Amianto: 5000 morti ogni anno in Italia
Comunicato stampa
A fronte di una situazione di emergenza per
l’aumento del numero di morti per amianto (5000
l’anno), delle esposizioni (1.300.000)
nell’ambiente di lavoro e di vita, dell’ inesistenza
di una sorveglianza sanitaria, dei mancati riconoscimenti
da parte dell’Inail (che ha esaminato solo
un terzo delle domande presentate dai lavoratori),
delle omissioni da parte delle regioni, delle mancate
bonifiche (32 milioni di tonnellate di amianto presente
sul territorio), le Associazioni degli esposti amianto,
i Comitati per la salute e le OO. Sindacali Nazionali
e di categoria, hanno promosso, aderito e partecipato
ai presidi davanti al Senato nei giorni 16 e 17 ottobre
per chiedere al governo una scelta politica sulle
priorità che riapra la questione amianto e
siano adottate in finanziaria e nel decreto attuativo
misure adeguate rispetto alla costituzione di un
fondo vittime, misure di tutela della salute e la
bonifica dei siti contaminati.
A seguito degli incontri svoltisi nella mattinata
del 16 ottobre i rappresentanti della Commissione
Lavoro del Senato e i Capigruppo dell’Unione,
si sono impegnati su alcuni punti: intervento sull’Inail,
ripresa delle bonifiche, controllo sulle regioni,
e soprattutto la costituzione di un fondo vittime.
Cogliamo questi impegni e la disponibilità ad
interagire con le associazioni, i comitati
e le forze sindacali come l’inizio di una nuova
fase: un’apertura, seppure con ritardo, e una
buona occasione per intraprendere quel percorso che,
a partire dagli obiettivi definiti nella Conferenza
non governativa di Monfalcone nel 2004 dovrebbero
tracciare la definitiva risposta al problema amianto
nella sua complessità (aspetti sanitari,
previdenziali, ambientali nonché internazionali).
Con soddisfazione da un lato per gli emendamenti
presentati e per quanto si potrà fare, e soprattutto
costruire insieme, dobbiamo tuttavia registrare un’ amarezza
di fondo nella constatazione che la ricerca di una
necessaria copertura finanziaria non si sia orientata
verso quelle ingenti spese militari che tanto gravano
sul bilancio dello Stato e che invece avrebbero potuto
segnare la definitiva fuoriuscita dal problema amianto. Inoltre,
la gradualità posta nell’intraprendere
alcune misure ci appare difficile da accettare, dato
il lungo ritardo e i decenni trascorsi durante i
quali molti, troppi lavoratori, e ora anche cittadini
comuni, si sono ammalati, hanno sofferto e sono morti.
A partire da questo momento, nella consapevolezza
che la lotta per la conquista dei diritti non è un
traguardo raggiunto, bensì un processo democratico
e partecipato, il coordinamento di tutte le associazioni
e comitati che si sono sempre impegnati su questo
tema e definito da questa ulteriore esperienza, ne
esce rinnovato e accresciuto e, nella convinzione
che vi è un debito da saldare, indistruttibile……..come
l’amianto.
NOAMIANTO – Associazioni
e Comitati in Rete
ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO - COMITATO
PER LA DIFESA DELLA SALUTE NEI LUOGHI LAVORO E NEL TERRITORIO
SESTO S.GIOVANNI AEA MONFALCONE - ASSOCIAZIONE FAMILIARI
VITTIME AMIANTO CASALE MONFERRATO – CONTRAMIANTO
E ALTRI RISCHI Onlus - AEA TARANTO - AEA
FVG TRIESTE - COMITATO ESPOSTI
AMIANTO LATINA - UNIONE GIOVANI
INDIPENDENTI COLLEFERRO - COMITATO AMIANTO
E GEOTERMIA VAL DI CECINA - COORDINAMENTO
DEI COMITATI PER LA DIFESA DELLE VALLI DEL METAURO, CESANO
E CANDIGLIANO - ASSOCIAZIONE RISCHIO
AMIANTO e SOSTANZE INQUINANTI per la SALUTE (A.R.A.S.I.S.) MONDOVI’ -
ASSOCIAZIONE ANLA FER BELLARIA - MEDICINA DEMOCRATICA
- FORUM
AMBIENTALISTA –
Associazione
Italiana esposti amianto |