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5000 fiaccole NOTAV

Noi ci siamo. Ancora una volta chi continua a blaterale che il movimento no tav è finito e che è composto da un manipolo di irriducibili si dovrà ricredere. Una fiaccolata organizzata in fretta e furia e in periodo vacanziero, una fiaccolata per dire che la valle di Susa non può tollerare nessuna altra infrastruttura, che si chiami Tav o F.A.R.E. , poco importa.
Una fiaccolata per respingere al mittente gli accordi firmati unilateralmente dall’Architetto Virano.

Alle 21.00 di lunedì 28 Luglio (vigilia dell'incontro a Roma del cosiddetto Tavolo Politico) nubi nere e scrosci di pioggia. Ma a guardarsi in giro si capisce che del temporale in arrivo poco importa. Sono migliaia e migliaia le bandiere che convergono nella piazza, tantissimi i bambini con magliette no tav…insomma, quel popolo che tanto ha dato per la difesa della sua terra c’è ancora, vivo e determinato e, ieri come oggi, non ha nessuna intenzione di arrendersi.

S.Antonino, 28 Luglio 2008

Comitato NO TAV Spinta dal Bass, Avigliana
Spintadalbass


Adesso ce la giochiamo
Cronaca della fiaccolata, a cura di Chiara Sasso

Adesso ce la giochiamo. Era questo il sentire comune che aleggiava nella fiaccolata di ieri, martedì 28 luglio a Sant’Antonino. Per onestà bisogna dire che nessuno si aspettava un’affluenza così importante. Troppa stanchezza in giro, troppe polemiche.
Assemblee infuocate dove il progetto Fare [presentato dalla Comunità Montana e dai suoi tecnici] veniva spiegato ai comuni mortali i quali avevano la colpa di «non capire» la straordinaria occasione che tale progetto presentava. Per non saper leggere e scrivere basta vedere da chi è appoggiato: Virano in persona e tutto il Pd mobilitato per l’occasione. Malessere generalizzato, clima cupo anche per via dei temporali che hanno reso difficile il 9° campeggio Notav a Venaus organizzato da Askatasuna e dal Comitato di lotta popolare.
L’idea di chiudere il campeggio con una fiaccolata che cadeva in pieno esodo vacanziero a molti era parso perlomeno azzardata. E invece. La frase: «questo movimento riesce sempre a sorprendermi» rappresenta bene il clima, la gioia, la serenità ritrovata dopo tanta pioggia [e malumori] dei giorni precedenti. In migliaia hanno testimoniato la voglia di continuare ad esserci e le forti perplessità verso una gestione della cosa sempre di più giocata nelle stanze del palazzo. Hanno partecipato quei cittadini che sanno pensare e fare di conto, sanno esaminare la situazione che da troppo tempo è sotto gli occhi di tutti: un equilibrio di mezze verità e tante bugie.
Per applaudire ai risultati dell’Osservatorio oggi alcuni amministratori valsusini incontreranno il presidente Napoletano. Poi un incontro a Palazzo Chigi dove chiederanno la benedizione e i finanziamenti per un referendum. Naturalmente non prevederà una domanda secca: Tav o Notav, ma un quesito che tenga in conto se gli amministratori debbano oppure no continuare a dialogare con le Istituzioni. [?] Il teatrino supera se stesso. E stanca. Il popolo notav ancora una volta ha risposto uscendo di casa si è presentato con la sua ricchezza, bambini e anziani, medici di base e parrocchiani, banda musicale. Qualche maglietta diceva: «Non nel mio nome».
Altre magliette portavano all’interno del movimento la questione Clan-destini. Tutti quanti avevano stampato sulla faccia: ora ce la giochiamo fino in fondo.


Benedetta democrazia

Ve l'immaginate una trattativa in cui i delegati sindacali vengono selezionati dall'ufficio del personale dell'azienda?
O un incontro di calcio in cui i dirigenti di una squadra decidono la formazione.... della squadra avversaria? In politica succede anche questo e sembra incredibile che la squadra dei giocatori cooptati dagli avversari non si ribelli. Neanche un'accenno di protesta, nessuna reazione indignata. Neanche un debole lamento, non un sussulto, niente. Soltanto alcune voci inascoltate da chi rimane in panchina perchè si è permesso di criticare la dirigenza. Va tutto bene, facciamo finta che la partita non sia truccata e passiamo prima a farci benedire dall'arbitro.

E' successo il 29 Luglio 2008 per il cosiddetto Tavolo Istituzionale di Palazzo Chigi convocato da Gianni Letta. Ordine del giorno della riunione: "esame e approvazione dei punti dell'accordo di Pra Catinat per la progettazione della nuova linea e per le nuove politiche di trasporto per il territorio". L'accordo di Pra Catinat di cui parla la convocazione è recente: ma se chiedi ad uno dei sindaci che hanno suggellato l'accordo con un applauso liberatorio questo nega che si tratti di un accordo. Difficile capire: che ai concerti negli stadi si usino anche i fischi per manifestare entusiasmo non è una novità, ma che il dissenso (o quantomeno il non-consenso) venga espresso per acclamazione in un confronto tecnico-politico non si era ancora sentito. Sarà. Quel che è certo che molti sindaci dicono che "si può F.A.R.E.", dove F.A.R.E. questa volta sta per "Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Efficienti", uno studio prodotto dalla Comunità Montana Bassa Val di Susa.
Ora, anche sul titolo ci sarebbe da ridire: che le ferrovie possano essere efficienti non ci piove, anche se nel nostro paese è difficile trovare un pendolare disposto a scommetterci. Ma che possano anche essere "ragionevoli", dai questo proprio no! Ragionevole può essere una persona, una proposta, un'idea, un progetto; ma come si fa a dire che due binari sono più ragionevoli di altri due? Che un locomotore è più ragionevole di un altro? Non scherziamo con le parole e non facciamoci prendere dalla foga di apparire "ragionevole", magari nell'accezione più ampia di "disponibile, malleabile, ben disposto...".
Accordo sì, accordo no o accordo ni? Fatto sta che l'accordo/non accordo fa esplicito richiamo al FARE...

Il governo ha dunque spedito inviti nominativi a sindaci scelti secondo criteri definiti dal governo, e nessuno sindaco poteva delegare vicesindaco o altro amministratore. Come dire: nel percorso di "massimo coinvolgimento dei territori" il governo decide quali amministrazioni comunali coinvolgere e quali no, e per evitare sorprese sceglie anche chi le deve rappresentare. Se un sindaco prescelto fosse già in ferie peggio per lui.
Dalla democrazia partecipata alla democrazia per soli invitati. No martini, no party.
Capitano consenziente della squadra cooptata: Antonio Ferrentino, già capitano nel 2005.
Allenatore: Mario Virano, un mister per tutte le stagioni: formazione che vince non si cambia.

Il Presidente della Repubblica ha dato la sua benedizione alla squadra prima dell'incontro e le agenzie parlano di un "severo monito del Capo dello Stato che auspica una serena collaborazione tra le parti per il bene del paese".
Benedetta democrazia.

A cura del Comitato NOTAV Torino
Comitato NO-TAV Torino

Ultimo aggiornamento: Mercoledì, 30-lug-08