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Aprilia

I NO in Campeggio
Le proposte dei movimenti su energia, trasporti e rifiuti

Un reportage dal presidio No turbogas di Aprilia dove si è tenuto in questi giorni il campeggio dei "NO" laziali: No-Turbogas, No Fly di Ciampino, No-Inceneritore di Albano.
(vedi anche la presentazione del campeggio)

Giovedì 17 luglio - La prima giornata di campeggio è stata molto partecipata soprattutto dalla popolazione di Aprilia, Campo di Carne, Nettuno ed Anzio in lotta contro la centrale Turbogas che Sorgenia vorrebbe costruire proprio nel posto dove ci troviamo.
L'assemblea serale che trattava delle problematiche ambientali relative ad un'eventuale realizzazione di questo scellerato progetto è stata molto animata. Oltre 150 persone si sono riunite per ribadire il proprio NO a questa ipotesi, al di là di quanto sentenziato dal Consiglio di Stato. No-Fly Ciampino e Coordinamento contro l'inceneritore di Albano hanno proposto e testimoniato il reciproco sostegno necessario per contrastare il progetto di Sorgenia.
Importante è stata anche la solidarietà espressa direttamente da una No-Dal Molin vicentina. Si contavano oltre trenta tende e diversi camper. Risolti tutti i problemi di logistica e ottima cena a prezzo popolare organizzata dalla cucina No Fly. La musica folk ha allietato la serata fino a tardi.
Luna luminosissima, buon segno…

Venerdì 18 luglio - E' la data in cui sono state scattate le foto di cui sopra. In attesa di raggiungere in massa il mare in bici sabato mattina (ritrovo alle 11.00 in campeggio), la giornata (e la nottata) sta scivolando via: tre momenti assembleari con presenze superiori a quelle di ieri per discutere di proposte su energia, rifiuti e rapporti con Roma-metropoli. Mentre scriviamo è ancora in corso l'incontro organizzato dal Comitato contro l'inceneritore di Albano al quale partecipa anche il Comitato Salute-Ambiente di Napoli e altre realtà della Calabria. L'afflusso di persone è continuo e reso piacevole sia dalla musica (stasera tocca al reggae) che dalla buona cucina: stavolta sono i No-Turbogas, in una delle foto, a preparare tante specialità di mare molto apprezzate da tutti/e. Il “nodo solidale” insieme ad un compagno messicano del C.A.M.A. stanno preparandosi a presentare la testimonianza diretta di quanto sta accadendo in Messico da alcuni anni a questa parte: da Aprilia a Oaxaca le popolazioni in lotta si autorganizzano contro gli interessi dei poteri politici-economici che vogliono devastare i territori e distruggere e vite di milioni di persone.

Sono raddoppiate le presenze di chi ha deciso di “piantare le tende” e restare fino a domenica. Evidentemente la voce si sparge, il fine settimana è arrivato e si respira aria buona, in tutti i sensi….
Il cielo è stellato, la luna è ormai piena e l'autorganizzazione delle lotte non conosce tregua!

Sabato 19 luglio - Dal presidio No-Turbogas 25 biciclette critiche&precarie decidono di fare a meno della massa che dorme, reduce da una lunga nottata di bagordi, e si mettono in viaggio per raggiungere l'agognata spiaggia. Molti automobilisti, incuriositi dal serpentone che pedala, si chiedono da dove siamo usciti fuori, increduli nel vedere la via Nettunense subire un simile affronto. Raggiunta la riva, per nulla spaventati dal mare mosso, arditi e fieri, ci si conta: Fecchia, Santodio, Freghieri, Pini e Barbagli si lanciano futuristicamente verso la conquista delle onde più alte, cercando di prendere le impronte digitali delle meduse clandestine per la sicurezza dei bagnanti. Ed è così che in pieno spirito olimpico, si arriva all'apice: rotola un pallone tra i piedi di bambini sul vasto bagnasciuga.
E' una chiara provocazione, subito raccolta: 7 contro 7, “NO Tutto” contro la giovane leva calcistica al più del '98. Quella del '68 era di un'altra pasta e infatti dopo mezz'ora di battaglia senza storia si è costretti a mischiare le squadre. Il finale è palpitante e solo una papera del portiere-ciclista su lungo lancio di una giovane promessa mette fine a un duello estenuante, stile semifinale all'Azteca di Città del Messico.
Piccoli momenti di tensione quando un tizio, che secondo alcuni esperti aveva il fisico da poliziotto della stradale o di vigile motorizzato, proprio ad inizio gara cerca di fermarla per motivi di ordine pubblico rivolgendosi veramente in malo modo ad adulti e bambini: i pulcini chiedono il perché di un simile atteggiamento incazzoso, subito domato con una risposta corale. Ma la questione pare sia sempre la stessa: la sicurezza imperversa anche sulle spiagge e si ha paura di prendere una micidiale pallonata piena di sabbia. Ma no…se è quello il problema del signore si può anche rinchiudere dentro la sua casa climatizzata, perché non ci piegheremo mai davanti alla Play o sui comodi divani delle pay per view…
Al termine del “triathlon”, la maratona finale: al campeggio ci aspettano due assemblee molto intense. La prima inizia alle 18.30 e si discute di se e come portare le vertenze della provincia nel cuore della Roma più sensibile a certe tematiche. In effetti sono proprio gli interessi della metropoli a devastare i territori circostanti: discariche, inceneritori, centrali e aeroporti sono vere e proprie servitù nei confronti della capitale. I movimenti territoriali più attivi si trovano quindi necessariamente nei dintorni di Roma e non al suo interno, dove i problemi principali sono legati al traffico automobilistico, alla cementificazione del territorio e alla costruzione di nuovi quartieri dormitorio da far sorgere necessariamente intorno a mega centri commerciali. Si discutono proposte di incontri su temi specifici da inserire negli spazi urbani della città per attirare l'attenzione e informare tutte quelle persone che pensano di non conoscere alternative al proprio modello di vita.
Probabilmente, qualcosa accadrà durante il prossimo autunno, cercando di coinvolgere anche i movimenti che sono attivi al di fuori del Lazio.

