Report riunione rete ambientale
del Lazio del 9\02\2008
Sabato 9 al presidio contro
la turbogas di Aprilia, ha avuto luogo una bella e
partecipata assemblea dove hanno partecipato alcune
realtà di
movimenti del Lazio con le quali in questo
intenso anno di lotta abbiamo spesso percorso la
stessa strada.
Erano presenti attivisti del movimento
contro il corridoio Roma-Latina, del neonato coordinamento
contro l'inceneritore di Albano, c'era la rete regionale
rifiuti, i Cobas dei castelli romani, Action
diritti di Roma e Equoculoture.
Ll’idea di rivederci come realtà territoriali
della regione è nata dall’esigenza di
ridisegnare un percorso comune di movimento dopo l’attuale
aggravarsi della situazione. I fatti di Napoli ed il
tentativo di criminalizzazione delle lotte territoriali;
l’approvazione del piano territoriale provinciale,
che prevede tra le altre , l’inceneritore
di Albano; La recentissima approvazione del piano regolatore
di Roma, ultimo regalo di Veltroni ai costruttori e
la critica situazione politica che preannuncia una
svolta autoritaria verso le battaglie territoriali
(almeno così dicono i leaders dell’UDC
e di Forza Italia o Pdl, quel che sia).
- si è discusso su come poter riprendere un
ragionamento comune sulla questione
ambientale e dei beni comuni in generale nel Lazio.
Si è partito con l’ individuare i
concetti che legano le nostre battaglie; la speculazione, che
spesso ha come protagonisti sempre gli stessi attori
(Acea, Ama, Sorgenia, Caltagirone ecc..). La totale
assenza di partecipazione dei cittadini nelle scelte. La
mancanza di progettazione e programmazione sulle
politiche riguardanti i beni comuni (assenza del
piano energetico regionale, dei rifiuti ecc…), tale
fattore favorisce una logica speculativa ed esclude
la "P"olitica dalle scelte considerando esclusivamente
gli interessi dei poteri forti.
- Si è fatto un piccolo resoconto sulle
difficoltà incontrate
in passato nelle esperienze di rete tra i movimenti territoriali.
Si è visto che nella programmazione e nella
progettualità le reti messe in atto hanno sempre
trovato enormi problemi . La mancanza dell'elemento
della continuità dell'azione politica (dato
da una difficoltà strutturale di base, distanza
fisica , tempi e tematiche differenti) è la
lacuna più grande da colmare. A proposito di
questo si è sottolineato come invece nei momenti
di mobilitazione e di azione dirette il "fare
rete" risulta più praticabile. Sta proprio qui,
nella mobilitazione e nella partecipazione , il vero
fulcro del progetto della rete regionale. A questo
proposito si è ricordata l'esperienza
del 2 dicembre del 2006 dove 5 movimenti
territoriali (Colleferro, Civitavecchia, Malagrotta,
Aprilia e Ciampino) sono scesi in piazza contemporaneamente,
denunciando con radicalità l'attacco che i cittadini
subiscono quotidianamente(in tutti i luoghi) dai poteri
forti , riappropriandosi del diritto alla vita, e rispedendo
al mittente le accuse di “Nimbysmo”.
L'idea è quella di ripartire da una mobilitazione
forte e diretta che smascheri le lobby politico-imprenditoriali
nel Lazio e che dia la possibilità ai cittadini
che vivono i territori di far valere i propri legittimi
diritti. Il rischio di essere schiacciati e messi a
tacere da questo clima di emergenza incentrato sulla
paura “di finire come Napoli” è grande; ogni
azione contro l’ambiente ed il territorio viene
giustificata dal fatto che è necessaria. Le
comunità resistenti vengono messe all’angolo,
colpevolizzate e tacciate di antisviluppismo,
invertendo così l’ordine delle responsabilità.
I veri responsabili dei disastri ambientali è chi
ci governa e non le comunità che resistono
nei territori.
La proposta è di organizzare qualcosa di simile
al 2 dicembre del 2006, arrivandoci con dei passaggi
preliminari. Il primo importante passo sarà la
partecipazione dei movimenti territoriali del Lazio
al nostro corteo del 17 (verranno i no Inc. di Albano,
i no corridoio Roma Latina, Action, i no Fly, Il comitato
Acqua pubblica di Aprilia e Latina, piu altri in attesa
di conferma) e dar vita così al primo esperimento
di “mutuo soccorso” del 2008. Con il secondo
passo dovremmo tentare di mettere in pratica
strategicamente quello che è uscito dall’assemblea
di Sabato scorso; costruire una tre giorni di mobilitazione
comune il 14, 15, 16 marzo in concomitanza con il primo
corteo dei no-Inceneritore di Albano (il 15) ed il
compleanno dell’occupazione del presidio no-turbogas
di Aprilia. Gli altri movimenti presenti Sabato verificheranno
entro il 17 se è possibile per loro organizzare
qualcosa per quei giorni.
Invitiamo, a nome dell’assemblea dei movimenti
ambientali di Sabato 9 febbraio, le altre realtà che
si battono per i beni comuni e a difesa del territorio
e dell’ambiente, a prendere in considerazione
il progetto di generalizzare le giornate del 14\15\16
marzo e farne una tre giorni di mobilitazione comune
in tutta la Regione, con lo scopo di opporci allo stupro
dei nostri territori e con l’ambizione di dare
vita ad una rete di solidarietà e di azione
che possa essere uno strumento utile a tutti.
La prossima riunione della rete ambientale
del Lazio è prevista al presidio no-turbogas
di Aprilia, il pomeriggio del 17 alle ore 15:30 dopo
il corteo della rete.
Rete
Cittadini no Turbogas - Aprilia (Latina) |