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APPELLO PER UN INCONTRO REGIONALE NELLA SALA CONSIGLIARE DI DECIMOPUTZU – SABATO 6 ORE 11

AI MOVIMENTI SOCIALI, ALLE ORGANIZZAZIONI DEMOCRATICHE, ALLE ISTANZE DI BASE DELLA SARDEGNA, AGLI UOMINI ED ALLE DONNE  SARDI ACCOMUNATI DALL’IMPEGNO PER LA TUTELA DEL TERRITORIO, I BENI COMUNI, I DIRITTI, CONTRO LA PRECARIETA’, LE PRIVATIZZAZIONI E LA GUERRA

RAFFORZIAMO E UNIAMO LE NOSTRE LOTTE

Un’altra Sardegna è possibile!

Vi scriviamo dalla Sala Consigliare di Decimoputzu, siamo uomini e donne in sciopero della fame e in lotta da martedì scorso per rivendicare il nostro diritto al futuro. Siamo parte di oltre cinquemila famiglie di contadini e pastori che hanno in corso la vendita all’asta della terra. Se questo disegno dovesse compiersi, a cinquantamila persone, fra componenti delle nostre famiglie e quelle dei braccianti, verrebbe compromesso irrimediabilmente il futuro. Se questo disegno dovesse compiersi tutti i cittadini della Sardegna sarebbero più poveri. Il cibo che dovremmo comprare nei supermercati sarebbe sempre meno prodotto dalla nostra terra e noi tutti avremo perso un altro diritto  fondamentale: quello alla sovranità  che ci da il diritto a scegliere chi, come e per chi deve lavorare la nostra terra e produrre il nostro cibo.

LA NOSTRA LOTTA PER LA TERRA E’ PER L’ALTRA SARDEGNA DI CUI ABBIAMO BISOGNO

Noi siamo contadini e pastori e lottiamo per riaffermare il diritto fondamentale a produrre. Abbiamo nemici potenti, poteri forti che, in nome delle scelte del mercato, lavorano per negare questo diritto a noi ed a tutti i cittadini quelli di accedere ad un cibo sano a prezzi giusti.

Nemici che, spesso, sono gli stessi di quelli che incontrano gli altri movimenti sociali nelle loro vertenze. Nemici e controparti che, quando non sono gli stessi, hanno, spesso, le stesse pratiche.

Se le nostre terre produttive saranno vendute all’asta le compreranno quegli speculatori che combattiamo e denunciamo nelle vertenze contro la cementificazione e la speculazione.

Se smetteremo di produrre il cibo, avranno vinto le multinazionali e le grandi concentrazioni commerciali che producono precarietà e sfruttamento.

Se le nostre aziende non presidieranno le nostre terre, il territorio potrà essere sempre più disponibile per quelle discariche e quegli inceneritori che combattiamo.

Se perderemo il diritto al lavoro noi, i braccianti e i lavoratori dell’indotto saranno non solo più poveri ma, anche, più deboli nel rivendicare i loro diritti con le grandi imprese industriali.

Se perderemo la battaglia per la dignità dei contadini e dei pastori, come potremo vincere quella per avere un territorio senza basi militari?

Se anche le aziende contadine e pastorali sarde producono povertà e precarietà, non sarà sempre più debole la lotta alla precarietà per tutti i cittadini sardi?

La nostra battaglia per la Sovranità Alimentare è solo una faccia per la lotta per la Sovranità dei cittadini alle scelte sul territorio, il lavoro, la salute, i diritti sociali

CI SONO MOLTE RAGIONI PER INTRECCIARE LE NOSTRE LOTTE E PER DARE VITA AD UNA VERTENZA GENERALE PER LA TERRA SARDA

Vi proponiamo di incontrarci e vi invitiamo nella sala consigliare del comune
di Decimoputzu per sabato 6 Ottobre alle ore 11

 Noi non smobiliteremo e la nostra lotta continuerà fino al blocco delle vendite all’asta e fino a quando non si riaprirà la strada del rilancio per il futuro per le aziende contadine e pastorali sarde. E’ per noi, una questione di sopravvivenza ma, anche, l’impegno ad una battaglia per il territorio, i beni comuni, i diritti del lavoro, il cambiamento di un intero modello produttivo che ci ha portato al fallimento

Maria Carmela Pau, contadina Uta
Omero Baira, contadino di Capoterra
Giorgio Matta, contadino a Villasor
Maria Bonaria Pani, contadina a Uta
Giulio Simula, contadino a Uta
Riccardo Piras, contadino a Decimoputzu

COMITATO DI LOTTA DEI CONTADINI E DEI PASTORI ESECUTATI
SOCCORSO CONTADINO SARDEGNA
ALTRAGRICOLTURA SARDEGNA


Altragricoltura Foro Contadino

Ultimo aggiornamento: Venerdì, 5-ott-07