APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE
NAZIONALE
DIFENDIAMO I NOSTRI TERRITORI
PER LA SALUTE CONTRO LE
NOCIVITA’ VERSO RIFIUTI ZERO
NAPOLI 19
MAGGIO 2007 ore 15
La cosiddetta “emergenza Campania” da
mesi viene utilizzata a livello
nazionale quale ammonimento verso popolazioni, comitati
di cittadini e associazioni che si battono in tutta
Italia da Trento a Torino, da Genova alla piana Firenze-Prato-Pistoia,
dall’ Emilia alla Sardegna, dal Lazio alla Sicilia
contro la proliferazione di inceneritori e discariche. Il
messaggio, di chiaro stampo autoritario è : “ o
accettate impianti inquinanti o finirete con i rifiuti
per strada come in Campania”.
Questo ricatto è inaccettabile e poggia su di
una vera e propria falsificazione della realtà,
volutamente accentuata dai mezzi di informazione. In
Campania come nelle altre regioni, non è la
mancanza di costosissimi e nocivi inceneritori e
di discariche ad impedire la soluzione
del problema rifiuti, ma la colpevole assenza di qualsiasi
politica di riduzione alla fonte, di riutilizzo, di riciclaggio, di
serie e diffuse raccolte differenziate.
Come sosteniamo da anni, c’è un
solo modo per uscire dal problema rifiuti
e quindi anche dal “tunnel della cosiddetta emergenza
Campania”.
- Investire da subito in forme generalizzate di raccolte “porta
a porta”, a partire dalla frazione putrescibile.
- Chiudere con le fallimentari gestioni dei commissari
straordinari, costosissime e antidemocratiche.
- Restituire - dovunque sia stato calpestato
- il potere di programmazione e di gestione
alle comunità e agli enti locali, attraverso
un percorso di reale partecipazione democratica.
- Chiudere da subito e totalmente – senza
deroghe di sorta - con la truffa dei sussidi
all’ incenerimento (Cip 6 e Certificati Verdi
)
- Far decollare davvero produzioni pulite, progetti estesi di
riciclaggio e di compostaggio in grado, tra l’ altro,
di creare molti più posti di lavoro.
E’ per questo che SABATO
19 MAGGIO a Napoli la Rete
Nazionale RIFIUTI ZERO e i Comitati Campani
per la difesa della salute e dell’ ambiente promuovono una
Manifestazione Nazionale per denunciare la crisi
ambientale e sanitaria procurata dalla nociva gestione
del ciclo dei rifiuti, dalle attuali forme
di produzione dell’ energia basate
su processi di combustione, dalla realizzazione
di grandi e meno grandi opere infrastrutturali.
Tutto questo è l’ effetto di governi locali
e nazionali appiattiti su logiche economiche neoliberiste
formulate da paesi che tanto gestiscono
i propri beni primari, quanto formulano teorie
di guerre preventive contro terrorismi e stati canaglia
per controllare beni collettivi
fondamentali per la sopravvivenza dell’ umanità (acqua,
fonti energetiche, biodiversità, semi….).
Quanto accade in Campania e nel Mezzogiorno è emblematico della situazione
del paese : sversamento illegale di rifiuti industriali,
mancata bonifica di territori pesantemente inquinati, piani
regionali di gestione del ciclo dei rifiuti fondati
esclusivamente sull’ utilizzo di inceneritori
e discariche, costruzione di centrali termoelettriche
a olio combustibile, a carbone, a turbogas, a biomasse, progetti
di rigassificatori offshore e on
board oltretutto ancora da sperimentare, linee
elettriche e antenne per la telefonia mobile, proliferazione di
insediamenti industriali altamente inquinanti e nocivi
in aree urbanizzate e a ridosso di aree agricole.
La realizzazione e i progetti di grandi e piccole
opere infrastrutturali – pubbliche e private
- come dighe, autostrade, Tav, ponte
sullo stretto di Messina, discariche, inceneritori,
Mose, porti turistici, e contemporaneamente l’ Istituto
della concessione per la costruzione delle grandi
opere pubbliche senza gare d’ appalto e l’ affidamento
ai privati della gestione delle risorse idriche e dei
servizi locali (rifiuti, energia, gas, telefonia) hanno
determinato, e provocano a tutt’ oggi lo
spreco di ingenti somme di denaro pubblico, favorendo l’ accrescimento
del capitale finanziario e il proliferare di potenti
comitati d’ affari, mentre producono
la dissipazione e lo sperpero dei
beni collettivi comuni e causano un progressivo
deterioramento della convivenza civile, compromettendo
in modo ormai irreversibile l’ ambiente e la
salute delle popolazioni.
In questo quadro un dato impressionante è quello
della situazione sanitaria della Campania, aggravata
da una gestione dei rifiuti fallimentare che ha favorito
il predominio e gli affari delle ecomafie e della camorra,
a discapito della salute delle cittadine
e dei cittadini.
Infatti, l’ incidenza generale di malattie
tumorali in Campania ha drammaticamente
superato, per particolari patologie di cancro, la
media nazionale.
