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Una mattina
d’estate 2006 da Venaus in Val di Susa
parte una marcia, che percorrendo in 15 giorni
800 chilometri, arriva a Roma.
A piedi, in treno, in bici, la marcia a bassa
velocità del movimento notav
esce dalla valle per far conoscere le ragioni della sua opposizione all’Alta
Velocità e ai faraonici progetti delle cosiddette grandi opere.
Per strada i marciatori incontrano persone, luoghi,
eventi e bande musicali; raccolgono le voci di molte
comunità, costrette a subire scelte spesso
inutili, costose o devastanti sul proprio territorio: caricati su un carro-risciò,
che viene chiamato il cartun d’le ribelliun, decine di documenti arrivano
a Roma per essere consegnati da una delegazione al parlamento.
E’ la storia di un’utopia contagiosa, che parte da una concreta e
straordinaria esperienza di democrazia partecipata, da un piccolo paese tra le
montagne, per incontrare nel cammino fino a Roma i volti di un’Italia che
desidera ritrovare il senso della comunità e non si piega al pensiero
unico di questo modello economico. |
Con un film precedente
(“Indiani di valle” 2005) ho avuto modo
di seguire e di conoscere da vicino le vicende della
Val di Susa. In questo, seguendo le avventure dei marciatori
valsusini, ho voluto raccontare la forza aggregativa
che spinge persone molto diverse per età, temperamento,
formazione culturale e politica a intraprendere insieme
un viaggio per comunicare la propria esperienza; per
dare voce, attraverso un metodo politico originale,
a quesiti controversi, come il rispetto dei beni comuni,
la sostenibilità di questo sviluppo, la democrazia
partecipata. Ho voluto raccontare soprattutto la capacità espressiva
di questo gruppo, tra l’armata Brancaleone e
il laboratorio politico ambulante, che si mette in
gioco e coniuga, come strumento consapevole, rigore
e ironia, utopia e materialità.
La necessità più evidente era trovare
degli elementi costanti, in una storia dove le persone,
i luoghi, le situazioni sono tanti e mutevoli.
Il Carretto delle Ribellioni è diventato allora
l’oggetto simbolico, l’elemento di coesione
del gruppo, che richiama lungo il cammino il senso
e lo stile di questo viaggiare, la sfida
formale di un contenitore da circo per un contenuto
di particolare valore.
Adonella Marena
Film-documentario
di Adonella Marena
Durata 85’ anno 2008
Produzione: Don Quixote / Djanetfilm
Fotografia: Fabio Colazzo Adonella Marena
Montaggio: Dario Castelli Marco Duretti
Musiche: Davide Balistreri
Realizzato con il sostegno di Piemonte Doc Film Fund – Fondo
Regionale per il
documentario
CONTATTI:
Adonella Marena (tel: 333 4020751 - mail: djanet_film@fastwebnet.it)
www.donquixote.it; www.valsusafilmfest.it |