MUTUO SOCCORSO -
di Chiara Sasso
Grattacieli
CARTA settimanale 28 Novembre - 4 Dicembre 2008
Torino in questo ultimo anno vive la schizofrenia dei grattacieli da edificare su ogni area libera possibile. La proposta di almeno cinque grattacieli da costruire dal 2009 nasce dalla necessità del comune di Torino di ripianare parte del deficit accumulato, anche grazie agli stanziamenti per le infrastrutture olimpiche del 2006, fermo ai 3,2 miliardi di euro, un po’ di più del buco della berlusconiana Catania. Un edificio con forte sviluppo verticale genera oneri di urbanizzazione vertiginosi, riducendo quindi questo deficit. Per esempio, il contestato grattacielo di Renzo Piano per Banca Intesa, alto 166,26 metri, darà solo come oneri di urbanizzazione e occupazione di suolo pubblico circa 30 milioni di euro, che la banca anticiperà in buona parte subito, anche in assenza della VIA. Ovviamente non lo farà per beneficienza verso i torinesi, ma lucrando sugli interessi legati a questa anticipazione. Il sindaco Chiamparino e i suoi supporter, con l’ala torinese di Banca Intesa sostengono che la costruzione del grattacielo garantirà il mantenimento a Torino di funzioni strategiche dell’istituto. “Falso”. Sostiene il comitato che sta facendo controinformazione a proposito. “L’accettazione del nuovo edificio da parte dei “milanesi” di Passera sarà la contropartita per un ulteriore accentramento a Milano del potere decisionale della banca. Non solo: poiché la destinazione d’uso dell’edificio è vincolata per cinque anni (uffici di banca in trasferimento su altra sede), non è folle pensare che dal sesto anno gli appetibili locali del grattacielo, vicino alla stazione di Porta Susa (TAV tra Torino e Milano, vero?), alla nuova sede della Provincia di Torino e al Tribunale abbiano nuovi occupanti, sia inquilini che proprietari”.
Un ultimo particolare, alla faccia della progettazione ecologica di Renzo Piano: l’asilo per i dipendenti della banca è progettato al secondo piano sottoterra e un mese fa la notizia: la trasparenza dell’edificio per l’uso di vetro incastonato a sottili strutture in acciaio sarà modificata con il subentro del solito cemento armato al posto dell’acciaio, il cui prezzo è ormai inarrivabile causa recessione. |