ABBIAMO L’API,
LA QUADRILATERO E IL DISSESTO FINANZIARIO: SIAMO A
FALKATRAZ…
Falconara mai come in questi
ultimi anni è al centrodi speculazioni e
piani di ristrutturazione produttive e industriali,
edilizie e territoriali, finanziarie e politiche:
1. La crescita senza freni dello strapotere
della raffineria API _ uno dei 15 insediamenti produttivi
più pericolosi in Italia, classificato infatti "a
rischio di incidente rilevante"_ , storica raffineria,
che da poco ha inglobato anche la IP e nonostante gli
elevati tassi di inquinamento e incidenti provocati
negli anni (al punto da far prevedere da parte della
Regione un piano di risanamento di un'area di dimensioni
quasi pari alla Provincia di Ancona denominata Aerca
_ Area a elevato rischio di crisi ambientale_), avanza
in modo sempre più insistente il progetto di
costruzione di due nuove centrali elettriche nello
stesso insediamento produttivo...al di là del
fatto che oltre alla raffinazione sia già presente
dal 2001 una centrale elettrica IGCC...Il progetto
per quanto strida col Piano regionale energetico ambientale,
approvato da poco più di un anno, sembra sia
gradito sia ai poteri forti locali e regionali che
al governo centrale (nella figura del Ministro Bersani...Pecoraro
Scanio invece tace...).
L'Anonima Petroli Italiana del resto
sa bene come si governi e si sfrutti questo territorio
e dopo essersi comprata mezza città (istituendo
convenzioni comunali, finanziando scuole, università,
enti privati, pubblici e parapubblici, acquisendo immobili...)
olia da tempo tutti i meccanismi di potere provinciali
e regionali: attualmente concorre per la riconquista
del vertice della locale Assindustria della provincia
anconetana e compare tra i finanziatori dell'ultima
Festa Nazione de L'Unità, tenutasi a Pesaro...La
sfacciataggine con cui la Raffineria continua a premere
per le due nuove centrali, incurante dell'ultimo incidente
dei primi di aprile _ uno sversamento a mare di decine
di tonnellate di olio combustibile semilavorato ad
alto contenuto di zolfo _ è solo pari all'assenza
di sensibilità democratica e di acume politico
del nostro attuale Sindaco, il commercialista Recanatini
della Margherita che, dopo pressanti richieste di istituire
un consiglio comunale aperto ad hoc sulla questione
dell'ultimo incidente, non solo ha soprasseduto, ma
si è permesso di invitare dei tecnici della
Raffineria, e non dell'Arpam o dell'Icram o di qualsivoglia
agenzia pubblica, per spiegare in quell'assise l'accaduto.
2. Il progetto di viabilità Marche-Umbria
denominato Quadrilatero, la "grande opera" locale,
che con la scusa di rimodellare parte dell'assetto
viario regionale espropria intere fette di territorio
strategiche a fini commerciali e speculativi di varia
natura, avallata prima da Baldassarri (l'ala neolibersista
e affarista di AN) e company (Pieralisi noto imprenditore
jesino, nonchè la famiglia dei Merloni...),
con l'attuale rimescolamento del consiglio d'amministrazione
funzionale al centro sinistra, viene rilanciato e preme
per la firma dell'accordo di programma da parte della
Giunta Falconarese, coadiuvata dalle pressioni dell'ineffabile
Presidente regionale della Margherita Spacca, più interessato
a tutelare interessi privatistici e poco trasparenti
che quelli pubblici e degli enti locali.
Ebbene il Comune di Falconara, già sull'orlo
del dissesto finanziario (grava un debito totale più o
meno di 70 milioni di euro che condizionerà lo
sviluppo futuro della città per decenni, per
cui sono aperte due indagini da parte della Procura
della Repubblica e della Corte dei Conti, debito contratto
dal decennio di "centralismo demagogico" di Carletti,
commercialista di area DS sostenuto da ds e margherita...)
dovrebbe cedere un'"area leader" che si estende tra
l'uscita dell'autostrada A14 e il vicino aeroporto
lungo quasi 50 ettari, 500 mila metri quadrati, rinunciare
al governo di quel territorio, girare oneri di urbanizzazione
e ici alla spa Quadrilatero, per un valore di circa
15 milioni di euro...
Di Pietro, col rigore irreprensibile
cui ci ha abituato, aveva promesso di rivoltare e smontare
la Quadrilatero spa per vederci chiaro: e lo ringraziamo
perchè se la società Sviluppo Italia
(se vi è capitato di vedere la puntata di Report "Cattivi
consiglieri" sapete di che parlo...), che deteneva
il 49% delle azioni di Quadrilatero spa, è stata
messa alle porte, sono prontamente rientrati da ogni
dove. L'attuale Presidente dell'ANAS, socio di maggioranza
della Quadrilatero spa, è stato ora nominato
l'ingegner Ciucci, ex amministratore delegato della
spa che curava l'opera simbolo della legge obiettivo
del governo Berlusconi, il Ponte sullo Stretto di Messina.
