Vogliono incenerire la Marsica
Lì dove una volta sorgeva il lago del Fucino, le
barche hanno lasciato spazio agli aratri….
Ora gli aratri lasceranno il posto alla cenere. Siamo nella
Marsica, In Abruzzo, una zona in provincia dell’Aquila, in
cui il territorio è circondato da monti, riserve naturali
, Parchi regionali e nazionali e la cui vocazione è da
sempre stata l’agricoltura, tanto che si è ottenuto
da parte dell’Unione Europea il marchio IGP per la
carota del Fucino.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio 2007 il
Ministero dell’Ambiente
pubblica un bando in base al quale piccole, grandi e medie
imprese possono
ricevere contributi per l’acquisto di impianti finalizzati
alla produzione di
energia da fonti rinnovabili. Improvvisamente ora il nostro
territorio ha bisogno di circa 6 impianti di termovalorizzazione
alimentati a biomasse legnose o oleose (olio di colza e olio
di palma).
La messa in opera di questi impianti prevede anche la messa
coltura in diversi ettari del Fucino di monocolture dedicate,
pioppi e colza, sottraendo così terreno agricolo a
quella che è la agricoltura primaria del territorio.
Tratto da Briganti (Site.it a cura di Angelo Venti):
- All’Incile
(nucleo industriale di Avezzano),
la Sadam costruirà un termovalizzatore
che produrrà 32 Megawatt di energia elettrica
bruciando 270mila tonnellate di biomasse.
- Sempre nel Nucleo
di Avezzano, vicino alla
Kidco, alle porte della città. La VCC
Energia spa vi intende costruire
una centrale elettrica da
72 Megawatt (il doppio della
prima), alimentata con 140mila
tonnellate di biomasse oleose,
forse olio di palma
- Un impianto per
la produzione di biodiesel dsarà realizzato
a Collarmele. Il sito individuato è nei
pressi del fiume Giovenco, circa 100 ettari a confine
con i comuni di Cerchio e San
Benedetto dei Marsi. Questo
impianto produrrà biodiesel da 75mila
tonnellate l’anno di semi di girasole e colza,
mentre bruciando 130mila
tonnellate di residui di lavorazione e 80mila tonnellate
di residui legnosi si alimenterà una centale
elettrica da 35 megawatt.
A presentare il progetto è laCC
Siracusa srl,
(società collegata alla VCC
energia e a una fitta rete
di ...minuscole “VCC” che operano
con l’eolico e altre fonti energetiche)
- Dei termovalizzatori a biomasse di Trasacco
e Ortucchio si sa solo che sono alimentati con 95mila
tonnellate di scarti agricoli e fanghi organici.
Ancora buio pesto, infine, sul gassificatore segnalato
tra Scurcola e Magliano.
La situazione è allarmante, in primis per la salute
umana: alcuni di questi impianti sorgeranno nei pressi di
piccoli centri abitati, si tenga conto inoltre che la nostra è una
conca in cui la diluizione dei fumi nell’aria e la
circolazione della stessa sono molto limitate. Inoltre la
stesso territorio subirà un impatto ambientale notevole,
tale da comprometterne lo stato di benessere e la stessa
economia.
Citiamo ora un pensiero del Pof. Tamino, esperto in impianti
a biomasse:
“ Gli impianti a biomasse
non sono quasi mai fonti rinnovabili (anzi spesso consumano più energia
di quanta producano), contribuiscono all'effetto serra, alterano lo scopo
dell'agricoltura, cioè produrre cibo e non energia, inquinano l'ambiente
e di fatto sono degli inceneritori (dannosi e inutili a risolvere i problemi).
Inoltre è sempre più chiaro che senza i contributi (prelevati
dalle nostre tasche) dei cip 6 o dei certificati verdi questi impianti sono
fallimentari anche dal punto di vista economico”.
Noi stiamo cercando di contrastare questo fenomeno
di distruzione, ma il silenzio dei media e anche dei nostri
amministratori a riguardo, rende ardua l’impresa
di difesa del nostro territorio. Iniziamo a sentirci sfiduciati
e abbandonati a noi stessi.
Vogliamo denunciare gli interessi e il gioco politico
ed economico, che si stannno facendo da mesi qui nella Marsica.
L’attenzione deve salire a livelli più alti
e si chiede a Chi ha il potere di fare qualcosa di
confrontarsi con le persone che chiedono chiarimenti
e spiegazioni ed iniziare a lavorare per fermare questa
ridicola corsa all’incenerimento: è vergognoso
che per gli interessi di pochi venga compromesso il benessere
di molti e di un intero territorio. Ed è ancora più vergognoso
che Chi dovrebbe tutelarci a livello non solo locale, ma
anche nazionale, non stia prestando attenzione a ciò che
sta accadendo nel cuore dell’Abruzzo a confine con
il parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Amici
di Beppe Grillo dell’Aquila
e provincia
Associazione
E.Co.FeBio (AQ)
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