e dei Ministeri
della salute e dell’Ambiente di riaprire la conferenza dei servizi relativa
all’autorizzazione concessa per la riconversione a carbone della centrale
di Civitavecchia.
Da domani il Movimento sarà di nuovo in piazza
per chiedere ai cittadini le firme di sostegno alla
denuncia presentata.
I motivi della contrarietà all’uso del
carbone sono ormai condivisi da tutti, l’unico
che non vuole riconoscere neanche le evidenze
scientifiche sulla correlazione tra combustione del
carbone e cambiamenti climatici è solo
il Ministro delle attività produttive Pierluigi
Bersani.
Nel mese di aprile, infatti, i cittadini che hanno
aderito allo sciopero della fame hanno trovato in tutti
livelli istituzionali la compattezza del no al carbone:
20 comuni del comprensorio, le Provincie di Roma e
Viterbo, la Regione Lazio, il Ministero dell’Ambiente
e il Ministero della Salute hanno dato sostegno,
e fatta propria, la richiesta di riapertura della
conferenza dei servizi per TVN, unico strumento per
avviare, di fatto, la riapertura della Valutazione
d’Impatto Ambientale che tenga conto dell’impatto
complessivo degli inquinanti su tutto il territorio
dell’Alto Lazio.
Inoltre, né il decreto autorizzativo, né la
V.I.A propedeutica a quest’ultimo, hanno
mai preso in considerazione l’impatto sul territorio
e sulla salute della zone circostanti; non hanno valutato
le ricadute degli inquinanti sull’agricoltura
e sul mare; non hanno preso in considerazione l’impatto
delle centinaia di navi carboniere che dovrebbero portare
15.000 tonnellate di carbone ogni giorno; non è stato
calcolato l’impatto sul territorio e sulla salute
della radioattività del carbone né è stato
descritto il sistema di smaltimento delle sostanze
pericolose provenienti dai filtri e delle 500.000
tonnellate di ceneri.
Inoltre non è stata valutata l’alta mortalità e
morbilità della zona di Civitavecchia: il 30%
sopra la media Regionale.
IL Ministro Bersani nonostante queste evidenti mancanze
e nonostante abbia dovuto necessariamente amettere la
pericolosità dell’impianto sulla salute
dei cittadini, non intende ascoltare il nostro territorio
ed ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di riaprire
la conferenza dei servizi.
Per questo il Movimento No-Coke, e le popolazioni dell’Alto
Lazio, denunciano il Ministro.
Di certo i cittadini non si arrenderanno, mai. E una
questione di legittima difesa.
La denuncia è disponibile sul sito www.nocoketarquinia.splinder
.com
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