Però ci "rincuora" la presenza di tale Merlonghi,
candidato non eletto alle ultime lezioni per l'Italia
dei Valori, che il Ministro ha messo lì per
garantire trasparenza, e anche un qualche stipendio,
o il mantenimento di qualche promessa...
Accanto a queste due problematiche
centrali ruotano e si inscrivono situazioni ambientali
che completano questa esilarante introduzione della
nostra cara cittadina: uno sviluppo urbanistico e edilizio
selvaggio e dissennato, tanto più per una cittadina
di medie dimensioni e con uno dei tassi di urbanizzazione
e densità abitativa tra i più alti d'Italia.
Quella che a metà Novecento era una nota località turistica
e balneare della ricca borghesia romana, resta a titolo
di amarcord tutta una serie di ville liberty che si
affacciano sulla costa..., si è trasformata
in una grigia città di servizi, da cui i falconaresi
fuggono e al cui interno nascono insediamenti segregati
di nuove comunità di immigrati nazionali e non,
in situazioni di precarietà diffusa e perenne
crisi di identità, con un sempre più diffuso
senso di malessere fatalismo e disgregazione sociale,
tipico di tante realtà cittadine a metà tra
il tessuto metropolitano e quello provinciale...Non è quindi
un caso che a ridosso dei confini di Falconara, quando
non al suo interno, prolifichino o si progettino nuove
attività industriali nocive e inquinanti, legate
al trattamento e allo smaltimento di rifiuti di vario
grado di pericolosità...Appendice di tutto l'attuale
crisi finanziaria comunale, che è anche la crisi
e l'esplosione di un modello di governo democristiano-socialista-diessino
che, oramai alla frutta, sembra sopravvivere a se stesso
nell'assenza di alternative credibili (come avrete
capito qui nn c'è bisogno della destra, il lavoro
sporco l'hanno fatto e continuano a farlo già bene
altri…).
Ciononostante Falconara nn è poi
così brutta come ci siamo, in modo quasi autolesionista,
sforzati di rappresentare: c'è anche un tessuto
vitale di resistenza cittadina, dallo storico centro
sociale nostrano, ai comitati di quartiere e ai comitati
cittadini ambientalisti, che danno certo filo da torcere...
Le Marche stesse, ormai giunte al bivio
di grandi scelte strutturali, vivono anche altrove
interessanti momenti di ricomposizione sociale e politica
in organizzazioni e coordinamenti, più o meno
duraturi, che emergono su questioni locali e si connettono
tra loro costituendo prospettive non solo di mera opposizione
ma anche di scenari di sperimentazione altri...
Resta certo il fatto evidente che simili
lotte, che proprio del loro localismo sanno fare un
punto di forza, a volte vengano limitate ed alla lunga
sedate e ricomposte proprio agendo su quei caratteri
costituenti. Questa impellente necessità di
superamento di simili limiti intrinseci, è stato
l'elemento propulsivo che ha visto la diffusione allargata
sui territori di reti come quella No Pav o come il
Coordinamento di difesa del territorio, esperimenti
che negli ultimi anni hanno saputo mantenere aperte
e vive questioni e problematiche su cui si giocherà il
futuro delle comunità che questi territori abitano,
e rappresentare autentiche spine nel fianco per quel
vergognoso connubio di notabilato politico locale e
lobbis affaristiche senza scrupoli, di esigenze e imperscrutabili
necessità nazionali e nemmeno troppo occulti
interessi particolari...
Noi come parte di un tutto
più grande, in cui sappiamo riconoscerci,
pur nelle irrinunciabili diversità, stiamo
costituendo un evento estivo al Parco del Cormorano
di Falconara, che per l'occasione verrà denominata
Falkatraz, quale rappresentazione della sommatoria
di oppressioni cui ci costringono, ma anche delle
pratiche e dei desideri di liberazione ed evasione
collettiva che quotidianamente sperimentiamo, cui
siete tutti invitati, e che speriamo possa contribuire,
nel suo piccolo, a far crescere tutte quelle grandi
cose che si stanno muovendo con noi e intorno a noi.
L' Independent Falkatraz Festival
alternerà quattro giorni di campeggio, concerti,
performances teatrali, mostre e arte di strada a
momenti di dibattito orizzontale e di ricomposizione
dei conflitti che si sono dati nei nostri e in altri
territori: l' irruzione e la repressione degli spazi
sociali autogestiti e i progetti di divastazione
ambientale, Piani di Area Vasta (Quadrilatero spa),
nuove centrali API, inceneritori e business dei rifiuti.
Comitato
contro l'inquinamento Api - Falconara
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