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Napoli

Mercoledì 13 Febbraio
MANIFESTAZIONE FIACCOLATA nella zona orientale
Partenza ore 16:30 dalla sede della IV municipalità - via Gianturco 99, a 100 mt dalla metropolitana

Quindici anni di gestione scellerata della questione rifiuti, in Campania, durante i quali si è pensato solo a finanziare gruppi industriali (Impregilo, Fibe, ecc.) legati ai potentati economici nazionali (Fiat), hanno generato l’attuale crisi e l’emergenza nella raccolta dei residui urbani in tutta la regione.
Si è passati da un commissario all’altro, senza mai affrontare strutturalmente la questione e programmare una seria raccolta differenziata, puntando, anzi, a soluzioni diseconomiche e nocive,  come la costruzione dei termovalorizzatori.
A fronte di una situazione insostenibile (migliaia di tonnellate di rifiuti non differenziati marcenti nelle strade campane) e di una storica condizione di territorio adibito a discarica dei rifiuti tossici (provenienti, in gran parte, dal nord Italia); a fronte della protesta dei cittadini che si oppongono, con la lotta, alle discariche imposte sui territori, senza alcuna valutazione dell’impatto ambientale e della volontà delle popolazioni locali, l’ennesima risposta governativa è stata quella di nominare un super commissario (De Gennaro), totalmente incompetente sulla questione specifica ma altamente qualificato a risolvere la contraddizione manu militari, soffocando la protesta popolare in chiave repressiva.
Nella zona di Gianturco (ex zona industriale di Napoli) il supercommissario ha scelto di sversare 39.000 tonnellate di “eco-balle”, creando i presupposti per innescare una vera e propria bomba ecologica: il sito scelto è in mezzo ad un'area abitata, si trova sopra una falda acquifera superficiale che rischia di essere inquinata ed è a poche decine di metri dai depositi di carburante. Infine, nella ex fabbrica della Manifattura Tabacchi (questo è il sito prescelto), c'è ancora presenza di amianto che potrebbe contaminare i rifiuti. La stessa ARPAC, l'ente che “dovrebbe” tutelare la salute e l'ambiente, ha dichiarato che i capannoni non sono agibili e che sullo spiazzale possono andare solo “ecoballe” secche e inerti. Ma le ecoballe campane non sono né secche né inerti!
Fino ad ora solo la protesta dei cittadini di Gianturco, riuniti nel Comitato Salute e Ambiente, ha ostacolato questa scelta sbagliata e pericolosa.
Allo stato, nessuno può garantire nemmeno il tempo di permanenza delle ecoballe, che rischiano di diventare un simbolo negativo rispetto a tutto il futuro dell'area Orientale...
Oggi siamo qui a manifestare il nostro no a questo piano scellerato, continuando una lotta che, da un mese, ci vede, quotidianamente, impegnati a resistere, a rivendicare il nostro diritto alla tutela del territorio e della salute pubblica, rivendicando l’attivazione immediata della raccolta differenziata porta a porta, avendola direttamente sperimentata durante i giorni di occupazione del sito, trasformato in punto di raccolta della differenziata autorganizzata..
In questo siamo solidali con tutte le popolazioni che difendono la loro terra dallo scempio perpetrato a nome del profitto e ci leghiamo, idealmente e nella pratica odierna, ai cittadini della Val di Susa che proprio adesso manifestano contro la TAV.

Dobbiamo costruire reti attive di comunicazione e lotta. Uniti vinceremo. 

Comitato Salute e Ambiente Napoli Est     

Ultimo aggiornamento: Lunedì, 11-feb-08