La gestione commissariale, che dura da oltre
tredici anni, ha completamente ignorato questa allarmante
situazione e ancora oggi prevede, come unica
soluzione, il conferimento di rifiuto tal quale, dannosissimo
per la salute e per l’ ambiente, in enormi discariche
in un territorio ormai sopraffatto da decenni di abusi. Il
tutto in aperta violazione delle norme europee
e delle leggi nazionali.
A quanti, uomini di governo e della giunta regionale
campana, e allo stesso presidente della Repubblica, tendono
ad eludere le proprie responsabilità, i propri
errori, i ritardi e le inefficienze, per scaricarli
su altri, i comitati campani per la difesa dell’ ambiente
e della salute e la Rete nazionale Rifiuti Zero
rispondono respingendo ogni addebito e rivendicando
per le comunità in lotta il diritto a resistere
per la difesa della salute umana, ambientale e territoriale. Nonché a
costituirsi parte civile nei processi di risarcimento
per danno ambientale.
A prevalere in Campania sono state le logiche
dei comitati d’ affari, supportate dalle
scelte del sistema politico istituzionale – da
Rastrelli a Bassolino.
Prova ne sia che ad oggi la Campania è priva di
un Piano regionale di gestione dei rifiuti ed a decidere è ancora
il commissario straordinario che, con il pieno sostegno
del governo regionale e nazionale, continua
volutamente ad ignorare le legittime ragioni delle
comunità, imponendo le sue scelte con
la prevaricazione e senza prospettare le soluzioni
alternative concretamente disponibili.
Tra l’ altro molti dei protagonisti della gestione
dei rifiuti sono sotto inchiesta, dalla Fibe – che
ancora oggi continua a far danni mandando avanti
il cantiere dell’ inceneritore di Acerra – a
Bassolino, fino agli alti dirigenti del Commissariato.
Noi invece riteniamo indispensabile
che i governi nazionali e locali si facciano
promotori di politiche di riduzione dei consumi
energetici, incentivando il risparmio, le fonti energetiche
realmente rinnovabili anziché regalare milioni
di euro con Cip 6, Certificati Verdi e bolletta elettrica
ad inceneritoristi e petrolieri, anziché moltiplicare
la costruzione di nuove centrali per la produzione
di energia, privatizzando e liberalizzando i
servizi pubblici locali ormai diventati Società per
Azioni con al centro il profitto e non
più l’ interesse della collettività.
E’ quindi improcrastinabile - per difendere
la salute e l’ interesse collettivo - avviare piani
straordinari di bonifica delle aree gravemente inquinate, promuovere
concretamente programmi di riduzione alla
fonte della produzione dei rifiuti e
degli imballaggi , il riuso e il riciclaggio, le
raccolte differenziate porta a porta,
con trattamento meccanico biologico ( “ a freddo” ) della
frazione residua. E promuovere sistemi
di progettazione e di produzione dei beni
di consumo che riducano al minimo i materiali di scarto,
puntando all’ obbiettivo RIFIUTI ZERO.
In questa prospettiva, dalla Val di Susa alla Sicilia,
da Civitavecchia a Catanzaro, da Livorno a Brindisi,
da Vicenza a Camp Darby, dalla piana Firenze-Prato-Pistoia
ad Acerra, Serre, Lo Uttaro, movimenti , realtà di
base, comitati ed associazioni si uniscono
in un Patto di Mutuo Soccorso, con il quale
si impegnano a sostenere le mobilitazioni delle popolazioni
in lotta a difesa dell’ ambiente e della salute.
Rivolgiamo questo appello a tutte le
forze sociali, alle associazioni e ai movimenti, alle
Reti nazionali (acqua, No centrali, No elettrosmog,
NO Mose, NO Tav, Altragricoltura, ) alle
forze sindacali, al comparto agricolo, al movimento
dei contadini e dei rurali, al mondo del lavoro,
dei disoccupati e dei precari, al mondo della
scuola e dell’ Università e alle comunità religiose, perché si
possa rafforzare la lotta per costruire
insieme una società rispettosa
della vita e della dignità umana.
La Rete Nazionale Rifiuti Zero e i Comitati Campani
per la difesa della salute e dell’ ambiente,
oltre ad esprimere solidarietà alle tante realtà in
lotta in tutto il paese, sono particolarmente solidali
con le popolazioni di Acerra, Serre e Lo Uttaro colpite
dalla violenza della repressione.
Siamo vicini a chi nella Chiesa sostiene
le ragioni della salute e della giustizia – come
padre Alex Zanotelli e il vescovo di Caserta
Nogaro - e siamo contro le
pressioni e le ingerenze di alcune gerarchie ecclesiastiche.
Per adesioni e informazioni:
noinc@yahoogroups.com
innaroclaudia@hotmail.com
segreteria@napoliassise.it
e per il centro nord faber.b@libero.it e ambientefuturo@interfree.it
RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO
COMITATI CAMPANI PER LA DIFESA DELLA SALUTE
E DELL’ AMBIENTE |