Chiaiano
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Un'iniziativa promossa dal Presidio permanente contro la discarica di
Chiaiano e Marano
Spedire all'indirizzo email: procura.napoli@giustizia.it,
oppure via fax : 081 - 2236286 / 6341
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Al Procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore
Nome - Cognome - Data e luogo di Nascita (facoltativo)
Dai materiali videofotografici diffusi su internet e dai mass media ho appreso che:
1) Il dott Guido Bertolaso, Commissario straordinario all'emergenza rifiuti, sapeva del ritrovamento di ingenti quantitativi di amianto nella cava di Chiaiano molti giorni prima della convocazione del NOE dei carabinieri, il 29 ttobre 2008.
2) Una parte di questi rifiuti speciali, compreso l'amianto, è stata già movimentata in maniera illlegittima e pericolosa per i lavoratori del cantiere, gli stessi militari e gli abitanti dell'area. E' stata infatti portata in vasche appositamente scavate. Visibilmente questa modalità di movimentazione non ha rispettato le prescrizioni della legge nel trattamento di questo pericoloso agente tumorale. Apprendiamo da cronache giornalistiche che il giorno 4 novembre 2008 un'ispezione disposta dalla stessa Procura ha verificato la presenza di amianto in queste vasche.
3) In foto e filmati, gli operai che si aggirano nella cava appaiono privi di qualunque forma di protezione
4) Le vasche stesse, come si vede dai filmati, vengono coperte e appianate con terreno erboso, come se non si trattasse di siti di trasferenza, ma di destinazioni definitive.
5) Il generale Giannini, in un intervista a La Repubblica di Napoli, parla del ritrovamento addirittura di 10.000 tonnellate di amianto! Dalle foto circolate in internet si capisce comunque che si tratta di ingenti quantità. Al momento manca però una stima ufficiale sull'entità del ritrovamento. Un'opacità che contrasta palesemente con le esigenze e la sensibilità della pubblica opinione su un tema che tocca da vicino la salute pubblica.
6) Il generale Giannini ha anche parlato di amianto ritrovato in sacchi dell'Enel
Pertanto, in qualità di cittadino/a, volevo chiedere:
a) La movimentazione dell'amianto segnalata al punto 2 è un crimine?
b) Si sono appurate le responsabilità di chi, facendo le indagini ambientali nella cava a giugno, è riuscito a "non vedere" questa "miniera" di amianto e ha così avallato l'impegno di spesa per centinaia di milioni nel progetto di discarica a Chiaiano?
c) Le condizioni in cui operano i lavoratori nella cava sono legittime? Perchè di fronte al ritrovamento di rifiuti tossici così pericolosi non si è fermato tutto il cantiere?
d) A Pianura, a fronte del ritrovamento di rifiuti tossici, fu sequestrata l'area per tutelare i cittadini e appurare le responsabilità degli sversamenti abusivi. Nella realistica convinzione che ci fosse altro materiale pericoloso. Le stesse condizioni non vigono per le cave di Chiaiano e Marano? Perchè non si procede al sequestro dell'area?
e) Cosa si sta facendo per appurare la paternità degli sversamenti abusivi e le responsabilità di chi doveva controllare il territorio?
f) Cosa si sta facendo per tutelare il diritto alla salute dei cittadini?
Le invio questa mail nella convinzione di incontrare in lei la disponiibilità e la trasparenza che corrispondono al suo ruolo in circostanze tanto delicate per la tutela del bene pubblico
(segnalato da: Comitato
in difesa del Vallone
di San Rocco) |