Verso le 20.00, l'Assemblea No-Fly organizza un incontro che parte dalla vertenza che le popolazioni di Ciampino e zone limitrofe stanno portando avanti contro l'aumento dei voli. Intervengono anche il neo-nato comitato di Fiumicino e una signora di Guidonia preoccupata dalla possibile scelta della Regione Lazio e dell'ENAC a favore di un allargamento dello scalo aeroportuale. Ma il traffico aereo è solo il punto di partenza: presto si allarga il raggio discutendo delle altre inutili opere che mettono al centro i profitti di pochi a scapito degli interessi di tutti. Sul fronte della mobilità sostenibile non poteva mancare il contributo del CSOA Snia che attraverso la sua ciclofficina ha saputo in questi anni contribuire anche a livello pratico a testimoniare che ci si può e ci si deve spostare diversamente se si vuole sopravvivere in città. Molte sono state le critiche all'operato delle amministrazioni locali e delle istituzioni in generale che sono artefici degli scempi contro cui ci battiamo o ci dovremmo battere. Questo elemento è stato più volte sottolineato un po' da tutti gli intervenuti ai numerosi dibattiti che ci sono stati al campeggio.
Dopo una breve pausa-cena, la serata riprende con la proiezione di “Fratelli di TAV”, documentario che ha colpito i molti che hanno avuto l'occasione di vederlo prima dell'inizio dei concerti rock.
Il ricordo, da parte di uno degli autori, è andato a Sole e Baleno, che da 10 anni ormai non ci sono più ma che ci sono e ci saranno sempre in momenti come quelli che stiamo vivendo.

Domenica 20 luglio - Un centinaio di campeggiatori del NO sanno che li aspetta una domenica d-a-mare.
Tolti quelli che hanno il turno in cucina e chi deve risolvere i grossi problemi causati da uno dei generatori principali, in molti approfittano della bella giornata per raggiungere le spiagge di Anzio e Lavinio.
Si tirano le somme di questa prima esperienza comune organizzata dai tre movimenti extra-urbani. Sicuramente il dato positivo principale è l'ottima riuscita dell'iniziativa che ha saldato i legami (o fatto per lo meno conoscere) delle realtà autorganizzate e nate dal basso come reazione all'espansione dei lucrosi interessi dei poteri economici e politici. E' stato infatti evidenziato come non si possa ignorare il carattere anticapitalista delle lotte ambientali perché per come stanno le cose da una parte c'è sempre chi può disporre di immense risorse finanziarie, dall'altra ci sono le popolazioni che hanno necessità di difendere bisogni non negoziabili come la salute e la salvaguardia del territorio in cui vivono.
Anche questo è stato uno dei temi affrontati da Ascanio Celestini che durante la sera ha tenuto lo spettacolo conclusivo. Il pienone a cui abbiamo assistito può solo voler dire che gli argomenti toccati dall'artista e il modo in cui li racconta possono incidere come e più di mille assemblee, perché ti rimangono impressi e ti spingono a non restare passivo.
Era il 20 luglio, come 7 anni prima, e non poteva non essere ricordato Carlo e tutto ciò che Genova ha significato e continua a significare.

Sappiamo che sarà dura, molto dura, ma resisteremo continuando a lottare.
E se non ci credono ci troveranno ancora tra i piedi, da Aprilia a Venaus tutto d'un fiato, senza fare un passo indietro, neanche per prendere la rincorsa…


da Coordinamento contro l'inceneritore di Albano

Ultimo aggiornamento: Giovedì, 24-lug-08