MUTUO SOCCORSO -
di Chiara Sasso
San Pietro
di Rosà 300 euro per viverci
CARTA settimanale 27 Giugno - 3 Luglio 2008
Il comune di Rosà in provincia di Vicenza è diventato
famoso grazie al presidio di San Pietro. Forse ne avrebbe
fatto volentieri a meno, dato che l’amministrazione
tutta era favorevole all’insediamento della Zincheria.
Un documentario La Mal’ombra di Andrea Segre e Francesco
Cressati, premiato per la sezione documentari al Torino Filmfest,
ha ulteriormente fatto conoscere questo piccolo Comune con
poco più di dodicimila abitanti, insieme ai tacchi
alti e piglio deciso della giovane sindaca leghista Manuela
Lanzarin. Il documentario la ritrae in piena campagna elettorale
insieme al futuro ministro Calderoni pronta a bearsi per
le sue battute intelligenti sulle donne e immigrati.
La ridente
cittadina, pieno Nordest, nel corso dell’anno presenta
numerosi eventi culturali e gastronomici come il concorso
dell’asparago bianco di Bassano del Grappa avvenuto
a maggio. Musica e spazio per giovani e perfino un corso
per smettere di fumare. Viene voglia di prendere la residenza
e qui c’è la sorpresa, per averla bisogna pagare
trecento euro. Studiata (dal 2005) come una anticipazione
dei servizi che il Comune dovrebbe erogare. Peccato che lo
stesso Comune non gestisca più servizi perché lo
fanno i vari consorzi.
Lorenzo Signori, storica figura del
presidio di San Pietro, già sindaco di Rosà ora
siede come consigliere nei banchi dell’opposizione
eletto nella lista “Impegno per Rosà” non
si dà pace. Presenta la questione come un “onta” di
Rosà, uno sbarramento, un imbarbarimento delle regole
civili. E’ l’unico Comune ad aver imposto questa
tassa che da più parti criticano come anticostituzionale.
Potrebbe diventare un modo per fare cassa per le amministrazioni
che piangono la mancanza dell’Ici. Il vicino comune
Cittadella ha imposto un altro tipo di regola, attraverso
il decreto Bitonci, dal nome del sindaco Massimo Bitonci
nega la residenza nel suo comune a chi non dimostra di essere
in grado di mantenersi con un reddito minimo, fissato a 5
mila euro all’anno. Superfluo ricordare l’articolo
16 della Costituzione "ogni cittadino può circolare
e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio
nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in
via generale per motivi di sanità o di sicurezza.
Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni
politiche”.
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